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E la magia di Tuttino piegò il super Ascoli
Un gol può cambiare la vita di un calciatore, rimanere come un marchio indelebile, nella memoria di compagni, tifosi, addetti ai lavori. Questo è il destino di Paolo Tuttino, attuale tecnico del vivaio della Sampdoria. La rete fu segnata all' Ascoli, il 15 gennaio 1978, ed entrò direttamente nella storia, come conferma il diretto interessato: «Il gol fu quello del definitivo 3-2 contro i marchigiani, imbattuti ed autentici dominatori del torneo di serie B. Fu una conclusione molto spettacolare, che si andò ad infilare proprio sotto la traversa. Da allora, ovunque vada, tutti continuano a ricordarmela e devo dire che la cosa mi fa sempre piacere». Tuttino non esagera, quella rete fu un' autentica gemma e segnò uno dei pochi lampi di luce in una sorta di Medio Evo blucerchiato. L' Ascoli di Mimmo Renna era, infatti, una schiacciasassi e dominò, senza problemi, quel torneo. A Genova arrivò alla 18ma giornata e chiuse il campionato con 17 punti di vantaggio sulla seconda e tre sole sconfitte in 38 incontri. A Marassi arrivò senza Pasinato, mediano destinato all' Inter tricolore di Eugenio Bersellini, ma non sembrò risentirne. Andò subito avanti con una rete di Ambu, al termine di un' azione da manuale. La Sampdoria, però, aveva quel giorno gli «occhi di tigre». Reagì subito e Saltutti fece 1-1. Poi Chiorri portò avanti i blucerchiati. Il sogno durò, però, un attimo. L' arbitro Benedetti di Roma regalò, infatti, un rigore per un presunto fallo di mano di Mauro Ferroni sulla linea. In realtà il difensore aveva salvato con il petto e fu addirittura costretto ad uscire per infortunio. Il re del centrocampo ascolano, Adelio Moro, rese vani, in due tempi, gli sforzi di Massimo Cacciatori. Fu così 2-2 alla fine del primo tempo. Nella ripresa, la gara divenne più tattica, ma gli dei del calcio non erano ancora sazi. Scesero quindi sul campo e guidarono il destro di Tuttino che, da trenta metri, non lasciò scampo a Marconcini con il suo bolide all' incrocio. Sofferenza per il serrate della capolista e gioia finale chiusero un pomeriggio da ricordare. Ecco il tabellino di quella partita. Sampdoria: Cacciatori, Arnuzzo, Rossi, Tuttino, Ferroni (Arecco), Lippi, Saltutti, Bedin, Savoldi II, Re, Chiorri. (All. Canali). Ascoli: Marconcini, Anzivino, Perico, Scorsa, Legnaro, Bellotto, Roccotelli, Moro, Quadri, Greco, Ambu (All. Renna) Arbitro: Benedetti Reti: Ambu, Saltutti, Chiorri, Moro, Tuttino.
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ESCLUSIVA SN - 1946, Arnuzzo: "Tuttino, centrocampista a tutto tondo che non si risparmiava mai"
Alcuni giocatori rimangono impressi nel cuore e nella mente dei tifosi. Questo accade per diversi motivi: un gol importante, caratteristiche particolari, lunga militanza nelle fila della squadra. Quest'ultimo è il caso di Domenico Arnuzzo, vera e propria bandiera blucerchiata che per 1946, la rubrica storica che Sampdorianews.net vi propone per i 69 anni del club di Corte Lambruschini, ha voluto ricordare Paolo Tuttino, suo compagno ai tempi di Bersellini e Canali.
“Volevo parlare di un mio compagno di squadra che ha giocato per la Sampdoria: Paolo Tuttino. Innanzitutto lo considero una grande persona e credo che come calciatore avrebbe potuto fare una carriera molto importante, nonostante la sua sia stata di livello.
E’ un po’ più giovane di me, io sono del ’47 mentre lui è del ’51, e ricordo che quando arrivò alla Sampdoria fu prelevato dall’Udinese in Serie C. Ha giocato in blucerchiato per 4 anni, due con Bersellini in panchina e due con Canali, vivendo sia la A che la B, totalizzando circa 140-150 presenze. Ciò che mi ha sempre impressionato sotto il profilo calcistico è il suo spirito di sacrificio, era nettamente quello che a centrocampo correva più di tutti.
Si poteva definire come un centrocampista a tutto tondo, uno che non si risparmiava mai e per questo durante la settimana scherzavamo dicendogli ‘mangia bene, riposa bene che domenica devi correre’. Riusciva a mantenere alti i ritmi sulla linea mediana sia correndo come un matto, sia giocando bene con i piedi. Era dotato sia di tecnica che di corsa e più gli dicevamo di correre e più lui correva: è stato più di una volta la nostra ancora di salvezza.
Dopo aver appeso le scarpette al chiodo è rimasto a Genova, allenando tra l’altro le giovanili della Sampdoria. Ha praticamente fatto una vita in cui il ruolo della Samp è stato molto importante. Ogni tanto ci salutiamo e ci incontriamo al campo, ricordando ogni volta quanto lui corresse lì in mezzo al rettangolo verde”.
www.sampdorianews.net/giocavamo-ins...miava-mai-76242
Tuttino su Mantovani: «Personaggio encomiabile»
Paolo Tuttino, centrocampista della Sampdoria nella stagione 1971/1972 e tra il 1975 e 1979 (quindi con Mantovani presidente), ha parlato dell’assoluto protagonista della giornata odierna, ossia Paolo Mantovani: «Prima della retrocessione del ’77 ci siamo sempre salvati, seppur con qualche difficoltà.- dice a Telenord – Con Mantovani la situazione è cambiata drasticamente, ha rilanciato la Sampdoria a livello nazionale ed internazionale. È stato un grande uomo ed un lavoratore lodevole».
www.sampnews24.com/tuttino-su-manto...omiabile-10629/
Edited by Tore MB - 7/5/2020, 14:44
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