-
.Eppure io ci leggo di più, un'amara considerazione di come una città come Genova, sesta per popolazione, primo porto d'Italia e ai vertici nel Mediterraneo, sbocco al mare di Milano (mi vengono in mente Manchester e Liverpool, la distanza è appena superiore), al centro di una Riviera fantastica (che dal punto di vista ambientale e panoramico ha poco da invidiare alla Costa Azzurra), non riesca a trovare un percorso per risollevarsi dal suo lontano passato industriale, sfruttare le sue potenzialità e trovare finalmente una collocazione nel terzo millennio e in Europa. Diventando una città moderna, dove non solo i calciatori si picchiano per venire a giocare, ma anche i giovani decidono di costruire le proprie vite, le multinazionali con interessi nel Sud Europa vi stabiliscono i propri centri direzionali. Invece continuiamo a vivacchiare cosi, tra ponti che crollano, imprenditori che non investono, presidenti che non hanno una lira e anche ben poco stile. E non possiamo neppure più incazzarci, perché ci dicono che dobbiamo essere resilienti. Ecco, magari molto OT, ma certamente non privo di senso.
Ecco su queste considerazioni, che esulano dal calcio (che è un'altra cosa), concordo al 200%. E tra l'altro esprimo gli stessi pensieri per la mia povera Sardegna, che ormai ha 1,6 milioni di residenti e 2,3 milioni in giro per il mondo a cercare (e spesso trovare) fortuna economica.. -
.Ecco su queste considerazioni, che esulano dal calcio (che è un'altra cosa), concordo al 200%. E tra l'altro esprimo gli stessi pensieri per la mia povera Sardegna, che ormai ha 1,6 milioni di residenti e 2,3 milioni in giro per il mondo a cercare (e spesso trovare) fortuna economica.
Queste considerazioni non esulano, ma vanno oltre il calcio.
La Sardegna è purtroppo in una condizione ancora più complessa, per la sua intrinseca condizione di isola.
Diciamo che se non riesce a rilanciarsi neppure la Liguria, che separata dall'Italia che "tira" solo dagli Appennini, per la Sardegna è davvero durissima.. -
.Diciamo che se non riesce a rilanciarsi neppure la Liguria, che separata dall'Italia che "tira" solo dagli Appennini, per la Sardegna è davvero durissima.
Da sola certamente no. Ma se già l'Italia ci mettesse in condizioni di parità rispetto al resto dell'Italia (le tasse le paghiamo uguali se non erro), forse le cose inizierebbero a migliorare. Prima cosa da fare creare posti di lavoro incentivando pesantemente le grandi aziende a investire qui, dove la stragrande maggioranza dei giovani all'estero tornerebbe (a condizioni economiche decenti) domani. Qualcosa negli ultimi anni è stato fatto, ma non basta assolutamente. Se costringi quasi tutti i giovani laureati a scappare da qui è la morte chiaramente.. -
.Eppure io ci leggo di più, un'amara considerazione di come una città come Genova, sesta per popolazione, primo porto d'Italia e ai vertici nel Mediterraneo, sbocco al mare di Milano (mi vengono in mente Manchester e Liverpool, la distanza è appena superiore), al centro di una Riviera fantastica (che dal punto di vista ambientale e panoramico ha poco da invidiare alla Costa Azzurra), non riesca a trovare un percorso per risollevarsi dal suo lontano passato industriale, sfruttare le sue potenzialità e trovare finalmente una collocazione nel terzo millennio e in Europa. Diventando una città moderna, dove non solo i calciatori si picchiano per venire a giocare, ma anche i giovani decidono di costruire le proprie vite, le multinazionali con interessi nel Sud Europa vi stabiliscono i propri centri direzionali.
Invece continuiamo a vivacchiare cosi, tra ponti che crollano, imprenditori che non investono, presidenti che non hanno una lira e anche ben poco stile.
E non possiamo neppure più incazzarci, perché ci dicono che dobbiamo essere resilienti.
Ecco, magari molto OT, ma certamente non privo di senso.
Parole dure, parole sante.
La Liguria, ma Genova in particolare, potrebbe ambire a molto più di quello che è, sia da un lato industriale che da un lato turistico, e invece siamo in un limbo d'immobilità, che ci porta dunque all'arretratezza.. E questa cosa mi fa male. Vedo potenzialità incredibili, e di conseguenza incredibili sprechi.. E mi chiedo perché, perché di risposte purtroppo non ne ho.
