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Ammetto che mi prudono le mani perchè si rischia davvero di finire in argomenti extracalcio, ma proviamoci.
Io sono per la concretezza dei fatti, o almeno andarci vicino.
Premesso che io non comprerò mai una maglietta di una squadra di calcio, riporto il pezzo.
https://www.calcioefinanza.it/2023/07/11/q...glia-da-calcio/
Dunque , mediamente siamo intorno ai 130 euro.
1 all'operaio asiatico che la produce.
10 alla società di calcio che la vende.
Cortesemente siamo in grado di spacchettare gli altri 119 euro per capire dove finiscono ?
A grandi linee ovviamente.
Qualcuno di capace di farlo fra gli amici del forum ?. -
.Se citi le "grandi firme" allora il valore aggiunto è dato, appunto, dal marchio. Si possono permettere di sostenere costi di produzione maggiori, perché il marchio permette di vendere l'oggetto a un prezzo di partenza maggiore.
Il valore aggiunto è anche qualitativo. -
.Ammetto che mi prudono le mani perchè si rischia davvero di finire in argomenti extracalcio, ma proviamoci.
Io sono per la concretezza dei fatti, o almeno andarci vicino.
Premesso che io non comprerò mai una maglietta di una squadra di calcio, riporto il pezzo.
www.calcioefinanza.it/2023/07/11/q...glia-da-calcio/
Dunque , mediamente siamo intorno ai 130 euro.
1 all'operaio asiatico che la produce.
10 alla società di calcio che la vende.
Cortesemente siamo in grado di spacchettare gli altri 119 euro per capire dove finiscono ?
A grandi linee ovviamente.
Qualcuno di capace di farlo fra gli amici del forum ?
La Puma per vendere le magliette del Milan paga ogni anno 30 milioni di euro, prima di vedere un ritorno considerando i costi accessori deve vendere 300-320 mila magliette
Se ne vende meno è in perdita
Raga non fatela facile lo facevo anche io prima di mettermi in prima persona a rischiare. -
Ullevi Stadion.
User deleted
Ti cito uno studio fatto su una ipotetica maglietta da 29 euro prezzo al dettaglio. Studio fatto sulla classica, e maggioritaria ipotesi di "brand europeo che distribuisce nel primo mondo e produce in paesi in via di sviluppo".
- manodopera produzione: 0,18 Euro
- costi diretti di produzione: 3,40 Euro
- costi indiretti allocabili: 0,27 Euro
- margine produttore: 1,15 Euro
- costi intermediazione: 1,20 euro
- costi trasporto: 2,19 euro
- profitto brand proprietario: 3,61 euro
- margine grande distribuzione: 17 euro
I primi 6 punti sono tranquillamente accomunabili anche ad una maglietta da calcio, dato che sono prodotte in nazioni povere e con materiali di basso valore. Diciamo che la maglietta pronta ad essere venduta in un magazzino Adidas ci arriva a circa 8,5 euro. Gli altri 141,5 servono per pagare la struttura logistica e commerciale di Adidas (più o meno esternalizzata), i costi di struttura del negozio/grande magazzino (affitti, stipendi, etc...) e lo stipendio di Messi che indossa quella maglietta (indirettamente attraverso le sponsorizzazioni). -
.Ti cito uno studio fatto su una ipotetica maglietta da 29 euro prezzo al dettaglio. Studio fatto sulla classica, e maggioritaria ipotesi di "brand europeo che distribuisce nel primo mondo e produce in paesi in via di sviluppo".
- manodopera produzione: 0,18 Euro
- costi diretti di produzione: 3,40 Euro
- costi indiretti allocabili: 0,27 Euro
- margine produttore: 1,15 Euro
- costi intermediazione: 1,20 euro
- costi trasporto: 2,19 euro
- profitto brand proprietario: 3,61 euro
- margine grande distribuzione: 17 euro
I primi 6 punti sono tranquillamente accomunabili anche ad una maglietta da calcio, dato che sono prodotte in nazioni povere e con materiali di basso valore. Diciamo che la maglietta pronta ad essere venduta in un magazzino Adidas ci arriva a circa 8,5 euro. Gli altri 141,5 servono per pagare la struttura logistica e commerciale di Adidas (più o meno esternalizzata), i costi di struttura del negozio/grande magazzino (affitti, stipendi, etc...) e lo stipendio di Messi che indossa quella maglietta (indirettamente attraverso le sponsorizzazioni)
Margine lordo, nei conti bisogna considerare che i costi sono esenti iva ed il prezzo di vendita è comprensivo di iva vuol dire che a tutti i costi devi aggiungere il 22% e che il 22% di ciò che vendi non è tuo.
