Le condizioni dello stadio Luigi Ferraris

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    i cugini ?

    non erano i topi ?
    o i bibini ?
    o i gondoni (777) ?

    comunque, dovessimo pagare il canone a quelli, sarebbe l'unica volta che mi augurerei di avere di nuovo il nano al comando....
    così gli lascia una riga di puffi che spostati :rsz_07_ferrero_f170403213806:
     
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    Stadio Ferraris, anche il piano Populous per una “Cattedrale” a Genova

    L’idea del nuovo stadio è sempre lì: progetti e rendering sono sul tavolo della dirigenza rossoblù. La situazione societaria della Sampdoria ha inevitabilmente un po’ rallentato l'iter, ma l’idea di riportare a nuovo splendore il Ferraris non è affatto tramontata.

    A portare avanti il dossier in questa fase è il Genoa che mantiene costantemente i contatti con l’amministrazione comunale di Genova. Del nuovo Ferraris sono stati realizzati due progetti che hanno interpretato in maniera diversa il restyling dello stadio partendo, però, sempre dallo stesso presupposto: la modernizzazione di un impianto storico all’interno di una più complessiva valorizzazione delle aree limitrofe. Questo significa la realizzazione di negozi, bar e ristoranti che consentiranno di rendere lo stadio utilizzabile sette giorni su sette e non soltanto in occasione degli eventi sportivi. Uno dei due progetti è stato realizzato da Populous, studio d'architettura statunitense che ha ideato diversi impianti sportivi in giro per il mondo (Tottenham Stadium, Coca-Cola Arena a Dubai e O2 Arena a Londra) ed è autore del progetto della “Cattedrale”, stadio destinato a diventare la nuova casa di Milan e Inter.

    La strada maestra sarebbe quella di un progetto curato direttamente da Genoa e Sampdoria. Andranno ovviamente discusse modalità di gestione e costi. Nel 2018 il Ferraris è stato valutato dall’Agenzia del Territorio 18 milioni di euro ma per ristrutturare e rendere “moderno” lo stadio andranno fatti investimenti notevoli: riqualificare un impianto come il Ferraris può arrivare ad avere un costo superiore anche del 30-40% rispetto a quello di un stadio nuovo. La possibilità di costruire una struttura da un’altra parte, però, non è mai stata presa in considerazione per il legame che la città ha con il Ferraris. Il modello prioritario, quindi, sarebbe quello delle due squadre, Genoa e Samp, che insieme acquistano e portano avanti la realizzazione del nuovo Ferraris. Più remota la possibilità che, in attesa che la Sampdoria venga acquistata da una nuova proprietà, siano inizialmente i 777 Partners a farsi carico di tutte le attività propedeutiche alla realizzazione dei lavori.

    Nelle settimane scorse, inoltre, il sindaco di Genova Marco Bucci parlando del Ferraris aveva dichiarato: «Non vedo l'ora di darvi una buona notizia sullo stadio, ci stiamo lavorando. Spero di darvi una buona notizia». Sullo sfondo la possibilità che sia un gestore terzo ad acquistare il Ferraris per poi darlo in affitto alle due squadre. Ipotesi che andrebbe valutata con attenzione perché non è detto che il progetto di valorizzazione che può sposare un soggetto diverso da Genoa e Samp sia in linea con i bisogni delle due squadre di calcio della città. Tra le società interessate si era parlato anche della Cds Holding, gruppo che sta realizzando il nuovo Waterfront di Genova, incluso il palazzetto dello sport. La società, però, ha smentito un interessamento nei confronti del Ferraris.

