Alberigo Evani (1993-1997)

centrocampista

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  1. paulosilas
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    Alberigo Evani (Massa, 1 gennaio 1963) è un ex calciatore italiano.

    Attualmente è l'allenatore della formazione degli Allievi Nazionali del Milan.

    Carriera

    Club
    Cresciuto nel settore giovanile della società rossonera, dove è arrivato a soli 14 anni, ha debuttato come terzino sinistro l'11 ottobre 1981 nella partita contro il Bologna in Serie A, anche se nella precedente stagione aveva già disputato in rossonero una partita in Serie B.

    Fu fra i cadetti, nel 1982/1983, che si mise in luce insieme ad altri giovani del vivaio, disputando 35 partite. In seguito è sempre stato titolare della squadra, anche se ha modificato il suo ruolo da terzino a centrocampista di fascia sinistra con l'arrivo dell'allenatore Arrigo Sacchi e con l'esordio nel suo precedente ruolo di Paolo Maldini.

    Vinse lo scudetto del 1987/1988 e le due successive Coppe dei Campioni (1989 e 1990), nonché due Coppe Intercontinentali, sulle quali ha posto il proprio sigillo: infatti nella prima, ha segnato su punizione il gol decisivo contro i colombiani dell'Atlético Nacional di Medellin all'ultimo minuto dei tempi supplementari.

    Con l'avvento di Fabio Capello sulla panchina del Milan si è adattato anche a giocare in posizione centrale di centrocampo, vincendo altri due scudetti, nel 1991/1992 e nel 1992/1993.

    Nel 1993 è passato alla Sampdoria, dove è rimasto quattro stagioni, e ha poi chiuso la carriera nel 1997/1998 vestendo fino a dicembre la maglia della Reggiana in Serie B e poi quella della Carrarese in Serie C1.


    Nazionale
    Arrigo Sacchi lo ha voluto anche in Nazionale con la quale ha esordito il 21 dicembre 1991 nella gara contro Cipro, partita terminata con il punteggio di 2-0.

    Ha giocato anche i Mondiali del 1994, arrivando secondo e disputando 2 partite. Oltre al primo tempo della gara con l'Irlanda, ha giocato i supplementari della finale che culminerà con i calci di rigore. Ne ha tirato uno e l'ha realizzato, tuttavia risulterà inutile nel risultato finale, che vedrà vincitore il Brasile.


    Allenatore
    Attualmente Evani allena gli Allievi del Milan. Il 9 Giugno 2007 alla guida degli Allievi conquista il titoto di Campione d'Italia battendo in finale il Genoa per 4-0.

    Palmarès
    Competizioni Nazionali
    Campionato italiano: 3 - Milan: 1987/1988, 1991/1992, 1992/1993
    Supercoppa Italiana: 3 - Milan: 1988, 1992, 1993

    Competizioni Internazionali
    Coppa dei Campioni/Champions League: 2 - Milan: 1988/1989, 1989/1990
    Supercoppa Europea: 2 - Milan: 1989, 1990
    Coppa Intercontinentale: 2 - Milan: 1989, 1990

    Curiosità
    È soprannominato Bubu dai tifosi per la somiglianza con l'orsacchiotto di Hanna & Barbera .

    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

    Altro caso di giocatore arrivato a Genova perchè giudicato "vecchio" (dal Milan) e che invece alla Samp trovò una seconda giovinezza anche grazie ad Eriksson che lo trasformò in un centrale (alla Volpi, per intenderci).

    Edited by sampdoria olè - 20/2/2008, 20:41
     
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  2. fabbriz
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    Grandissimo giocatore, da noi fece strabene anche se lo davano per bollito.
     
