Stefano Lucchini (2007-2011)

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    Lucchini: «Ripagato debito con la Cremonese. Samp, quel salvataggio sulla linea…»

    Si chiude un cerchio, per Stefano Lucchini. Là dove tutto è partito, a Cremona, si chiude la sua carriera da calciatore dopo quasi vent’anni nel calcio professionistico tra Empoli, Sampdoria, Atalanta e Cesena. E si chiude alla grande, con una storica promozione in Serie B che alla Cremonese mancava da 11 anni. Meglio andarsene da vincente e appendere gli scarpini al chiodo, alla bellezza di 36 anni. L’ex difensore blucerchiato – rimasto sempre molto legato a questi colori e alla città di Genova – raggiunto dai nostri microfoni, ci ha raccontato le emozioni di questi giorni e i suoi programmi per il futuro.

    Cosa si prova a ritornare dopo anni alla Cremonese e vincere subito il campionato? Perché hai mollato proprio ora?
    «L’emozione è sicuramente tanta, per un obiettivo che volevo da sempre. Quando la Cremonese è retrocessa in Lega Pro – ricorda Lucchini – mi sono sempre detto “quando deciderò di smettere tornerò qua e raggiungerò un obiettivo importante, solo dopo potrò mollare”. L’obiettivo era ripagare la fiducia che questa società mi aveva dato da giovane, sono cresciuto qua e me ne sono andato a 19 anni. Mi sentivo in debito e penso di aver fatto il mio dovere al meglio».

    Programmi futuri? Magari ti ritroveremo nel Settore Giovanile della Samp
    «Non lo so, sulla carta ho un altro anno di contratto con la società. Ho già parlato con loro – rivela – so che vorrebbero tenermi in società, ma non so ancora in quale ruolo. Se intraprendessi la carriera da allenatore, sicuramente mi piacerebbe tornare alla Samp».

    Con la Sampdoria hai vissuto calcio ad altissimi livelli disputando le Coppe Europee, ma ti ricordi quando le stavi per togliere l’Europa League con quel salvataggio sulla linea ad aprile del 2015?
    «Me lo ricordo sì, sono intervenuto giusto in tempo per evitare il gol di Romagnoli. Avrei preferito farlo la domenica dopo contro il Genoa – si rammarica Lucchini – e invece abbiamo perso. D’altronde sono un professionista, purtroppo si devono mettere da parte tutti i sentimenti e giocare nel modo migliore per la squadra di cui vesti la maglia. A Bergamo dicevano “l’importante è avere la maglia sudata” e io l’ho sempre fatto, magari commettendo anche degli errori».

    A proposito di Bergamo, Cigarini è stato tuo compagno all’Atalanta. Quest’anno, passato all’ombra di Torreira, non è stato certo fortunato per lui
    «Sinceramente non me lo aspettavo, conosco bene Ciga e le sue qualità. Pensavo che si sposassero benissimo con le idee di gioco del mister Giampaolo. Probabilmente l’esplosione di Torreira gli ha tolto lo spazio che avrebbe meritato. Pensavo che magari nella gestione potessero alternarsi un po’ di più, peccato. Questo vuol dire che Torreira è veramente forte, perché Luca è un gran bel giocatore».

    Fra tutte le squadre in cui sei stato, si può dire che la Samp è la più importante per te? O dopo questa annata fantastica a Cremona le cose cambiano?
    «Io ho sempre detto che a Genova ho vissuto dei momenti fantastici, ribadisco che metto sullo stesso piano Cremona e Sampdoria. Sono le squadre e le città in cui ho lasciato il cuore, è diviso a metà. Nella Cremonese sono cresciuto e partito – spiega Lucchini – alla Samp ho vissuto l’apice della mia carriera raggiungendo obiettivi importanti che sognavo fin da bambino».

