Quello che non piace del calcio moderno

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    Stamattina ho pubblicato sulla mia pagina Facebook questo racconto che voglio condividere anche con voi nella speranza di iniziare una bella discussione:

    Questo calcio non ci piace: dovrebbe diventare uno slogan.

    Voglio condividere con voi amici reali e virtuali, questa pagina per raccontare un po nostalgicamente un calcio che non c'è più.
    Una storia vissuta in una di quelle domeniche non trascorse allo stadio , magari passeggiando con la fidanzata in corso Italia, ma con la testa altrove. Quando al miracoloso, primo e lontano suono di una radiolina, ci si allontanava per ascoltare la voce di Enrico Ameri, con la speranza che venisse sempre interrotta da qualcuno con il famoso "scusa Ameri ", che ha fatto la nosta storia. Ed era in quel momento che si formava un capannello spontaneo di uomini sconosciuti, che oggi chiameremmo assembramento, accomunati da un filo di cuore, che non aspettavano altro di saltare in un abbraccio liberatorio. Oppure quando si percorreva quella famigerata autostrada ligure, e si rallentava fino ai 50 km/h per ritardare l'ingresso in galleria, ascoltando Ezio Luzzi collegato da un campo di serie B , che non si decideva a passare la linea.
    Tra i miei contatti ci sono molti amici e molti personaggi più illustri di me (mi riferisco a giornalisti sportivi e scrittori ) che hanno vissuto sicuramente queste esperienze, ed a loro mi rivolgo per arricchire questo momento che vorrei diventasse il racconto di un calcio non visto sulla pay tv, dove la fantasia e l'emozione si mischia alla cronaca, un po come faceva Gianni Mura, raccontando il tour de France. Ovviamente non deve esserci distinzione di fede ma comunanza di passione.
    Comincio io con un racconto che alcuni di voi conosceranno di già:
    Correva l'anno 1991 , eravamo ai primi di maggio e molti di voi avranno già capito di cosa si tratta .
    " mi trovavo all'aeroporto di città del Messico in viaggio di nozze, in attesa del rientro in Italia. Era di lunedì ed il giono precedente si era giocato la partita decisiva per lo scudetto, a san Siro: Inter Sampdoria. Non conoscevo il risultato, all'epoca non esistevano i cellulari e non era semplice collegarsi con l'Italia . Mi aggiravo nervosamente tra check in e duty free, quand 'ecco che mi appare all'orizzonte un punto di rivendita di giornali. Mi avvicino con fare indifferente e in uno spagnolo un po improvvisato chiedo un giornale italiano . Nada è la risposta dell'edicolante messicano dai lunghi baffi. Ma come? neppure la gazzetta dello sport? Porca puttana ! Lo penso ma non lo dico. Mi verrebbe da dirgli " hijo de puta mi vuoi dire se Vialli ha segnato ieri? Non mi faccio prendere dallo sgomento e allora chiedo un quotidiano sportivo messicano. Intuendo probabilmente il mio stato d'animo, l'hombre mi porge "el deportivo Mexicano " un giornalaccio di carta ruvida, composto da una trentina di pagine. Pago in pesos e comincio a sfogliare avidamente facendo fatica e leccando ad ogni pagina le dita, ingurgitando così una buona quantità di piombo. Niente da fare, non si trova nulla. Quand'ecco che in ultima pagina, trovo un trafiletto piccolissimo, con la foto di Dossena e soprattutto con il titolo inequivocabile:" Sampdoria va a ganar el titulo" lancio il giornale per aria e urlo un "SIII" liberatorio, suscitando lo stupore e l'ilarità dei turisti e la compassione della moglie che mi dice" tu sei proprio malato"
    Questo è il mio racconto. Aspetto i vostri.
     