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  3. sampdoria olè
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    Evani e Montella in allenamento

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  4. Ale in the Stretch
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    Grandissimo Evani!!!!
    CITAZIONE (paulosilas @ 20/2/2008, 17:54)
    Palmarès
    Competizioni Nazionali
    Campionato italiano: 3 - Milan: 1987/1988, 1991/1992, 1992/1993
    Supercoppa Italiana: 3 - Milan: 1988, 1992, 1993

    Competizioni Internazionali
    Coppa dei Campioni/Champions League: 2 - Milan: 1988/1989, 1989/1990
    Supercoppa Europea: 2 - Milan: 1989, 1990
    Coppa Intercontinentale: 2 - Milan: 1989, 1990

    C'è da aggiungere la nostra Coppa Italia nel 1994

    P.S.
    Che squadrona quella con Pagliuca, Jugovic, Platt, Evani, Gullit, Mancini ecc...
    (tra l'altro fù proprio in quella stagione che diventai doriano)


     
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  5. Sol_3_7
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    Arrivato nella stagione 1993/94 dal Milan, dove giocava da esterno sinistro di centrocampo, nella Samp fu riscoperto come regista, e si sacrifico' a fare il terzino sinistro (!) grazie ad Eriksson. Esempio di professionalità, lavoro e silenzio, con i quali conquisto la tifoseria che serba di lui un ricordo splendido. Se da allenatore continua a dimostrare l'intelligenza tattica che lo caratterizzò da giocatore, mi auguro un giorno di vedrlo sulla nostra panchina.
     
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    Giocatore che arrivò da noi dopo aver dato (e vinto) quasi tutto nel Milan. Da noi lo ricordo come giocatore di esperienza, ma in quella squadra di "stelle", lui non emergeva per brillantezza. Nei suoi quattro anni nella Samp non aveva complessivamente entusiasmato come nei rossoneri.
     
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    Credo che fosse un po' sul viale del tramonto quando arrivo' da noi. Aveva rendimento costante con noi, pero'. Non credo che avesse mai periodi negativi lunghi.
     
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  8. dadinho
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    SAN MARINO: EVANI

    Il San Marino (2 Divisione) ha uffficializzato il nuovo allenatore. Si tratta di Alberigo Evani, 45 anni, all'esordio nella vecchia serie C dopo l'esperienza con le giovanili del Milan. Subentra a Marco Tosi che ha guidato i sammarinesi alla salvezza dopo i play-out contro il Poggibonsi.
     
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  9. ironslave
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    ESCLUSIVA SAMPDORIANEWS - Chicco Evani: "In Samp - Milan nessuno può permettersi passi falsi. Del Neri? Lo confermerei"

    16.04.2010 00.00 di Diego Anelli
    Fonte: sampdorianews.net

    Assieme a Ruud Gullit, un altro importante tassello del Milan stellare approdò alla Sampdoria nell’estate 1993. Si trattava di un centrocampista dotato di grande tecnica e duttilità tattica, un Nazionale, un professionista esemplare, che ogni tecnico avrebbe voluto fare carte false pur di averlo alle proprie dipendenze. Paolo Mantovani lo portò a Genova e i tifosi blucerchiati ebbero modo di apprezzare il suo grande rendimento, che contribuì alla conquista dell’ultima Coppa Italia nella prima stagione sotto la Lanterna. Per analizzare al meglio la vigilia della sfida tra Sampdoria e Milan, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di contattare in esclusiva Alberigo Chicco Evani, attualmente tecnico del San Marino:
    RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.SAMPDORIANEWS.NET

    Chicco, come ti senti nelle vesti di allenatore?
    “Bene direi, dopo tanto settore giovanile, questo è il primo anno che posso confrontarmi con il mondo professionistico, nella categoria che equivale alla vecchia C2. Finora le cose stanno procedendo bene, sto lavorando con un bel gruppo e stiamo ottenendo discreti risultati. Speriamo di concludere in bellezza il campionato”.

    Quali sono i ricordi della tua esperienza in blucerchiato?
    “Alla Samp non sono stato bene, anzi benissimo. La famiglia Mantovani era squisita, i tifosi sempre molto gentili con il sottoscritto, sono stato benissimo, la squadra era competitiva, l’ambiente era a misura d’uomo, familiare, come piace a me. Con il Milan ho vinto tanto, ma non la Coppa Italia, che ho potuto conquistare al primo anno alla Samp, sono riuscito a togliermi questo sfizio. Ho bellissimi ricordi sia con i miei ex compagni, che con gli addetti ai lavori, non dimenticando i magazzinieri, persone sempre capaci di trasmettere energia ai calciatori. Non ho mai avuto alcun tipo di problema con i tifosi blucerchiati, mi hanno sempre apprezzato e ci hanno appoggiato soprattutto nelle difficoltà, dimostrando sempre grande maturità”.

