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Mi accodo ai commenti di Tore*, t-mac91, Pegli, bo rhap, Campus90, Garro, ila_8866, Frak1986, gatto da caruggi, pet.rubik, e simili, compresi quelli dei nostri amici di Salerno e Pescara (e sicuramente ne dimentico alcuni): il razzismo è un problema reale e non va mai giustificato.
Siccome quando la ho scritta non riuscii a farlo, ci tenevo a postare la mia risposta a questo intervento:
QUOTE (Doriano4ever @ 30/3/2012, 19:38) QUOTE (pet.rubik @ 30/3/2012, 19:37) No bruciati ma che hanno un cattivo odore Potrei rispondere in tanti modi alla tua affermazione, sceglierò quella antropologica. I sensi, e quindi quello che siamo in grado di percepire e come lo percepiamo, è un dato culturale. Quello che per me è un odore sgradevole, per altri non lo è, quello che un polacco è troppo dolce per un turco non lo è abbastanza, quello che per mia nonna è rumore per te è rock'n'roll. I sensi poi sono anche un aspetto del nostro essere sociale: quando è comparsa la borghesia, i benestanti, non più rappresentati solo da aristocrazia e clero, hanno tentato in tutti i modi di differenziarsi dalla classe lavoratrice, ossia da chi, facendo lavori manuali, ai loro nasi risultava puzzolente. In questo modo i borghesi riuscivano a mantenere le distanze - fisiche e, appunto, anche sociali.
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