    È chiaro che molto dipenderà anche dalla cessione della Sampdoria e da chi saranno i nuovi proprietari. Così come ha svelato Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia dei governi Berlusconi, l’interesse di fondi e società straniere nei confronti delle squadre italiane è strettamente legato agli impianti sportivi. Tremonti ha studiato molto da vicino il calcio italiano perché fino a circa due anni fa ha lavorato con la Lega di Serie A, specialmente con riferimento all’ipotesi della Superlega. In questo contesto, l’ex ministro ha dichiarato che «tutti i fondi che decidono di investire sul mondo del pallone sono interessati alla costruzione di stadi di proprietà» e che proprio quello dei nuovi impianti sportivi è «un tema centrale di questi maxi investimenti». D’altra parte l’opportunità di costruire un proprio stadio sta diventando fondamentale per chi decide di fare calcio e per i 777 Partners l’esigenza si moltiplica perché, oltre al Genoa, la holding a stelle e strisce ha altre tre squadre (Vasco da Gama, Standard Liegi, Red Star Paris) e una partecipazione nel Siviglia.

    https://www.ilsecoloxix.it/sport/2022/10/0...enova-10254259/
     
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    Romei, vice presidente Samp: "Stadio, a novembre vertice con il Comune"

    "Noi, il Genoa e l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Genova, Pietro Piciocchi, abbiamo in programma un vertice a novembre sulla riqualificazione dello stadio Ferraris. Il progetto ha subito un rallentamento a causa del covid, ma la Sampdoria è interessata a proseguire e aveva già partecipato attivamente alla prima fase dei lavori".

    Parole di Antonio Romei, vicepresidente della società blucerchiata, che poi precisa: "Naturalmente, se ci sarà un cambio di proprietà alla Samp, l'operazione passerà nelle mani dei nuovi azionisti. E se succedesse, sarei il primo ad andare a piedi alla Madonna della Guardia, l'ho già fatto dopo la salvezza nello scorso campionato

    Ma quando si parla di lavori al "Ferraris" non è ancora del tutto chiaro se ci si riferisca ad una semplice riqualificazione (per rendere l'impianto di Marassi più fruibile ai tifosi delle due squadre genovesi) oppure ad una vera e propria ristrutturazione (che consenta alla struttura di vivere sette giorni su sette attraverso la realizzazione di palestre, l'allargamento degli accessi per consentire ai tir di entrare per gli allestimenti di concerti e spettacoli, l'introduzione di ristoranti etc. etc.).

    La distinzione emerge nelle pieghe delle... cifre, funzionali al progetto, snocciolate dai diversi interlocutori: Romei parla di "cinquanta milioni di euro" e fa riferimento solo alla riqualificazione in chiave calcistica dello stadio, mentre Piciocchi (proprio nell'intervento effettuato a Liguria Calcio a Primocanale) ha parlato esplicitamente di cento milioni per trasformare il "Ferraris" in un contenitore di eventi con una vasta gamma di servizi a disposizione della popolazione ogni giorno della settimana.

    Una differenza non da poco, anche se Romei sui cinquanta milioni (da dividere tra Sampdoria e Genoa) è sembrato possibilista, ben al di là delle contingenze poco positive sul piano finanziario per il club blucerchiato: "Non sarebbe un problema, pur in un momento di difficoltà per quanto ci riguarda, trovare un investitore disposto a metterci i soldi per poi ottenerne dei ricavi. Insomma, ci stiamo ragionando".

    Il vertice di novembre dovrà servire anche a fare chiarezza su questo fondamentale aspetto: un "Ferraris" riqualificato "solo" per Genoa e Sampdoria (ed eventualmente per altri appuntamenti sportivi, il 19 novembre alle 14 ad esempio è in programma Italia-Sudafrica di rugby) oppure ristrutturato per renderlo adatto ad ospitare una pluralità di eventi, non solo sportivi.

    https://www.primocanale.it/sport/15923-rom...-il-comune.html
     
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    Non ci sono problemi a trovare un investitore disposto a metterci i soldi.
    Per lo stadio si trova l investitore da 50 milioni, per la societa (40 milioni subito) no..
    Romei io ho sempre rispettato ogni situazione, ogni parola pero qui mi viene un bel "vanni a da du daddu" comecsi dice a zena,belin.

    A margine aggiungo occhio che le rumente per anni palla al piede nel discorso stadio da un po di tempo a questa parte con i loro 777 stanno spingendo, con il favore dei media locali (rumente pure loro) e parte delle amministrazioni locali..
    Vedono uno dei loro sogni da repressi a portata di mano
     
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    Vediamo se anche su questo tema l'avvocato riesce a fregiarsi di un altro lustrino.
     