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    Bel post a cui mi accodo subito. Ho iniziato a seguire il calcio poco dopo la metà degli anni '80 e le partite di campionato erano giocate tutte assieme, così come la coppa Italia e le coppe Europee tutte il Mercoledì. A parte le partite delle coppe internazionali, che la RAI riusciva a proporre quasi tutte in diretta e in caso di contemporaneità in differita, e le finali di coppa Italia, tutto il resto era radiocronaca ed immaginazione affidata a grandi radiocronisti del tempo: Ameri, Ciotti, Provenzali, Nesti, Cucchi, Dotto, Foglianese, Forma, Gentili, Raffa, Orlando e il mitico Luzzi per la serie B. La radiolina era nostra compagna inseparabile e sicuramente conoscevamo meno dei giocatori rispetto ad oggi, ma comunque li conoscevamo perché tra radio, giornali e le immagini tv, riuscivamo ad informarci lo stesso. Ricordo le feste coi parenti quando ero bambino, o ragazzo. I maschi alle 18 fermavano qualunque attività per assieparsi alla TV e vedere tutti assieme 90° minuto. Erano bei servizi di 3/4 minuti e pure lì personaggi molto folkloristici dalle varie sedi.

    Se devo essere sincero, non tornerei indietro a non poter guardare la mia squadra del cuore, ma bisogna ammettere che quello che abbiamo vissuto noi di quella generazione e di quelle precedenti era un calcio più romantico. Pagherei per riavere la contemporaneità delle partite. Non me ne frega nulla tanto di vedere le altre e il campionato tornerebbe un minimo regolare e meno nevrotizzante per i tifosi che fanno continuamente conti parziali dopo ogni partita. Per quanto riguarda la qualità invece non so... mi capita di guardare partite degli anni '70 e '80. Preferisco il calcio attuale. Come ho scritto altrove vedo molta più preparazione tattica ed atletica e questa è una cosa che secondo me si è sviluppata soprattutto da inizio anni '90 in poi con gente come Sacchi e Zeman che in Italia hanno fatto scuola. Certo in quei tempi lì era più difficile per gli attaccanti essendoci marcature a uomo e molta più tolleranza sui falli da parte degli arbitri. Insomma, per me le partite oggi sono più godibili ed il gioco, anche delle piccole, generalmente più propositivo. Il VAR poi è stato un grande salto di qualità in quanto a valutazione degli episodi dubbi, anche se il suo utilizzo è ancora da migliorare un pochetto e certi regolamenti, come sui falli di mano, andrebbero rivisti.

    In definitiva è il "sistema" che mi piace meno. Ma in nome del "dio denaro" hanno cambiato e difficilmente si tornerà mai indietro...

    Edited by Tore MB - 25/4/2020, 15:37
     
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    Ricordo anch'io con nostalgia i campionati degli ultimi anni 80, quando ogni anno vinceva una squadra diversa, e specialmente le mitiche trasmissioni di 90° Minuto con i suoi personaggi indimenticabili, da Paolo Valenti ai suoi cronisti/tifosi, i collegamenti strampalati che partivano quasi sempre dopo due o tre tentativi. Anche Domenica Sprint mi piaceva molto, era una trasmissione veloce ma allo stesso tempo sapeva mostrare servizi completi su tutte le partite di serie a, e l'orario delle otto di sera era comodo.
    Il calcio degli anni 90 in generale è stato il mio preferito; sono passati tanti grandi campioni sia italiani che stranieri, le nazionali italiane erano di grande qualità e nei mondiali erano sempre competitive, gli anni d'oro della Samp erano terminati ma comunque i suoi campionati erano sempre da prima metà della classifica, con l'arrivo di Tele+ si poteva vedere il posticipo serale ma le altre partite continuavano a essere giocate contemporanemente il pomeriggio, senza quella confusione di giorni e orari che c'è adesso. L'unica cosa che non mi andava era che il campionato lo vincevano sempre le stesse squadre, grosso modo il Milan nei primi anni e la Juve nei successivi. Era un calcio forse meno romantico di quello degli anni 80 ma anche meno frenetico di quello di adesso.
     
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    Partecipo anche io a questo bel topic unendomi ai vostri ricordi. Per me andare allo stadio era un rito, fatto di tanti piccoli passaggi "obbligati": uscita intorno a mezzogiorno, ci si fermava dai botteghini con gli amici a bere birretta e mangiare un panino e verso le 13 di entrava. Poi c'erano le partite per cui era necessario arrivare anche 2 ore e mezza prima (parlo dei tempi del vecchio stadio).

    A partita finita ci si vedeva in un bar a brignole anche con gli amici bibini, cioccolata calda in attesa di 90°.