    Cosa ne pensi della batosta contro la Lazio? E più in generale della stagione della Samp?
    «La batosta contro la Lazio non è bella a livello di risultato, non fa piacere a nessuno quando prendi una goleada del genere. Non penso che la squadra abbia mollato, data la posizione di classifica tranquilla, è un episodio che si può cancellare velocemente, già a partire dalla prossima settimana sfoderando una grande prestazione. Secondo me la Sampdoria ha fatto un ottimo campionato, fosse stata un po’ più fortunata si sarebbe potuta trovare in una posizione più alta, però la stagione secondo me è stata positiva. Ha dimostrato buon calcio e allo stadio la gente si è divertita, un plauso a Giampaolo».

    Proprio per Giampaolo sei tornato a Bogliasco a “prendere appunti”
    «Tornerò sicuramente, il gioco di Giampaolo si sposa molto con le mie idee di calcio: dopo aver lavorato con Delneri, assomigliano molto alle loro. Mi farà sicuramente piacere venire a vedere degli allenamenti e parlare direttamente con lui per avere consigli e capire sue metodologie».

    Chi ti ha colpito in particolare di questa Samp? E, se dovessi scegliere un talento della Cremonese da consigliare ai blucerchiati, chi diresti?
    «Mi piace molto Linetty, ma anche Skriniar mi ha colpito tantissimo, perché è cresciuto spaventosamente durante la stagione. Certamente c’è lo zampino di Silvestre, che è un ottimo difensore e di esperienza, ma secondo me il modo di giocare di Giampaolo ha valorizzato le sue qualità. Nonostante l’età, il giocatore che consiglierei alla Sampdoria è Brighenti, il nostro Capitano. Non mi spiego come non abbia ancora giocato in campionati più importanti! Ha qualità e fiuto del gol pazzeschi – conclude Lucchini – se dovessi scegliere un attaccante per aiutare la squadra, io direi lui».

    www.sampnews24.com/lucchini-ripagato-debito-cremonese-samp/

    “Io, la Cremonese, Cassano e il ritiro”: Stefano Lucchini si racconta, tra passato, presente e futuro

    Irruzione telefonica durante il pranzo di squadra: “Stiamo ancora festeggiando”. Tutti a tavola, a Cremona si gode. Ancora, da sabato. Promozione in Serie B e obiettivo centrato, ora testa a Venezia e Foggia per la Supercoppa di Lega Pro, ma il cuore di tutti è proiettato alla prossima stagione. Di nuovo in B, undici anni dopo. E se la Cremonese è al settimo cielo, Stefano Lucchini anche di più.

    Cuore tra il grigio e il rosso, per davvero. Anzi, tutto grigiorosso: “Dagli otto ai diciannove anni sono stato qui, è stata la mia casa. Qui sono cresciuto, qui sono tornato”. E qui ha vinto. La Serie B come obiettivo, idea in testa fin dall’estate scorsa: “Quando ho sentito il direttore Giammarioli mi disse che la voglia era quella di allestire una squadra che vincesse il campionato direttamente, senza playoff. - rivela in esclusiva a GianlucaDiMarzio.com - Non era una questione economica, ma volevo garanzie progettuali”. E le ha avute, aggiungiamo.

    Cremona il passato, Cremona sfiorata e infine raggiunta. Come la B: “C’era la possibilità di venire qua già l’anno scorso, poi non se ne fece nulla. L’importante è che ce l’abbiamo fatta”. E la partita-promozione è stata: “Impegnativa, emotivamente molto forte. Ero in panchina, sofferenza vera anche se non ero in campo. Al 3-2 ho pianto, col fatto che questa è casa mia le emozioni si sono raddoppiate”.

    Il futuro della Cremonese è scritto, quello di Lucchini invece ha tinte ancora da definire: “Ho ancora un anno di contratto, ma come ho annunciato mi ritiro. L’idea era tornare e vincere, ce l’ho fatta ed è giusto così, è la cosa più bella. Con la società stiamo valutando su che ruolo ricoprire il prossimo anno, ci vedremo presto e decideremo: all’inizio volevo allenare, ora si sono aperte anche strade manageriali con il direttore, cercheremo di capire cosa sia meglio per la Cremonese e per me”.

