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Dai tempo al tempo.
Tra l'altro quel ragazzo ha un carisma tale che potrebbe in futuro anche fare il presidente della Sampdoria.
Ora scappo perchè ho l'aereo del ritorno.. -
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Stanotte si dorme felici. Con la coppa. Come trenta anni fa. 😍 . -
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Che nostalgia...luca, il nostro Luca Vialli! . -
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Che emozioni, che Sampdoria. Il calcio è diventato un altro sport da allora... Però quelli forti con il pallone tra i piedi si vedono sempre. Luca ❤️ . -
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Ricordi magnifici, con un bel po' di nostalgia!
Un mio caro amico li ha ben immortalati così.
Quando la Samp scalò l’Europa
30 anni son passati, nostalgia canaglia. Ma di quella giornata, di quella partita, ricordo ogni dettaglio: gli scongiuri al mattino all’università, dove la fisica era stata messa in lock down per un giorno e noi sampdoriani facevamo le corna ogni 2 per 3 alle gufate degli amici dell’altra sponda, portati all’onanismo calcistico da anni e anni di digiuni, frustrazioni, paragoni umilianti sotto ogni aspetto; l’attesa snervante; poi la partita contro l’Anderlecht, squadra fino a quella sera riconosciuta da tutti tra le più forti d’Europa, e dopo declassata in fretta e da troppi al rango di squadretta. Perchè quella sera l’Anderlecht fu asfaltato, umiliato per 120 minuti durante i quali l’unico problema era la nostra solita maledizione: occasioni a go go e una palla che non voleva saperne di entrare. Si presentarono in tanti davanti a De Wilde, il portiere belga che rischiava di diventare l’eroe della serata: Mancini, Vialli, Mancini ancora, poi Vierchowod di testa, Invernizzi, Pari. Ma niente, sempre zero a zero.
Poi i 2 gioellini di Luca Vialli a cavallo dei 2 tempi supplementari; il primo dopo un tiro sul palo del solito Salsano, che entrava sempre a metà secondo tempo ma era decisivo lo stesso; il secondo su assist di Mancini. A quei due goal, un fiume di gente , incluso chi scrive, si precipitò a urlare sul balcone di casa: già, gridare tra le proprie pareti sembrava insufficiente per quello che stava succedendo. Perchè se chi legge è juventino, o interista o milanista magari la cosa sembra strana, ma qui parliamo di una squadra che fino a qualche anno prima arrancava per restare in A e ora stava prendendosi di prepotenza la coppa della coppe. La coppa della coppe.
Poi la fiumana di gente verso De Ferrari: festeggiavamo una vittoria della nostra squadra, non una sconfitta di altri. E molti di noi guardavano via Venti Settembre con uno sguardo ancora incredulo. La coppa delle coppe.
Molti andarono anche all’aeroporto ad aspettare tifosi da Goteborg (la finale si era giocata lì) e giocatori. Altri presero d’assalto le edicole per avere i giornali freschi di stampa dalla mezzanotte. E l’indomani, più di uno di quei giornali tappezzavano le mura della facoltà di fisica.
Bene, anzi male: fine della parentesi nostalgica. I nipotini non li ho ancora e oggi a guidare questa squadra abbiamo dei personaggi da operetta, grazie ai quali siamo tornati ad arrancare per restare in A. Ma questa è un’altra storia.
https://link.medium.com/Oh0cJFvql6. -
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Purtroppo la guardai alla TV, io, mio papà e la mia ragazza, ora mia moglie, genoana.
Ma l'impresa fu talmente eccezionale, di portata...Europea che, finite le lacrime di gioia e finita la partita (finché non fischiò la fine rimanemmo seduti in liturgico e e religioso silenzio), guardammo mia moglie come dire, ora ti portiamo a casa e noi andiamo a festeggiare a DeFe.... Venne anche lei, con un sorriso di circostanza e noi che urlavamo come dei bambini la mattina di Natale.
