Sergio Brighenti (1960-1963)

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  1. Ale in the Stretch
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    LA FAMOSA PARTITA DEI 6 GOL DI SIVORI

    “Quando uno Juve-Inter mi distrusse la carriera”

    Il ricordo di Brighenti «Quando uno Juve-Inter mi distrusse la carriera» questa è una storia delicata. Molto triste e un pochino strana. E’ cominciata 45 anni fa in un giorno qualunque. Ma a lui fa ancora malissimo. Sergio Brighenti, classe 1932, la vuole raccontare adesso «perché avevo promesso a mio figlio Edoardo di parlare prima di morire. Invece purtroppo è stato lui ad andarsene, due mesi fa in un incidente» . Torniamo indietro, alla fine del campionato 1960/61. Brighenti allora era il centravanti della Sampdoria, il capocannoniere della serie A con 27 gol e il capitano della Nazionale. Praticamente tutto. Ma tutto scorre. In una partita di cui sei spettatore. Se la ricordano i tifosi più anziani. Per un’invasione di campo durante Juve-Inter, con le due squadre che si contendevano lo scudetto, la giustizia sportiva aveva dato lo 0-2 a tavolino ai nerazzurri, salvo poi rimangiarsi la sentenza e ordinare la ripetizione. Una farsa, perché quando la partita effettivamente fu rigiocata, a fine stagione, la Juve era già campione d’Italia. E l’Inter per protesta mandò in campo la Primavera (con Sandro Mazzola). E la Juve vinse 9-1. E Omar Sivori fece 6 gol: l’ultimo al 90’, su rigore. Una partita insignificante per molti, ma non per Brighenti. Che oggi, da pensionato, si sfoga: «Il regolamento prevedeva che l’Inter dovesse perdere 2-0 a tavolino, per aver presentato in campo la Primavera. Invece fu omologato il 9-1 per fare un favore a Sivori, che con 6 gol era riuscito a raggiungere un quoziente-reti migliore del mio. La questione era che, pur avendo segnato due gol meno di me, Omar aveva fatto meno partite. Così, grazie a questo risultato non regolare, vinse tutti i premi individuali d’Europa, incluso il Pallone d’0ro. Sono sicuro che la Juve non volesse danneggiarmi. Non a caso Umberto Agnelli, che non smetterò mai di ringraziare, poi mi regalò una copia con tutti i premi che erano stati assegnati a Omar» . Ma perché non denunciò subito l’accaduto? «Perché non volevo creare scandali, danneggiare il mio club. E invece cosa succede, io e tutti i giocatori della Sampdoria veniamo allontanati dalla Nazionale senza motivo. Da un giorno all’altro. Si disse che c’era un’incompatibilità tecnica con Sivori, ma non era vero niente. La federazione in realtà temeva che tra me e lui pesasse l’episodio di cui parlavo. Mi hanno rovinato la carriera» . Però Sivori è morto e non può difendersi: «Mi dispiace, ma io l’ho invitato più volte a un confronto televisivo. L’ha sempre rifiutato» .
    r.m.
    dal Corriere dello Sport del 21/07/2006


    Una grande ingiustizia :( :cry: :sciarpata: :sciarpa:

    Edited by Ale in the Stretch - 4/8/2008, 22:11
     
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  2. Tranks
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    Purtroppo il calcio è lo specchio della vita, ad essere buoni la si piglia sempre nel culo
     
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  3. sampdoria olè
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    CITAZIONE (Tranks @ 21/7/2006, 20:26)
    Purtroppo il calcio è lo specchio della vita, ad essere buoni la si piglia sempre nel culo

    QUOTO!

    anche io da qualche tempo sono un pò meno buono...mi fa male il culo!

    Edited by Tore MB - 10/10/2022, 19:07
     
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  4. Francescodraghi1989
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    CITAZIONE (Tranks @ 21/7/2006, 20:26)
    Purtroppo il calcio è lo specchio della vita, ad essere buoni la si piglia sempre nel culo

    Purtroppo è vero!