    Dal futuro al passato, tra compagni, allenatori e rimpianti: "Cassano è il miglior giocatore che abbia mai diviso lo spogliatoio con me. Può ancora dire la sua, è un fuoriclasse vero, se resterà in Serie A farà la differenza, dovesse scendere in Serie B sarebbe ancora più decisivo. Alla Sampdoria ho vissuto le migliori stagioni, con Delneri ci siamo capiti subito ed è l'allenatore con cui ho lavorato meglio e forse il migliore che ho avuto. L'anno del quarto posto fu strepitoso, raggiunsi anche la Nazionale ma non riuscii ad esordire". Rimpianto, quello di non vestire la maglia azzurra almeno per una volta, ma: "Ringrazio Prandelli che mi convocò, speravo di essere richiamato vista la stagione super ma comunque avevo realizzato un sogno che uno ha fin da bambino".

    Il rumore aumenta, parlare al telefono è sempre più difficile, la voce si alza per scavalcare il frastuono ma c'è poco da fare, la festa tra i giocatori della Cremonese continua, anche se il primo appuntamento della Supercoppa si avvicina. Senza smettere di sognare: la Serie B è realtà. Per tutti, anche per Lucchini, che si ritira da vincente e si prepara ad una nuova avventura. Sempre col cuore diviso a metà, tra il grigio e il rosso.

    http://gianlucadimarzio.com/it/io-la-cremo...esente-e-futuro
     
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    Lucchini è sicuro: «La Sampdoria merita grandi giocatori, ma senza fretta. La squadra ha idee»

    Esclusiva SampNews24 – Lucchini analizza il momento in casa Sampdoria, tra test positivi e mercato in fermento: «Djuricic completo, bene Bonazzoli e Caprari»

    L’amichevole di ieri pomeriggio fra Samp e Cremonese ha rappresentato, per mister Giampaolo, l’occasione per testare lo stato di forma della squadra, l’apprendimento dei meccanismi e dei movimenti dei reparti e l’inserimento dei singoli. Una buona prova, quella contro i lombardi, alla quale ha assistito anche un ex blucerchiato rimasto molto legato alla Samp, Stefano Lucchini. Abbiamo contattato in esclusiva l’ex difensore per sentire la sua opinione sullo stato di forma della squadra, giunta ormai all’ultimo spezzone di ritiro estivo e proiettata verso la nuova stagione: «Ieri è stato un primo tempo abbastanza equilibrato – afferma Lucchini –, ho visto due squadre giocare con le idee dei propri allenatori. La Cremonese ha tenuto bene il campo e ha messo in difficoltà i blucerchiati, ma a sprazzi si sono viste giocate di ottima Samp. Nel secondo tempo poi è venuta più fuori la Sampdoria, si è visto il tasso qualitativo più alto, è risultata superiore agli avversari in fase di fraseggio ed è riuscita a trovare i due gol che hanno chiuso la partita».

    Buon test dunque, anche se si nota che qualcosa, a livello di organico, ancora manca: «Dopo aver ceduto giocatori importanti come Muriel, Skriniar, Fernandes e Schick, anche se bisogna ancora capire cosa succederà con il ceco, si dovrà intervenire sul mercato per sostituirli al meglio. Certamente Caprari ha dimostrato di avere ottima qualità e di poter rimpiazzare il colombiano o il ceco in modo efficace; su Kownacki invece si va a scatola chiusa, come è stato lo scorso anno per Schick. Manca ancora qualcosa però, come un difensore centrale che sostituisca Skriniar. La società però lo sa, e sta lavorando per consegnare a Giampaolo una rosa competitiva. Io comunque già ieri ho visto una squadra che ha delle idee, un allenatore che riesce a trasmettere il suo credo calcistico e dei giocatori che lo seguono».

