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Mi scuso se per voi è stato esagerato quello che ho scritto, ne avevo lette anche di peggio su Michieli quindi forse mi sono spinto troppo oltre. Spero queste mie scuse bastino per chiudere qui l'argomento, non commenterò oltre gli articoli del giornalista in questione e provvederò a cancellare tutto ciò che è stato ritenuto offensivo. . -
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Etichettare qualcuno come portajella non è mai bello; a volte, in vari contesti, queste dicerie hanno trovato piede e sono diventate etichette che non si sono più staccate dal malcapitato di turno.
Al di là di questo, se ne sono lette ben di peggio, anche qui. In generale, concordo che sulla categoria dei giornalisti c'è un po' di accanimento che a mio parere va spesso oltre quello che in certi casi può essere un risentimento in parte giustificato per alcune uscite infelici (o almeno giudicate tali) di questa o quella penna. Che poi in questa categoria (come in ogni altra, del resto) trovino spazio personaggi inadeguati, in mezzo a professionisti seri e preparati, non vi è dubbio. Ma da qui a considerare tutti o quasi, per un motivo o per l'altro, criticabili è senz'altro fuori luogo: perché non é concepibile che uno è ignorante, uno è bibino, un altro è fazioso, un altro ancora ha il dente avvelenato, questo è uno iettatore, quello è un giornalaio...
Detto questo, pur comprendendo appieno l'arrabbiatura della Faralli - che ovviamente, facendo parte della categoria si sente parte in causa e difende un collega - eviterei di parlare di querele per cose così sia perché mi sembra francamente eccessivo, sia perché probabilmente non si fà altro che buttare benzina sul fuoco. Diamoci tutti una calmata, cerchiamo di usare maggior rispetto verso gli altri e stiamo sereni. Perché alla fin fine, pur con le nostre ovvie diversità, siamo tutti dalla stessa parte.. -
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A tutti piacerebbe che i giornalisti scrivessero come a noi ci piace, ma questo non è possibile, a seconda di come metti una virgola cambia il significato della frase che può piacere a me ma non a te e viceversa.
quando un giornalista scrive l'articolo viene validato o no dal direttore, quindi casomai è da prendersela col direttore.
abbiamo una grande arma quello di non leggere l'articolo se la persona che lo scrive non ci piace, o di cambiare quotidiano.. -
Alessio 27.
User deleted
A me i vari thread sui giornalisti liguri non dispiacciono. Non li conosco e i commenti dei forumisti che vivono a... Sampdoria mi danno lo spunto per conoscerli.
Alcuni mi sono simpatici, altri meno. Con alcuni mi trovo in sintonia spesso, con altri raramente. Alcuni mi sembrano professionalmente validi, altri meno. Non capisco tuttavia perché alcuni di voi siano così pieni di rabbia e rancore verso costoro. Direi praticamente verso tutti: non ho sentito parlar bene di un giornalista che sia uno...
Montaldo a me piace. È giovane, è sampdoriano, padroneggia la lingua (e credetemi, non è scontato...), è educato. I suoi pezzi in genere mi piacciono. Non sempre, ovviamente. Ma francamente credo che meriti rispetto. Lo meritano anche coloro che esprimono idee antitetiche alle nostre, anche se niente, pare che nell'epoca buia che attraversiamo non sia ricevibile, questo principio fondamentale...
PS: comunque credo che Montaldo si farà due risate, se leggerà i commenti su di lui. Al suo posto io me le farei. E brandirei la penna con maggior gusto 😉
Come non essere d'accordo con le tue riflessioni. Mi dispiace soltanto che non scrivi spesso perché quando lo fai è uno spettacolo leggerti... -
.Come non essere d'accordo con le tue riflessioni. Mi dispiace soltanto che non scrivi spesso perché quando lo fai è uno spettacolo leggerti..
Alessio guarda che poi pensano che ti pago... 🤣🤣
PS: ho sempre avuto simpatia per l'Empoli. E Andreazzoli mi piace come persona e come tecnico. Anche se, a proposito di media, non se lo fila nessuno. Spero proprio che quest'anno si salvino... Se poi scendesse il Turkey's Club... beh, c'è ne faremo una ragione 😉. -
Alessio 27.