    Cosa ha rappresentato il Milan nella tua carriera e, in generale, nella tua vita?
    “Il Milan è la mia seconda famiglia. Ho vestito il rossonero per la prima volta all’età di 14 anni, sono passato dal settore giovanile alla prima squadra, dove sono stato per 16 anni, ai quali se ne sono aggiunti 10 come tecnico del settore giovanile. In pratica ho trascorso 26 anni della mia vita nel Milan, vuol dire tanto, anche se devo ammettere che i 4 anni alla Samp sono stati sì inferiori numericamente, ma non meno intensi in termini di passione”.

    Domenica Samp e Milan si affrontano in una sfida che si preannuncia chiave nelle rispettive rincorse: il quarto posto da un lato, lo Scudetto dall’altro. Che partita ti aspetti?
    “Il Milan non può più permettersi di sbagliare se non vuole vedere spegnersi il lume di speranza per lo Scudetto. La Samp sta bene, ha un ottimo tecnico: è vero Del Neri può vantare una rosa molto valida, ma per il gioco espresso dalla squadra e la coesione del gruppo, gran parte dei meriti vanno a lui. Per il Milan non sarà semplice superare quest’ostacolo, anche se la gara dell’andata potrebbe far pensare il contrario, fu una vittoria molto facile. Ora la Samp sta bene, gioca in casa e sta vivendo un ottimo momento”.

    La partita disputata a San Siro arrivò subito dopo la pesante sconfitta subita nel derby. Adesso le cose sono andate esattamente al contrario: la Samp arriva galvanizzata sulle ali dell’entusiasmo…
    “In effetti la Samp arriva alla sfida con il Milan con una grande carica, merito del derby e dell’ottima serie di risultati, ottenuti tramite grandi prestazioni, poi si sa, spesso vittorie portano altrettante vittorie. Ci sono tutti i presupposti per far bene, mi attendo una gran bella partita, nella quale nessuno può permettersi passi falsi, che vinca il migliore…”

    Al posto di Sampdoria e Milan che decisione prenderesti su Del Neri e Leonardo: chi confermeresti per la prossima stagione?
    “Confermerei sicuramente entrambi. Del Neri, sotto il profilo tattico, è forse superiore, anche per la maggiore esperienza accumulata negli anni, ma Leonardo ha dimostrato con i fatti di saper guidare un gruppo composto da grandi campioni, non è mai facile, dal punto di vista gestionale il brasiliano ha poco da imparare”.

    Se potessi ripercorrere la tua carriera da calciatore, quali eventi possono rappresentare il rimpianto più duro da digerire e la gioia più indescrivibile?
    “Rimpiango la mia assenza durante la finale della prima Coppa dei Campioni vinta a Barcellona contro la Steaua Bucarest, non ho potuto partecipare a causa della rottura della caviglia 20 giorni prima. Rimasi molto dispiaciuto, anche perché avevo giocato tutte le gare prima della finalissima. Fortunatamente mi sono tolto tante grosse soddisfazioni in carriera, sia a livello individuale che di collettivo, ma forse la più importante fa riferimento al mio goal decisivo su punizione che consentì al Milan di vincere la Coppa Intercontinentale contro il Nacional Medellìn”.

    Puoi svelarci in cosa consiste il tuo sogno nel cassetto?
    “Il calcio è la mia più grande passione, la coltivo fin da quando ero bambino, l’ho mantenuta viva sia da calciatore e ora come allenatore. Spero di poter arrivare anche da tecnico nel calcio che conta, nella vetrina del grande calcio, seguendo un processo di crescita sempre con umiltà e passione”.

    Un saluto ai tifosi blucerchiati e ai sempre più numerosi lettori di Sampdorianews.net
    “Li saluto con grande affetto, li ringrazio per gli anni trascorsi a Genova, perché mi hanno sempre fatto sentire la loro vicinanza e il loro rispetto. Mi auguro di aver lasciato le medesime sensazioni in loro, ho sempre dato tutto quello che erano nelle mie possibilità”.

    http://www.tuttomercatoweb.com/sampdoria/?...&idnotizia=9717
     
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    EVANI SULLA SAMP: "E' NECESSARIO TROVARE UN GIOCO COLLETTIVO"


    Nell'ultima puntata di "Sampdoria sempre con te", il programma radiofonico di Sampdorianews.net in onda su Radio 103 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 19.30 alle 20.30, è intervenuto l'ex centrocampista di Milan e Sampdoria, attualmente selezionatore dell'Italia Under 18 e dell'Italia Under 19, Alberigo Evani.

