Rocco Fotia (1965-1968, 1969-1972 e 1974/75)

centrocampista / ala sinistra

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    Mi ricordo che Fotia, piccolissimo di statura e molto sgusciante, tanto fumo e poco arrosto, era la bestia nera di Facchetti che, alto oltre 1,90 non riusciva proprio a tenere il oasso della nostra ala ( allora non c' erano diagonali o raddoppi, era uno contro uno come al campetto )
     
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    ESCLUSIVA SN - 1946, Medulla: "Rocco Fotia, uno dei grandi degli anni '70"

    La storia blucerchiata raccontata attraverso gli aneddoti, gli episodi, e i ricordi di chi l’ha vissuta: la nuova puntata della rubrica “1946" di Sampdorianews.net dedicata ai 69 anni della Sampdoria, ospita come narratore per l’album dei ricordi blucerchiati il Presidente del Museo SampDoria Maurizio Medulla:

    "Parliamo oggi di Rocco Fotia, uno dei grandi degli anni ’70, un giocatore che esordisce in Serie A a Milano, alla scala del calcio, con il Milan il 27 settembre del ’65 con una sconfitta della Sampdoria nell’anno infausto della prima retrocessione. Scoperto da Baldini e Bassetto, coadiuvati da Fulvio Bernardini, entra di diritto nella rosa della Prima Squadra confezionando in quell’anno 12 presenze senza goal.

    Rocco Fotia era un brevilineo, un’ala sinistra molto tecnica e molto veloce. Nel campionato ’68-’69, con la Sampdoria in Serie B, viene ceduto in prestito a farsi le ossa all’Internapoli. Aveva vent’anni, e tra parentesi giocò con due grandi del calcio italiano: Giorgio Chinaglia e Giuseppe Wilson, il tutto sotto la guida di Vinicio. Quell’anno, peraltro, con l’Internapoli sfiorò la promozione in Serie B. Ritorna alla Sampdoria nel campionato ’69-’70, riuscendo a mettersi in mostra e ad entrare nell’annovero degli undici blucerchiati nel campionato successivo con 27 presenze e 4 reti.

    Ricordo un suo goal di quando ero un ragazzino molto piccolo, ma si tratta di un ricordo molto presente. Era una delle prime partite della Sampdoria a Marassi che io ricordi lucidamente, e Fotia segnò un goal bellissimo: su un cross in tuffo di testa nell’area colpì la palla insaccandola sotto la Sud nel sette, facendo questo goal stupendo. Dopo il campionato ’70-’71 avrà delle esperienze esterne al Mantova e al Napoli, per poi tornare nella stagione ’74-’75; in quell’anno confeziona otto presenze e zero goal, e successivamente, per problemi al ginocchio, appende gli scarpini al chiodo.

    Attualmente Fotia è un talent scout sui settori giovanili, e lavora alla Rivarolese 1919 insieme a Ramon Turone, coadiuva il tecnico della Prima Squadra e aiuta gli allenatori dei più piccoli in questa società che ha un retroterra molto molto importante. Credo che sia uno dei giocatori della Sampdoria che più è rimasto legato alla società stessa, essendosi fermato a Genova. Credo anche che il suo modo di insegnare calcio sia unico. E’ una persona un po’ estroversa, ma soprattutto è una persona che sa di calcio e che ha un rapporto meraviglioso con i ragazzi".

    www.sampdorianews.net/giocavamo-ins...i-anni-70-76014

    Rocco_Fotia_0

    Edited by Tore MB - 24/4/2020, 17:12
     
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    Fotia a "Belin che Calcio": "Ho esordito a diciotto anni, ai giocatori davo del lei. Sarei rimasto alla Sampdoria a vita"

    Nella quinta puntata del programma Belin che Calcio, condotto da Marco Benvenuto, Franco Ricciardi e Virginia Scarpellini, è intervenuto come ospite telefonico Rocco Fotia. Genovese, classe 1947, Fotia ha indossato per 76 volte la maglia più bella del mondo. La carriera è trascorsa oltre che nella città natale, a Mantova e a Napoli in due diverse società: Internapoli e Napoli S.S.C. Rocco Fotia ha concluso la carriera nel Pontedecimo per poi vestire anche i panni dell'allenatore nelle giovanili blucerchiate.

