CITAZIONE (irishclouds @ 11/6/2021, 11:27)
Non credo che si possano derubricare gli errori di Ferrero a "due battute sui genovesi", mi sembra alquanto riduttivo, perchè o improvvisamente i sampdoriani sono diventati in gran parte astiosi e rancorosi o c'è dell'altro.
Di errori ne ha commessi e ne commette tanti, se poi non li si vuol vedere perchè il calcio ed il mondo oggi vanno TUTTI nella stessa direzione (sbagliata), allora è un altro paio di maniche.
Innanzitutto ha più volte offeso la piazza con dichiarazioni dai toni offensivi e gratuiti che tutti conosciamo, ne ha svilito l'identità come quando ha dichiarato che "il derby è una cosa cittadina, vostra, il Genoa è come l'Inter o la Roma", quasi come la cosa non lo riguardasse e fosse stato catapultato in una realtà aliena.
In questo ha fatto l'esatto contrario di un certo Paolo Mantovani che ebbe a dire che lo scudetto era una vittoria della Sampdoria, e non della città, a rimarcare la differenza con l'altra sponda cittadina e con tutta la stampa e quella parte di Genova che in tutti i modi gli aveva remato contro. Ha avuto da ridire sui simboli della sampdorianità come l'inno, ha affermato che nessuno ci conosce fuori dalla Liguria di fatto dandoci della squadretta provinciale, e ha avuto modo di discutere pure sul torneo Ravano con i figli di Mantovani, e queste a Genova, per i sampdoriani sono cose che contano, aldilà dei calciatori che vestono la maglia, o almeno contano per le decine di persone che ho avuto modo di conoscere io in città. (chi vuole mi smentisca pure).
Vi faccio un paragone improprio: se un neo-eletto Presidente della Repubblica Francese dove hanno un senso di appartenenza molto maggiore degli italiani dicesse che la Marsigliese fa schifo e vuole cambiarla, cambierebbe qualcosa nella vita quotidiana dei cittadini? No, eppure scoppierebbe un casino senza precedenti e il soggetto si inimicherebbe già tutto il popolo ancora prima di arrivare all'Eliseo perchè certi elementi che rappresentano una nazione (o nel nostro caso una tifoseria), vanno ben oltre il valore oggettivo, anche musicale, dell'"inno" (ad esempio)
Per quanto riguarda il lato sportivo non ne parlo anche se sottolineo come il suo miglior piazzamento sia stato un nono posto sul quale poi ognuno può fare i suoi ragionamenti soggettivi, dicendo la sua. Infine economicamente sta portando la Samp ad un indebitamento notevole non disponendo di risorse finanziarie proprie con il quale poter, alla bisogna, tappare i buchi di bilancio come facevano i predecessori, tralasciando poi le vicende relative ai concordati, ai fallimenti ed al suo passato da "imprenditore" alquanto discutibile.
Aldilà di tutto comunque, ciò che è difficile comprendere è che le parole hanno un peso e vanno centellinate, specialmente se nessuno ti conosce e devi costruire il rapporto con la TUA tifoseria. Non si può pensare che siano battutine da bar che non interessano a nessuno, o ridurle a cose dal valore insignificante.
Per dire, io vivo a San Benedetto dove c'è una rivalità atavica con l'Ascoli. Se un Presidente appena arrivato e senza peraltro alcun legame con la città, dicesse che l'inno fa schifo, che nessuno ci conosce fuori dalle Marche e che il derby con l'Ascoli e una partita come le le altre, succederebbe la fine del mondo anche se tornassimo in B dopo quasi 35 anni, ne sono certo.
Il tifoso vive di passione, identità, simboli e non solo di freddi numeri, anche se la Sampdoria è e va gestita come un'azienda. Tutto ciò non basta, e chi è al comando di una società di calcio quale che sia, dovrebbe saperlo, ci vuole un giusto equilibrio tra le due anime di un club.
Soprattutto in club medio piccolo è importante sottolineare la diversità con "gli altri", rivitalizzare bandiere e storia, per tenere vivo il fuoco dentro i tifosi e farli pendere dalla propria parte, anche, magari, in momento economicamente complicati come quello che stiamo vivendo. Se si va a svilire un giorno sì e l'altro pure la parte "romantica" del club, andando a valutare solo la parte economico-sportiva, il risultato è che l'ambiente diventa per forza infuocato perchè si vanno a toccare cuore e sentimenti delle persone, senza contare che così facendo i più giovani potrebbe propendere per tifare chi è più vincente, vedi le tre strisciate.
Non entro infine nel merito della cessione a Ferrero, il discorso si amplierebbe troppo e finiremmo in un flame senza fine, ciò che però vorrei sottolineare è che il signor Massimo Ferrero ha 70 anni e aldilà di chi e come l'abbia messo sulla poltrona di Corte Lambruschini, è dotato di intelletto e cervello e quindi risponde delle proprie azioni e dichiarazioni personalmente, anche perchè sono ormai 7 anni che ha le chiappe su quella sedia, e non si può certo imputare qualcun'altro per i suoi macroscopici errori. Semmai, bisognerebbe capire il perchè di una tale scelta, e allora qui sì, andrebbe chiamato in causa Edoardo Garrone.