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    Se ho ben capito, dato che evidentemente in questo momento non siamo certo in grado di tirare fuori 25 o men che meno 50 milioni per la ristrutturazione/ammodernamento del Ferraris, né sarebbe possibile farlo anche potessimo, essendo in una fase avanzata (si spera) di trattativa per il passaggio di proprietà, a finanziare questa eventuale iniziativa dovrebbe essere uno sponsor?
     
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    Io credo che cominciare a gettare le basi ed aprirsi canali per una eventuale costruzione del nuovo stadio ( se poi e’ alla foce …) sia in qualche maniera finalizzata ad attrarre eventuali compratori per la Samp. E’ evidente che questa proprietà , non può essere in grado di mettere anche solo 1 euro, pertanto la motivazione non può essere che quella .ho letto proprio ieri un articolo ma non riesco più a trovarlo. Se qualcuno può postarlo ….. si parlava di questa possibilità
     
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    Genova, lo stadio che verrà: non solo Ferraris, non solo Cds. Ecco tutti i nomi di chi parla del progetto

    Uno stadio da ristrutturare o ricostruire e l'ipotesi nuovo impianto: ecco tutti i retroscena sulla situazione stadio (o stadi) a Genova

    Che bello è quando lo stadio è pieno di tifosi, idee, progetti, sogni, personaggi, potenziali investitori, inevitabili (grossi) problemi e voglia di affrontarli per risolvere. Tutto questo sta già succedendo a Genova, proprio in questi giorni, con un attivismo iniziato circa sei mesi fa e con una forte accelerazione in atto dalla fine dell’estate, frutto anche dell'arrivo della holding 777 Partners. Così dalle (molte) parole che da decenni si rincorrono si sta finalmente passando ai fatti (concreti). In campo per lo stadio che verrà ci sono molti protagonisti e almeno due scenari. Il più concreto: quello di vedere un nuovo Luigi Ferraris. Il secondo, ipotizzato anche poche settimane fa, rimette sul tavolo delle discussioni progettuale (e lo fa CONCRETAMENTE) la costruzione di un secondo stadio per il calcio. Quest’ultimo è un progetto che potrebbe interessare in particolare a una nuova proprietà della Sampdoria ed è idea del quale l’attivo (e coraggioso) presidente blucerchiato Marco Lanna ha chiacchierato con più di un soggetto istituzionale e in due precise occasioni (nei giorni dell’ultimo Salone Nautico) con almeno un importante gruppo come Cds e il suo amministratore delegato Massimo Moretti. Una ricostruzione fatta da Telenord martedì scorso e capace di riaprire in città la discussione sullo stadio che verrà. Le smentite sono sicuramente rituali e certamente non aiutano a fare un quadro chiaro di quanto potrà accadere. La cosa certa è che anche oggi e ieri autorevoli conferme (a microfoni spenti, ma davanti a più di un testimone) sono arrivate da almeno tre soggetti coinvolti a vario titolo nell’idea-progetto. Altra certezza: l’interesse di Cds c’è, forte della straordinaria forza messa in campo con lo splendido progetto del Waterfront genovese. Loro hanno la forza per fare un nuovo stadio, l’area dove potrebbe sorgere non è facile da individuare, rispolverare un progetto sul mare è solo un’ipotesi. Cds, ma non solo, è certamente un soggetto imprenditoriale che avrebbe la forza di costruire un nuovo e avveniristico stadio, non è l’unico gruppo interessato, ma forse è l’unico che si è già mosso con i primi sondaggi a più livelli, anche con i principali interlocutori delle amministrazioni del Comune di Genova e (per ovvia logica politica) della Regione Liguria. Tutto a fari spenti, almeno questa era la strategia che doveva accompagnare il progetto fino ai primi mesi del 2023.