    Edited by Tore MB - 10/10/2022, 19:07
     
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  5. mrkite80
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    gli avevo dedicato due parole...


    http://guide.supereva.com/sampdoria_/inter...06/215547.shtml

    Bomber potente, non raffinato nei fondamentali ma eccellente nello sfondamento, Sergio Brighenti è cresciuto nel Modena quando declinava il fratello, prolifico bomber di provincia, e sembrava avviato subito ad una grande carriera: ingaggiato dall’Inter, chiuso da Lorenzi, dopo tre stagioni si ritrovò a ricominciare da capo nella Triestina, sempre in A, dove tuttavia le sue polveri parvero ormai bagnate. Lo volle con sé Nereo Rocco per il suo Padova, che riciclava gli scarti altrui e con la coppia Hamrin-Brighenti portò i biancoscudati e il “catenaccio” al terzo posto.

    Passato alla Sampdoria in questa stagione, Brighenti ha segnato 27 reti in 33 partite. Tornerà al Modena nel 1963 e chiuderà nel Torino, nel 1964-65, con un totale di 134 reti in 309 gare in serie A.

    Edited by Tore* - 3/6/2008, 10:07
     
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    http://it.wikipedia.org/wiki/Sergio_Brighenti

    Ha giocato nel ruolo di centravanti. Anche suo fratello maggiore Renato è stato un giocatore di calcio (con 81 reti è il maggior cannoniere di tutti i tempi del Modena), per cui spesso è indicato come Brighenti II

    Esordì nella squadra della sua città, il Modena, nel campionato di Serie B 1949-50, disputando una sola gara. Conquistò un posto da titolare l’anno successivo mettendosi in luce per le sue doti di centravanti di manovra, dalle buone dote realizzative anche se con una certa predisposizione al gioco di squadra.

    Dopo due buoni campionati cadetti passò all’Inter di Foni conquistando gli scudetti 1952-53 e 1953-54. Rimase a Milano per tre stagioni, senza mai trovare molto spazio, chiuso da un centravanti del calibro di Benito Lorenzi, ma segnando con una certa continuità.

    Nel 1955 si trasferì alla Triestina, conquistando la salvezza il primo anno mentre il seguente i giuliani furono retrocessi. Così Brighenti, che già aveva vestito le maglie delle nazionali B e Under 21 ai tempi dell’Inter, passò al Padova di Nereo Rocco. La tattica del catenaccio dell’allenatore triestino trovava in Brighenti l’uomo ideale per l’attacco, un ottimo finalizzatore per i contropiedi padovani che permisero di conquistare il terzo posto nel 1957-58, il settimo nel 1958-59 e il quinto nel 1959-60.

    Brighenti, che si stava affermando fra i massimi cannonieri della Serie A, fu anche convocato in nazionale il 6 maggio 1959, realizzando il gol del momentaneo 1-2 contro l’Inghilterra di Bobby Charlton a Wembley, in una partita che gli azzurri poi pareggiarono grazie al gol dell’altro padovano Mariani.

    Passato alla Sampdoria nel 1960, diventò capocannoniere della Serie A con 27 reti nel 1960-61 (dopo di lui solo Oliver Bierhoff nel 1997-98 riuscirà a segnare tanto in massima divisione) e si confermò come centravanti titolare della nazionale per qualche partita, realizzando il gol del vantaggio del 2-1 ancora una volta contro gli inglesi, nella gara poi persa per 2-3. Soppiantato in azzurro dal naturalizzato José Altafini, continuò a giocare nella Sampdoria per altre due stagioni, pur non riuscendo più a ripetersi come bomber.

    Nel 1963 tornò a Modena dove, nonostante i suoi 10 gol, fu retrocesso in Serie B. Chiuse la carriera con una gara al Torino nel 1964-65.

    I numeri:

    * Spesso è riportato negli almanacchi come Brighenti II, in quanto anche suo fratello maggiore ha giocato in Serie A, al Modena.
    * Ha giocato in carriera 366 gare e segnato 156 reti
    * In Serie A ha uno score di 311 partite e 136 gol, che lo pone fra i migliori realizzatori di tutti i tempi
    * In nazionale ha giocato 9 partite, l’ultima delle quali da capitano, segnando 2 reti, entrambe all’Inghilterra. Ha disputato anche 1 partita in nazionale B e 1 in Under 21 siglando una doppietta.
    * Ha vinto due scudetti con l’Inter, nel 1952-53 e nel 1953-54, con 40 partite e 20 reti in 3 stagioni con i nerazzurri
    * Alla Trestina ha disputato 54 fare segnando 13 reti
    * Al Padova è rimasto 3 anni con 91 partite e 50 gol
    * Con la Sampdoria, oltre al titolo di capocannoniere del 1960-61, ha collezionato 95 partite e 43 reti
    * Con la squadra della sua città, il Modena, ha iniziato e chiuso praticamente la carriera (escludendo l’unica gara al Torino), giocando in totale 85 partite (30 in A e 55 in B) con 30 gol (10 in A e 20 in B)
     
