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In periodi di calcio muto, ci si rivolge necessariamente al passato. Provo ad aprire questa rubrica, sperando di fare cosa gradita, su episodi di calcio che fu, che sono passati alla storia e magari non sono troppo conosciuti:
Il titolo è :" la Roma. Passa la Romaaaa !! Nooo il Gornik.
Forse i più anziani avranno capito e ricorderanno.
Semifinale di coppa delle coppe 1970 Roma Gornik Zazbre, squadra polacca. Andata 1-1 a Roma. Ritorno 1-1 in Polonia al 90°. Si va così ai supplementari e la partita finisce 2-2, ma poiché all'epoca i goals segnati nei supplementari non valevano doppio, la partita si deve rigiocare. 3 ^ volta e la partita finisce ancora in parità 1-1 dopo i supplementari. Così si deve decidere tutto con la monetina, perché all'epoca i calci di rigore non esistevano. La terza partita è trasmessa in diretta sulla rai con la telecronaca di Enzo Martellini. A fine partita i giocatori si scambiano le maglie come di consuetudine ed al momento del lancio della monetina il giornalista vede esultare i giocatori in maglia giallorossa, gli altri erano in maglia bianca e si mette a gridare passa la Roma, prendendo un terribile abbaglio e rendendosi conto del tutto pochi secondi dopo. Ero un bambino ma quel momento me li ricordo bene. Tra le altre cose Ginulfi che era il portiere, raccontò alcuni giorni dopo che il mago Herrera gli aveva detto di esultare in qualunque caso nel tentativo di trarre in errore l'arbitro e che il capitano Peiro' aveva scelto 2 volte testa nel lancio della monetina per la scelta del campo all'inizio della partita e dei tempi supplementari vincendo entrambe le volte e che aveva cambiato la terza volta decisiva sul risultato. Spero di aver fatto cosa gradita e mi auguro di poter continuare questa rubrica. Ciao a tutti.
Edited by Tore MB - 3/5/2020, 19:00. -
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Grazie Tore 🖐 . -
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Il 4 maggio di 71 anni fa, a seguito di uno schianto aereo, contro la basilica di Superga, scomparve tutta la squadra del grande Torino, di rientro da una trasferta dopo una partita giocata a Lisbona.
Sono cresciuto a pane e grande Torino, per una passione che mi trasmise mio papà. A 7 anni sapevo recitare a memoria tutta la formazione e poco tempo dopo cominciai a documentarmi sulle singole storie dei calciatori, in primis Valentino Mazzola. Oltretutto in quegli anni ci fu la prematura scomparsa di Gigi Meroni che fu un bel carico da 11 dal punto di vista emotivo. Ho visitato almeno 3 volte Superga e ne ho sempre tratto una sensazione molto intensa emotivamente, difficile da spiegare per chi non è tifoso di quella squadra. Non sono torinista ma devo riconoscere che la storia di questa società è unica sul piano nazionale.Attached Image
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La squadra più forte di tutti i tempi nel calcio italiano in rapporto al periodo storico. E non è che le altre fossero scarse, anzi... Ma loro erano praticamente la nazionale italiana. Che tristezza quella storia. . -
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Negli anni 70, capitava piuttosto frequentemente di andare allo stadio con babbo e fratello. Il primo genoano tiepido e piuttosto sportivo ( cosa abbastanza rara) il secondo sampdoriano decisamente velenoso. Ci mettevamo quasi sempre nella curvetta lato distinti della sud. Ovviamente il più delle volte, su pressione mia e di mio fratello, si andava a vedere la Samp che comunque gravitava dignitosamente in serie A, tuttavia, talvolta, per far contento il papà, si andava a marassi anche per seguire il Genoa. Ricordo che era una domenica invernale, dei primi anni 70, con una leggerissima e fastidiosa pioggia, e al Ferraris si giocava Genoa Reggiana. Era il Genoa di Silvestri che stava abbastanza dominando il campionato di serie B e che dopo pochi minuti era già in vantaggio per 2 reti a 0 decretando i sorrisi del babbo ed i musi lunghi del fratello. Nella Reggiana giocava un certo Francesconi, ex colonna blucerchiata che era soprannominato il corvo. Un tifoso genoano accanto a noi aveva cominciato ad apostrofarlo, con tutta una serie di epiteti ed un refrain ripetitivo che diceva :" tou li u corvu. U nu le' mancu na passua". Ora il destino volle che la reggiana ad inizio ripresa accorciasse le distanze e proprio il corvo, verso la mezzora del secondo tempo, andò a pareggiare esultando con il gesto dell'ombrello sotto la nord. Vi lascio immaginare cosa produsse nella mia famiglia quella situazione. Mio padre si rabbuio' e mio fratello comincio' a sghignazzare dicendo ad alta voce " u ve l'ha missu suttu a cua". Ovviamente la cosa non fu gradita dal tifoso esagitato e da altri che gli erano attorno, i quali si avvicinarono con cattive intenzioni verso mio fratello che dovette essere proprio difeso da mio papà. Ricordo che ero impaurito più che imbarazzato e ringraziai il goal di Bonci arrivato da lì a poco che riporto' in vantaggio i rossoblu e soprattutto fu un toccasana per stemperare gli animi, in un abbraccio collettivo. Ecco questo è un ricordo che ho delle mie prime domeniche allo stadio e lo dedico a 2 persone che non ci sono più e che probabilmente giocheranno il loro derby in paradiso! . -
