Un ricordo del "tamburino" Damiano Damoia

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  1. Dani-83
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    Grande Tamburino,PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI
     
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  2. Blue-Ringed
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    Batte forte il cuore del Tamburino Ragazzi, oggi vincete per me

    fabio ferretti HA COMPIUTO da poco 80 anni, ma Damiano Damoia, l' arzillo tifoso conosciuto da tutti come «Tamburino» della tifoseria sampdoriana, taglia oggi un altro importante traguardo: la cinquecentesima trasferta con la maglia blucerchiata numero 18 sulle spalle. Alla Sampdoria è legata indissolubilmente la vita di Damiano, nato a Torre Annunziata il 22 ottobre del 1920 ed emigrato a Genova 53 anni fa in cerca di lavoro. Tra i suoi vari ricordi della Genova del dopoguerra, Damiano ne pesca uno sul calcio, quando «in un Sampdoria - Lucchese della stagione 1947/48 vidi giocare il bomber Nano Bassetto: non so se furono i suoi gol o le botte che presi dai tifosi avversari, ma da quel giorno rimasi fedele alla bandiera blucerchiata». Una storia trascorsa tra gli stadi e la passeggiata di Varazze, quella di Damiano: «Con i miei tre fratelli abbiamo tenuto per 15 anni una bancarella di biancheria in riviera, vendevamo anche stoffe di qualità per i clienti milanesi che passavano l' estate in Liguria». Ma dopo una breve parentesi, è ancora il calcio a farsi largo tra le sue parole: «Ricordo con amarezza la retrocessione del 1966: avevamo vinto in casa col Napoli alla penultima di campionato, ma la domenica successiva ci fu fatale la sconfitta a Torino 21 contro la Juventus». E proprio in quella sfortunata trasferta nacque il mitico soprannome di «Tamburino», il cui incitamento ha accompagnato nel tempo la squadra blucerchiata, sino ai trofei dell' era di Paolo Mantovani, di Vialli e di Mancini: «Una squadra fantastica, fatta di campioni che giocavano a memoria: l' anno dello scudetto fu una lunga cavalcata trionfale, macchiata solo dalla sconfitta nel derby d' andata con i cugini genoani». E la Samp di oggi (che segue quotidianamente a Bogliasco, lui che abita a Pegli)? «E' una squadra che ha i mezzi per tornare in serie A, con un buon allenatore e un gruppo di ragazzi all' altezza, da Sereni a Stendardo, da Luiso a Marcolin». Si vede però che negli occhi di Damiano luccica la nostalgia per i tempi passati, per gli insegnamenti del «maestro» Fulvio Bernardini, anche se l' ultima graffiata è insieme una confessione e un proposito da tifoso: «In verità il traguardo delle 500 trasferte lo avrei tagliato nell' ultimo derby, sulla carta giocato fuori casa: ma è stata una partita nata male ed io a 25 minuti dalla fine ho lasciato lo stadio perché si capiva come sarebbe andata a finire. Voglio perciò festeggiarlo oggi il mio record, unendo una soddisfazione personale ad una vittoria importante per la mia squadra del cuore».

    Repubblica — 14 aprile 2001
     
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  3. Ale in the Stretch
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    Uno dei membri onorari dell'Olimpo blucerchiato.
     
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  4. dadinho
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    l' ho conosciuto tramite mio padre, un personaggio unico e con un amore della samp infinito, GRANDE DAMIANO !!!
     
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  5. Fedelgast
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    me lo ricordo, da quando andavo in tribuna (biglietti gratis).
    Faceva veramente colore!!! UNICO!!!!!
     
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  6. dadinho
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    ricordo che Mantovani gli diede un abbonamento a vita, o comunque non ha mai dovuto fare il biglietto, grande Paolo.
     
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  7. deejay65
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    mitico Damiano, era amicissimo di mio nonno (era di Pegli come me e la mia famiglia).... andava allo stadio in qualsiasi condizione, purtroppo gli ultimi anni si vide sempre meno, fino alla sua scomparsa... ai funerali c'era tanta di quella gente da far spavento... un mito....
     
