S.P.A.L.-
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Inauguro il topic su questa squadra storica del calcio italiano, che molto probabilmente dopo decenni tornerà in Serie A.
Spal, comincia il countdown: al prossimo turno è Serie A se...
La Spal batte il Cittadella 2-1, tre punti anche per il Frosinone contro lo Spezia (2-0). E per la squadra di Semplici comincia il countdown per la Serie A. La festa potrebbe scattare già nel prossimo turno: se la Spal vince a La Spezia e il Frosinone perde a Salerno, sarà promozione aritmetica. Al momento è questa è l'unica combinazione, in attesa anche del risultato di Perugia-Verona che si giocherà in serata. Piccolo dettaglio: il Frosinone giocherà lunedì a Salerno. Dunque, se promozione sarà, per la Spal sarà festa... davanti alla TV.
http://gianlucadimarzio.com/it/spal-cominc...no-e-serie-a-se
Edited by Tore MB - 18/5/2020, 11:30. -
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Festeggiare un obiettivo guardando gli altri alla tv, ormai è la normalità, ed è sportivamente un obrobrio. . -
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Mai avrei pensato che avrebbero potuto arrivare in A diretti al primo anno di B. Complimenti a loro per questo (quasi) traguardo storico. . -
.Mai avrei pensato che avrebbero potuto arrivare in A diretti al primo anno di B. Complimenti a loro per questo (quasi) traguardo storico.
Comunque in realtà questo sta diventando un po' frequente...Ormai sono diversi anni che diverse neopromosse dalla Lega Pro centrano come minimo il piazzamento play-off. E già due stagioni fa successe al Frosinone, così come al Novara prima e il Cesena poi.. -
.Comunque in realtà questo sta diventando un po' frequente...Ormai sono diversi anni che diverse neopromosse dalla Lega Pro centrano come minimo il piazzamento play-off. E già due stagioni fa successe al Frosinone, così come al Novara prima e il Cesena poi.
Il bello della serie b. -
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La Spal manca dalla serie dalla stagione 1967-68
https://it.wikipedia.org/wiki/S.P.A.L._2013. -
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Il problema è poi fare più di 9 punti in serie A.....comunque sono contento, quando una cittadina che ha avuto in epoca storica la serie a torna a riassaporarla mi fa piacere......ora tocca all'Alessandria, al Mantova, al Legnano alla Pro Patria......:-)))) . -
.Il problema è poi fare più di 9 punti in serie A.....comunque sono contento, quando una cittadina che ha avuto in epoca storica la serie a torna a riassaporarla mi fa piacere......ora tocca all'Alessandria, al Mantova, al Legnano alla Pro Patria......:-))))
L'altro giorno ho letto che il presidente (non so chi sia) non è messo male economicamente. Poi non so, la Serie A è un'altra storia.... -
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Beh ma potranno mai fare peggio di quelle di quest'anno? . -
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Colombarini, il sogno è biancazzurro
FERRARA. Da qualche anno, da quando un po’ tutti hanno capito che questa famiglia non scherza, i Colombarini e la loro Vetroresina sono diventati la Berco di Masi San Giacomo. Un’industria solida, capace (di questi tempi) di dare lavoro, e non di toglierlo. La fondò (nell’ex fornace del paese) nel 1968, Francesco Colombarini, 72 anni, il capostipite industriale, colui che ha inventato anche il nome, Vetroresina. Un nome che rimanda a un’idea di freschezza, la stessa che servirebbe in casa Spal, ora che i Colombarini ne sono diventati proprietari, per cancellare il retrogusto amarognolo di certi avventurieri transitati nelle terre estensi, e per aprire una nuova e più fulgida storia per questo club. Francesco è stato un industriale diverso da molti colleghi. Capiva i tempi mentre gli altri guardavano ancora indietro.
Il coraggio
E’ stato lungimirante in una provincia agricola e ben poco internazionale come quella di Ferrara; ha avuto il coraggio di investire sulle persone, mentre altri viravano alla ricerca dei soldi facili e spesso pericolosi. E’ rimasto se stesso anche oggi. Di (talora ex) imprenditori ce ne sono: un po’ di soldi, la fama dello sportivo per attirare clienti, un socio a gestire il tutto. Colombarini no, lui ha investito su se stesso. Poche chiacchiere, mondanità zero, due figli (Simone, 42 anni, e Luca, 38) buona garanzia per il futuro. E una creatività industriale che fa pensare ai pionieri. Quando l’ha fondata, 45 anni fa, la Vetroresina era poco più di un magazzino, dove i laminati più pregiati in vendita sugli scaffali venivano dalla casa di Francesco. Da allora i Colombarini di strada ne hanno fatta tanta: hanno lavorato per sei giorni la settimana, da mattina a sera. Prima vendevano soltanto vetroresina, poi l’affare si è allargato. Così si arriva a oggi: clienti in ogni parte del mondo che comprano i pannelli dei Colombarini per costruire a loro volta camion frigo e camper. Papà Francesco capì anche questo: erano gli anni in cui l’industria si espandeva e la vetroresina era uno dei materiali più richiesti. Un viaggio professionale che ha tanto il sapore del miracolo ferrarese. E allora, zitti zitti, il miracolo si è compiuto per davvero: 100 dipendenti a Masi San Giacomo, 20 in Brasile (nello stabilimento aperto nel 2000 vicino a San Paolo), altri 20 negli Usa (nella fabbrica inaugurata nel 2008 a Greenville, capoluogo della contea omonima, nella Carolina del Sud). A capo della missione a stelle e strisce c’è una cugina, Elena Colombarini. Simone, invece, è amministratore unico della Vetroresina spa e dirige anche le altre sedi produttive. Il tutto, s’intende, sotto la supervisione di papà Francesco, che oggi però ha delegato di più e per sè ha tenuto gli impegni e gli affari immobiliari.