    "Ho esordito a diciotto anni contro il Milan nel 1965. Giocavo negli allievi a quell’età. Mi han portato a Milano, pensavo fosse un premio invece poi quando siamo arrivati allo stadio mi han detto: spogliati. Ed ho giocato. Il Milan era una bella squadra, ci ha battuto meritatamente. Poi ricordo che quando siam tornati indietro mi ha accompagnato a casa il massaggiatore, io non parlavo, lui diceva: non essere triste che avete giocato bene. Cercava di rincuorarmi. E’ stata un’emozione soprattutto entrare in campo e vedere quello stadio, San Siro, quella è stata un’emozione. La domenica dopo abbiamo giocato in casa con il Foggia e abbiamo vinto e ho preso coraggio, io alle volte al mercoledì chiedevo di andare a giocare con i miei amici, gli allievi, non conoscevo nessuno e ai giocatori davo del lei, loro mi dicevano: ma guarda che siamo compagni non mi devi dare del lei. C’erano Vincenzi e Delfino che mi dicevano: ormai sono compagni, ma cosa fai, non devi darmi del lei. Però io ero legato troppo ai miei amici, a tutti quelli con cui ero cresciuto e con cui vivevamo in pensione in via Fieschi. Mi mancavano molto.

    In quella partita d’esordio contro il Milan mi marcava Gilberto Noletti. Poi in un Sampdoria Milan segnai di testa. Prima della partita Bernardini che faceva l’allenatore siccome mancava Cristin che era bravo di testa disse a me e a Salvi: oggi i cross non li facciamo perché oggi di testa non ci arriviamo. E invece poi… Fra l’altro in quella partita c’erano 55.000 spettatori.

    Giocai all’Internapoli che era una squadra di Napoli in cui giocava Chinaglia, Wilson, era una bella squadra, sono stato un anno in prestito lì. Poi sono tornato alla Sampdoria e ci sono stato qualche anno. Poi Mantova e da Mantova sono tornato alla Sampdoria, però Vinicio mi aveva detto: tutti gli anni cerco di prenderti, vuoi venire a Napoli? Io non ci volevo andare però la Sampdoria mi ha mandato a Napoli. Sono stato benissimo a Napoli, però non volevo allontanarmi da Genova, sono stato molto bene a Napoli e poi sono ritornato alla Sampdoria. Io sarei rimasto alla Sampdoria a vita.

    Qualche problema lo davo anche a Facchetti? Io ero un brevilineo, lui poteva essere anche bravissimo com’era ma avevamo costituzioni diverse, io rappresentavo un problema nei movimenti, io ero molto svelto. Comunque obbiettivamente Facchetti è stato uno dei migliori terzini mai esistiti.

    Ho chiuso nella Sampdoria nel 1976, poi il presidente del Pontedecimo mi ha offerto un posto, io dissi che sarei andato a provare, non potevo più giocare a causa del ginocchio, avevo avuto richieste da altre squadre ma avevo il ginocchio continuamente gonfio quindi a trentanni ho dovuto praticamente smettere. Dopo un anno in cui sono stato fermo mi sono ripreso ed ho giocato tre o quattro anni nel Pontedecimo, abbiamo fatto anche un paio di promozioni, era una bella squadra. Ho smesso un anno e mezzo fa di allenare i ragazzi. Ero tornato anche alla Sampdoria come allenatore delle giovanili, ho fatto circa dieci anni come allenatore del settore giovanile nelle varie leve."

    https://m.sampdorianews.net/giocavamo-insi...a-a-vita-107603
     
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    Rocco Fotia (Genova, 20 marzo 1947) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Ala sinistra brevilinea ma molto veloce e tecnica, cresce nelle giovanili della Sampdoria, con cui esordisce in Serie A a 18 anni il 27 settembre 1965 in occasione della sconfitta esterna contro il Milan, disputando complessivamente 9 incontri nella stagione che vede i blucerchiati retrocedere in Serie B per la prima volta nella loro storia. Dopo due stagioni da rincalzo (nessuna presenza nel 1966-1967, tre presenze nel 1967-1968), nella stagione 1968-1969 viene ceduto in prestito all'Internapoli, con cui, insieme a compagni di squadra dal grande avvenire come Giorgio Chinaglia e Giuseppe Wilson sotto la guida di Luís Vinício sfiora la promozione in Serie B.