    Quando ero più giovane e non esisteva il tabellone ascoltavo la radiolina ed aggiornavo tutti i presenti, genitori compresi.

    Un episodio in particolare? Milan Samp 0-1 del 90. Temevo il Milan perché a mio parere il Milan degli olandesi di Sacchi è stata la squadra più forte che abbia mai visto in vita mia. Andai al righi da solo, avevo 16 anni e ascoltai la radiocronaca in sofferenza piena. C'era Ciotti e quando segnammo feci una corsa sfrenata, spensi la radio e la riascoltai solo di tanto tanto. Cabala o paura.. Boh. Fatto sta che pensai che quella vittoria a Milano col Milan di Sacchi fu quella che ci diede la convinzione giusta, ribadita poi a Napoli. Ma quella volta ascoltai Marco Fantasia.... E ricordo ancora il suo grido al Gol meraviglioso di Mancini.

    Oggi ancora ogni tanto vado sul tubo per riascoltare quelle voci: da Ameri (genoano) a Provenzali (Sampdoriano).. Grande calcio di altri tempi
     
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    Cerezo, il gol dei "sette tocchi".... Ma va bene lo stesso! :) :) :)
     
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    CITAZIONE (Tore MB @ 24/4/2020, 16:56) 
    Bel post a cui mi accodo subito. Ho iniziato a seguire il calcio poco dopo la metà degli anni '80 e le partite di campionato erano giocate tutte assieme, così come la coppa Italia e le coppe Europee tutte il Mercoledì. A parte le partite delle coppe internazionali, che la RAI riusciva a proporre quasi tutte in diretta e in caso di contemporaneità in differita, e le finali di coppa Italia, tutto il resto era radiocronaca ed immaginazione affidata a grandi radiocronisti del tempo: Ameri, Ciotti, Provenzali, Nesti, Cucchi, Dotto, Foglianese, Forma, Gentili, Raffa, Orlando e il mitico Luzzi per la serie B. La radiolina era nostra compagna inseparabile e sicuramente conoscevamo meno dei giocatori rispetto ad oggi, ma comunque li conoscevamo perché tra radio, giornali e le immagini tv, riuscivamo ad informarci lo stesso. Ricordo le feste coi parenti quando ero bambino, o ragazzo. I maschi alle 18 fermavano qualunque attività per assieparsi alla TV e vedere tutti assieme 90° minuto. Erano bei servizi di 3/4 minuti e pure lì personaggi molto folkloristici dalle varie sedi.

    Se devo essere sincero, non tornerei indietro a non poter guardare la mia squadra del cuore, ma bisogna ammettere che quello che abbiamo vissuto noi di quella generazione e di quelle precedenti era un calcio più romantico. Pagherei per riavere la contemporaneità delle partite. Non me ne frega nulla tanto di vedere le altre e il campionato tornerebbe un minimo regolare e meno nevrotizzante per i tifosi che fanno continuamente conti parziali dopo ogni partita. Per quanto riguarda la qualità invece non so... mi capita di guardare partite degli anni '70 e '80. Preferisco il calcio attuale. Come ho scritto altrove vedo molta più preparazione tattica ed atletica e questa è una cosa che secondo me si è sviluppata soprattutto da inizio anni '90 in poi con gente come Sacchi e Zeman che in Italia hanno fatto scuola. Certo in quei tempi lì era più difficile per gli attaccanti essendoci marcature a uomo e molta più tolleranza sui falli da parte degli arbitri. Insomma, per me le partite oggi sono più godibili ed il gioco, anche delle piccole, generalmente più propositivo. Il VAR poi è stato un grande salto di qualità in quanto a valutazione degli episodi dubbi, anche se il suo utilizzo è ancora da migliorare un pochetto e certi regolamenti, come sui falli di mano, andrebbero rivisti.