“Eh ma l’IVA la scarichi!” Beh intanto il liquido lo metti poi scarichi e bla bla quel che vuoi
Poi sull’utile bisogna pagare le tasse, quindi 17 diventano 15, 15 diventano 12 e 12 diventano 7
Ripeto non è facile. -
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Aggiungici le svalutazioni di magazzino per le magliette invendute 
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.Aggiungici le svalutazioni di magazzino per le magliette invendute
Che infatti giustamente trovi a meno, stiamo parlando di prodotti che dopo 1 anno sono vecchi. -
.La Puma per vendere le magliette del Milan paga ogni anno 30 milioni di euro, prima di vedere un ritorno considerando i costi accessori deve vendere 300-320 mila magliette
Se ne vende meno è in perdita
Raga non fatela facile lo facevo anche io prima di mettermi in prima persona a rischiare
Appunto. Il problema sono quei 30 milioni che la Puma paga al Milan e per i quali poi deve vendere una maglietta da 50 euro (esagerando) a 150.. -
.Appunto. Il problema sono quei 30 milioni che la Puma paga al Milan e per i quali poi deve vendere una maglietta da 50 euro (esagerando) a 150.
Facendo come Branduardi, potremmo andare ancora a ritroso. Il problema allora è che quei 30 milioni al Milan servono per far quadrare il bilancio.... -
.Facendo come Branduardi, potremmo andare ancora a ritroso. Il problema allora è che quei 30 milioni al Milan servono per far quadrare il bilancio...
E pagare ingaggi spropositati oltre che a campioni a calciatori spesso mediocri o rotti. -
.E pagare ingaggi spropositati oltre che a campioni a calciatori spesso mediocri o rotti
Ingaggi che nel migliore dei casi si equivalgono ai nostri guadagni di 15 anni lavorativi.
Ma, dal punto di vista strettamente mercatale, del capitalismo cioè, sto discorso mi sta anche bene: per lo meno rispecchia fedelmente le cose, non ci sono "sfruttati" di mezzo se si esclude il povero lavoratore del Laos pagato 50 euro mensili per lavorare 16 ore al giorno a costruire le magliette e, non ultimo, l'inquinamento spropositato che ne deriva dal fare transitare merci e materie prime per mezzo mondo prima di essere vendute allo store rossonero...
A me piace il metodo Sovietico: stipendio lineare, al massimo si può dare qualcosa di più ai campioni. Per il resto, paga sindacale e via.. -
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Per me questo dato già dice tutto, il disgusto è già a un livello che rende quasi futile discutere i dettagli di quello che viene dopo.. -
.Per me questo dato già dice tutto, il disgusto è già a un livello che rende quasi futile discutere i dettagli di quello che viene dopo.
Hai mai comprato su Wish? Su Shein? Su Amazon da alcuni rivenditori con nomi asiatici?
Quanto credi che guadagnino i loro dipendenti?
Qualcuno tempo addietro non ha detto “chi non ha peccato scagli la prima pietra”
Spesso la massa troppo spesso ormai privata di diritti e sottopaga anche in Occidente foraggia questi mercato, anche a me è capitato sia chiaro, ma da protagonista attivo del sistema conmerciale, sto costruendo una coscienza di consumatore in me stesso e nei clienti che vada oltre al mero prezzo finale, quando vedo dislivello troppo alto mi domando “come mai?” Facendo attenzione che ci sono anche ricarichi mostruosi e rivenditori disonesti ma spesso sono proprio su merce scadente i ricarichi mostruosi.
