Lennart Skoglund (1959-1962)

Attaccante

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    Karl Lennart Skoglund (Stoccolma, 24 dicembre 1929 – 20 luglio 1975) è stato un ex calciatore svedese, di ruolo attaccante.
    1961skoglund-samp

    Caratteristiche tecniche
    È stato un giocatore capace di geniali invenzioni e gol strepitosi e forse ha avuto la sfortuna di giocare qualche anno prima del grande boom mediatico del calcio, di cui poteva essere consacrato come uno dei migliori giocatori.
    Fu abile in campo quanto indisciplinato ed ingenuo fuori, dove si distinse per una vita piena di eccessi.


    Carriera

    Club
    Soprannominato Nacka, dal nome del quartiere di Stoccolma da cui proveniva, iniziò a giocare nella terza divisione svedese nella squadra del Hammarby. A 19 anni fu acquistato dall'AIK Stoccolma, dove restò fino al 1950, anno in cui partecipò alla spedizione svedese per la Coppa del Mondo (4p-0g) in Brasile, dove formò una stupenda coppia d'attacco insieme a Karl-Erik Palmér. La Svezia arriva terza nella manifestazione, vinta dall'Uruguay. Curiosa è la storia che precede la convocazione: prima dell'evento sportivo fu giocata una partita tra i giocatori scelti da una commissione tecnica e quelli scelti dai giornalisti; Nacka, inserito tra quest'ultimi, ottenne la convocazione.


    Lennart Skoglund con la maglia dell'InterTornato in patria gioca cinque gare con la sua squadra poi viene ingaggiato dall'Inter dove si consacra definitivamente. A Milano vince due scudetti (nel 1953 e nel 1954), sotto la guida del tecnico Alfredo Foni, facendo da spalla ad un attacco stellare con terminali offensivi molto prolifici come Istvan Nyers e Benito Lorenzi. Nel 1958 partecipa al suo secondo Mondiale (6p-1g) giocato in casa e vinto dal Brasile di Pelè proprio in finale con la Svezia.

    In Italia continua a deliziare il pubblico di San Siro fino al 1959 quando, dopo una stagione condizionata da un infortunio, viene ceduto alla Sampdoria. Gioca due stagioni a Genova e poi si trasferisce al Palermo, ma ormai il bel giocatore visto nei nove anni di Inter è scomparso. In terra siciliana gioca appena sei gare e fa quindi ritorno in patria, nella prima squadra della sua carriera calcistica. Proprio in quell'anno (1964) guadagna la promozione in prima divisione con l'Hammarby ritirandosi definitivamente due anni dopo.

    Appese le scarpe al chiodo viene prima ricoverato in una clinica di recupero per alcolisti, poi, quando tutto sembra essersi sistemato, a soli 46 anni viene trovato morto in casa, ufficialmente stroncato da un infarto, ma si parla anche di suicidio. Una carriera di altissimo livello, ma una vita chiusa tragicamente. Anche i figli Giorgio Skoglund e Evert Skoglund seguirono la carriera da calciatore.


    Nazionale
    Gioca 11 partite con la nazionale siglando 1 rete.


    Palmarès

    Competizioni nazionali [modifica]
    Coppa di Svezia: 1
    AIK: 1949
    Campionato italiano: 2
    Inter: 1952-1953, 1953-1954

    Squadre di club*
    1946-1948 Hammarby 37 (17)
    1949 AIK 5 (2)
    1950-1959 Inter 241 (55)
    1959-1962 Sampdoria 78 (15)
    1962-1963 Palermo 6 (-)
    1964-1967 Hammarby ? (?)
    1968 Kärrtorp ? (?)
    Nazionale
    1950-1958 Svezia 11 (1)

    Mondiali di calcio
    Bronzo Brasile 1950
    Argento Svezia 1958

    Fonte: wikipedia
    400px-Nackastatyn_01_2006-04-11
    Monumento a lui dedicato nel suo quartiere di Stoccolma.