    In definitiva è il "sistema" che mi piace meno. Ma in nome del "dio denaro" hanno cambiato e difficilmente si tornerà mai indietro...

    bisogna anche considerare che persino le grandi squadre contavano 15-16 titolari e qualche ragazzo, adesso le rose sono di 30 giocatori e tre sostituzioni. A quei tempi i maldini, baresi, costacurta, etc si facevano 36 partite di campionato piú la coppa itaalia e le coppe europee oltre agli impegni della nazionale. Oggi i giocatori riposano molto di piu
     
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    CITAZIONE (mexicosamp @ 28/4/2020, 01:25) 
    bisogna anche considerare che persino le grandi squadre contavano 15-16 titolari e qualche ragazzo, adesso le rose sono di 30 giocatori e tre sostituzioni. A quei tempi i maldini, baresi, costacurta, etc si facevano 36 partite di campionato piú la coppa itaalia e le coppe europee oltre agli impegni della nazionale. Oggi i giocatori riposano molto di piu

    Vero: anche per questo motivo i giocatori nuovi o i giovani vengono spesso “aspettati” poco: la concorrenza è tanta e bisogna farsi trovare subito pronti alla causa.
     
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    CITAZIONE (gianfra19 @ 5/5/2020, 12:59) 
    Basta!!! Io resterò sempre sampdoriano ma non andrò più a partite basta anche a paytv pay x view.
    Questi passano sopra a tutto x i loro sporchi interessi e ce li metto tutti presidenti, lega. federazione, quelli della Bundesliga!!!!
    Tutto il mondo del calcio e , preciso, non solamente italiano, ci esce male!!!
    Pazienza seguirò le corse dei cavalli il ciclismo l'hockey ghiaccio.
    Scusate lo sfogo Forza Samp

    In questo periodo ho visto una serie di partite e speciali infiniti con interviste che vanno dagli 40 agli anni 70:
    Coppa del mondo europei coppe europee.
    Consiglio mabchester benfica coppa campioni 68
    Italia russia con il sorteggio e la doppia italia jugoslavia finale europeo.

    Beh, tra l astinenza calcistica forzata e le vicissitudini scandalose a livello politico Italiane ti posso dire che ho raggiunto un apice di nausea per il mondo calcistico attuale che non credevo possibile.
    Ti capisco e sto anche rivalutando altri sport che seguivo molto meno tra i quali (qualcuno forse sorridera) freccette e tennis tavolo, anche per questione di scommesse.

    Ho letto pichi giorni fa del supercampionato che dovrebbe coinvolgere dal 2024 32 squadre divise in 4 gironi da 8 (quelle con più appeal e vincenti della storia invitate di diritto, le striscicate nel caso dell Italia) e per le altre invece sono al vaglio diverse proposte per decidere i criteri di valutazione.

    Sarà l inevitabile morte dei campionati nazionali che si priveranno di barcellona real, Manchester Arsenal Tottenham Chelsea Liverpool...? o si tornera a respirare invece un po di sana competizione sportiva tra società come l atalanta per esempio, finalmente competitive per il titolo?

    Pare che la Campione verrebbe comunque mantenuta.
    Si parla di questa super lega che garantirebbe introiti elevatissimi per le società piu potenti.

    Quando mai rivedremo una Stella Rossa una Steaua o un Notthingam Forest nuovamente vincitori?
    E questo è l aspetto romantico al quale non si puo non essere rapiti.
    E poi c e laspetto esplosivo dettato solo dalla qualita sublime concentrata in poche squadre.
    Abbiamo potuto cosi assistere a gare come milan liverpool 3-3, barcellona psg 6-1 piuttosto che Bayern Manchester 1-2 al 91 e 93mo o ancora borussia dortmund maiorca 3-2 al 92 e 94mo...tutte avvenute grazie propio alla rivoluzione sportiva dell ultimo trentennio.

    Il fatto che tu dica che non seguirai più tramite pay o stadio è un sentimento comune (anche a me) ma non so quanto veritiero.
    Sai, ricordo un samp roma coppa Italia non appena tornammo in serie A.
    Oggi riempirebbe si e no meta stadio, ma allora ci fu un pienone inaspettato con una richiesta di biglietti imprevista.

    Tutto può cambiare.Una Samp vincente e propositiva o stimoli nuovi con cambio sicietario stimilante riporterebbe gente allo stadio.

    La memoria è corta e nel mondo del calcio ancora di piu.