    Molti sono stati gli obiettivi di mercato blucerchiati per la difesa, alcuni sono sfumati quando sembravano ad un passo, mentre per altri non si è mai intavolata una vera trattativa. Adesso però, a poco più di due settimane dall’inizio della stagione, è importante provare a chiudere un difensore: «Sì, anche se non mi sento di dare consigli alla dirigenza, che sicuramente sa come operare per il meglio. La Samp è una grande squadra e si merita grandi giocatori. Conosco bene Ferrari del Sassuolo, ma sembra sia stato blindato dal club neroverde. Io continuo a pensare che Ranocchia aveva grandi qualità, e mi dispiace che si sia un po’ perso dopo l’arrivo all’Inter. Bisogna comunque vedere che tipo di giocatore cerca Giampaolo, perché comprare tanto per comprare non serve. Mi sembra che l’allenatore cerchi un difensore più tecnico, dato che fa iniziare l’azione da dietro, non si può prendere un giocatore solo per il nome ma servono calciatori che abbiano le caratteristiche richieste dall’allenatore».

    Infine, un giudizio sui singoli, partendo da Bonazzoli, che ha dimostrato di essere tornato alla Samp per convincere mister Giampaolo a puntare su di lui: «Sicuramente Bonazzoli ha grande qualità, bisogna capire cosa ha intenzione di fare l’allenatore: per il ragazzo rimanere a fare la quarta punta e vedere solo per pochi minuti il campo potrebbe essere controproducente; è un giocatore che ha bisogno di fare esperienza secondo me, per cui se lo spazio fosse poco andare a giocare sarebbe la soluzione migliore». Un altro rebus da risolvere riguarda la collocazione tattica di Praet, ancora altalenante fra la trequarti e la linea mediana: «A volte la volontà del giocatore non corrisponde a quella dell’allenatore, e il mister, guardando la distribuzione tattica dei suoi giocatori, può vederlo meglio come centrocampista. Nel centrocampo della Samp, che Giampaolo vuole molto tecnico, lo vedo molto bene anche a fare la mezz’ala. Djuricic? Quando un giocatore è tecnico e riesce ad entrare nell’ordine di idee di aiutare la squadra con corsa e sacrificio, abbiamo un centrocampista davvero completo: sono i migliori che si possano trovare, a patto che siano disposti ad adattarsi e a correre in entrambe le fasi».

    www.sampnews24.com/lucchini-sicuro/
     
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    LUCCHINI, IL BLUCERCHIATO SULLA PELLE: «A GENOVA ANNI INDIMENTICABILI»

    Non sono poche 131 presenze con addosso la stessa maglia. Stefano Lucchini alla Sampdoria è rimasto per quattro stagioni dal 2007 al 2011 e i colori blucerchiati, oggi, li ha persino tatuati sulla pelle. «Il Doria ha rappresentato il punto più alto della mia carriera – racconta l’ex difensore a Samp TV riavvolgendo il nastro dei ricordi -. E a Genova ho realizzato i sogni di una vita: giocare i preliminari di Champions League ed essere convocato in Nazionale».

    Rammarico. «La festa per il quarto posto è stata indescrivibile – continua Lucco -, tra le cose più belle che possano capitare ad un calciatore. Il mio unico rammarico è quello di esser andato via dopo la retrocessione, ma i tifosi sanno che non è dipeso da me».

    http://www.sampdoria.it/lucchini-il-blucer...ndimenticabili/

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    Grande Lucco :toot:
     
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    Lucchini: "Samp-Atalanta equilibrata. La maglia capovolta dopo il derby è rimasta impressa a tanti"

    L'ex difensore blucerchiato Stefano Lucchini, tra i giocatori più stimati dai tifosi della Sampdoria, è intervenuto telefonicamente su Antenna Blu nel corso della trasmissione “Blucerchiati” in vista della sfida tra la squadra di Giampaolo e l'Atalanta. Un'occasione per parlare del presente, ma anche per rivivere i momenti salienti del suo passato con la casacca doriana.