    Talento purissimo, un protagonista del famoso quarto posto dell'era Ravano.
    Un anziano tifoso una volta mi disse:<<avrei voluto essere il suo barista, ora non avrei problemi di pensione>>. Un George Best ante litteram

    Edited by Tore MB - 21/3/2020, 16:58
     
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    Non avevo postato il link ma un anno fa, avevo fatto una pagina su Skoglund.
    Skoglund

    http://www.tifosamp.com/fr/component/conte...-nacka-skoglund
    samp_1961
     
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    Skoglund: l'Inter, le notti milanesi, il passaggio alla Samp e una fine solitaria

    Dalle vette più alte agli abissi più profondi. La storia del football è piena di calciatori che al di fuori del rettangolo verde non hanno saputo far tesoro di quel loro straordinario talento per il pallone. Calciatori, uomini che hanno vissuto la loro vita spericolata al massimo, sempre fuori dagli schemi, inseguendo tutto, soprattutto se stessi, prendendo e perdendo tutto, come in un viaggio interrotto. Uno di questi è Lennart Skoglund mancino svedese che negli anni'50 ha illuminato prima il nostro campionato, vincendo due scudetti con l'Inter votata al catenaccio di Foni, poi le notti della dolce vita milanese, ed infine è sprofondando nell'abisso dell'alcoolismo sino all'annientamento.

    DA NACKA ALLA NAZIONALE - Sin da giovanissimo si mette in luce nelle partite tra amici del quartiere di Nacka, periferia povera di Stoccolma, dove nasce la notte di Natale del 1929, secondo di tre figli di un giardiniere. In quel quartiere, dal quale prende il soprannome, affina il suo sinistro palleggiando contro i muri delle case, facendo conoscere il suo precocissimo talento nelle accanite partitelle tra amici. Le prime reti importanti le segna militando nel Soder IK dove gioca titolare a 16 anni e da dove spicca il volo nel 1946 per andare a giocare nell'Hammarby, in terza categoria. Segna goal a grappoli, mettendo in vetrina tutto il suo repertorio fatto di dribbling micidiali, visione di gioco, sfrontatezza e intuizioni geniali. È un funambolo che a 18 anni viene eletto calciatore dell'anno. Il suo talento è smisurato. In vista del mondiali la Svezia deve allestire una Nazionale orfana dei grandi fuoriclasse sparpagliati per l'Europa, professionisti che per scelta della Federazione non possono vestire la maglia della rappresentativa. Viene organizzata una partita tra la Nazionale proposta dalla Federazione e una squadra selezionata dalla stampa: la data che cambia il destino di “Nacka” Skoglund è quella dell'8 giugno 1950, quando nelle fila della selezione dei giornalisti segna due reti facendo parlare di sé tutta una Nazione, ottenendo la convocazione ai Mondiali. Skoglund partecipa al Mondiale brasiliano del 1950, gioca con la maglia più importante, la numero 10, completando un trio d'attacco memorabile con Jeppson e Palmer e anche grazie a lui la Svezia conquista il terzo posto finale. Ormai è una stella e appena rientrato in patria l'AIK Stoccolma riesce a strapparlo all'Hammarby facendogli firmare un contratto al quale non si può dire di no: posto fisso da venditore di persiane e un appartamento enorme in centro a Stoccolma.