Sarebbe facile dar la colpa alla politica, ma purtroppo la mia ignoranza in materia non me lo permette, e forse dire "eh, colpa loro" è una scappatoia che si prende quando "tutto va a rotoli". So solo che, se potessi dare una mano, la darei, per far risollevare questa città.
Cavolo, mugugno, puzza di pesce, solo vecchi, spilorci.. Tutto quello che volete, ma io da Genova non me ne andrei mai. E mai lo farò, a meno che lavorativamente non mi blocchi completamente, cosa che per ora non è ancora capitata, ma che ho paura in futuro possa succedere (anche se, con il Covid e la "rivoluzione" dello Smart Working, potrebbe andarmi meglio..).
Viva Genova!. -
.
Parma e Vercelli in rapporto alla loro dimensione sono le città che hanno vinto di più escluse Torino e Milano . -
.Eppure io ci leggo di più, un'amara considerazione di come una città come Genova, sesta per popolazione, primo porto d'Italia e ai vertici nel Mediterraneo, sbocco al mare di Milano (mi vengono in mente Manchester e Liverpool, la distanza è appena superiore), al centro di una Riviera fantastica (che dal punto di vista ambientale e panoramico ha poco da invidiare alla Costa Azzurra), non riesca a trovare un percorso per risollevarsi dal suo lontano passato industriale, sfruttare le sue potenzialità e trovare finalmente una collocazione nel terzo millennio e in Europa. Diventando una città moderna, dove non solo i calciatori si picchiano per venire a giocare, ma anche i giovani decidono di costruire le proprie vite, le multinazionali con interessi nel Sud Europa vi stabiliscono i propri centri direzionali.
Invece continuiamo a vivacchiare cosi, tra ponti che crollano, imprenditori che non investono, presidenti che non hanno una lira e anche ben poco stile.
E non possiamo neppure più incazzarci, perché ci dicono che dobbiamo essere resilienti.
Ecco, magari molto OT, ma certamente non privo di senso.
Sostituisci "Genova" con "Italia" ed il risultato non cambia... purtroppo se tutto il paese è immobile, chiuso in una prigione fatta di ignavia cialtronaggine e disonestà, è difficile che una singola città possa riuscire ad essere dinamica ed al passo coi tempo... d'altronde neanche Roma e Torino (per non parlare delle città del sud) se la passano meglio. -
.Parma e Vercelli in rapporto alla loro dimensione sono le città che hanno vinto di più escluse Torino e Milano
Vercelli si parla veramente di tempi antidiluviani, come il Genoa.
Voi a Parma avete avuto Tanzi e Parmalat, ma, in ogni caso, si parla dell'Emilia Romagna che è una delle regioni più attive e industrializzate d'Italia, assieme a Lombardia e Veneto.
Per quanto riguarda il discorso politico non ci entro, ma mi perplime abbastanza (e deprime anche) che ci si aspetti sempre che il problema venga risolto dall'alto, dalla politica.
La politica dovrebbe togliere paletti, non aggiungerne: creare migliori infrastrutture (anche digitali), questo sì, e velocizzare il funzionamento di Giustizia e burocrazia.
Non si tratta di fare l'IRI, o di "pianificare" l'economia del Paese, decidendo dove costruire distretti industriali e dove no.
Scusate l'OT.
. -
.
Vedo che una mia frase ha fatto nascere una nuova discussione sul forum, senza che io, per altro, lo volessi. Visto che sto facendo la parte dello stupido, desidero precisare che la mia affermazione nasce dal fatto che Genova è la sesta città d'Italia e non deve lottare per il sesto posto a classifica rovesciata, il che significa lottare per non retrocedere, ma, ogni tanto, non dico tutti gli anni, affacciarsi su altre posizioni. Leggo che c'è chi si lamenta della Sardegna dimenticata; beh, credo che regione meno apprezzata della Liguria non esista, lasciata in coda alle notizie di ogni tipo e che non si è mai pubblicizzata bene, soprattutto per colpa dei suoi nativi. Genova in primis su tutti gli altri luoghi. Non si ha idea delle ricchezze naturali della Liguria, ma, ancor, più delle bellezze artistiche dei palazzi genovesi con tutto quello che contengono nei loro interni e delle ricchezze che risiedono ben custodite a triplice mandata nelle banche genovesi, quando non sono altrove. E sono rarissimi i casi in cui qualcuno esca dal suo guscio con le palanche per diventare qualcuno e primeggiare in ogni continente. A me delle altre città e delle loro condizioni rispetto al calcio non interessa assolutamente niente. Così come mi interessa poco di questa discussione.