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  8. Blue-Ringed
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    CITAZIONE (deejay65 @ 27/1/2009, 16:03)
    ai funerali c'era tanta di quella gente da far spavento... un mito....

    Io c'ero....era una giornata splendente come se gli volesse dare l'addio nei migliore dei modi... c'era anche tutta la squadra presente come avrebbe voltuto Tamburino :battimani: :battimani: :battimani:
     
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  9. Sol_3_7
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    Ti ricordo con piacere e con un filo di nostalgia caro tamburino. Ma sei sempre con noi, nei cuori dei tifosi blucerchiati.,
     
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    Riporto un bellissimo pezzo pescato sul forum di QB

    http://www.blucerchiati.net/portale/module...php?storyid=175

    Damiano Damoia ERA la Sampdoria. Come lo erano Paolo, Beppe, Gloriano, Simona..e tanti altri col SANGUE blucerchiato. Oggi si è spento a 82 anni, dopo aver passato oltre 50 anni della sua vita a girare per l'Italia ( più di 500 trasferte..un record) per seguire quei colori che facevano parte della sua identità, del suo modo di essere.

    Allegro come può esserlo solo un figlio della sua terra, la sòlare Campania, col suo inseparabile tamburino e la sua bandiera faceva parte di quella eletta schiera di tifosi PER, mai CONTRO..come l'altro grande leader dei tifosi blucerchiati, l'indimenticabile Beppe Andreotti.

    Io l'ho conosciuto per la prima volta un giorno di 24 anni fa, quando vidi il MIO primo derby in tribuna: abbracciato a Paolo Mantovani, era impazzito di gioia al goal di "Nano" Roselli che chiudeva in modo esaltante una delle stracittadine più emozionanti che abbia mai visto.

    Piangeva come un bambino, poi, quando 12 anni dopo, visse con noi l'avverarsi di quel sogno che ci sembrava impossibile...quel pezzo di stoffa tricolore che andava ad arricchire l'arcobaleno della maglia blucerchiata, lui l'aveva sempre portato nel suo grande cuore, e ora che lo vedeva planare sulle maglie a cui aveva dedicato la sua vita, l'emozione fortissima lo vinceva in modo così bello, così gioioso, che si era felici anche per quello..noi che ballavamo con lui in quel luminosissimo pomeriggio di maggio.
    L'ultima volta che l'ho visto, invece, era alla vigilia di quella che era la partita della vita o della morte, quel Sampdoria-Messina che per noi sampdoriani è stata forse addirittura più importante di quel Sampdoria-Lecce..perchè valeva la nostra sopravvivenza.

    Si vedeva già che stava male, ma il suo incitamento in tribuna non smise mai, e alla fine della partita colsi - dopo che il "Rosso" aveva gonfiato la rete del Messina per un goal che rimmarrà nelle menti e nei cuori dei tifosi blucerchiati per sempre - di nuovo quelle lacrime di gioia che avevo visto tanti anni prima.

    Ora lui è nel Terzo Anello del Cielo Blucerchiato, e, con Paolo, Beppe, Simona, Gloriano..ci proteggerà e ci farà sentire, forse un pò soffocato, ma sempre chiaro e limpido, quel ritmico battere il tamburino che ha scandito i tempi della storia blucerchiata, insieme al suo sorriso e alla sua grande bontà.
    Ciao Damiano, che la terra ti sia lieve.
    POLDO


    Questo invece è un articolo di Repubblica il giorno dopo la sua morte:
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...a-vita-col.html