    GLI ANNI NERAZZURRI: ASCESA E CADUTA - Il Mondiale di “Nacka” non è passato inosservato solo in madre patria. Il suo talento, le sue giocate, il suo estro fuori dal comune lo hanno visto tutti. Poche settimane dopo aver accettato l'offerta dell'AIK e aver giocato una manciata di gare, Skoglund riceve la visita di Davies, che per conto dell'Inter gli sottopone un'offerta che non si può rifiutare e che “Nacka” non rifiuta di certo. Per venti milioni di lire il biondo fuoriclasse svedese firma per l'Inter e sbarca a Milano nell'autunno del 1950. Con l'Inter vive i suoi anni magici, fatti di goal e giocate strabilianti. Va a completare un attacco sensazionale assieme a Benito “veleno” Lorenzi e a Nyers, altro fuoriclasse assoluto. Skoglund contribuisce non poco ai due scudetti consecutivi dell'Inter di Foni, una squadra fortissima in difesa che non prende mai goal e micidiale in attacco. Lo svedese non si limita a soltanto a “fare” il calciatore, è un personaggio a tutto tondo, molto avanti rispetto ai suoi colleghi, un professionista moderno che fa parlare di sé dentro e fuori dal campo. Vive sempre al massimo, non facendosi mai mancare nulla, spendendo soldi per divertimento e alcool in una dolce vita milanese che pare non avere mai fine. Nel 1952 sposa l'ex miss Calabria, Nuccia Zirilli, dalla quale ha due figli; scrive articoli per i giornali svedesi e nel 1956 è anche protagonista con un libro nel quale racconta la sua storia. Nel 1958 la Svezia apre le porte della Nazionale al professionismo e richiama tutti i suoi giocatori più prestigiosi sparsi per l'Europa per partecipare al Mondiale casalingo: anche grazie a Skoglund la Svezia, quella Svezia di Gren, Hamrin, Liedholm, Simonsson arriva a giocarsi il titolo contro il Brasile di Pelè. Quando “Nacka” rientra in Italia, a Mondiale concluso, scopre di essere stato truffato dal suo socio che gli ha sottratto quasi tutto il suo denaro. Le luci si stanno spegnendo, i “dolci” anni'50 milanesi stanno inesorabilmente terminando, Skoglung gioca ancora una stagione nell'Inter ma l'abuso di alcool ormai lo condiziona anche in campo.

    SAMPDORIA, PALERMO E UNA MORTE MISTERIOSA - Nell'estate del 1959 viene ceduto alla Sampdoria dove rimane tre anni senza mai far rivedere la sua miglior classe, ma comunque ancora in grado di giocate pregevoli e capace di trascinare i compagni al quarto posto assoluto nel campionato 1960/61. La sua parabola italiana termina a Palermo, dove gioca soltanto sei gare nel 1962 prima di fuggire per sempre in Svezia lasciando a Milano moglie e figli. A 34 anni riparte dalle serie B svedese ancora una volta con la maglia della squadra che lo aveva lanciato. Zoom veloce sul campo: c'è un calcio d'angolo in favore dell'Hammarby, sulla palla va proprio Skoglund che con il suo magico mancino manda la palla direttamente in rete. Skoglund si ripresenta così, portando l'Hammarby in serie A e ritornando pure a vestire la casacca della Nazionale, giocando un'ultima amichevole contro la Polonia. Il fisico di “Nacka” risente di infortuni e vita vissuta, entra ed esce dalla clinica di recupero per alcoolizzati e anche la sua carriera calcistica termina, quando l'Hammarby non gli rinnova il contratto. Skoglund si ritrova solo e ora che le luci del palcoscenico si sono spente tutte, gli rimane soltanto la bottiglia e spesso viene ricoverato gravemente ubriaco, sempre più sfiancato nel fisico. Nel luglio del 1975, a soli 46 anni, la pazza corsa di “Nacka” arriva alla fine: viene trovato privo di vita nella casa paterna dove viveva da quando era rientrato in Svezia, ormai senza lavoro. Si sussurra suicidio, ma ufficialmente è infarto. In Italia un po' troppo sbrigativamente il grande calcio si dimentica di Skoglund, ma in patria a metà anni'80 viene eretta una statua in suo onore proprio di fronte alla sua abitazione.
    Perché le favole, anche quelle dal finale più triste, non debbono mai andare dimenticate.

    (Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)

    http://www.calciomercato.com/news/skoglund...mp-e-una--18874
     
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    Skoglund-Cucchiaroni-Da Silva. Grande trio blucerchiato della mia infanzia.
     
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    CITAZIONE (tequila61 @ 2/6/2019, 09:49) 
    Ciao e benvenuto. Cucchiaroni e Skoglunt non li ricordo, se non nei racconti di mio padre, ma la biglietteria dai distinti eccome se la ricordo. Era un classico fare la coda li per acquistare il biglietto al momento.

    Skoglund grandissimo giocatore...peccato che beveva...lo faceva gìà in Italia, ho letto la pagina che gli è stata dedicata su questo blog...si alla fine dei suoi giorni beveva...ma sono sicuro che bevesse già quando giocava con la Samp.
    Certo era ancora giovane e si riprendeva...ma arrivava agli allenamenti...che aveva bevuto, non ubriaco ma alticcio senza dubbio.
    Lo avevano mandato via dall'Inter per quello, alla Samp cercavano di curarlo ma era un alcolista....peccato.
     
