Pietro Vierchowod (1983-1995)

difensore centrale

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  1. Ale in the Stretch
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    CITAZIONE (Puta Barca @ 14/9/2008, 20:48)
    Non 100 euro ma 100Milioni.

    Meglio uno sincero o ironico come lui che tanti ipocriti che ci sono in giro.

    Straquoto, viva la sincerità ^_^
     
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    Vialli dichiarò che con lui sarebbe andato a giocare anche all'Inferno. Eppure qualcuno (Pellegrini) ricorda che, durante la partita Stella Rossa- Sampdoria giocata sul neutro di Sofia, la pressione dei tifosi serbi fu tale che persino lo Zar si turbò.
    Non ho mai capito perchè, quando ritornò da avversario, qualcuno si permetteva di fischiarlo. Lo Zar continuava a svolgere implacabilmente il suo mestiere.
    Un MONUMENTO!!
    A proposito di Genoa: per anni venne odiato come pochi perchè, prima di un derby, fu immortalato sul pullman mentre faceva il gesto del dito medio in risposta a dei cori provocatori
     
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  3. only samp in europe
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    "Vierchowod: indiscutibile la sua sampdorianità. Attacca adesivi blucerchiati in via Venti Settembre."
    citazione del presidente Paolo Mantovani
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    A me non piace vedere quando famosi ex-giocatori ritornano a Marassi e poi vengono fischiati da avversari. Alla fine il calcio resta un gioco. Bisogna sempre onorare quanto di buono hanno fatto gli ex, soprattutto quelli che hanno dato tutto ed oltre come Vierchowod.
     
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  5. Blue-Ringed
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    Vierchowod: "Non più difensivisti? No, mancano i difensori di un tempo"

    di Ignazio Dessì

    Nella 16ma giornata caratterizzata dalla Maratona Telethon e dai gaudenti in mutande resi euforici dal gol, la Juve ha zittito il Milan con un sonoro 4-2 rimanendo sola, a -6 punti, sulle tracce dell’Inter. La Roma l'ha spuntata sul Cagliari all’ultimo istante, in una partita che poteva finire diversamente, mentre il Napoli ha legittimato la sua voglia di Champions. Brilla, contro il Catania, la Fiorentina di Mutu e Gila che contribuiscono a rendere la tornata di campionato una delle più prolifiche degli ultimi tempi (41 reti). Tanto da far esclamare a qualche commentatore che l’Italia non è più catenacciara, difensivista e amante del contropiede. Pietro Vierchowod, uno dei più grandi difensori del calcio italiano, ex campionissimo di Fiorentina, Sampdoria, Roma, Juventus, Milan e Nazionale, tuttavia, avanza un’altra ipotesi: “Forse non è proprio questo, quanto il fatto che da qualche anno non ci sono più difensori forti come un tempo. Gli attaccanti, allora, semplicemente, vanno più facilmente in gol". Peccato perché gli italiani erano considerati i migliori difensori del mondo.

    "Questo non toglie - precisa lo Zar - che i goleador in circolazione siano fortissimi. Come il bianconero Amauri (“uno dei pochi capaci di avvicinarsi al nerazzurro Ibra”) che contro il Milan ha risolto con una doppietta l’incontro, portando, insieme a Del Piero e Chiellini, i suoi sul 4-2. Una prestazione spettacolare, in una gara spettacolare, a cui si assegnava il compito di dare un volto all’anti-Inter. Anche se, per l’ex mastino azzurro, non è detta l’ultima parola. “Io aspetterei. E’ vero che la Juve ha dimostrato nell’occasione di essere superiore, ma bisogna considerare che tra i rossoneri – rimasti per altro in dieci - mancavano due uomini fondamentali come Kakà e Gattuso”. Uno che illumina le fasi offensive, l’altro rimasto tra i pochi milanisti ad essere efficace in fase di contenimento".