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Alessio guarda che poi pensano che ti pago... 🤣🤣
PS: ho sempre avuto simpatia per l'Empoli. E Andreazzoli mi piace come persona e come tecnico. Anche se, a proposito di media, non se lo fila nessuno. Spero proprio che quest'anno si salvino... Se poi scendesse il Turkey's Club... beh, c'è ne faremo una ragione 😉
Se vuoi pagarmi per ogni like che posto ai tuoi commenti va bene
In realtà da come scrivi percepisco dietro una persona acuta con senso dell'umorismo che serve come il pane nel forum. Quest'anno mi sto divertendo a guardare il "mio" piccolo Empoli quando torno a casa sebbene, e Phil ne sa qualcosa, il Castellani sembri un angolo dell' Ikea!! Se poi la salvezza avvenisse ai danni dei cugini (come sarebbe dovuto accadere due anni fa) la soddisfazione sarebbe doppia.. -
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La cruda realtà :
https://amp.calciomercato.com/news/sampman...l-tappeto-22588. -
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Troveremo il modo di dargli del gufo e menagramo ma la verità è che ha ragione anche nelle virgole . -
.Se vuoi pagarmi per ogni like che posto ai tuoi commenti va bene
In realtà da come scrivi percepisco dietro una persona acuta con senso dell'umorismo che serve come il pane nel forum. Quest'anno mi sto divertendo a guardare il "mio" piccolo Empoli quando torno a casa sebbene, e Phil ne sa qualcosa, il Castellani sembri un angolo dell' Ikea!! Se poi la salvezza avvenisse ai danni dei cugini (come sarebbe dovuto accadere due anni fa) la soddisfazione sarebbe doppia.
A guardare l'empoli spesso ci si diverte. Accade negli anni di serie B e spesso anche in quelli di serie A. Andreazzoli mi piace tanto e nessuno mi toglie dalla testa che se non lo avessero sostituito con Beppe, l'avrebbe salvato nell'anno della discesa. Quanta diversità di qualità in campo tra lui e Iachini... Anche io spero con tutto il cuore che si salvi tranquillamente, ovviamente insieme alla mia seconda squadra. Ma su quello non ho dubbi.
Edited by Phil FI - 6/12/2021, 09:52. -
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E' facile sparare sulla Croce Rossa, preferisco non commentare se no offendo qualcuno, anche se questo qualcuno sta offendendo me e la mia Sampdorianità da mesi.
P.S.: Non concordo neanche su di una virgola di quello che ho letto nell'articolo postato ...
Immagino che, come sta succedendo ultimamente, mi arriveranno di nuovo insulti in messaggi privati, ma direi che può capitare, di sicuro non mi spaventano .... -
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Per quanto mi concerne non ti ho mai insultato e non penso tu sia meno Sampdoriano di me o viceversa.
Trovo solo sbagliato definirci la ‘croce rossa’. Qui non è questione di sparare su chi va a fondo mettendocela tutta. Si tratta di fatti. I fatti che elenca Montaldo sono semplicemente tali.
Se per te essere Sampdoriano significa chiudere gli occhi davanti a tutto ciò è la tua interpretazione.
La mia è sostenere maglia e squadra e combattere con ogni mezzo lecito chi questo simbolo e amore sta cercando di distruggerlo.E' facile sparare sulla Croce Rossa, preferisco non commentare se no offendo qualcuno, anche se questo qualcuno sta offendendo me e la mia Sampdorianità da mesi.
P.S.: Non concordo neanche su di una virgola di quello che ho letto nell'articolo postato ...
Immagino che, come sta succedendo ultimamente, mi arriveranno di nuovo insulti in messaggi privati, ma direi che può capitare, di sicuro non mi spaventano .... -
.Per quanto mi concerne non ti ho mai insultato e non penso tu sia meno Sampdoriano di me o viceversa.