    Seconda ipotesi, la più concreta: ricostruire il Luigi Ferraris. Su questo scenario è possibile oggi fare chiarezza, al di là di certi “no comment” più espliciti di molte dichiarazioni, al di là di arrabbiate precisazioni e smentite. Il Comune di Genova vuole (deve?) vendere lo stadio. Per farlo, senza incorrere in successivi appunti della Corte dei Conti, deve fare periziare il Luigi Ferraris. C’è già una perizia, ma è datata e indica una cifra di circa 20 milioni. Prezzo che, con una nuova perizia, i potenziali acquirenti sperano di veder ulteriormente scendere. Opposte, senza particolari illusioni, sembrano le speranze dell’amministrazione comunale. Non è certo questo il costo più alto da affrontare per chi vuole realizzare a Genova un nuovo (grande) stadio. Per la “ristrutturazione” si dovrà investire una cifra di circa 120 milioni, stima ovviamente che verrà definita in base al progetto. Alcuni investimenti (almeno 50 milioni) sono imprescindibili, prevedono il completamento di alcuni interventi di messa “in sicurezza”, come per esempio l’adeguamento antisismico, solo per citare un (oneroso) esempio. Chi vuole investire? Molti i soggetti interessati. Nessuno probabilmente (certamente?) vuole confermare i contatti, ma tutti quelli che stiamo per citare sono soggetti REALMENTE in campo, già attivi con alcuni contatti almeno informali, anche con i proprietari attuali dello stadio (Comune di Genova) e il naturale regista politico di un’operazione così importante (Regione Liguria).

    Anche la politica ha ascoltato a proposito le voci di importanti banche, come Intesa San Paolo, così come Bper. Il progetto può interessare alla “casa madre” Unipol e con un’operazione del genere Bper confermerebbe la sua volontà di radicarsi ancora di più sul territorio ligure e magari di dare anche il nome all'impianto: Arena Bper o Arena Intesa, per fare un paio di esempi. Gli strumenti per realizzare una così importante operazione. Uno già c’è e la Luigi Ferraris, la società che unisce le società d Genoa e Sampdoria e che gestisce la concessione dello stadio. Ma c’è chi già ipotizza una NewCo, che veda coinvolti con differenti quote più società: magari Genoa, Sampdoria, uno o più istituti di credito (Bper-Intesa), costruttori (Cds), magari la grande distribuzione che potrebbe trovare spazi nell’area del nuovo stadio, come accade per l’impianto torinese della Juventus. Perché l’investimento inziale dovrà ovviamente essere ripagato in tempi accettabili con i ricavi che non possono certo derivare solo dalle vendita dei biglietti delle partite di Genoa e Samp. Per questo si è già pensato (e studiato) una possibile copertura del Bisagno, intervento che richiederà la massima attenzione dal punto di vista idrogeologico. Per questo c’è chi pensa a nuovi spazi alle spalle della Gradinata Nord, qualora venissero spostate le fatiscenti carceri di Marassi, ipotesi quest’ultima al momento davvero remota. E c’è già chi ipotizza la regia di un grande architetto come Renzo Piano, perché comunque si andrà a intervenire (drasticamente) su un’opera progettata meno di quarant’anni fa da un altro gigante dell’Architettura, il compianto Vittorio Gregotti. Sarebbe probabile (e per alcuni corretto) che alcune “linee” del progetto di Gregotti rimanessero riconoscibili. Così, quella che sembrava solo un’idea è già un qualcosa di importante, in uno stadio avanzato.

    Ricapitolando: tre giorni fa le prime indiscrezioni di Telenord: nella Genova che guarda al futuro c’è voglia di uno stadio che sappia unire tradizione e modernità. Anzi, c’è l’idea che gli stadi possano anche raddoppiare. Ci sono alcuni punti fermi, come la volontà esplicita del Comune di Genova di vendere il Luigi Ferraris. Le prime indiscrezioni arrivavano dai contatti che il presidente della Samp Marco Lanna e l'amministratore delegato di Cds Massimo Moretti hanno avuto negli ultimi tempi. Cds, la cosa è nota, è la società che con il Comune di Genova sta portando avanti il progetto di rigenerazione del Waterfront Levante: gli investimenti nel capoluogo ligure, dunque, potrebbero anche allargarsi all'impiantistica sportiva e lo stadio della Sampdoria è il progetto che potrebbe essere svelato. Cds ha voluto replicare: “Abbiamo letto il Vostro articolo del 18 ottobre u.s. in merito allo stadio e ci teniamo a smentire le indiscrezioni contenute nel citato articolo. Confermiamo gli incontri ed il rapporto cordiale e di stima con il Presidente Lanna”. Prendiamo atto delle conferme (anche) di Cds, degli “incontri” con il presidente della Sampdoria e del rapporto “cordiale” che li unisce. Due indizi fanno una coincidenza, scriveva Agatha Christie, tre - con quello che ribadiamo di aver raccolto - fanno una prova. Prendiamo comunque atto (anche) della vostra smentita. Che però continua a eludere la domanda rivolta a Cds: di cosa avete parlato? Sono dettagli. Che bello è quando lo stadio è pieno di tifosi, idee, progetti, sogni, personaggi, potenziali investitori, inevitabili (grossi) problemi e voglia di affrontarli per risolvere. Alla fine, se tutto procederà nel migliore dei modi, Genova sarà contenta dello stadio che verrà. O degli stadi che nasceranno.

