Giovanni Re (1975-1979)

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  1. Alexcer395
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    La svolta di Giovanni Re: l'uomo che scova talenti per gli azzurri del futuro


    «Guardi, non mi ricordo neanche quanti anni sono stato alla Sampdoria…». Giovanni Re, 60 anni di Castel San Giovanni, genovese acquisito, dopo oltre quattro lustri ha cambiato vita. Basta squadre di club, anche se «fino allo scorso dicembre sono stato in ballo per il vivaio di una grossa società che non posso nominare», ma un salto in avanti. Direttamente alle dipendenze di mamma Figc, sempre con i giovani calciatori al centro: osservatore federale in Liguria per le nazionali Under 15, Under 16, Under 17 e Under 19, oltre che coordinatore del nuovo centro federale territoriale di Alassio.

    Giovanni Re, in questi casi si dice "rimettersi in gioco".

    «In realtà avevo sempre pensato di chiudere la mia carriera calcistica a Genova, ma gli scenari cambiano e capisco che la Sampdoria abbia preso le sue decisioni. Lì avevo fatto di tutto, dalla Primavera ai pulcini, dentro ogni singola leva o come coordinatore».

    Come è nata la collaborazione con la Figc?

    «A inizio anno mi ha contattato Mauro Sandreani, responsabile dell'area scouting di Casa Italia. Serviva un osservatore in Liguria. Avendo fatto tanti anni nella Sampdoria lavorare per la Figc da un lato è stato facile, dall'altro è stato come resettare tutto».

    Cosa è cambiato ?

    «Ho scoperto un nuovo mondo. La valutazione di un ragazzo per un settore giovanile non essere la stessa se si parla di nazionale. Me lo devo immaginare che gioca contro Spagna, Francia, Germania, o contro Brasile e Argentina. L'asticella è molto, molto più alta e il giocatore tra l'altro deve essere già pronto, non lo si può aspettare».

    Come sono messe le squadre liguri a giovani talenti?

    «Non posso fare nomi, sicuramente fra Genoa, Sampdoria, Entella e Spezia ci sono giocatori nel giro della nazionale sotto stretta osservazione».

    Vedere in serie A un ragazzo nato e cresciuto in Liguria è una rarità...

    «Il problema è sempre il solito, le strutture. Il materiale umano c'è e ci si può lavorare, ma se mancano le strutture diventa tutto più difficile».

    Cosa valuta in un giovane giocatore?

    «Noi osservatori prendiamo tutte le informazioni possibili e immaginabili, un giocatore deve essere giudicato da tutti i punti di vista, diamo anche un giudizio sotto il punto di vista del carattere , della correttezza»

    A proposito di giovani, la Sampdoria Primavera di Canali che vinse nel ‘77 a Viareggio è entrata nel mito...

    «Eppure per me è un ricordo insieme dolce e amaro. Dolce perché ho fatto parte di un grande gruppo, unito ancora adesso. Amaro perché mi feci male in una gara contro la Fiorentina, saltai la doppia finale con il Milan (la prima sfida finì in pareggio, ndr ) e pure una partita della squadra maggiore sempre contro il Milan. Bersellini, allora il tecnico della Sampdoria, mi aveva preannunciato che avrei giocato di fronte a Maldera».

    Ha detto che siete ancora un gruppo unito.

    «Per dire, a settembre vogliamo fare una festa a casa di Canali. Quest'anno ricorrono i 40 anni dalla vittoria di quel Viareggio e vanno celebrati nel modo giusto».

    Chi vede e sente più spesso della Sampdoria di allora, fra Primavera e prima squadra?

    «Bombardi, Arecco, Romei, Pionetti. De Giorgis e Chiorri meno perché sono sempre in giro per il mondo. Ma se fossero qui ci sentiremmo sempre».

    http://genova.repubblica.it/sport/2017/05/..._medium=twitter

    Edited by Tore MB - 12/5/2020, 20:09
     
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2 replies since 4/5/2017, 11:29   292 views
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