    Tamburino non rulla più una vita col cuore nella Sud

    Ci sarà tutta la squadra domani alle 10, presso la chiesa dell' Immacolata di Pegli, a dare l' ultimo saluto a Damiano Damoia, lo storico tamburino blucerchiato, sconfitto da un male incurabile martedì sera intorno alle 23 all' ospedale San Carlo di Voltri. L' intero mondo sampdoriano si stringerà commosso attorno alla memoria di un uomo che per anni, in modo pittoresco e simpatico, ha condotto il tifo blucerchiato. Damiano infatti era una vera e propria istituzione e ieri, fra i tanti messaggi di cordoglio, non sono mancati quelli dei tifosi rossoblù, che in questi decenni avevano imparato ad apprezzarlo, nonostante la fede calcistica avversa. Damiano Damoia ha legato la sua vita alla propria squadra del cuore. Era nato a Torre Annunziata il 22 ottobre del 1920, ma nel 1947, a 27 anni, si era trasferito a Genova in cerca di lavoro. Di Napoli, che peraltro non ha mai ripudiato, gli era rimasto solo l' accento, sul piano calcistico c' era solo la Sampdoria, squadra che aveva imparato ad apprezzare sin dai suoi primi giorni genovesi, «durante una gara contro la Lucchese, in cui vidi tanti gol di Bassetto e presi un sacco di botte dai tifosi avversari», e per la quale ha effettuato più di 500 trasferte. Quello dei viaggi fuori Genova dietro ai suoi beniamini, soprattutto negli ultimi anni, era diventato un autentico tormentone. Damiano, che nell' ambiente conosceva tutti, ogni qualvolta incontrava un giornalista gli ricordava il numero esatto delle sue trasferte. Teneva un conto preciso e volutamente sbagliò quando attraversò la fatidica soglia delle cinquecento. In un' intervista a "Repubblica", il 14 aprile del 2001, confessò: «A Verona, nella nostra sfida contro il Chievo, taglierò il prestigioso traguardo. In verità lo avrei già tagliato due settimane fa, nel derby, per calendario fuori casa, ma è stata una partita nata male, siamo andati subito in svantaggio e io a venticinque minuti dalla fine ho preferito lasciare lo stadio: ormai avevo capito come sarebbe andata a finire». Non poteva, un' impresa così importante, essere sporcata da una sconfitta e per di più contro i cugini. Così, giocando sul fatto che comunque la sfida si era consumata a Marassi, il "tamburino" ripiegò sull' uno a uno contro il Chievo, un pareggio importante, contro una squadra destinata ad andare in serie A. Quella promozione che lui sognava tanto per la Sampdoria, dopo aver vissuto con entusiasmo quelle del '66-' 67 con il suo idolo Bernardini e dell' 81-82 con Paolo Mantovani, e che purtroppo non è riuscito a vedere. Damiano se n' è andato in silenzio, dopo che per anni con il suo chiasso folkloristico aveva animato Marassi (prima la gradinata Sud e poi da anziano la tribuna, solitamente dietro la panchina dell' allenatore avversario) e Bogliasco, campo d' allenamento che raggiungeva spesso, nonostante abitasse a Pegli. Oggi la Sampdoria è di nuovo forte, come la voleva lui. Ma non sarà facile fare a meno del suo immancabile "tamburino".
     