    di Giampiero Timossi

    https://telenord.it/genova-lo-stadio-che-v...-progetto-50489
     
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    Ferraris, partita la rizollatura

    E' cominciata stamattina la rizollatura del manto erboso dello stadio Luigi Ferraris. Fin dall'avvio di stagione, si erano creati problemi, sia per l'intensità del calendario agonistico partito ai primi di agosto con la Coppa Italia, sia per la sfida Italia-Sudafrica di rugby, sia per un fungo che aveva colpito l'erba in piena estate.

    Il manto erboso dello stadio di Marassi è da sempre problematico nella nuova versione realizzata tra il 1987 e il 1989 per Italia '90, per via del "peccato originale" di un rialzo in corso d'opera per un difetto di progettazione che rendeva invisibile il campo dagli angoli degli spalti, mentre il precedente campo a schiena d'asino era tra i migliori d'Italia. La decisione della rizollatura completa è stata presa dopo una riunione tra gli specialisti della "Luigi Ferraris S.p.A.", la società mista tra Sampdoria e Genoa che gestisce lo stadio, e l'agronomo della Lega Calcio Giovanni Castelli.

    La rizollatura riguarderà 7000 mq e costerà 290mila euro, divisi pariteticamente tra Sampdoria e Genoa. I lavori dureranno fino a mercoledì, consentendo ai tecnici eventuali rifiniture e soprattutto di far "riposare" il nuovo terreno, in vista della ripresa della stagione agonistica, con le due partite consecutive del Genoa, impegnato nel campionato di B il 4 dicembre con il Sudtirol e l'8 dicembre con il Cittadella. La Sampdoria, dopo la pausa per il Mondiale, tornerà a calcare il prato del Ferraris l'8 gennaio alle 18 contro la capolista Napoli.

    www.primocanale.it/sport/17869-fer...izollatura.html
     
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    Sapete niente di questa cosa?
    Secondo me sarebbe una bella iniziativa


    #PassioneStadiNEWS 🗞

    ⚠️ VIA LE BARRIERE DALLO STADIO FERRARIS

    📌 In un post di qualche settimana fa, avevamo sollecitato la rimozione delle barriere e delle reti protettive dallo Stadio Luigi Ferraris... ora, finalmente qualcosa sembra muoversi in questa direzione, tanto che è arrivato un'annuncio molto gradito.

    👨‍🏫 Nel corso dell’ultima assemblea degli azionisti del Genoa CFC tenutasi nei locali dello stadio, il direttore generale dei rossoblù Flavio Ricciardella, ha confermato nell'immediato alcune modifiche strutturali.
    🗣 "L'abbattimento delle barriere che separano il campo dalle due gradinate, potrebbero essere messe in atto già nel corso della prossima stagione agonistica".
     
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    Cosa che mi trova ampiamente d'accordo e si sente dire da diversi anni.
    Magari passi per le reti (orrende) ai margini delle gradinate, ma le barriere di tribuna inferiore e distinti sono ormai veramente brutte da vedere, oltre a togliere la visuale dalle primissime file che non so se vengano messe in vendita coi biglietti.
    A Cesena ad esempio hanno tolto tutto da anni, c'è solo un cartellone pubblicitario a separare il campo dagli spalti, sarebbe bello se dalle parole si passasse davvero ai fatti.
     
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