    Eri allo stadio sabato per vedere l'incontro tra Sampdoria e Cittadella. Che impressione ti ha fatto la Samp e secondo te perché sta faticando così tanto?:
    "La Samp è composta da grandi giocatori, sicuramente sprecati per la categoria. Sono all'inizio del campionato e quindi devono trovare compattezza e un pochino più di gioco. In questo momento si affidano troppo spesso alle individualità, ma credo che con il tempo l'allenatore riuscità a dare un gioco alla squadra e dopodiché la strada per il ritorno in Serie A sarà più breve".

    Hai avuto la fortuna di giocare nel Milan, ma anche di affrontare con i rossoneri un campionato di serie B. Nessuno più di te, dunque, può sapere quali siano le difficoltà di una grande squadra calata nella realtà della B:
    "Sono tante le difficoltà, perché è un campionato meno di qualità e più di quantità. Tutte le squadre quando incontrano, ad esempio Sampdoria e Torino, avversarie di maggior blasone, aumentano le loro forze e le loro attenzioni, per cui la squadra più forte incontra qualche difficoltà in più. Le squadre in Serie B cercano più la fase difensiva, si arroccano dietro e sperano in qualche contropiede. Quindi giocare non è semplice, però credo che alla lunga i valori vengano fuori e la Sampdoria ne ha più delle altre squadre".

    La Sampdoria non rischia di fare la fine del Torino delle ultime stagioni? Una corazzata a cui però manca un'identià di gioco?:
    "E' chiaro che non è sufficiente affidarsi alla bravura individuale. E' necessario trovare un gioco collettivo. Tutte le forze si moltiplicano e più la squadra gioca bene e più le individualità vengono esaltate. Anche una grande individualità in un gioco confusionario finisce sprecata".

    La Samp ha puntato moltissimo su Palombo, pensando forse che potesse risolvere tutti i problemi in mezzo al campo. Paradossalmente, invece, è uno dei giocatori che sta faticando di più in questo inizio di stagione:
    "I giocatori più forti fisicamente e meno agili vanno in forma più in ritardo. Credo che sia una cosa normale e naturale. La Sampdoria ha bisogno di un leader che abbia personalità al di là delle qualità tecniche e che possa trasmettere forza e sicurezza alla squadra. Palombo è proprio il classico giocatore in grado di tranquillizzare tutto l'ambiente".

    La Sampdoria ha un settore giovanile di grande qualità. Negli anni scorsi la Primavera ha addirittura conquistato Scudetto e Coppa Italia. Molti di quei giocatori ora però stanno faticando. Credi che sia un problema del calcio italiano, che non valorizza i giovani, oppure che invece gli stessi giovani vengano caricati di troppe responsabilità e buttati nella mischia troppo presto?:
    "Non è ovviamente un problema solo della Sampdoria, ma di tutto il calcio italiano. Ci sono tanti ragazzi interessanti e di talento, ma quando arriva il momento di fare il salto di qualità fanno sempre fatica. Un pò è colpa loro, perché sono caratterialmente più molli rispetto agli stranieri, e un pò è colpa del nostro calcio, che si affida più a giocatori esperti piuttosto che puntare su qualche ragazzo giovane. Credo che però alla lunga chi ha qualità verrà fuori. C'è magari chi matura un po' più tardi e il percorso è un po' più lungo, ma chi ha talento emerge".


    fonte: tuttomercatoweb.com
     
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    Il primo anno da noi fece uno splendido campionato in quella fantastica squadra che era l'ultima samp di Paolo Mantovani del 1993(anno tra parentesi del mio primo abbonamento!!! )e che a mio parere poteva andare ben oltre il 3 posto finale;poi fu convocato ai mondiali di USA 94 tornò bollito dal sole e l'anno dopo fece il compitino!!!!
     
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