Poi c’è la passione per il calcio: cinque anni con la Giacomense in Seconda Divisione (un altro modo per complicare la vita: era tanto bella chiamarla C2), dopo un volo dalla Terza categoria entrato nella leggenda.
Ed ora l’ingresso nella Spal. Un sogno. Non soltanto per loro, i Colombarini, ma per un’intera città che aspetta di rivedere la Spal almeno in serie B. In attesa di fondare la polisportiva, le firme per la Spal sono già apposte. Ed anche le quote societarie: 30% Fabio Bulgarelli, 30% Francesco Colombarini, 30% Simone Colombarini, 10% Walter Mattioli (un bravo commercialista). I Colombarini hanno giocato bene anche questa partita: hanno atteso che le varie candele si spegnessero e che alcuni smettessero di abbaiare. Insomma, che i precedenti potenziali compratori se ne andassero. E poi, et voilà, eccoci. E si sono presi la Spal. Senza pasticci, ma come Dio comanda. Simone ha preso tutto dal papà: «La Spal è la Spal - ci dice -; noi non siamo certa gente che arriva, fa danni e se ne va. Noi a Ferrara ci viviamo, non vogliamo mica fare brutte figure!». Chiaro no? Come dire che i risultati ci saranno. Con calma, ma ci saranno. Ma Simone ha preso sempre dal papà: «Non mi piacciono i proclami, faremo le cose in modo serio e quando si lavora seriamente di solito i risultati arrivano. Per noi - dice ancora Simone - essere entrati nella Spal è un onore e una responsabilità allo stesso tempo». D’altra parte l’esempio Giacomense è illuminante. Anche qui stessi ingredienti: professionalità, profilo basso, poche storie e pedalare. E, diciamo francamente, solitamente è questa la strada che conduce alle grandi soddisfazioni. Nel frattempo, aspettando i trionfi, una cosa i tifosi spallini (e sono ancora tanti, malgrado tutto) possono già farla: ringraziare i Colombarini per aver mantenuto in mani ferraresi (e perbene) la mitica Spal. Qui di certo non vedremo personaggi sfilare nelle aule dei tribunali o costretti a dichiarare fallimento. Per il resto il calcio è anche una brutta bestia, occorrerà tanto pelo sullo stomaco in uno sport per certi versi malato. E soprattutto affidarsi a personaggi che mostrino di aver ben incise nella pelle due caratteristiche: sapere di calcio ed essere persone serie. Ma questa sarebbe un’altra storia. Fermiamoci qui.
Certo è che dall’inizio di questa bella avventura, l’attesa degli sportivi ferraresi per Spal è aumentata. Negli ultimi anni si è assistito ad una deriva avvilente, dentro il catino di uno stadio - il “Paolo Mazza” - che non sembrava nemmeno più il glorioso e storico stadio dei tempi dell’ultima serie B.
Fiducia e ottimismo
Sembrava di essere altrove, una brutta sensazione anche per chi su quelle tribune ha trascorso forse alcuni tra gli anni più belli della sua vita. Va bene la concretezza, ma il cuore è sempre il cuore. Insomma, meritano fiducia, questi Colombarini. Disponibili, preparati, i risultati lì a parlare per loro. E quella buona e ragionevole dose di ottimismo che nella vita rende anche più simpatici, oltre che più bravi. Ferrara e la Spal possono ripartire da nastri confezionati come si deve, senza sole, come dicono a Roma. Senza fregature. «Per quanto riguarda la Spal - aggiunge ancora Simone - stiamo anche valutando le offerte di alcuni sponsor e vedremo come potremo accontentarli». Altro segnale importante, quest’ultimo, di chi sa fare il proprio mestiere: aprirsi alla città ed alle sue aziende. Ferrara è una città strana, un po’ lenta nel capire i mutamenti, un po’ troppo provinciale, un po’ adagiata sul suo passato, sulle sue antiche patine e sui suoi blasoni. Un po’ come la Spal. Chissà che questa famiglia non riesca a risvegliare, oltre alla squadra di calcio della città, anche un’intera provincia dal suo torpore. L’avviso ai naviganti è lanciato.Con una premessa, sia chiaro: astenersi perditempo.
http://lanuovaferrara.gelocal.it/sport/201...zurro-1.7455741. -
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Sarei contentissimo di una loro promozione. La prima partita che vidi allo stadio fu proprio un sampdoria spal mi pare nel 1968. . -
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Sul forum dei tifosi della Spal parlano dell'apertura di questo topic, con commenti molto positivi.
#entry607597049. -
Carlo Rolando.
User deleted
Mia nonna materna era tifosa della Spal :-) Grande simpatia . -
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Una squadra simpatica di una bella città. . -
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Un saluto ai tifosi della Spal!!! .
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