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    Non conoscevo la triste storia della fine calcistica di Brighenti. Questa e' ancora una conferma che Moggi non fu l'unico juventino ad imbrogliare nel calcio. Meno male che alla fine alla Vecchia Signora tolsero scudetto e la fecero retrocedere.
     
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  8. Fedelgast
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    CITAZIONE (Australian @ 3/6/2008, 11:54)
    Non conoscevo la triste storia della fine calcistica di Brighenti.

    è una storia veramente unica

    Edited by Tore MB - 10/10/2022, 19:08
     
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  9. M70
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    CITAZIONE (Fedelgast @ 25/7/2008, 12:34)
    CITAZIONE (Australian @ 3/6/2008, 11:54)
    Non conoscevo la triste storia della fine calcistica di Brighenti.

    è una storia veramente unica

    Non so quanto sia unica, di carriere, le squadre "blasonate" ne hanno rovinate tante è anche per questo che da più di trent'anni tifo questi magici colori. che non mi hanno mai illuso e mai deluso

    Edited by Tore MB - 10/10/2022, 19:08
     
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  10. Blue-Ringed
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    Sergio Brighenti: "lasciai la Samp per stare vicino a mio padre..."

    Sergio Brighenti ha avuto un ruolo essenziale nella gloriosa storia della Sampdoria. A Genova trascorse 3 stagioni tra il 1960 e il 1963, vincendo la classifica cannonieri con 28 reti nella prima stagione e collezionando in totale 95 presenze e 43 reti con la casacca blucerchiata. Sampdorianews.net lo ha intervistato in esclusiva, dando la possibilità ai giovani utenti di scoprire un grande campione del passato e ai lettori più datati di tornare indietro col tempo e rivivere emozioni autentiche:
    Sergio Brighenti è rimasto nel mondo del calcio?
    "Attualmente alleno la Nazionale Master composta da ex giocatori azzurri, tra i quali anche diversi ex sampdoriani, come Mannini, Vierchowood, Luca Pellegrini, Lombardo e talvolta Lanna".
    I ricordi dell'esperienza blucerchiata
    "Ho bellissimi ricordi, ho vinto la classifica dei cannonieri con 28 reti, cosa mai successa a quell'epoca".
    Dopo 3 stagioni in blucerchiato, nell'estate 1963 sei tornato al Modena, quali furono le ragioni del trasferimento?
    "Purtroppo sono andato via dalla Sampdoria perché mio padre era gravemente malato, stava morendo, volevo stargli vicino negli ultimi giorni di vita, non smetterò mai di ringraziare i Presidenti Ravano, Lolli Ghetti, i dirigenti Parodi e Rebuffa".
    Il rapporto con l'ambiente doriano
    "Ottimo, tanti tifosi mi scrivono ancora, sono stato spesso chiamato alle riunioni dei club, nelle quali ho raccontato diversi episodi del passato che all'epoca cercavano di soffocare, cose che non potrebbero verificarsi al giorno d'oggi".
    La gioia più indescrivibile e il rammarico più grande nella tua carriera
    "La gioia più vera è stata la partita del 1959 a Wembley contro l'Inghilterra di Bobby Charlton, finì 2-2, realizzai il primo goal degli azzurri, fui il primo giocatore italiano a segnare in quello stadio. Il grande rammarico è stato perdere la Nazionale per cose più grandi del sottoscritto, sebbene fossi stato capocannoniere con la Sampdoria e capitano in azzurro. Tutto nacque dall'interferenza della Juventus di Umberto Agnelli e dal conseguente conflitto con Inter e Sampdoria. Dopo aver battuto 4-0 l'Argentina, venni escluso dalla Nazionale, provocando in me una grandissima depressione. L'altro problema fu l'infortunio rimediato contro il Botafogo, in quella partita mi fratturarono due costole, costringendo i medici a ricoverarmi in ospedale dove rimasi per 3 mesi, non recuperando però le forze fisiche per la stagione successiva. Indossando la maglia juventina, Sivori realizzò