"Per che squadra tieni?
Come mio papà!"
Auguri SAMPDORIANI!!!!. -
.Dai tempo al tempo.
Tra l'altro quel ragazzo ha un carisma tale che potrebbe in futuro anche fare il presidente della Sampdoria.
Ora scappo perchè ho l'aereo del ritorno.
Ti sei perso i festeggiamenti..,.
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30 anni fa a quest'ora stavo prendendo l'aereo per Göteborg. Il Colombo sembrava la succursale della sud. Bandiere, sciarpe e trombe. Ricordo che sull'aereo c'era una bella ragazza svedese che faceva da guida e che le sue parole era quasi sempre accompagnate dal nostro coro goliardico e forse abbastanza irrispettoso:" o le le, o la la, faccela veder faccela toccar". Ma la tipa, molto più intellgente di tutti noi, ci sorrideva con aria ammiccante. Arrivati nella citta svedese, la prima cosa che mi colpì fu il caldo torrido, decisamente inaspettato. Infatti da casa mi avevano detto " copriti che in Svezia a maggio fa ancora freddo. Riuscimmo a fare un giro per la città, anche se la mente era già oltre. Ricordo che con il mio compagno di avventura, trovammo un pub piuttosto spartano. Ad un certo punto entrai nella toilette e poco dopo si unì un tifoso dell'Anderlect, completamente ubriaco, che non appena notò la mia sciarpa blucerchiata, mi indicò i 2 vespasiani di fronte, chiamandoli " Vialli e Mancini " . Abbozzai un sorriso anche se istintivamente gli avrei tirato un pugno in testa. Poi la partita, in uno stadio fatiscente, con il risultato che non voleva sbloccarsi, nonostante le numerose occasioni. Poi i supplementari e finalmente alla fine del primo, la rete, al limite del regolare, che apriva le porte del paradiso. Poi il raddoppio, che stavamo ancora esultando per il primo goal. Poi i cori e il massimo raggiunto con il "cambia canale, genoano cambia canale" cantato in Eurovisione, poi la fine, la liberazione, gli applausi degli svedesi che dai loro appartamenti ci vedevano sfilare e infine il viaggio di ritorno con quel pensiero di sazietà mentale che ti fa pensare " ho visto cose, che voi umani non avreste mai pensato di vedere. Trent'anni sono pochi e sono tanti. Ma io quei momenti li ho ancora tutti addosso. . -
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Sarà forse per la gioia irrefrenabile, inimmaginabile, sconvolgente, stordente di quella sera, ma paradossalmente ricordo di più la finale precedente e quella successiva.
Tutta una catena di esperienze emotivamente straordinarie, che non avremmo mai potuto vivere senza quella persona unica e irripetibile che ci ha regalato l'impossibile: Paolo Mantovani.
Ma restiamo su Goteborg.
Purtroppo non ero li. Gli esami, pochi soldi in tasca. Come tanti, mi sono accontentato (si fa per dire) della tv.
Ricordo una serata calda, umida. Eppure avevo freddo.
Un freddo interiore, intenso, paralizzante. Un freddo strano, che avevo iniziato a sperimentare pochi anni prima, quando a Larissa era iniziata la nostra prima avventura europea.
Ero insieme a mio papà, fiducioso e rassicurante come in ogni occasione importante della vita. "C'è Vialli!" mi diceva. E tanto bastava.
Eppure non avevo voglia di parlare. Troppa tensione, troppo forte il groppo in gola di un anno prima. La squadra ferita e in ginocchio di fronte a un Barcellona mediocre come non sarebbe mai più stato. (Salinas... Salinas?!?)
Non doveva accadere di nuovo.
La Samp giocava, giocava bene e un po' di calore tornava a sciogliermi il nodo alla pancia.
La Samp giocava, dominava ma il goal liberatorio non riusciva ad arrivare.
