"Pietro Vierchowod!" è la mia risposta quando mi chiedono chi sia per me il miglior giocatore della storia del calcio.
Per spiegarmi racconto questo fatto, che forse meriterebbe una sezione apposta "piccole storie meravigliose della storia della Samp" o “gesta poetiche nella storia dello sport” ma sono troppo fresco di iscrizione in questo forum per lanciarmi a tanto. Mi limito a condividere il piacere della memoria e a chiedervi chi se ne ricorda.
anno 91/92 semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Parma, andata 1-0 al Tardini. Sul finire della partita Pari segna e ci porta ai supplementari. Ma nel giro di pochi minuti Melli chiude la pratica qualificazione con una doppietta: alla Sampdoria servirebbero altri 3 gol.
La partita è praticamente finita: il Parma è molto forte, e la Samp è stanca e tutto sommato sazia di finali (quell'anno c'è anche la Coppa dei Campioni!). Così, i supplementari sono un lento supplizio aspettando che finisca. Per tutti, ma non per lo Zar, che può tollerare di essere eliminato ma non di perdere in casa senza combattere. E allora a una manciata di secondi dalla fine si impossessa a suo ruvido modo della palla, ara il campo fra la costernazione degli altri ventuno che non aspettavano che il fischio finale, e la sbatte dentro di prepotenza. Senza esultare, ma con un'aria di "così si fa!" che da allora è alla base del mio concetto di vero calcio. Oggi molti lo chiamerebbero uno sforzo inutile, io penso che queste "inutilità" siano l'essenza dello sport
è un altro che mi piaceva da matti, mi ricordo la sua figurina nel Como, quando andò alla Fiorentina e alla Roma. Se non sbaglio Vialli diceva una cosa tipo: "Se mi date Pietro in difesa, io vado a giocare in trasferta anche con la Selecao dell'Inferno".
Certo, a ripensarci, in quello spogliatoio avevate una riga di personalità da sballo.
E la cosa incredibile è che le personalità forti al 99% non vanno d'accordo, li'invece sono diventati una banda di fratelli. Ovviamente sappiamo tutti di chi è il merito, vero Paolo?
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