    Con il disastro economico e sociale che so prospetta inevitabile all orizzonte non prevede nulla di buono.
    Ma la recente storia ci insegna che il mondo va veloce ora...e che cio che poteva sembrare impossibile fino a poco tempo prima,improvvisamente è diventato realtà senza che nemmeno ce ne accorgessimo.

    Comunque condivido in pieno il tuo pensiero






     
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    In questo periodo ripercorrendo il calcio degli anni '80, il primo che ho conosciuto da bambino e ragazzino, mi è venuta una grande nostalgia. Impagabile il fascino di quei gironi di coppa Italia giocati tra Agosto e inizio Settembre, con sei squadre miste tra A, B e C, dove le sorprese erano sempre dietro l'angolo. Difficilmente una squadra vinceva più di tre partite su cinque, neppure se era tra le più forti della serie A. Oggi non sarebbe così, il dislivello è molto più marcato già tra le squadre di serie A e poi ci si difende molto meno. In generale rileggendo le cronache di quegli anni e le formazioni, ci si rende conto di quanto ogni squadra avesse in rosa dei giocatori che avrebbero potuto giocare anche nella Juventus, nell'Inter o nella Roma. Ecco perché i campionati erano così equilibrati e difficilmente si verificavano punteggi netti. In trasferta in genere un pareggio "in provincia" era molto ben visto anche per le grandi del campionato. Un altro mondo.
     
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    Ogni tanto vado a rivedere le immagini delle partite degli anni 80, un po' perché sono stati gli anni dove seguivo il calcio assiduamente, la Samp cominciava a vincere e tanti fuoriclasse giocavano nel nostro campionato. Le cose più belle sono, secondo me, la genuinità che c'era nei rapporti fra giocatori, mister e presidenti con i giornalisti. Vedere Galeazzi che fermava i giocatori quando entravano in campo o tra il primo e secondo tempo e scambiava due battute con alcuni e loro si fermavano volentieri per rispondere... Impagabile. Ora ci vuole il cartello con la pubblicità, può parlare solo uno, deve avere il permesso della società, dello sponsor, del governo..... E poi i commenti di Zuccala', uno dei miei preferiti. Ricordo addirittura uno scambio di battute con Boskov in panchina a partita in corso. Ora inimmaginabile.
     
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    CITAZIONE (Naikol66 @ 2/6/2020, 12:00) 
    Ogni tanto vado a rivedere le immagini delle partite degli anni 80, un po' perché sono stati gli anni dove seguivo il calcio assiduamente, la Samp cominciava a vincere e tanti fuoriclasse giocavano nel nostro campionato. Le cose più belle sono, secondo me, la genuinità che c'era nei rapporti fra giocatori, mister e presidenti con i giornalisti. Vedere Galeazzi che fermava i giocatori quando entravano in campo o tra il primo e secondo tempo e scambiava due battute con alcuni e loro si fermavano volentieri per rispondere... Impagabile. Ora ci vuole il cartello con la pubblicità, può parlare solo uno, deve avere il permesso della società, dello sponsor, del governo..... E poi i commenti di Zuccala', uno dei miei preferiti. Ricordo addirittura uno scambio di battute con Boskov in panchina a partita in corso. Ora inimmaginabile.

    Zuccalà, un fenomeno. Ricordi i suoi servizi alla Domenica Sportiva? Arte pura. Comunque sulla genuinità dei rapporti è verissimo. Era tutto molto più terra - terra. D'altronde anche i migliori guadagnavano tanti soldi, ma mica le cifre spropositate di oggi, spesso anche ingiustificate. L'Udinese, tanto per citarne una, poteva permettersi Zico in rosa per anni. Oggi sarebbe al Barcelona, o al Paris st Germain...
     
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    CITAZIONE (Tore MB @ 2/6/2020, 12:10) 
    Zuccalà, un fenomeno. Ricordi i suoi servizi alla Domenica Sportiva? Arte pura. Comunque sulla genuinità dei rapporti è verissimo. Era tutto molto più terra - terra. D'altronde anche i migliori guadagnavano tanti soldi, ma mica le cifre spropositate di oggi, spesso anche ingiustificate. L'Udinese, tanto per citarne una, poteva permettersi Zico in rosa per anni. Oggi sarebbe al Barcelona, o al Paris st Germain...