Trovo solo sbagliato definirci la ‘croce rossa’. Qui non è questione di sparare su chi va a fondo mettendocela tutta. Si tratta di fatti. I fatti che elenca Montaldo sono semplicemente tali.
Se per te essere Sampdoriano significa chiudere gli occhi davanti a tutto ciò è la tua interpretazione.
La mia è sostenere maglia e squadra e combattere con ogni mezzo lecito chi questo simbolo e amore sta cercando di distruggerlo.
Bene, ne prendo atto e rispetto ciò che hai deciso di fare, io farò diversamente e per me lui (non lo cito per evitare reprimende) non ha ragione.. -
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Sampmania: uomini veri
Marassi sembra la Siberia. Il vento spazza il Ferraris, la temperatura è glaciale, ma metà città del freddo nemmeno se ne accorge. Nel momento più difficile, nell’ora più buia, quando il futuro fa paura, la Sampdoria, intesa come i venticinque ragazzi di Bogliasco - più l'allenatore - fa quadrato e dimostra di che pasta è fatta. Questa stracittadina era una partita per uomini veri, e i doriani dimostrano di esserlo, mettendo sul campo due attributi grossi così, disputando uno dei migliori Genoa-Sampdoria dell’era recente e regalando ad un pubblico alla ricerca di certezze una serata da cartolina. Di Natale, giusto per non perdere l’abitudine.
Devo sforzarmi, e tornare indietro parecchio con la memoria per ricordare un derby simile, mai in bilico, sempre in controllo della formazione blucerchiata. Ma non è mica facile, ci devo comunque pensare un po’. Probabilmente la settimana sulle montagne russe ha compattato il gruppo, ha fornito motivazioni in grado di spingere le gambe più e meglio rispetto ad una ripetuta o ad un allungo. Bravo D’Aversa a impermeabilizzare il Mugnaini, bravissimi i ragazzi a dimostrare di essere professionisti seri.
Per non urtare la sensibilità di eventuali genoani alla lettura, impiegheremo da adesso in poi nomi di fantasia per indicare alcuni giocatori. Non vorrei evocare loro brutti ricordi. Dovrete fare uno sforzo di immaginazione per capire a chi mi riferisco, ne sono consapevole, mi auguro di non risultare troppo criptico. Per esempio, sottolineiamo l’ennesima prova di Manolo Gobbiadini, uno che al prossimo derby è probabile riceva una proposta di estradizione da qualche ‘cugino’. Gobbiadini, in questo momento, è il valore aggiunto della Sampdoria. E’ arrivato al quarto gol di fila, ha segnato nelle ultime tre gare disputate, casualmente tutte quelle cominciate da titolare dopo la doppia panchina contro Salernitana e Verona, e la sua presenza fa rendere meglio persino i compagni vicini. Ieri sera, ad esempio, ha avuto il grande merito di restituire brio e vivacità pure a Ciccio Ceputo. Un gol sotto alla Sud nella stracittadina ti può ricaricare istantaneamente le batterie, chissà, forse adesso vedremo un altro attaccante. E’ stata però anche la Sampdoria del solito Candrava, di un gigantesco Bereszonski e del sempre lucido Ekdel. Potrei citarli uno per uno, se lo meriterebbero tutti: Calley, Yushida, Ougello, tutti giganteschi, tutti abbondantemente sopra alla sufficienza.
Ok, basta così, la bile ai cugini l’abbiamo risparmiata. Forse. Il Genoa è modesto, parecchio, la caratura dell’avversaria va soppesata quando si commentano sfide del genere ma caspita, un derby del genere non può essere un caso. Non può essere un caso se questa rosa, e questo allenatore, hanno dimostrato di volerci credere fino in fondo. Poteva andare soltanto in due modi: o imbarcata, o prova di orgoglio. La Samp ha optato per la seconda via, ha catalizzato le sue paure recuperando certezze e energie. Sarà cruciale, ora, non disperdere un tale bagaglio emozionale, vero e proprio regalo di Natale anticipato. Dovremo trascinarlo almeno fino a gennaio, usandolo per cavalcare l’onda e andare alla ricerca di una salvezza ancora difficilissima, schivando le turbolenze societarie e mettendo da parte, almeno ogni maledetta domenica, l’incertezza sul futuro.