Ma perchè allora scrivo? Scrivo perchè devo rivolgermi a Tore che, r i p e t o, mi ha offeso pubblicamente, dandomi del minchione o dello stupido (non cambia il concetto), cosa gravissima, dicendo che scrivo castronerie; dandomi dell'irragionevole, gravissimo anche questo; dandomi del tifoso medio, gravissimo, inutile ripeterlo, che è come darmi del genoano o dello iuventino, che è ciò che di peggio esiste nel mondo del calcio. Tutte queste per me sono offese, fatte a una persona di cui non si conosce nemmeno se porta l'orologio a destra o a sinistra. Ho chiesto apertamente le scuse, per dimostrarsi uomo e umile, ma, come risposta, ho avuto la richiesta di non essere permaloso, una quarta affermazione del tutto gratuita.
Sono qui a richiedere nuovamente le sue scuse. In caso contrario sono in credito di tre insulti nei suoi confronti e ognuno di coloro che leggono è testimone di quello che ho scritto.
Tore, ti devi ricordare che, sarai anche il fondatore di questo importante forum, ma non sei il depositario della verità, soprattutto nel giudicare le persone. Io, se penso ancora al fatto che mi hai definito tifoso medio della Sampdoria, mi sento ribollire il sangue.
E mi fermo qui, così sarà contento qualcuna che non ho fatto cabaret nè discorsi patetici, ma solo di difesa sacrosanta, sicuramente non s t e r i l i.. -
.Vedo che una mia frase ha fatto nascere una nuova discussione sul forum, senza che io, per altro, lo volessi. Visto che sto facendo la parte dello stupido, desidero precisare che la mia affermazione nasce dal fatto che Genova è la sesta città d'Italia e non deve lottare per il sesto posto a classifica rovesciata, il che significa lottare per non retrocedere, ma, ogni tanto, non dico tutti gli anni, affacciarsi su altre posizioni. Leggo che c'è chi si lamenta della Sardegna dimenticata; beh, credo che regione meno apprezzata della Liguria non esista, lasciata in coda alle notizie di ogni tipo e che non si è mai pubblicizzata bene, soprattutto per colpa dei suoi nativi. Genova in primis su tutti gli altri luoghi. Non si ha idea delle ricchezze naturali della Liguria, ma, ancor, più delle bellezze artistiche dei palazzi genovesi con tutto quello che contengono nei loro interni e delle ricchezze che risiedono ben custodite a triplice mandata nelle banche genovesi, quando non sono altrove. E sono rarissimi i casi in cui qualcuno esca dal suo guscio con le palanche per diventare qualcuno e primeggiare in ogni continente. A me delle altre città e delle loro condizioni rispetto al calcio non interessa assolutamente niente. Così come mi interessa poco di questa discussione.
Ma perchè allora scrivo? Scrivo perchè devo rivolgermi a Tore che, r i p e t o, mi ha offeso pubblicamente, dandomi del minchione o dello stupido (non cambia il concetto), cosa gravissima, dicendo che scrivo castronerie; dandomi dell'irragionevole, gravissimo anche questo; dandomi del tifoso medio, gravissimo, inutile ripeterlo, che è come darmi del genoano o dello iuventino, che è ciò che di peggio esiste nel mondo del calcio. Tutte queste per me sono offese, fatte a una persona di cui non si conosce nemmeno se porta l'orologio a destra o a sinistra. Ho chiesto apertamente le scuse, per dimostrarsi uomo e umile, ma, come risposta, ho avuto la richiesta di non essere permaloso, una quarta affermazione del tutto gratuita.
Sono qui a richiedere nuovamente le sue scuse. In caso contrario sono in credito di tre insulti nei suoi confronti e ognuno di coloro che leggono è testimone di quello che ho scritto.
Tore, ti devi ricordare che, sarai anche il fondatore di questo importante forum, ma non sei il depositario della verità, soprattutto nel giudicare le persone. Io, se penso ancora al fatto che mi hai definito tifoso medio della Sampdoria, mi sento ribollire il sangue.
E mi fermo qui, così sarà contento qualcuna che non ho fatto cabaret nè discorsi patetici, ma solo di difesa sacrosanta, sicuramente non s t e r i l i.