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Mi ricordo che era la Vigilia di Natale del 1966 e avevo compiuto 12 anni da pochi giorni. Avevo ospite in casa, per le feste natalizie, il mio cugino preferito, milanese e milanista. Dopo esserci fatti anticipare i soldi della strenna natalizia, uscimmo dopo mille raccomandazioni per andare a piedi al Luna Park alla Foce. Ci misi poco a convincere mio cugino, chissà perché simpatizzante sampdoriano, ad andare di corsa allo stadio a vedere Sampdoria Catanzaro chiaramente nella Sud dove nessuno mi aveva mai portato (ero sempre andato nei Distinti o in Tribuna con amici di mio padre). Dopo esserci fatti accompagnare dentro da simpatici adulti, siamo finalmente entrati nella amata Sud e abbiamo visto un partitone con nostra vittoria finale di 3 a 0 in cui ricordo una doppietta di Francesconi. Alla fine, colmi di felicità, abbiamo fatto un salto al Luna Park per raccogliere le prove della nostra presenza. Il problema è che forse ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo e al tiro a segno abbiamo vinto due bottiglie di quell’orrido Moscato che ti danno in premio scolandocelo tutto...siamo arrivati a casa ubriachi marci e non vi dico quante botte abbiamo preso. Posso dire che non le ho quasi neanche sentite pensando alla mia prima volta nella Sud con vittoria strepitosa... ci accontentavamo di poco a quei tempi. Mi bastava vedere quei magici colori ed ero il bambino più felice del mondo... . -
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Bel topic, dove ai vecchietti luccicano gli occhi. Io, quando ero un babanetto e sempre miscio, ricordo che aspettavo assieme ad un centinaio di altri misci come me (ma loro erano adulti, io appena un bambino), davanti al cancello della Gradinata, dove aprivano 15 minuti prima del termine della partita e ti facevano entrare gratis per goderti dal vivo l'ultimo spezzone. Arrivato ai dodici anni trovai il modo di assistere all'intero match, e guadagnarmi anche qualche soldino. Cominciai a vendere cuscini nei distinti, quelli di carta e paglia che si usavano solo per la partita. Poi, a fine match, se la Samp vinceva, li lasciavano al loro posto, se perdeva, li cacciavano tutti in campo, dove il sottoscritto li andava a raccogliere. Che bello, ai miei occhi di ragazzino essere sul prato del Ferraris. Quanti sogni! Mi installavo davanti alla porta, che mi appariva enorme, e immaginavo di essere Battara. Tempi belli, e quando arrivavi a casa, forse facevi ancora in tempo per goderti in differita il secondo tempo della partita, o forse il primo, sul primo canale (ce n'erano solo due), ma mai tutto il match. . -
.La terza partita è trasmessa in diretta sulla rai con la telecronaca di Enzo Martellini.
Era Nando Martellini il telecronista.. -
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Bella rubrica, complimenti ...
Anch'io da piccoletto entravo gratis alla Sud facendomi accompagnare mano nella mano da qualche finto papà racattato a pochi metri dai cancelli ..... -
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Tequila, se mi chiami Martellini Enzo.....😁😁😁😁😁 . -
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Yellow card per Tequila. Forse aveva appena finito di berla.
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Continuo con qualche aneddoto divertente e se vi dovessi annoiare non abbiate timore a dirmelo. San Siro primi anni 70. Trasferta in pullman con la mitica Caterina Mura. Arriviamo alla biglietteria ed un buontempone di tifoso milanista addetto agli accessi, ci apostrofa ironizzando sulle nostre origini e dicendo :"ecco i pesci di Genova :" pronta risposta della Caterina che gli dice :" mea amigu che u pesciu au piggua to moggie da o bagnin a Zena, quando a vegne au ma e ti ti stae chi, a strassa di bigietti..." risate esagerate da parte di tutti.
P. S. Per i non genovesi posso tradurre anche se immagino sia superfluo.. -
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Mitica. .
Aneddoti particolari sul calcio del passato |