Ieri la Samp ha lanciato un segnale importante. “Siamo noi, siamo questi, fino alla fine, vogliamo darvi qualcosa e abbiamo bisogno di voi”. Ha scelto il modo migliore per farlo, intraprendendo la strada dei fatti, e il grido d’aiuto non può passare inosservato. Non dopo una notte così. Sono queste le partite che creano alchimia con il pubblico, queste, le partite da uomini veri. Thorsby, D’Aversa e compagni hanno dimostrato di esserlo. E questa medaglia, comunque vada, gli resterà appuntata sul petto. Diamo loro una mano a ricordarselo ogni finesettimana.
www.calciomercato.com/news/sampmania-uomini-veri-76781. -
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Sampmania: la prima volta che ho intervistato Lanna
La prima volta che ho intervistato Marco Lanna avevo appena iniziato a muovere piccoli, embrionali passi nel mondo del giornalismo. Saranno passati dieci anni. A rileggere ora gli “articoli” dell’epoca, provo la stessa sensazione di quando Facebook vi ripropone i vostri post del 2009. Esattamente l'identico imbarazzo misto a stupore: “Cristo, ma davvero pubblicavo roba del genere?”. Uguale uguale.
La prima volta che ho intervistato Marco Lanna, dicevamo, ero poco più che un ragazzino impaurito - non che ora sia uomo vissuto, eh - al secondo o terzo incarico di tale tipo, terrorizzato all’idea di telefonare a uno della Sampd’oro. “E cosa gli dico io? Come mi presento? Come posso sembrare più professionale? Mi manderà a quel paese?”. Ho rimandato la chiamata per tre ore, impiegando tutte le scuse possibili e immaginabili, quelle che ti crei e ti inventi quando hai troppa paura di fare qualcosa. Alla fine, preso da una ventata di incoscienza, ho composto il numero e ho pigiato il tasto verde. Al secondo squillo mi ero già pentito, al terzo volevo buttare giù. Al quarto ha risposto.
“Pronto?”
ProntosignorLannabuongiornosonoLorenzoMontaldomichiedevosequandohatempoevogliapossofarleduedomandesullaSamp”
Pronunciato proprio così, come lo leggete, senza spazi, senza pause, senza staccare una parola dall’altra. Praticamente impossibile da comprendere. Ho chiuso la bocca, e ho tirato il fiato. “Adesso mi ci manda”. Un secondo di silenzio dall’altra parte, probabilmente (lo comprendo adesso) dovuto alla difficoltà di interpretare il fiume di parole, poi la risposta. “Ma si, certo, molto volentieri. Dimmi tutto”.
Ma come? Non butta giù il telefono? Niente segretarie, agenti, manager, niente “E tu chi sei, cosa vuoi da me, chi ti ha dato il mio numero?” Quindi quei semidei sono davvero persone normali? Abbiamo parlato per una ventina di minuti, io credo di avergli fatto le domande più banali della storia, trite e ritrite, immagino se le sia sentite ripetere un milione di volte, lui ha risposto a tutto. Ho scoperto, soltanto con un po’ di esperienza e di pratica, che Lanna fa parte della specifica categoria di calciatori degli anni ‘70-’80-’90, ‘non divi’, ancora residenti nel mondo degli uomini e non nell’iperuranio dei super Vip. Ho capito, intervistando altri membri della Sampd’oro, che probabilmente è una qualità comune alla gran parte di loro. Uomini normali, semplicemente “gli undici tifosi un po’ più bravi degli altri a giocare a pallone”, come ha detto qualcuno parlando di quella Samp.