Alla fine del tempo regolamentare il timore della beffa era grande.
Dopo tutte le occasioni per la Samp, all'Anderlecht sarebbe bastata una occasione sporca per ricacciarci nell'incubo.
"C'è Vialli!" ripeteva mio papà.
Come sempre aveva ragione.
E insieme a Vialli c'era quel gigante di Salsano. E il Mancio. E tutti gli altri.
Sono arrivati i goal, la coppa. Il freddo è svanito e sono sgorgate le lacrime, come l'anno prima. Ma questa volta di immensa gioia, di commozione, per quel gruppo di ragazzi fantastici che sentivamo vicini come se fossero i nostri fratelli maggiori.
E poi le urla di gioia in casa, dal poggiolo.
Gli abbracci forti con mio papà. Mia mamma che di calcio non capiva granche ma era felice per noi.
E poi via a deferrari con gli amici, nel delirio blucerchiato.
Genova cantava e avrebbe continuato a farlo per anni, sempre sulle stesse note.
"Per che squadra tieni? Come mio papà!
...
Forza Doria, forza Sampdoria!"
Edited by chourmo68 - 9/5/2020, 18:03. -
.Ricordi magnifici, con un bel po' di nostalgia!
Un mio caro amico li ha ben immortalati così.
https://link.medium.com/Oh0cJFvql6
E' chi so io che ha scritto questo bel pezzo?. -
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Cosa ti sei perso tu, invece sull'aereo. E poi, all'arrivo, altri baci, abbracci, canti, salti....nonostante il mezzo lockdown di questi giorni, stanotte c'era un sacco di gente. Appena sono arrivato a casa ho subito messo sulla terrazza la bandiera che sventola accarezzata dallo scirocco odierno.
Scommetto che c'è gente che ci legge e non capisce questa nostra pazzia.
Se ripenso a quei momenti vissuti e non, non posso non convincermi sempre di più della grandezza di un Uomo, che ogni volta che qualcuno Lo nomina e che non appartiene alla nostra Famiglia dovrebbe alzarsi in piedi e chinare il capo.
Perchè scrivo questo? Sarebbe facile dire che ci ha fatto vincere e godere per tanti anni. Lo scrivo invece per una cosa che............Ma ce li vedete Berlusconi o Agnelli o Lotito fare quello che ha fatto Lui quella notte? Solo per questo è il più grande Presidente di tutti i tempi e di tutte le squadre e non mi interessa se qualcuno mi accusa di essere retorico. Una cosa semplice eper molti insignificante, ma grandiosa.
Avrebbero mai quei tre che ho nominato detto: " La Coppa stanotte la porta Boso a sua mamma"?
Punto. Tanto basta.
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Dai che non è ancora finita la festa.
www.youtube.com/watch?v=3d_utLF-krQ&t=1279s. -
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Fra un po' usciamo a festeggiare!!!!! . -
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Col senno del poi è incredibile pensare a che livello eravamo arrivati: eravamo una delle prime 7/8 squadre d'europa ed all'epoca forse non ce ne rendevamo neanche conto (io sicuramente non ne ero consapevole) e viene un po' di tristezza pensare che probabilmente non toccheremo mai più quelle vette...
Comunque la metà di quei giocatori oggi sarebbe titolare fissa in squadre come juve real o barcellona. -
.Comunque la metà di quei giocatori oggi sarebbe titolare fissa in squadre come juve real o barcellona
Comunque preferirei continuasse a essere titolare nella mia squadra, dagli labori del calcio a quello del tremila.
Già, chissà come sarà il calcio nel tremila? Ci sarà ancora? Gravina avrà preso le sue decisioni? Gli arbitri fischieranno sempre allo stesso modo? I bagni li avranno aggiustati? Mah.....vedremo.....
Sampdoria-Anderlecht del 1990 su Raisport8 Maggio 2020, ore 22:10 |