    Rientrato a Genova disputa tre stagioni in massima serie, riuscendo ad imporsi da titolare solo nell'annata 1970-1971, con 27 presenze e 4 reti, mentre nella precedente e nelle successiva, anche a causa di persistenti problemi alla ginocchia, scende in campo più saltuariamente. La rete più significativa fu quella segnata nel corso della 18ª giornata il 14 feb 1971 nella partita casalinga (terminata poi con il punteggio di 1-1) contro il Milan che in quel momento era in testa al campionato. Al minuto 14 del 1º tempo Fotia portò temporaneamente in vantaggio la Sampdoria con un colpo di testa ravvicinato anticipando in agilità sia il portiere Cudicini che il difensore Anquiletti, entrambi di statura molto superiore alla sua.

    Viene quindi ceduto al Mantova in Serie B ma i problemi fisici ne limitano l'utilizzo (13 presenze e una rete) coi lombardi che rimediano la loro seconda retrocessione consecutiva. Torna quindi in Serie A col Napoli dove però scende in campo in una sola occasione, subentrando a partita in corso a Cané in occasione del successo interno contro il Cagliari. Nell'estate 1974 rientra quindi alla Sampdoria con cui disputa i suoi ultimi 8 incontri in massima serie, per poi abbandonare il calcio ad alto livello.

    In carriera ha totalizzato complessivamente 77 presenze e 6 reti in Serie A e 13 presenze ed una rete in Serie B.

    Cessata l'attività agonistica, è stato a lungo allenatore delle formazioni giovanili della Sampdoria. Dal 2010 ad oggi è istruttore di calcio presso la Scuola Calcio Edoardo Garrone "Club ERG A.S.D.".

    https://it.wikipedia.org/wiki/Rocco_Fotia

    Edited by Tore MB - 3/5/2020, 21:01
     
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    Si è spento a Genova, all’età di 75 anni, Rocco Fotia, una vita in blucerchiato, da tifoso blucerchiato.

    Genovese classe 1947, crebbe nel vivaio della Sampdoria, squadra del suo cuore e stella polare della sua breve ma intensa carriera da ala sinistra rapida e minuta. Con la maglia più bella del mondo debuttò in Serie A a soli 18 anni – a San Siro – nel settembre ’65; una maglia svestita in sole tre occasioni (Internapoli, Mantova e Napoli) che intervallarono la sua militanza blucerchiata (77 presenze e 6 reti complessive). Nella stagione 1974/75 lasciò il calcio professionistico per poi tornare al Doria nelle vesti di allenatore del Settore Giovanile, ruolo che ricoprì negli anni 90 con passione e competenza.

    Alla famiglia le più sentite condoglianze da parte del presidente Marco Lanna e di tutta la società.

    19 SETTEMBRE 2022
    ORE 20:31

    https://www.sampdoria.it/news/club/2022/09...parsa-di-fotia/
     
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    Era uno dei giocatori della Sampdoria del presidente Colantuoni, quando ci si salvava con fatica, merito e dignità all'ultima giornata.
     
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    Caspita, ho letto tante cronache di partite del tempo e sapeva essere una spina nel fianco delle difese, anche non particolarmente portato al gol. Sostienici ovunque tu sia.
     
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    CITAZIONE (Samp46 @ 19/9/2022, 20:59) 
    Era uno dei giocatori della Sampdoria del presidente Colantuoni, quando ci si salvava con fatica, merito e dignità all'ultima giornata.

    Se penso ai giocatori di quei tempi!
    Avrebbero qualcosa da insegnare a quelli di oggi sul discorso "sudare la maglia"
     
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    Di blucerchiato tingi i sogni..

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    Condoglianze alla famiglia.
     
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    Lo apprendo solo ora: non avevo sentito la notizia e qui mi ci sono caduti gli occhi solo ora.
    Non lo avevo visto all'opera per motivi anagrafici, ma ho sempre letto di lui e del suo grande attaccamento ai nostri colori e della sua lunga militanza in società con vari incarichi. Notizia triste in un periodo già di per sé di grande tensione e preoccupazione per le note vicende societarie.
    Per lui lassù di diritto un posto nel 3° anello del Ferraris.
     
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