Mi è ricapitato di sentirlo un paio di altre volte, nel corso degli anni, ed è sempre stato disponibile, alla mano e cordiale. E’ troppo, troppo poco per dire di conoscere una persona, o poterla giudicare. E poi, chi sono io per poter esprimere giudizi su un altro essere umano? Ma non importa. Ciò che è chiaro ad ogni sampdoriano è che ieri, per la prima volta dopo quasi otto anni, al video introdotto dalle parole “Interview: il presidente Lanna…”, si sono emozionati. Nessun timore, nessun imbarazzo, nessuna paura di oscenità o battute da Bagaglino. Le prime parole di Lanna da numero uno di Corte Lambruschini sono andate via lisce, pulite, neppure una virgola fuori posto. Non c’era mezza frase sbagliata, nessun intoppo. Assenti recite, lisciate di pelo, banalità. Solo concetti semplici, lineari, puliti. Soprattutto, emozionali ed emozionati. Non chiedevamo poi molto, no? Bastava poco.
La prima intervista a Lanna presidente avrei voluto farla io, anche per riscattare quella tentennante telefonata di dieci anni fa. Ma probabilmente non sarei stato all’altezza. Mi fa sorridere pensare che l’ex proprietario possa aver avvallato la scelta Lanna sulla poltrona appartenuta sino all'altro ieri al Viperetta, o che lo stopper dello Scudetto possa essere un ‘suo uomo’. Non avrò la controprova, ma sono quasi certo che, un mese fa, a precisa domanda Ferrero avrebbe risposto con una gag stile Colorado delle sue, qualcosa tipo “Lanna? Lanna chi? L’Anna dai capelli rossi?”. Per fortuna, non lo sapremo mai.
Avrei voluto essere allo stadio alla prima di Lanna presidente. Lo desideravo da matti. Purtroppo il molestissimo virus, simpatico come una freddura dell’ex patron dalla Venier, mi impedirà di presenziare fisicamente. Poco male. Andateci voi anche per me e, soprattutto, per chi ha motivi più seri delle mie due lineette di febbre per non essere presente. Comunque Marco Lanna un mezzo regalo di Natale, o di buon anno, lo ha già incartato. Per la prima volta da tanto tempo scrivo un Sampmania con il cuore e, soprattutto, completamente scevro di tristezza. Persino la mia pizza mezza fredda e solitaria della sera di Capodanno avrà un altro sapore (sì, fortunatamente li sento). Buon anno a tutti, ma proprio a tutti, finalmente possiamo guardarlo con una fiammella di ottimismo. Ma un po’ di più buon anno a Marco Lanna. Ci renda orgogliosi, Presidente. Sappia che c'è già riuscito ieri.
https://www.calciomercato.com/news/sampman...ato-lanna-47466. -
Alessio 27.
User deleted
Sampmania: la prima volta che ho intervistato Lanna
La prima volta che ho intervistato Marco Lanna avevo appena iniziato a muovere piccoli, embrionali passi nel mondo del giornalismo. Saranno passati dieci anni. A rileggere ora gli “articoli” dell’epoca, provo la stessa sensazione di quando Facebook vi ripropone i vostri post del 2009. Esattamente l'identico imbarazzo misto a stupore: “Cristo, ma davvero pubblicavo roba del genere?”. Uguale uguale.
La prima volta che ho intervistato Marco Lanna, dicevamo, ero poco più che un ragazzino impaurito - non che ora sia uomo vissuto, eh - al secondo o terzo incarico di tale tipo, terrorizzato all’idea di telefonare a uno della Sampd’oro. “E cosa gli dico io? Come mi presento? Come posso sembrare più professionale? Mi manderà a quel paese?”. Ho rimandato la chiamata per tre ore, impiegando tutte le scuse possibili e immaginabili, quelle che ti crei e ti inventi quando hai troppa paura di fare qualcosa. Alla fine, preso da una ventata di incoscienza, ho composto il numero e ho pigiato il tasto verde. Al secondo squillo mi ero già pentito, al terzo volevo buttare giù. Al quarto ha risposto.
“Pronto?”
ProntosignorLannabuongiornosonoLorenzoMontaldomichiedevosequandohatempoevogliapossofarleduedomandesullaSamp”
Pronunciato proprio così, come lo leggete, senza spazi, senza pause, senza staccare una parola dall’altra. Praticamente impossibile da comprendere. Ho chiuso la bocca, e ho tirato il fiato. “Adesso mi ci manda”. Un secondo di silenzio dall’altra parte, probabilmente (lo comprendo adesso) dovuto alla difficoltà di interpretare il fiume di parole, poi la risposta. “Ma si, certo, molto volentieri. Dimmi tutto”.