    Sul suo presente: “Ho finito di giocare a calcio e mi sono messo nelle nuove vesti di allenatore del Settore Giovanile della Cremonese, ho iniziato questa nuova avventura e sono felicissimo”.

    Sul suo legame con i colori blucerchiati: “Chi mi conosce sa che sono legatissimo alla Sampdoria, mi sento tifoso sampdoriano, oltre che della Cremonese; a Genova ho vissuto l'apice della mia carriera e sono molto legato alla Samp”.

    Su Sampdoria-Atalanta: “Mi aspetto una partita apertissima e sulla carta spettacolare tra due squadre che sanno giocare a calcio per qualità degli interpreti e bravura dei direttori d'orchestra, i due allenatori. Mi aspetto una partita bella, equilibrata, in cui le qualità dei singoli potrebbero determinare il risultato”.

    Sulla sconfitta di Udine: “La Samp veniva da un periodo positivo, ha perso male, ma era in dieci e ci sono state situazioni che hanno influito. I giocatori sanno che bisogna voltare pagina, sono sicuri dei propri mezzi, hanno un allenatore che li fa giocare a memoria e questa è un'arma in più verso una cavalcata importante”.

    Sullo stato di forma di Caldara: “Ho avuto la fortuna di giocare con lui a Cesena e ha delle qualità importanti. Sa apprendere e ascoltare chi ha accanto, ha raccolto esperienza per guidare una difesa in Serie A. Ha sempre avuto un grande talento, gli dicevo solo che doveva imparare a parlare di più per guidare la retroguardia. In questo momento è al di sopra delle righe, ha un modo incredibile di difendere sull'uomo, al di là delle qualità fisiche dell'attaccante che ha di fronte. Incontrerà due attaccanti forti, Zapata e Quagliarella, che possono metterlo in difficoltà, così come lui può mettere in difficoltà loro. Sarà un giocatore importante sia per la Juventus che in chiave Nazionale.

    L'ago della bilancia in Sampdoria-Atalanta potrebbe essere spostato da una giocata dei singoli con individualità importanti, come il Papu Gomez e Quagliarella, che sono giocatori in grado di inventare la giocata e risolvere la partita”.

    Su come si faccia ad entrare nel cuore dei tifosi: “Esprimere sul campo tutta la voglia, giocare le partite fino alla fine. Mi è stato riconosciuto che sul campo ho sempre dato tutto per quella maglia, probabilmente è quello che è rimasto di me ai tifosi. Tornare da allenatore alla Sampdoria sarebbe il sogno della mia vita”.

    Su un gesto che lo fece entrare nella storia dei derby: “La maglietta capovolta dopo il derby per calcolare il distacco dal Genoa è rimasta impressa a tanti”.

    Sulla retrocessione della Samp all'epoca della sua militanza in blucerchiato: “Non mi capacito di cosa può essere successo, tante cose nel nostro cammino non hanno funzionato. Ci fu la situazione di Cassano con il Presidente, la cessione di Pazzini, sostituire due giocatori così non era facile. Di Carlo è stato mandato via e chi lo ha sostituito non era all'altezza di una società come la Sampdoria. Da parte nostra c'era la convinzione che ne saremmo venuti fuori perché eravamo più bravi degli altri, ma non fu così. C'è rammarico, dispiacere. Al termine del campionato da un giorno all'altro ho ricevuto una chiamata dal mio procuratore; la società mi lasciava libero di andare dove volevo. Sono passato dall'essere considerato incedibile l'anno precedente, quando avevo ricevuto anche l'offerta della Juventus, all'essere lasciato libero. Mi aspettavo almeno una chiacchierata con il direttore per conoscere le mie intenzioni, io sarei rimasto alla Sampdoria”.