    Ovvio che la non fortissima difesa del Milan ne abbia sofferto. E proprio qui sta forse il grande problema: “Il Diavolo rossonero ha 5 o 6 attaccanti stellari ma nel reparto arretrato, e quando si tratta di recuperare palloni, sono dolori. Del resto è stato lo stesso Ancelotti a sottolineare, nel dopo gara, di “aver fatto troppi errori in difesa”. E allora, perché non ammetterlo: “il reparto arretrato del Milan è mediocre – sottolinea Vierchowod – A parte Maldini, purtroppo avanti negli anni, non vedo fulmini di guerra”. La Vecchia Signora ha fatto valere la sua maggior freschezza, contro un Milan fortissimo solo in avanti. I bianconeri, tuttavia, sono ancora “distanti dall’Inter, che può contare sul tasso tecnico ma anche sulla preponderante fisicità. In Italia – spiega l’ex difensore – , proprio per questo, vince anche quando non gioca bene. Cosa che le viene più difficile in campo internazionale”. Giochi fatti, allora, per quanto riguarda lo scudetto? “Non dico che sia impossibile raggiungere i nerazzurri, ma se non avranno cali improvvisi di tensione, la vedo molto dura. In caso contrario la Juve (o chi per lei) potrebbe avere la sua grande occasione”.

    E veniamo al capitolo Adriano. Infortunio o altro? “Evidente ci sia dell’altro. Probabilmente ha ragione Mourinho: forse dovrebbe andarsene dall’Inter e cercare di rimettersi in gioco. Del resto il buonismo potrebbe non portare risultati apprezzabili, in questo caso. Il disordine esistenziale tipico dei brasiliani? Non sono tutti uguali. Persone come Kakà, Cafù e Serginho, per esempio, sono del tutto diverse”.

    Nel cielo di questo sprazzo di campionato, Roma-Cagliari, ha lasciato un bagliore particolare. “Diciamo subito che i sardi non meritavano di perdere – afferma “Pietro il grande” – I giallorossi si sono trovati la palla decisiva tra i piedi in modo fortuito, e poi c’era il dubbio fuorigioco sul gol di Perrotta. La Roma, comunque, vive una fase di rigenerazione e potrà dire nuovamente la sua, anche se i punti persi son tanti e il torneo è ancora lungo”.

    Mentre chi non perde colpi è il Napoli. Il miracolo di San Gennaro, ovvero quello di Reja e De Laurentis, continua. Questo Napoli è forte, e il Pocho è il suo profeta. “Una squadra costruita davvero bene, veloce, micidiale nel contropiede, con Hamsik, Denis e il solista Lavezzi a trascinarla. Se gli avversari la lasciano giocare può mettere in difficoltà chiunque”.

    Non passa inosservata neppure la Fiorentina, col suo 2-0 al Catania di Zenga: “Peccato perché ha due attaccanti bravissimi come Mutu e Gilardino, ma a centrocampo avrebbe bisogno di qualche altro elemento. Come in difesa, del resto”. Mentre chi non riesce a ritrovare il passo di prima è l’Udinese. “Stava vincendo per 3-0 e si è fatta raggiungere dalla Lazio. Un epilogo dovuto più ai demeriti dei friulani che dei biancoceleste. Ho l’impressione che siano psicologicamente appannati. Appena prendono un gol perdono la testa. Avrebbero bisogno di una ricarica psicologica”.

    Bene la Samp, una squadra particolarmente cara a Vierchowod, tornata alla conquista dei tre punti. “In questo momento Cassano fa la differenza, ed è ovvio, in una formazione che quest’anno ha perso Volpi che dettava le geometrie. Tutto allora ruota sulle ventate di genio dell’uomo di maggior qualità che diventa determinante”.

    Ma in questo campionato, definito a torto o a ragione il migliore del mondo, uno dei più grandi difensori di tutti i tempi, vede qualche grande interprete della specialità all’orizzonte? “Uno c’è: - fa notare Vierchowod - si chiama Chiellini. Anche se deve ancora migliorare sotto l’aspetto della concentrazione. Se riuscirà ad evitare certi attimi di disattenzione diventerà davvero fortissimo. Per il resto, vedo poco. E la colpa è soprattutto di chi non dà la giusta attenzione ai settori giovanili. Inoltre è un fatto di metodo nell’applicazione della zona: giocare a zona non significa lasciare l’attaccante libero, ma marcarlo stretto quando entra nel tuo raggio d’azione”. Come dire che, quando ti arriva a tiro devi comunque marcare a uomo? "Proprio così".