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  11. tenny62
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    CITAZIONE (Tore* @ 29/1/2009, 10:24)
    http://www.blucerchiati.net/portale/module...php?storyid=175
    Damiano Damoia ERA la Sampdoria. Come lo erano Paolo, Beppe, Gloriano, Simona..e tanti altri col SANGUE blucerchiato. Oggi si è spento a 82 anni, dopo aver passato oltre 50 anni della sua vita a girare per l'Italia ( più di 500 trasferte..un record) per seguire quei colori che facevano parte della sua identità, del suo modo di essere.
    Allegro come può esserlo solo un figlio della sua terra, la sòlare Campania, col suo inseparabile tamburino e la sua bandiera faceva parte di quella eletta schiera di tifosi PER, mai CONTRO..come l'altro grande leader dei tifosi blucerchiati, l'indimenticabile Beppe Andreotti.
    Io l'ho conosciuto per la prima volta un giorno di 24 anni fa, quando vidi il MIO primo derby in tribuna: abbracciato a Paolo Mantovani, era impazzito di gioia al goal di "Nano" Roselli che chiudeva in modo esaltante una delle stracittadine più emozionanti che abbia mai visto.
    Piangeva come un bambino, poi, quando 12 anni dopo, visse con noi l'avverarsi di quel sogno che ci sembrava impossibile...quel pezzo di stoffa tricolore che andava ad arricchire l'arcobaleno della maglia blucerchiata, lui l'aveva sempre portato nel suo grande cuore, e ora che lo vedeva planare sulle maglie a cui aveva dedicato la sua vita, l'emozione fortissima lo vinceva in modo così bello, così gioioso, che si era felici anche per quello..noi che ballavamo con lui in quel luminosissimo pomeriggio di maggio.
    L'ultima volta che l'ho visto, invece, era alla vigilia di quella che era la partita della vita o della morte, quel Sampdoria-Messina che per noi sampdoriani è stata forse addirittura più importante di quel Sampdoria-Lecce..perchè valeva la nostra sopravvivenza.
    Si vedeva già che stava male, ma il suo incitamento in tribuna non smise mai, e alla fine della partita colsi - dopo che il "Rosso" aveva gonfiato la rete del Messina per un goal che rimmarrà nelle menti e nei cuori dei tifosi blucerchiati per sempre - di nuovo quelle lacrime di gioia che avevo visto tanti anni prima.
    Ora lui è nel Terzo Anello del Cielo Blucerchiato, e, con Paolo, Beppe, Simona, Gloriano..ci proteggerà e ci farà sentire, forse un pò soffocato, ma sempre chiaro e limpido, quel ritmico battere il tamburino che ha scandito i tempi della storia blucerchiata, insieme al suo sorriso e alla sua grande bontà.
    Ciao Damiano, che la terra ti sia lieve.
    POLDO

    Questo invece è un articolo di Repubblica il giorno dopo la sua morte:
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...a-vita-col.html
    Tamburino non rulla più una vita col cuore nella Sud

    Grazie Tore, un pezzo "strappalacrime". Ripensando a lui ripenso al vecchio stadio di Marassi, che consentiva ai tifosi "più caldi e originali" di correre in lungo e in largo, creando quella nota di colore tipica delle manifestazioni popolari. Ormai quell'aria non si respira più!
    Sono sicuro che da subito avrà creato il Samdoria Club "Paradiso".
    Ciao Damiano il tuo tamburino sarà per sempre la colonna sonora delle nostre imprese.
    :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani:
     
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  12. gatto da caruggi
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    miiiih,

    gli anni 70 che emossione, il tamburino, il "panetto" dal bar beppe, la farinata dietro il mercato di corso sardegna, l'acquisto del biglietto con mia sorella in via XX 33, l'allenamento sul campo del molassana .....

    lacrimuccia !
     
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    Doriano MB
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    Per amore di verità, vorrei aggiungere qualche particolare 'meno edificante'.
    Alla fine degli anni Settanta-primi anni Ottanta io andavo in gradinata sud con mio padre. Mentre c'era generale rispetto per Beppe Andreotti e il suo megafono, i 'genovesi doc' storcevano un po' il naso di fronte al tamburino per via del suo look niente affatto sobrio.
    Mi ricordo frasi del tipo: << U l'è un gabibbo che fa u scemm-u pe vedde a partia gratis>>
    Io stesso un po' me ne vergognavo perchè, appartenendo a una famiglia 'genovese doc', i miei cugini (tutti genoani) mi sfottevano con il tipico:<<siete una squadra di gabibbi, basta vedere il vostro tamburino'.
    Poi, crescendo noi ed invecchiando lui, grazie anche all'opera di Paolo Mantovani, si è passati per gradi a una generale indulgenza, ad un unanime affetto e ad una commossa nostalgia.
     
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  14. Oasis95
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    Volevo dedicare una sezione anche lui,però questa volta sono stata attenta ed ho usato il tasto cerca. :)
    Fa sempre piacere ricordare il nostro "tamburino preferito" :)



    0203_samp-bari_03
     
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  15. lo sciacallo di sestri p.
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    Lo incontrai una sola volta purtroppo
     
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50 replies since 30/9/2005, 00:37   4475 views
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