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    E si mi sa cronico, infatti è venuto a mancare 46enne. Chissà episodi da brillo ridicoli..
     
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    Quando giocava...entrava in campo al Ferraris sempre da ultimo... all'epoca la scala di ingresso era sotto la gradinata sud..sulla destra guardando il campo.
    Skoglund entrava che gli altri erano già a centrocampo...mi ricordo i commenti... già ondeggiante..oggi non ubriaca nessuno con le sue finte... è già ubriaco lui...
     
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    Skoglund classe eccelsa peccato che bevesse già tanto alla Samp...e forse anche prima. Ero un bambino..abitavo in corso DeStefanis ed andavo quasi sempre agli allenamenti che allora erano a Marassi...me lo ricordo alticcio...visto con i miei occhi...che peccato Nacka...
     
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    sulla sinistra lui e Tito facevano impazzire le difese avversarie.. erano bellissimi da vedere..
     
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    CITAZIONE (Gosamp @ 17/3/2018, 02:57) 
    Skoglund-Cucchiaroni-Da Silva. Grande trio blucerchiato della mia infanzia.

    Da Silva ? non era venuto dopo ?
    a quei tempi c'erano Brighenti e Ocwirck
     
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    QUOTE (Lellok @ 13/1/2020, 15:42) 
    Da Silva ? non era venuto dopo ?
    a quei tempi c'erano Brighenti e Ocwirck

    esatto..Brighenti..centravanti del Padova ...mi sembra... sostinui' Firmani..il nostroamato Dumbo andato all'Inter ..Dall'inter arrivo' Skoglund e dal Milan Cucchiaroni...quando i due erano in giornata ...non ce n'era per nessuno..semplicemnte imprendibili ..me li ricordo far impazzire le difese avversarie e noi tifosi in quella vecchia gradinata SUD..una parete intera inclinata di tifosi ..poche bandiere ancora m..ma tanta tanta gente
     
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    CITAZIONE (lorenzovan @ 13/1/2020, 20:05) 
    esatto..Brighenti..centravanti del Padova ...mi sembra... sostinui' Firmani..il nostroamato Dumbo andato all'Inter ..Dall'inter arrivo' Skoglund e dal Milan Cucchiaroni...quando i due erano in giornata ...non ce n'era per nessuno..semplicemnte imprendibili ..me li ricordo far impazzire le difese avversarie e noi tifosi in quella vecchia gradinata SUD..una parete intera inclinata di tifosi ..poche bandiere ancora m..ma tanta tanta gente

    sotto al cartellone HATU' :)
     
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    CITAZIONE (Lellok @ 13/1/2020, 15:34) 
    sulla sinistra lui e Tito facevano impazzire le difese avversarie.. erano bellissimi da vedere..

    Però non mi è chiaro come giocassero davanti in quegli anni. Prima che arrivasse lo svedese sicuramente c'era Milani centravanti, Mora ala destra e Cucchiaroni ala sinistra. Ocwirk centrocampista offensivo. Poi nel 1960 arrivò Brighenti al posto di Milani. Skoglund giocava un po' più arretrato rispetto a Cucchiaroni essendo un'ala sinistra pure lui?
     
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    CITAZIONE (Tore MB @ 17/4/2020, 09:43) 
    Però non mi è chiaro come giocassero davanti in quegli anni. Prima che arrivasse lo svedese sicuramente c'era Milani centravanti, Mora ala destra e Cucchiaroni ala sinistra. Ocwirk centrocampista offensivo. Poi nel 1960 arrivò Brighenti al posto di Milani. Skoglund giocava un po' più arretrato rispetto a Cucchiaroni essendo un'ala sinistra pure lui?

    beh.. sai .. ai quei tempi ero un bambino .. mi entusiasmavo alle giocate dei due .. quando erano in prossimità della tribuna .. ma non ricordo molto altro..
    sì comunque Skoglund giocava mezz'ala più al centro e Tito era esterno
    forse lorenzo può ricordare meglio di me
     
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20 replies since 5/1/2009, 16:18   2248 views
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