Ma come? Non butta giù il telefono? Niente segretarie, agenti, manager, niente “E tu chi sei, cosa vuoi da me, chi ti ha dato il mio numero?” Quindi quei semidei sono davvero persone normali? Abbiamo parlato per una ventina di minuti, io credo di avergli fatto le domande più banali della storia, trite e ritrite, immagino se le sia sentite ripetere un milione di volte, lui ha risposto a tutto. Ho scoperto, soltanto con un po’ di esperienza e di pratica, che Lanna fa parte della specifica categoria di calciatori degli anni ‘70-’80-’90, ‘non divi’, ancora residenti nel mondo degli uomini e non nell’iperuranio dei super Vip. Ho capito, intervistando altri membri della Sampd’oro, che probabilmente è una qualità comune alla gran parte di loro. Uomini normali, semplicemente “gli undici tifosi un po’ più bravi degli altri a giocare a pallone”, come ha detto qualcuno parlando di quella Samp.
Mi è ricapitato di sentirlo un paio di altre volte, nel corso degli anni, ed è sempre stato disponibile, alla mano e cordiale. E’ troppo, troppo poco per dire di conoscere una persona, o poterla giudicare. E poi, chi sono io per poter esprimere giudizi su un altro essere umano? Ma non importa. Ciò che è chiaro ad ogni sampdoriano è che ieri, per la prima volta dopo quasi otto anni, al video introdotto dalle parole “Interview: il presidente Lanna…”, si sono emozionati. Nessun timore, nessun imbarazzo, nessuna paura di oscenità o battute da Bagaglino. Le prime parole di Lanna da numero uno di Corte Lambruschini sono andate via lisce, pulite, neppure una virgola fuori posto. Non c’era mezza frase sbagliata, nessun intoppo. Assenti recite, lisciate di pelo, banalità. Solo concetti semplici, lineari, puliti. Soprattutto, emozionali ed emozionati. Non chiedevamo poi molto, no? Bastava poco.
La prima intervista a Lanna presidente avrei voluto farla io, anche per riscattare quella tentennante telefonata di dieci anni fa. Ma probabilmente non sarei stato all’altezza. Mi fa sorridere pensare che l’ex proprietario possa aver avvallato la scelta Lanna sulla poltrona appartenuta sino all'altro ieri al Viperetta, o che lo stopper dello Scudetto possa essere un ‘suo uomo’. Non avrò la controprova, ma sono quasi certo che, un mese fa, a precisa domanda Ferrero avrebbe risposto con una gag stile Colorado delle sue, qualcosa tipo “Lanna? Lanna chi? L’Anna dai capelli rossi?”. Per fortuna, non lo sapremo mai.
Avrei voluto essere allo stadio alla prima di Lanna presidente. Lo desideravo da matti. Purtroppo il molestissimo virus, simpatico come una freddura dell’ex patron dalla Venier, mi impedirà di presenziare fisicamente. Poco male. Andateci voi anche per me e, soprattutto, per chi ha motivi più seri delle mie due lineette di febbre per non essere presente. Comunque Marco Lanna un mezzo regalo di Natale, o di buon anno, lo ha già incartato. Per la prima volta da tanto tempo scrivo un Sampmania con il cuore e, soprattutto, completamente scevro di tristezza. Persino la mia pizza mezza fredda e solitaria della sera di Capodanno avrà un altro sapore (sì, fortunatamente li sento). Buon anno a tutti, ma proprio a tutti, finalmente possiamo guardarlo con una fiammella di ottimismo. Ma un po’ di più buon anno a Marco Lanna. Ci renda orgogliosi, Presidente. Sappia che c'è già riuscito ieri.
www.calciomercato.com/news/sampman...ato-lanna-47466
Mi sono emozionato pure a leggere questo articolo!! forse sto diventando troppo sensibile....
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Lorenzo Montaldo, giornalista sampdoriano |
