La FIGC ferma Massimo Ferrero: non potrà essere presidente

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  1. Ives
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    Doriano MB
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    SXIX - La Figc stoppa Ferrero: non può fare il presidente

    La Corte federale d’appello: il patteggiamento è come una condanna. Il patron: "Colpiscono uno pulito e semplice, ma ho già fatto ricorso". L'avvocato Ponti annuncia battaglia. Se ne riparlerà tra 7-8 mesi

    Massimo Ferrero non può più ricoprire la carica di presidente della Sampdoria a causa del suo patteggiamento
    con il Tribunale di BustoArsizio a una condanna di 1 anno e 10 mesi per il crac della compagnia aerea Livingston.
    È quanto si evince dal parere della sezione consultiva della Corte Federale D’Appello della Federazione Italiana Gioco Calcio pronunciato il 22 febbraio e pubblicato ieri sul sito della federazione stessa. Parere richiesto dal presidente Tavecchio circa l’equiparazione o meno del patteggiamento alla condanna vera e propria. La Corte Federale ha detto che sì, il patteggiamento equivale alla condanna. Passerà però ancora qualche mese prima che Ferrero debba concretamente farsi da parte (lasciando magari la presidenza alla figlia Vanessa o al nipote Giorgio), visto che il suolegale, l’avvocato Luca Ponti annuncia battaglia e ha presentato già ricorso in Cassazione contro il suo stesso patteggiamento. Se questo ricorso ha gli elementi per essere accettato (ce ne sono alcuni, tipo il vizio di forma o anche solo il quantum della liquidazione delle spese sostenute dalla parte civile), Ferrero conserverà la carica. Se invece sarà rigettato o dichiarato inammissibile gli avrà comunque consentito di guadagnare qualche mese di tempo, ma a quel punto patteggiamento diventerà esecutivo. E Ferrero non potrà più essere presidente blucerchiato. «È un attacco a una persona pulita e semplice come me- ha spiegato ieri Ferrero - ma non c’è problema, in quanto la sentenza non è definitiva. Abbiamo presentato ricorso in Cassazione».

    L’articolo 22 delle Noif (le norme organizzative interne della Federazione), detta le disposizioni in materia di onorabilità e stabilisce l’eventuale decadenza delle cariche societarie, è chiaro: una condanna, e a questo punto anche un patteggiamento, superiore a un anno per determinati reati (tra i quali rientrano fallimento e bancarotta fraudolenta) è il crinale dirimente che consente a un dirigente di una società calcistica di mantenere la carica oppure no. A questo punto bisogna solamente aspettare che il ricorso segua il suo iter. I tempi tecnici in questi casi sono di circa 7-8 mesi. La vicenda si potrebbe cioè concludere a fine 2016, inizio del 2017. Nel caso la Cassazione non lo accogliesse, toccherebbe a Ferrero in pratica “auto-denunciarsi”. La Federazione infatti in questi casi non è tenuta a fornire ulteriori comunicazioni (fa già fede il comunicato ufficiale della Corte Federale D’Appello pubblicato ieri), non “intimerà” insomma a Ferrero di lasciare la carica, ma sono i tesserati stessi in pratica che devono essere consapevolmente a conoscenza delle norme e dei regolamenti.

    Edited by Tore MB - 9/3/2016, 17:27
     
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