Lennart Skoglund (1959-1962)

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    Skoglund divenne noto nel 1950 in quella fantastica nazionale svedese che a Rio de Janeiro si attestò all'ultimo gradino del podio.
    La sua valutazione fu fissata in 25 milioni.
    Fu protagonista sommo del nostro campionato per diverse stagioni: la sua classe cristallina gli consentiva di giostrare indifferentemente sulla fascia, come centravanti e anche a centrocampo.


    Nino Gotta - Mille volte Sampdoria
     
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    CITAZIONE (Lellok @ 17/4/2020, 10:34) 
    beh.. sai .. ai quei tempi ero un bambino .. mi entusiasmavo alle giocate dei due .. quando erano in prossimità della tribuna .. ma non ricordo molto altro..
    sì comunque Skoglund giocava mezz'ala più al centro e Tito era esterno
    forse lorenzo può ricordare meglio di me

    Grazie. Probabilmente, anche vedendo video del tempo, Mora (poi Toschi) e Cucchiaroni giocavano molto larghi, Milani (poi Brighenti) centravanti e Ocwirk - Skoglund fantasisti che partivano un pò più indietro. Lo svedese da sinistra. Gli altri a difendere. ☺
     
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    A quei tempi i ruoli erano quelli cosiddetti classici, terzini, centromediano,mediani, mezzeali, centravanti, ali.
    Nacka, a parte che poteva stare dovunque dalla metà campo in su, era una mezzala, stava tra Cucchiaroni e il centravanti. Segnava, faceva segnare, un fenomeno con quel suo testone biondo. La sua presenza in campo, quando era in giornata e il più delle volte lo era, era garanzia di divertimento e di insegnamento. Uno dei più grandi che abbia indossato la nostra maglia, ma anche qualsiasi altra.
    Ma, come quasi tutti i fuoriclasse, il suo limite era quello che era dentro quel testone biondo di cui sopra.
    Un aneddoto di quando era all'Inter: i dirigenti erano preoccupati per il suo comportamento specie nelle ore serali, così chiamarono suo padre e lo fecero venire a Milano. Spiegatagli la situazione, lui rassicurò la dirigenza, dicendo loro di stare tranquilli che ci avrebbe pensato lui. I dirigenti si fidarono, ma fino a un certo punto, tanto che una sera, anzi una notte, entrarono in un locale, dopo una soffiata, e li trovarono entrambi belli ubriachi. Capirono che non c'era niente da fare con quelle abitudini e,in seguito, fecero il possibile perchè non accadesse più. Purtroppo in nostro Nacka, tornato in Svezia, non perse il vizio e si trascinò tristemente verso la fine. Negli ultimi anni, per guadagnarsi da vivere, fece anche il netturbino. E' molto triste pensarlo così, ma, chissà, probabilmente riusciva a palleggiare anche con le foglie e a me fa piacere immaginarlo così.



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    QUOTE (fralele @ 17/4/2020, 18:45) 
    A quei tempi i ruoli erano quelli cosiddetti classici, terzini, centromediano,mediani, mezzeali, centravanti, ali.
    Nacka, a parte che poteva stare dovunque dalla metà campo in su, era una mezzala, stava tra Cucchiaroni e il centravanti. Segnava, faceva segnare, un fenomeno con quel suo testone biondo. La sua presenza in campo, quando era in giornata e il più delle volte lo era, era garanzia di divertimento e di insegnamento. Uno dei più grandi che abbia indossato la nostra maglia, ma anche qualsiasi altra.
    Ma, come quasi tutti i fuoriclasse, il suo limite era quello che era dentro quel testone biondo di cui sopra.
    Un aneddoto di quando era all'Inter: i dirigenti erano preoccupati per il suo comportamento specie nelle ore serali, così chiamarono suo padre e lo fecero venire a Milano. Spiegatagli la situazione, lui rassicurò la dirigenza, dicendo loro di stare tranquilli che ci avrebbe pensato lui. I dirigenti si fidarono, ma fino a un certo punto, tanto che una sera, anzi una notte, entrarono in un locale, dopo una soffiata, e li trovarono entrambi belli ubriachi. Capirono che non c'era niente da fare con quelle abitudini e,in seguito, fecero il possibile perchè non accadesse più. Purtroppo in nostro Nacka, tornato in Svezia, non perse il vizio e si trascinò tristemente verso la fine. Negli ultimi anni, per guadagnarsi da vivere, fece anche il netturbino. E' molto triste pensarlo così, ma, chissà, probabilmente riusciva a palleggiare anche con le foglie e a me fa piacere immaginarlo così.



    :bandierasamp2:

    tutto vero...li ricordo lui e tito..a far ammattire le difese.. nascondevano il pallone ..triangolavano corto e le difese andavano in bambola.....ome hai giustamente scritto..c'era il lato scuro..nella vita privata...ma devo dirti una cosa..??? me lo augurerei un Nacka nella Samp di oggi..anche con il suo lato scuro..certi oggi sembrano ubriachi in campo..e sono astemi...lololololololol
     
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    Vero quello che dici. Anche a me piacerebbe riavere un Nacka, uno capace di ubriacarsi, ma, soprattutto, di fare ubriacare gli avversari.
     
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    Grazie, bellissimi questi ricordi di un calcio così diverso da oggi è con poche immagini da visionare.
     
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20 replies since 5/1/2009, 16:18   2258 views
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