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MRC EVO3.
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Su goal.com unico sito veramente da appassionato di calcio e non di JuveMilanInter (che hanno anche un po' rotto le scatole) ecco un'intervista ai limiti della realtà, una storia di calcio marginale, una storia bella e strana:
Gianni Comandini, quando torna a giocare? “Lo faccio già”.
dove? “Nel Forza Vigne, la squadra di un quartiere di Cesena che partecipa al campionato Csi: attaccante oppure libero, a seconda delle esigenze. Divertimento puro”.
E il calcio professionistico? “Abbandonato: ho rescisso il contratto con l’Atalanta, che scadeva nel 2006, e ho cambiato vita”.
Nessuna proposta? “Se è per questo, arrivano in continuazione: dalla serie B come dalle squadre dilettanti intorno a Cesena. Ma io ho detto basta, non voglio più rientrare nel calcio. Ho ponderato bene le cose, ho scelto così. Forse sono l’unico giocatore che ha smesso di sua volontà”
Il fisico non centra niente? “Ho subito due interventi per l’ernia del disco, sono stato fuori tanto tempo ma questo non è il motivo. Certo, avrei dovuto ridimensionare gli obiettivi, non sono più il Comandini del Milan. Ma avrei potuto continuare tranquillamente. Ho smesso perché ero stufo di questo calcio, con le sue regole strane, dove ognuno gira la verità come vuole. Questa esiste, ma nessuno è libero di farla conoscere. Non è questo il calcio che cercavo, senza emozioni”.
Che cosa l’ha stancata di più? “La falsità dei rapporti e la poca attenzione nei confronti della persona, anche da parte di chi mi doveva curare. Ho incontrato gente disposta a lasciarmi zoppo a vita pur di farmi rientrare presto in campo”.
Solo cose brutte? “No, ci sono anche tante cose belle: l’Under 21, le due reti nel derby vinto 6-0 con l’Inter - ancor oggi i tifosi me le ricordano - e per me, cesenate, le sfide con il Ravenna. Il calcio ti regala emozioni che pochi lavori ti danno, picchi impensabili”.
Che cosa ha detto a chi l’ha cercata? “No, grazie. Ho deciso di non fare più il professionista”.
Da quando ha deciso? “Da diverso tempo, da più di un anno: lo dicevo agli amici e loro ridevano, pensavano scherzassi. Hanno dovuto cambiare idea...”.
E che cosa dicono oggi? “Che sono troppo giovane per smettere, ho 28 anni: ma sono giovane per fare anche altre cose per le quali non ho mai trovato tempo in passato”.
Quali? “Seguo i lavori nell’appartamento che ho acquistato a Cervia e il funzionamento del locale di cui sono socio a Cesena. Mi dedico alla famiglia, agli amici e ai viaggi. Prima vedevo solo gli alberghi, ora comincio a girare il mondo: parto a metà gennaio, due mesi in Brasile”.
Ha mai pensato a un lavoro? "No, al momento no".
Dovrà fare qualcosa in futuro... “Certo, ma i soldi che ho mi bastano per un po’: non penso alla villa, non m’importa di avere la Porsche. Sono un tipo semplice e questo mi aiuta
Ecco la carriera di una delle più grandi promesse del calcio italiano finita malamente! Colpa del Milan e degli infortuni.
1 2004-05 (1) Ternana B 7 1
2 2004-05 Atalanta A 2 0
3 2003-04 (1) Genoa B 10 1
4 2003-04 Atalanta B 6 0
5 2002-03 Atalanta A 10 3
6 2001-02 Atalanta A 30 4
7 2000-01 Milan A 13 2
8 1999-00 Vicenza B 34 21
9 1998-99 Cesena B 36 14
10 1997-98 Cesena C1 26 6
11 1996-97 Montevarchi C1 28 3
12 1995-96 Cesena B 1 0
13 1994-95 Cesena B 0 0
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Sono senza parole... non sapevo! . -
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http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Comandini
Dopo aver percorso il cammino delle giovanili nella squadra della sua città, esordisce nel campionato di Serie B del 1995-1996, giocando peraltro una sola partita.
Passa al termine di quell'annata al Montevarchi in Serie C1 per tornare l'anno successivo al Cesena sempre in terza serie, contribuendo alla promozione fra i cadetti.
Nell'estate 1998 il direttore generale del Vicenza Sergio Gasparin acquista il suo cartellino, lasciandolo peraltro al Cesena. Nel 1998-1999 Comandini si mette in luce con la maglia bianconera con ben 14 reti, passando a fine stagione alla società berica.
A Vicenza è il miglior marcatore stagionale con 20 reti, guidando la squadra alla vittoria in campionato e alla riconquista della massima serie. Tuttavia Comandini è ceduto al Milan che offre una cifra intorno ai 20 miliardi per il suo cartellino.
Nella sua prima stagione in Serie A gioca solo 13 partite. Ha segnato solo due gol con il Milan, tutti i due segnati nel derby contro l'Inter vinto 6-0. Chiusa l'esperienza milanese, passa all'Atalanta in cui è titolare, pur segnando solo 4 reti. Rimane a Bergamo anche nel 2002-2003, giocando solo 10 incontri di campionato, per passare a gennaio 2004 al Genoa, anche se non riesce a mettersi in mostra.
Anche nel 2004-2005 gioca pochissime partite, fra Atalanta in A e Ternana in B.
Nel 2006, a seguito di problemi fisici persistenti ed a soli 29 anni, chiude la sua carriera di calciatore professionista. E' tornato a Cesena, dove ha aperto un ristorante e gioca nella Polisportiva Forza Vigne, squadra amatoriale fondata nel 1983 dal padre di Gianni, Paolo.