Non ti devo nessuna scusa semplicemente perché ti ho già spiegato che non ti ho dato del tifoso medio e dell'irragionevole, ma ho specificato (qui #entry643551340) che hai scritto un post da tifoso medio e irragionevole. E' ben diverso! Del "michione" e dello "stupido" invece proprio non te li ho dati, te li sei inventati di sana pianta, quindi evita di aggiungere parole che non ho scritto.
Per quanto riguarda la "castroneria", ti ribadisco che la hai scritta e non devi offenderti. Ne ho scritta pure io una ieri (ho dato a Candreva del mezzo bollito, poi ho guardato i suoi dati e mi son reso conto di aver scritto una stronzata), e se qualcuno me lo avesse fatto notare mi sarei fatto una risata. E' capitato altre volte e non me la sono presa per nulla. Ti ripeto, non essere permaloso, non siamo qui a giudicare le persone, ma eventualmente quello che scrivono e capita che uno nella fretta e nella foga scriva una cosa sbagliata.. -
.
Classifica tifosi Serie A 2020-2021
Juventus – 8.839.000
Inter – 3.868.000
Milan – 3.647.000
Napoli – 2.750.000
Roma – 1.847.000
Fiorentina – 631.000
Lazio – 547.000
Cagliari – 524.000
Torino – 471.000
Bologna – 324.000
Atalanta – 293.000
Sampdoria – 247.000
Verona – 217.000
Genoa – 202.000
Udinese – 166.000
Parma – 138.000
Crotone – 120.000*
Sassuolo – 74.000
Benevento – 70.000*
Spezia – 70.000*
*dati stimati
Fonte: IPSOS analisi realizzata intervistando un campione rappresentativo della popolazione italiana di età compresa tra 14 e 64 anni per fotografare i bacini d’utenza delle squadre. Le cinque grandi catturano l’84% del seguito dell’intera Serie A. Sorprendente la crescita del Parma che fa registrare un +38% rispetto al 2019, così come l’incremento del 20% dei tifosi dell’Atalanta, conquistati grazie ai sorprendenti risultati dell’ultima stagione. Stabili gli altri club medio-piccoli.. -
.
Ecco, quella classifica è molto più importante della grandezza delle città, per esempio. . -
.
La rovina di Genova è iniziata con la chiusura delle grandi fabbriche che davano lavoro e benessere a migliaia e migliaia di famiglie.
un esempio: guardate il centro commerciale la Fiumara sorto sulle aree di una grande fabbrica, fate una proporzione di quante persone lavoravano in quello spazio, e di quante ce ne lavorano ora.
Mi fermo qua per non entrare nel terreno minato della politica.. -
.Ecco, quella classifica è molto più importante della grandezza delle città, per esempio.
Comunque sarebbe interessante, anche se adesso con skai è cambiato l'approccio del pubblico allo stadio, verificare quali squadre fanno aumentare i paganti in casa. Mi spiego: la Sampdoria, quando gioca in casa del Crotone, quanti paganti in più o in meno fa rispetto ad un Bologna o ad una fiorentina?
Chiaro che la Juve ti fa fare il tutto esaurito ma la percezione dei tifosi avversari nei confronti del Parma o dell'Atalanta cambia?. -
.Comunque sarebbe interessante, anche se adesso con skai è cambiato l'approccio del pubblico allo stadio, verificare quali squadre fanno aumentare i paganti in casa. Mi spiego: la Sampdoria, quando gioca in casa del Crotone, quanti paganti in più o in meno fa rispetto ad un Bologna o ad una fiorentina?
Chiaro che la Juve ti fa fare il tutto esaurito ma la percezione dei tifosi avversari nei confronti del Parma o dell'Atalanta cambia?
dipende anche dalla vicinanza in km delle due squadre, nel conteggio del pubblico bisogna considerare i tifosi in trasferta.
mi ricordo un anno a genova che i tifosi del livorno avevano riempito gran parte della nord.. -
.Chiaro che la Juve ti fa fare il tutto esaurito ma la percezione dei tifosi avversari nei confronti del Parma o dell'Atalanta cambia?
Secondo me tolte le "big", tra le altre c'è poca differenza per il pubblico di casa. Che a Cagliari giochi la Sampdoria, il Brescia, o l'Udinese non cambia per quelli di qui. Se si inizia a parlare di Lazio, Roma, o Napoli le cose cambiano abbastanza. Quando invece arrivano le tre strisciate il pienone è garantito..
Incidenza della dimensione della città sui risultati |