Ora con l’on-Line vanno di moda altre pratiche a mio avviso disoneste come avere ricarico bassissimo ma costo di magazzino azzerato, esempio:
Quando io faccio una giornata di shopping per acquistare magazzino, rischio di avere dell’ invenduto, ovviamente questo rischio se lo accolla con me in parte il cliente, se invece prendo tutti i prodotti in tutte le taglie del produttore “tizio” e le metto in vendita a 10€ in più del costo on Line solo su immagine, e quel 10€ lo guadagno diretto sull’ordinato, magari già pagato e solo successivamente lo ordino al produttore l’articolo, non mi accollo nessun rischio. Ti dirò di più in caso di ritardi o prodotto non più disponibile, posso prendere tempo, ti offro anche il reso denaro, magari impiego un mese a renderteli così intanto li uso e quel che ti rendo è di qualcun altro nel frattempo in quel mese ho movimentato cassa. Il mio introito non sta nella 10€ in più ma nell’alto flusso di cassa. Rischioso? Per chi? Per l’utenza? Dove posso aprire una società del genere? In posti dove la gente spesso è pagata male, dove c’è elevata migrazione clandestina e posso offrire lavoro nero mal pagato, dove la tassazione è morbida, dove c’è molto riciclaggio di denaro contante… in Europa, la Spagna la fa da padrona su queste merdate e noi italiani siamo i migliori a tagliarci i testicoli con cassando le possibilità che l’Europa dà. -
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A scanso di equivoci, la mia non era una critica a chi, come te, ha condiviso le proprie esperienze di mestiere perché si tratta comunque di informazioni utili a formarsi un'idea. Sono anche d'accordo sul fatto che il lavoro sottopagato e mal tutelato negli sweatshop non sia l'unico dei problemi. Un esempio eclatante: la logistica.
Riguardo al fatto di comprare da certi rivenditori, cerco di evitarlo il più possibile però è capitato anche a me (non da quelli che nomini ma sicuramente da altri), quindi anche su quello sono d'accordo. Temo che i consumatori abbiamo meno controllo di quanto si creda nel condizionare l'economia.
Il mio ragionamento era molto semplice, e forse anche un po' ignorante: un giro di affari che inizia con il lavoro sottopagato e finisce con un prodotto che il fan, magari un bambino, non può permettersi, è una vergogna che mi muove le viscere a livello emotivo prima ancora che intellettuale.
Per quanto riguarda la tua scelta commerciale, quello che racconti ti rende merito.Hai mai comprato su Wish? Su Shein? Su Amazon da alcuni rivenditori con nomi asiatici?
Quanto credi che guadagnino i loro dipendenti?
Qualcuno tempo addietro non ha detto “chi non ha peccato scagli la prima pietra”
Spesso la massa troppo spesso ormai privata di diritti e sottopaga anche in Occidente foraggia questi mercato, anche a me è capitato sia chiaro, ma da protagonista attivo del sistema conmerciale, sto costruendo una coscienza di consumatore in me stesso e nei clienti che vada oltre al mero prezzo finale, quando vedo dislivello troppo alto mi domando “come mai?” Facendo attenzione che ci sono anche ricarichi mostruosi e rivenditori disonesti ma spesso sono proprio su merce scadente i ricarichi mostruosi.
Ora con l’on-Line vanno di moda altre pratiche a mio avviso disoneste come avere ricarico bassissimo ma costo di magazzino azzerato, esempio:
Quando io faccio una giornata di shopping per acquistare magazzino, rischio di avere dell’ invenduto, ovviamente questo rischio se lo accolla con me in parte il cliente, se invece prendo tutti i prodotti in tutte le taglie del produttore “tizio” e le metto in vendita a 10€ in più del costo on Line solo su immagine, e quel 10€ lo guadagno diretto sull’ordinato, magari già pagato e solo successivamente lo ordino al produttore l’articolo, non mi accollo nessun rischio. Ti dirò di più in caso di ritardi o prodotto non più disponibile, posso prendere tempo, ti offro anche il reso denaro, magari impiego un mese a renderteli così intanto li uso e quel che ti rendo è di qualcun altro nel frattempo in quel mese ho movimentato cassa. Il mio introito non sta nella 10€ in più ma nell’alto flusso di cassa. Rischioso? Per chi? Per l’utenza? Dove posso aprire una società del genere? In posti dove la gente spesso è pagata male, dove c’è elevata migrazione clandestina e posso offrire lavoro nero mal pagato, dove la tassazione è morbida, dove c’è molto riciclaggio di denaro contante… in Europa, la Spagna la fa da padrona su queste merdate e noi italiani siamo i migliori a tagliarci i testicoli con cassando le possibilità che l’Europa dà. -
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State facendo un minestrone pazzesco giustificando il fatto che delle magliette vengano commercializzate a 150 euro per sostenere il tenore di vita di pochi ricchi (e magari i lavoratori sfruttati ci sono lo stesso). È concettualmente sbagliato. Poi il mercato è libero e ognuno può vendere e comprare alle cifre che vuole, ci mancherebbe! .
Aumento prezzi maglie delle squadre |