Intervista fatta un anno e mezzo fa.
http://www.tuttomercatoweb.com/index.php?a...n=read&id=40811
Piacevole intervista per Tmw nella serata di venerdì. Incontriamo Gianni Comandini (29), rinomato ex calciatore che ha fatto sognare migliaia di tifosi, arrivando ad indossare anche la maglia del Milan, divenendo in seguito l'acquisto più costoso nella storia dell'Atalanta, per poi inaspettatamente appendere le scarpe al chiodo lo scorso anno, dopo un'infruttuosa stagione divisa tra gli Orobici e la Ternana. Gianni vive ora un'esperienza completamente nuova, ma non per questo meno soddisfacente, nelle file del Pol. Forza Vigne, squadra amatoriale di Cesena, la sua città.
Spieghiamo al grande pubblico cosa è la Polisportiva Forza Vigne
"E' la società del quartiere che fa parte del Centro Sportivo Italiano, dove lo sport si vive in maniera genuina, all'insegna del divertimento e ben lontano da ogni forma di professionismo".
Tra l'altro mi risulta che giochi come libero. Un bomber come te relegato in difesa?
"E' stata una soluzione d'emergenza perchè mancava il titolare, ma dopo alcune gare sono tornato a fare l'attaccante".
Ah bene, e a che cifre viaggi visto il tuo passato?
"I numeri a questo livello non contano, comunque la scorsa annata ho segnato 10 goal in 15 partite, più o meno".
Il tuo prematuro addio al calcio, appena ventottenne, è stato condito da qualche polemica
"In realtà non è successo nulla negli ultimi anni della mia carriera che mi abbia fatto disamorare del calcio, soltanto che mi sono stufato dell'ambiente e non me la sentivo più di continuare. La stampa ha un pò strumentalizzato questa mia scelta, ma le cose stanno così".
Ricordo che ti sei lamentato molto dei medici
"Vero, ho combattuto con diversi infortuni nelle ultime stagioni, e devo dire di aver incontrato medici che privilegiavano il risultato sportivo alla mia completa guarigione. Per fortuna non sono tutti così, però..."
Però c'è qualcosa che non va nel calcio
"Sì, la gente crede che questo mondo sia fatto soltanto di partite e allenamenti ma c'è dell'altro, alcune situazioni poco chiare che portano dei risvolti negativi. Ma forse ogni ambito di lavoro, a suo modo, non è perfettamente limpido".
Hai avuto una carriera piena di successi a titolo personale e collettivo. Immagino la doppietta nel derby di Milano sia il ricordo più bello
"Beh quella sera mi sono guadagnato l'attenzione di molta gente, forse è stato il momento più eclatante, ma in realtà la miglior stagione è quella dove ho vinto il titolo di capocannoniere con il Vicenza in serie B, anche perchè a fine anno ho conquistato un Europeo under 21 e partecipato alle Olimpiadi".
Questa domanda l'ho rivolta anche a Maniero, altro attaccante di razza finito volontariamente tra i dilettanti. Vedi molte punte più brave di te attualmente in Italia?
"Probabilmente in molti sono più bravi di me, ma non tutti. Così va la vita: alcuni hanno talento, altri fortuna, altri ancora un procuratore influente"
Segui comunque la serie A? E ti sei fatto un'idea su questo campionato e la lotta al vertice?
"Ad essere sincero, anche quando ero un professionista capitava raramente che guardassi una gara. Adesso è la stessa identica cosa. Ho visto i mondiali, quelli sì. Per quanto riguarda il campionato, credo che sia troppo presto per definire chi ne sarà il protagonista".. -
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Me lo ricordo, era un discreto giocatore.
Peccato abbia smesso così giovane, ma non posso certo dargli torto visto quello che c'è nel calcio di adesso.... -
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bo rhap.
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si me lo ricordo... sono scelte! e sicuramente condivisibili... . -
Ale in the Stretch.
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Incredibile storia, proprio qualche mese fà mi chiedevo che fine avesse fatto.
P.S.
Nella sessione invernale del calciomercato della stagione 2002-03 (quella della Promozione, lui allora giocava in A con l'Atalanta) si parlò di un interessamento a lui da parte della Samp.. -
sampdoria olè.
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Complimenti a Comandini!
Ha fatto una scelta in cui crede, anche se agli occhi dei più sembra anomala, insensata, azzardata, ma non c'è cosa migliore che vivere in serenità!Un mito!
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Tito....
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questo è un giocatore che mi è sempre piaciuto..lo avrei voluto alla samp....grande gianni . -
sampdoria87.
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Non lo sapevo che si fosse ritirato! Me lo ricordo come un buon giocatore che si è bruciato andando a giocare nel milan... . -
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Giocatore discreto, di cui ho tanti ricordi da piccolo, causa Under 21 (la coppia Ventola - Comandini con dietro Pirlo, Gattuso e Ambrosini a centrocampo: un under fantastica!) e Atalanta, squadra che da piccolo mi affascinava, per la sua politica (tutt'ora esistente) di lanciare i giovani direttamente.
Chi poi non si ricorda nel maggio del 2001 le sue reti nel derby?
Devo dire che come giocatore era discreto, ho anche sperato che vestisse la maglia della Samp.
La sua scelta di vita lo rende il migliore uomo tra i giocatori di calcio. E ha ragione, nulla vale il prezzo della serenità e della felicità.
Grande Gianni.. -
.CITAZIONE (sampdoria olè @ 16/3/2008, 13:06)Complimenti a Comandini!
Ha fatto una scelta in cui crede, anche se agli occhi dei più sembra anomala, insensata, azzardata, ma non c'è cosa migliore che vivere in serenità!Un mito!
Quoto!.