    Io ricordo anche le telecronache ed i servizi di Beppe Viola, conditi sempre da professionalità unita ad una intelligente ironia. Un genio rispetto a quelli attuali che hanno fatto diventare il calcio troppo serioso che è ben diverso da serio. Quando sento commentare Lele Adani sui movimenti a fisarmonica della difesa, mi chiedo: ma si renderà conto che sta parlando di un gioco che è diventato cosi bello e famoso proprio per la capacità di arrivare a tutti? Non stiamo facendo un trattato di tattica a Coverciano. Il calcio va vissuto intelligentemente, ma come una cosa leggera.
     
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    Viola, un grande. Ricordo che aveva una rubrica su un giornale e rispondeva alle domande dei lettori. Finiti i mondiali di Spagna 82 un lettore, per prenderlo in giro, gli scrisse "dopo averla sentita fare le telecronache al mondiale ho rimpianto i suoi colleghi".
    E lui rispose:"Anch'io!".
    Un genio.
    Ora ci toccano i Caressa.....
     
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    Anch io ho iniziato a seguire il calcio negli anni 80.

    Credo che le opinioni cambino in base al periodo storico in cui si vive ma soprattutto in base alla propria eta.

    15 o 20 anni fa il rifacimento del Maracana o di Wembley mi sembro la cosa piu ovvia da fare per modernizzare e stare al passo con i tempi.
    Oggi li considererei monumenti intoccabili e per questo trovo dissacrante il fatto che siano stati completamente abbattuti e ricostruiti senza un minimo di collegamento con la loro storia.

    Spesso rimpiango finali con Steaua, Stella Rossa, Notthingam Forest...ma sono combattuto se ripenso all eccitazione provata per lo spettacolo ogni anno offerto in almeno 3 partite su 4 delle fasi finali di champions.
    Rinnego quindi l obrobioso scialbo 0-0 della finale coppa campioni tra OM e stella rossa in un stadio di Bari brutto, triste e semideserto.

    Cosa non mi piace?:
    Tornelli, tessere del tifoso, striscioni banditi,commenti ubriachi di pseudo giornalisti assolutamente parziali ptezzolati e venduti,squalifiche del campo per qualche "bu..." o per un coro che viene improvvisamente definito razzista quando spesso rappresenta semplicemente una tipologia di linguaggio solo da stadio.

    Inviterei i più puritani a seguire un derby samp genoa con tanto di attesa, prepartita e post partita.
    Amici e parenti che se solo se la prendessero per offese o battute...a Genova avremmo il record di denuncie e querele...

    Scusate infine la battuta magari poco ortodossa ma le regole puritane e bigotre nel qiale viviamo oggi il calcio (nel contesto stadio) le vedo un po come un insegnate di educazione sessuale che bandisce a priori sempre le parolaccie la tirata dei capello o la sculacciata durante un atto copulativo.E quindi ti squalifica per l atto successivo.

    Purtroppo ci sono casi e casi.Non vorrei essere frainteso:
    Il tifo bestiale Inglese anni 70 80 o anche quello di altri paesi meno estremisti ha rappresentato una pagina nera per la cultura sportiva mondiale.E non bisogna confondere i criminali che di tanto in tanto compiono gesti che nulla hanno a che vedere con il contesto tifo organizzato (e che aime ci sono ancora oggi e sempre ci saranno) e i singoli gruppi di tifosi piu calorosi.

    Si è persa la misura, perche credo sostanzialmente che si vogliano stadi sempre piu piccoli e gente sempre piu attaccata alle tv.




     
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    CITAZIONE (Puta Barca @ 2/6/2020, 15:16) 
    Si è persa la misura, perche credo sostanzialmente che si vogliano stadi sempre piu piccoli e gente sempre piu attaccata alle tv.

    Semmai il contrario. Capienze in certi casi ridotte rispetto al passato perché essendoci la partita visibile bene da casa, meno gente va allo stadio. Contestualmente le capienze sono ridotte per via del fatto che ora i posti sono tutti numerati, un tempo mezzo stadio stava in piedi su delle panche di cemento infinite. Così ci entrava quasi il doppio della gente...
     
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