    Ma per fare un esempio, lei, un attaccante prorompente come Ibra, come lo fermerebbe? La risposta è istruttiva. "Beh, lui è forte fisicamente, ma anche io lo ero. Lui salta altissimo di testa ma anch’io lo facevo. E’ veloce, ma anch’io mi muovevo bene. Insomma non gli darei spazio, lo marcherei stretto cercando di togliergli le possibilità per la manovra e il tiro. Ad uno così, se gli lasci un attimo di tempo, è finita”. Lo Zingaro e lo Zar: certo, a pensarci bene, sarebbe stato un gran bel duello.

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  6. only samp in europe
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    CITAZIONE (Blue-Ringed @ 15/12/2008, 13:11)
    Vierchowod: "Non più difensivisti? No, mancano i difensori di un tempo"

    di Ignazio Dessì

    .................................
    Ma per fare un esempio, lei, un attaccante prorompente come Ibra, come lo fermerebbe? La risposta è istruttiva. "Beh, lui è forte fisicamente, ma anche io lo ero. Lui salta altissimo di testa ma anch’io lo facevo. E’ veloce, ma anch’io mi muovevo bene. Insomma non gli darei spazio, lo marcherei stretto cercando di togliergli le possibilità per la manovra e il tiro. Ad uno così, se gli lasci un attimo di tempo, è finita”. Lo Zingaro e lo Zar: certo, a pensarci bene, sarebbe stato un gran bel duello.

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    se per assurdo fosse possibile vedere questo duello, sono strasicuro che Ibra il pallone lo vedrebbe negli spogliatoi !! :lol: :lol:
    per informazioni su come marcava lo zar rivolgersi ai sig.ri Marco Van Basten e Diego Armando Maradona ( che non credo fossero inferiori ad Ibra ;) )
    :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani:
     
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  7. il cielo è sempre più blu
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    vola lo zar la la la la la
    vola lo zar la la la la la!!!
    Ragazzi non ce n'era per nessuno, e quando dico nessuno è nessuno.
    Maradona lo chiama l'uomo verde e Van Basten non è mai ( ma proprio mai) riuscito a segnare contro di lui.
    Un grandissimo, altro che baresi
     
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    Se le mie informazioni sono corrtte Ibrahimovic e' alto 1,92 m, mentre lo Zar e' alto solo 1,80 m. Ho immensa stima dello Zar come atleta e uomo, ma 12 cm di differenza d'altezza non sono pochi. Ibrahimovic ha un'agilita' incredibile. Sarebbe un gran duello visto il mestiere dello Zar.
     
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  9. il cielo è sempre più blu
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    Ibra la palla la vedeva al fischio finale dell'arbitro, come del resto Maradona e Van Basten.
    Non so se hai mai visto giocare lo Zar dal vivo, ma lui era veramente il difensore più forte del mondo, forse giusto Baresi poteva avvicinarsi grazie al suo grande senso tattico.
     
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  10. only samp in europe
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    CITAZIONE (il cielo è sempre più blu @ 18/12/2008, 08:50)
    Ibra la palla la vedeva al fischio finale dell'arbitro, come del resto Maradona e Van Basten.
    Non so se hai mai visto giocare lo Zar dal vivo, ma lui era veramente il difensore più forte del mondo, forse giusto Baresi poteva avvicinarsi grazie al suo grande senso tattico.

    come non quotarti !!! :battimani: :battimani: :battimani:
     
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    QUOTE (il cielo è sempre più blu @ 18/12/2008, 17:50)
    Ibra la palla la vedeva al fischio finale dell'arbitro, come del resto Maradona e Van Basten.
    Non so se hai mai visto giocare lo Zar dal vivo, ma lui era veramente il difensore più forte del mondo, forse giusto Baresi poteva avvicinarsi grazie al suo grande senso tattico.

    Si' ho visto giocare lo Zar dal vero ed in televisione. Maradona e' alto un 1,65 m e quindi lo Zar faceva valere stazza fisica e velocita' per aver la meglio. Lo Zar raramente gioco' contro avversari fortissimi e molto piu' alti di lui. Ibrahimovic non e' un pivello ed atleticamente e' piu' forte di Van Basten. Non dico che lo Zar non avrebbe vinto i duelli contro Ibrahimovic, ma il fatto non e' scontato.