ben 6 reti nel 9-1 rifilato nel 1961 all'Inter scesa in campo con ragazzini sotto i 18 anni, tra i quali ricordo anche il diciassettenne Mazzola. L'Inter protestava infatti per la ripetizione della partita prima vinta per invasione del campo, poi ripetuta. Io ero a 28 reti, Sivori a 25 con 2 gare da recuperare, a quell'epoca vinceva il pallone d'oro chi aveva il miglior quoziente reti. Per il conflitto tra Juventus e Inter, finì per pagare la Sampdoria. Subì quest'ingiustizia pur vincendo la classifica cannonieri, il Presidente Umberto Agnelli escluse tutti i giocatori sampdoriani dalla Nazionale, oltre al sottoscritto, ricordo anche Bernasconi e Marotti, senza dimenticare che il Presidente Ravano rassegnò le dimissioni".
    Il goal più pesante messo a segno nei 3 anni trascorsi in blucerchiato
    "Sono ancora la persona più felice in questo mondo nel ricordare la prima gara in blucerchiato, realizzai una tripletta nel 3-1 contro la Fiorentina che aveva vinto lo scudetto".
    Quando eri al Doria, quali erano i più forti compagni di squadra?
    "Ho avuto la fortuna di giocare con gente del valore di Ocwirk, che però era già anziano ed era all'ultimo anno, Skoglund, Cucchiaroni. In virtù di una clausola dell'epoca dovevo essere io a partire, alla fine se ne andò invece Mora. Con la sua partenza la squadra non aveva più la qualità per lottare per lo scudetto e arrivammo terzi".
    Tra noi è ancora vivo il ricordo di Cucchiaroni, che uomo era?
    "Cucchiaroni era un personaggio molto simpatico, un amicone, un ragazzo molto spiritoso, con lui ci si divertiva da matti, ricordo ancora oggi gli scherzi che faceva al massaggiatore e ad altre persone. In campo era un solista, io e Skoglund ci intendevamo ad occhi chiusi, non ce ne era per nessuno, ricordo ancora il 4-0 all'Inter".
    Segui ancora la Sampdoria?
    "Sono tifosissimo della Sampdoria, nella mia vita ho voluto bene a 3 squadre: alla Sampdoria, dove ho vinto la classifica dei cannonieri, all'Inter, con la quale conquistai lo scudetto, e il Modena, la squadra della mia città. Seguo sempre la Samp, personalmente conosco il Presidente Garrone, che mi ha invitato alla riunione dei club del lungo mare, il Direttore Marotta e Asmini, capo degli osservatori".
    Da grande attaccante come giudichi la coppia Cassano – Pazzini?
    "E' una coppia molto ben assortita, ognuno fa il gioco per mettere l'altro nelle condizioni per segnare, hanno trovato subito l'intesa, sono bravi e scattanti. Hanno la stessa fortuna che il sottoscritto vantò con Skoglund, con il quale avevo già giocato con l'Inter".
    Un saluto ai numerosi lettori di Sampdorianews.net e all'intero pubblico doriano
    "Un saluto eccezionale a tutti i sampdoriani. In blucerchiato con passato degli anni stupendi, ricevendo un affetto incredibile. Se fossi tornato all'Inter, non avrei perso la Nazionale, ma non ho rimpianti di essere rimasto alla Sampdoria, anzi, dispiace per non essermi sempre comportato come nel primo anno, ma la morte di mio padre, la depressione e il grave infortunio mi hanno frenato".

    Fonte: Esclusiva di Diego Anelli per SAMPDORIA NEWS.NET
     
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    Come avevo in passato su altri campioni della nostra storia, sto facendo delle ricerche su Sergio Brighenti attualmente.
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    Anche se in francese, vi posterò un link per le foto e i video, articoli se ne trovo. :)
     
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    Era il nostro Vialli degli anni 60, ma allora il calcio era ancora piu' in mano alle grandi di quanto lo sia adesso.

    Edited by Australian - 12/10/2022, 16:05
     
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    Brighenti
    Brighenti___Cucchiaroni
    http://www.tifosamp.com/fr/component/conte...ergio-brighenti
     
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