    Sulla coppia formata con Gastaldello: “Con Gastaldello abbiamo vissuto l'anno della Champions, in cui siamo stati la miglior difesa in Europa in casa. Avevamo creato una simbiosi importante tra tutti e quattro i difensori, ognuno sapeva cosa avrebbe fatto l'altro. Con Delneri allenatore i difensori, se entrano nei suoi meccanismi, giocano veramente a memoria”.

    Sull'uscita dalla Champions: “Ricordo che da un momento all'altro siamo passati dalla gioia alla disperazione. Tutto si era messo nel verso giusto, poi quel goal ci ha tagliato le gambe e nei supplementari non ne avevamo più. E' stato un presagio di un'annata finita con la retrocessione- Da gennaio in poi è successo il disastro. Quello che è successo durante il preliminare è quello che si è ripetuto durante l'anno”.

    Sugli allenatori avuti alla Samp: “Sia Mazzarri che Delneri mi hanno dato tanto, sono due grandi allenatori. Delneri mi ha dato la possibilità di realizzare uno dei sogni che si hanno da bambini, giocare i preliminari di Champions, e di arrivare in Nazionale. Il merito dei traguardi raggiunti lo devo a lui e sicuramente mi ispiro a lui. Mi sono trovato bene sia con la difesa a tre che a quattro, con entrambi i moduli, sicuramente giocare a quattro mi ha dato quel qualcosa in più per tirare fuori i miei pregi”.

    https://www.sampdorianews.net/news-doria/l...a-a-tanti-99226
     
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    Cremonese, Lucchini sulla panchina della Primavera

    CREMONA - Stefano Lucchini è il nuovo allenatore della Primavera della Cremonese e prenderà il posto di Giorgio Gatti nei confronti del quale la società, nel dare la comunicazione del cambio in panchina, ha rivolto un "sentito ringraziamento" per il lavoro svolto. Lucchini (nato a Codogno, in provincia di Lodi, nel 1980) l'anno scorso ha guidato l'Under 16 grigiorossa ed è stato protagonista, da calciatore, con le maglie di Cremonese, Ternana, Sampdoria, Atalanta, Empoli e Cesena.

    http://www.laprovinciacr.it/news/sport/200...-primavera.html
     
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    Così dopo l'addio alla Sampdoria nell'Estate 2011:

    Atalanta [2011-2014] 71 presenze [62 da titolare], 1 reti, 2 assist, 17 ammonizioni, 2 espulsioni
    Il 13 luglio 2011 si trasferisce a titolo definitivo all'Atalanta. Debutta con la maglia dell'Atalanta in Coppa Italia nella sconfitta contro il Gubbio per 4-3. In campionato, l'esordio avviene alla seconda giornata (la prima è stata rinviata), partendo da titolare nello incontro tra Atalanta e Genoa a Marassi. Il 1º settembre 2013 segna il gol del definitivo 2-0 in Atalanta-Torino, seconda giornata della Serie A 2013-2014: è il suo primo gol con la maglia dell'Atalanta. Chiude la stagione con 20 presenze, 19 delle quali in campionato, arrivando così ad un bilancio totale di 71 presenze ed un gol in maglia Atalanta.

    Cesena [2014-2016] 49 presenze [44 da titolare], 1 reti, 0 assist, 15 ammonizioni, 0 espulsione
    Il 17 luglio 2014 il giocatore viene acquistato a titolo definitivo dal Cesena.

    Cremonese [2016/17] 17 presenze [13 da titolare], 1 reti, 0 assist, 2 ammonizioni, 0 espulsione
    L'8 luglio 2016 ritorna, dopo 16 anni, alla Cremonese, con cui vince il campionato, contribuendo così alla risalita nella serie cadetta della squadra lombarda, a distanza di undici anni dall'ultima apparizione. L'8 maggio 2017 annuncia il ritiro dal calcio giocato al termine della stagione.

    Ritirato nel 2017.
     
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