    Non ho dubbi che fra circa il 1988 ed il 1994 lo Zar era il piu' forte difensore centrale del mondo. Baresi era un libero, ma Vierchowod uno stopper. Quindi non vedo come possano essere paragonati.
     
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  12. il cielo è sempre più blu
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    Certo ruoli diversi..ma io sto parlando in generale di difensori dove, a mio parere, l'unico ad avvicinarsi allo zar era Baresi.

    Van Basten era alto circa 190 centimetri e sicuramente più dotato tecnicamente di ibra. Ibra dalla sua forse un po' più di fisicità. Resto sempre dela mi idea: se Pietro era in giornata( come quasi sempre) la boccia la vedeva alla fine. Sicuramente comunque un bel duello. ciao
     
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  13. only samp in europe
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    ricordo ancora una partita contro la Juve durante la quale Pietro era stato colpito da un pneumotorace spontaneo ( Lo pneumotorace abbreviato anche in PNX è una patologia che riguarda la formazione ed accumulo di aria nel cavo pleurico; le cause possono essere spontanee, traumatologiche o derivanti da una malattia polmonare.
    Quando la parete della gabbia toracica è integra, sulle superfici esterne dei polmoni si esercita una pressione inferiore a quella atmosferica: questa differenza di pressione contrasta la tendenza alla retroazione elastica del polmone facendo sì che l'organo resti insufflato e disteso e possa così svolgere la sua funzione fisiologica.
    Lo pneumotorace, cioè la penetrazione di gas nella cavità pleurica, determina, indipendentemente dalla causa che l'ha determinata, una riduzione o la scomparsa della depressione atmosferica ivi presente. Di conseguenza non viene più contrastata la retroazione elastica del polmone, cosicché questo collabisce (si affloscia) in misura direttamente proporzionale alla quantità di gas penetrata nella cavità pleurica.
    L'aria non riesce più ad uscire e si accumula nel cavo pleurico, fino a schiacciare il polmone stesso (ipertensione del cavo pleurico). Quest'ultima definizione coincide con lo pneumotorace spontaneo iperteso.
    fonte: Wikipedia ),
    beh durante questa partita e con questo problemino da nulla il buon Pietro ha completamente annullato dal campo tal Totò Schillaci ( ai tempi in cui quest' ultimo aveva preso il posto del nostro Gianluca Vialli in nazionale ed era ritenuto dai grandi soloni della carta stampata uno dei più forti attaccanti in circolazione ) ..... grande Pietro, praticamente un uomo di ferro !! :ok:

     
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    http://archiviostorico.corriere.it/1993/ot...310094274.shtml

    (9 ottobre 1993) - Corriere della Sera - Pagina 38

    Il sampdoriano e' stato vittima di un parcheggio e della "distrazione" di un ultra' blucerchiato, l' attaccante laziale del momentaccio della sua squadra e di teppisti travestiti da tifosi. L' insolito ring per Pietro Vierchowod, ieri mattina alle 9.30, e' stato piazza Pittaluga, a Nervi; a metterlo k.o., con un perfetto uppercut al mento, e' stato Luciano Sangiorgio, 47 anni, camionista, tifosissimo della Samp. Motivo: il parcheggio in seconda fila del camioncino che impediva a Vierchowod di poter risalire sulla sua jeep. Dalla richiesta di spostare il mezzo agli insulti il passo e' stato breve: Vierchowod si e' rifiutato di salire in macchina dal lato del passeggero e si e' avvicinato al camionista pugile, che nel dubbio ha preferito colpire per primo.

    Grande la sorpresa del Sangiorgio, dopo l' intervento dei Carabinieri, nell' accorgersi che il "nemico" era uno dei suoi eroi: colpa del cappuccio del giubbotto, che non gli aveva fatto riconoscere Vierchowod. E a poco potrebbe servirgli avere il camion tappezzato di adesivi della Samp: Vierchowod, visitato dai medici dell' ospedale San Martino e dimesso dopo accertamenti radiologici (contusioni dorsali, 10 giorni di prognosi), pensa di adire le vie legali.
     
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    come avrei voluto vedere il buon Pietro contro il pugile adriano !!!! quest' ultimo molto probabilmente non avrebbe terminato la partita e non certo per eventuali decisioni arbitrali !! ^_^ ^_^ ^_^ ^_^
     
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