Renato Gei (1948-1953)

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    Renato Gei (Brescia, 1 febbraio 1921 – Brescia, 1999) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano.

    Carriera
    Esordisce con la maglia delle rondinelle del Brescia a soli 16 anni nel campionato di serie C, realizzando nello stesso anno il gol decisivo nello spareggio per la promozione in serie B contro la Reggiana. Era il 1937 e la sua permanenza in azzurro durò fino alla stagione 1940/41, quando con 25 gol, ed aveva solo 20 anni, conquistò il titolo di capocannoniere della serie B, prima di trasferirsi alla Fiorentina. La sua destinazione era il grande Torino che lo acquistò per la rispettabile cifra di 240 mila lire, ma poi lo girò alla Fiorentina in cambio di Romeo Menti e Gei riuscì quindi a non essere vittima, della tragedia di Superga, che cancellò completamente una delle squadre più forti del mondo. A Firenze realizzò 18 reti, sfiorando il titolo di capocannoniere, che invece toccò ad un certo Silvio Piola, ma la Fiorentina si piazzò comunque seconda in classifica.

    Nel 1948, veste la maglia della Sampdoria. Nel 1951 viene convocato in nazionale veste la maglia azzurra a Lugano contro la Svizzera. Gli anni passano, la fine della carriera si avvicina e Gei non può che concludere la sua attività di calciatore con la maglia della sua città, torna quindi al Brescia nel 1953 e ci rimane fino al 1955, gioca un ultimo anno in serie C nel Pavia quando attacca le scarpe al classico chiodo per iniziare la carriera di allenatore.

    Torna a Genova, alla Sampdoria, dove trova come direttore tecnico l'inglese Dodgin, che avrà grande influenza sul suo modo di intendere il calcio, uno sport necessariamente duro, ma assolutamente leale, come si usava, almeno allora, soprattutto in Inghilterra. Tre stagioni al Doria e poi, fatto inusitato, passa al Genoa, in serie B, campionato che sotto la sua guida i Grifoni stravincono precedendo il Napoli di 14 punti e conquistando la promozione assieme alla formazione partenopea. Poi capita che il Genoa perda il derby con la Samp e che la sua famiglia, la moglie ed i due figli, debba lasciare lo stadio sotto scorta della polizia in quanto i tifosi lo accusano di aver agevolato la sua ex squadra.

    Lasciata Genova torna ancora una volta a casa, al Brescia, in quella stagione coinvolto in una storia di tentata corruzione e retrocesso in C, sanzione poi commutata in una penalizzazione di 7 punti da scontarsi nella stagione seguente. Nella prima esaltante stagione la promozione viene solo sfiorata, concludendo al settimo posto (senza la penalizzazione sarebbe salito in A) in quella successiva riporta le rondinelle nella massima serie – erano gli anno di Egidio Salvi, Mino Favini, Virginio De Paoli, Gino Raffin, Abbondanzio Pagani, e Ottavio Bianchi e nel campionato 65/66 il Brescia ottiene l'ottavo posto in classifica, miglior piazzamento delle rondinelle in A, fino al 2001, quando con Mazzone in panchina e Baggio in campo, quel record venne battuto. Furono comunque anni d’oro, anni come il 66/67 in cui il Brescia ebbe il maggior numero di abbonati della sua storia: 18.000. Poi le panchine di Lazio (23 presenze in serie B e due in Coppa Italia), Lecco, Atalanta, Casertana prima del nuovo ritorno a Brescia nel '76, quando rileva la squadra all'ultimo posto e riesce a conquistare la salvezza. Allena ancora Parma e Seregno prima del ritiro nel 1977.

    Carriera calciatore
    1938-1941 Brescia 65 (35)
    1941-1948 Fiorentina 53(29)
    1944 Brescia 11 (5)
    1945-1946 Fiorentina 15 (5)
    1946-1948 Fiorentina 49 (8)
    1948-1953 Sampdoria 149 (44)
    1953-1955 Brescia 45 (8)
    1956-1957 Pavia 29 (3)
    Totale Serie A 95° class. marcatori 241 (81)

    Carriera Allenatore:

    1961-1963 Genoa
    1963-1967 Brescia
    1967-1968 Lazio
    1968-1969 Lecco
    1969-1970 Atalanta
    1970-1971 Casertana
    1972-1973 Brescia
    1973-1974 Parma

    Da: Wikipedia

    Edited by Tore MB - 15/3/2020, 21:17
     
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    CITAZIONE (http @ 14/1/2009, 17:38)
    Poi capita che il Genoa perda il derby con la Samp e che la sua famiglia, la moglie ed i due figli, debba lasciare lo stadio sotto scorta della polizia in quanto i tifosi lo accusano di aver agevolato la sua ex squadra.

    Sempre, nei secoli, pronti a farsi riconoscere
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    Restò per 5 stagioni nella rosa della Sampdoria:
    1948/49: 35 presenze, 14 gol
    1949/50: 33 presenze, 10 gol
    1950/51: 38 presenze, 12 gol
    1951/52: 37 presenze, 7 gol
    1952/53: 8 presenze, 0 gol
    Totale: 151 presenze, 43 gol
     
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