Mattia Mustacchio (2008/09)

attaccante (2° punta)

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    Sta facendo bene nella Pro Vercelli, ma credo ormai non troverà mai posto in serie A. La sua carriera è andata un pò sotto le aspettative considerando che nelle giovanil era un giocatore molto quotato.
     
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    ha segnato il gol del vantaggio della Pro Vercelli sul Brescia.
     
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    Per lui 5 gol in 25 partite (17 volte titolare) in questo campionato.
     
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    Ha segnato un gol fondamentale nella vittoria di Perugia. Decisivo nella salvezza della Pro Vercelli.
     
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    Tecnicamente è sempre stato molto bravo. Gol da antologia.
     
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    visto che seguo la Reggiana (Serie C), ieri abbiamo giocato contro la Pro Vercelli (Serie B) in coppa italia, e Mustacchio è stato una spina nel fianco per tutta la partita, specialmente nel secondo tempo, quando la Reggiana ha fallito il 0:2 e ha subito la rimonta della Pro, che alla fine ha vinto 3:1 con la terza rete di Mustacchio, bravo a prendere un passaggio filtrante e far fuori tutta la difesa reggiana.

    Secondo me era (ed è) un ottimo giocatore, magari non da Serie A.
     
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  7. ToniSamp
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    QUOTE (spartak72 @ 8/8/2016, 20:40) 
    visto che seguo la Reggiana (Serie C), ieri abbiamo giocato contro la Pro Vercelli (Serie B) in coppa italia, e Mustacchio è stato una spina nel fianco per tutta la partita, specialmente nel secondo tempo, quando la Reggiana ha fallito il 0:2 e ha subito la rimonta della Pro, che alla fine ha vinto 3:1 con la terza rete di Mustacchio, bravo a prendere un passaggio filtrante e far fuori tutta la difesa reggiana.

    Secondo me era (ed è) un ottimo giocatore, magari non da Serie A.

    Magari fa ancora in tempo ad arrivarci, in serie A. Non con la Pro però.
     
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    Ha segnato il gol vittoria della Pro Vercelli contro il Cesena.
    La Pro Vercelli trova il vantaggio nel recupero del primo tempo: Germano, atterrato da Renzetti, conquista una punizione. Mammarella calcia pennellato, Bani fa la torre e Mustacchio in tuffo spedisce la palla alle spalle di Agazzi.
     
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    Giocava contemporaneamente nell'under 20 e under 21 proprio perché era molto forte, poi si è perso. Velocissimo ma non basta.
     
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    Quest'anno soprattutto subentri dalla panca, ma in coppa ha segnato subito. Da quando è al Perugia 10 gol e 3 assist in 49 partite.
     
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    Decisivo col gol dell'1-2 nella vittoria del Perugia a Frosinone.
     
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    ​Mattia Mustacchio, il “biondo” che fa impazzire Perugia. “Dovevo svoltare, sono partito dai capelli”

    I chilometri sulla fascia. Avanti e indietro a destra, aspettando l’occasione per colpire. Che arriva a un quarto d’ora dalla fine: scambio con Cerri e diagonale alle spalle di Vigorito. Il Frosinone cade per la prima volta nel suo stadio, Mattia Mustacchio corre dall’altra parte del campo, in braccio a 400 tifosi perugini.

    Poche settimane fa sembrava sul punto di salutarli. Il Frosinone premeva per averlo come rinforzo promozione. È rimasto a Perugia ed è diventato il primo pirata a portarsi via lo scalpo del “Benito Stirpe”, immacolato finora: 9 vittorie e 4 pareggi, un tabellino “macchiato” dal ragazzo di Chiari con i capelli ossigenati.

    “Li ho tinti così, perché avevo bisogno di una svolta”, sorride ai microfoni di gianlucadimarzio.com. “Venivo da mesi difficili e una sera a cena con mia moglie Paola abbiamo deciso di cambiare qualcosa. Direi che quantomeno ha portato bene”.

    Una scommessa vinta ripensando a un passato felice. Sì, perché il cambio di capigliatura non è una novità per l’esterno alto perugino. “Avevo fatto la stessa cosa quando mi allenava Longo a Vercelli e anche lì le cose erano migliorate. Oggi sarà stato meno contento di vedermi così, ma gli voglio comunque bene…”.

    Magari non gli avrà fatto venire i capelli biondi, ma per tutta la partita Mustacchio è stato una spina nel fianco per il Frosinone di mister Longo.

    Sacrificio e dinamismo, vicino alle punte e vigile nelle chiusure. Quinto di centrocampo con licenza di attaccare e doveri difensivi da sbrigare. “Mi trovo bene in questo sistema. Ho molto campo da esplorare e posso liberare meglio le mie qualità. A volte giocavo così anche con Mazzarri ai tempi della Sampdoria”. Attaccante o esterno di centrocampo, un equivoco e al tempo stesso una qualità che ha accompagnato tutta la carriera di Mattia. Quasi dieci anni fa esordiva in serie A con la maglia blucerchiata. Lo faceva con un allenatore che aveva la fama di fidarsi poco dei giovani. In quei giorni, Mazzarri lo chiamava “flipper” e scommetteva su di lui, ragazzo dell’89, nato sulle rive del lago d’Iseo e cresciuto nel Brescia.

    Uno che con la Primavera della Samp aveva vinto Coppa Italia e campionato nel 2008. La Nazionale under 21 con Casiraghi allenatore, l’esordio in Europa League, un ottimo mondiale under 20 in Egitto.

    Sembrava il preludio di una grande carriera e invece il cammino verso la gloria ha subito un rallentamento. Un paradosso per uno capace di correre i 100 metri sotto i 12 secondi.

    Quattro anni a Vicenza fra il 2011 e il 2014, il soprannome MM7 coniato dai tifosi biancorossi. “E pensare che non avevo neanche quel numero…”. Riferimento nobile: CR7. Un modo di celebrare le sue cavalcate, purtroppo per Mattia non accompagnate dallo stesso numero di reti del portoghese. Difficile segnare tanto, cambiando sempre ruolo. In 88 presenze col Vicenza, almeno 8 ruoli ricoperti. Un manifesto di generosità, ma forse anche uno spreco.

    Ad Ascoli ha trovato il numero 7 e riconquistato quella serie B persa nell’ultimo anno in Veneto. Poi il trasferimento a Vercelli, prima con Foscarini poi con Moreno Longo. “Un grande allenatore. Il Frosinone è nelle mani giuste per conquistare i traguardi a cui ambisce”. Stima reciproca, perché Longo lo avrebbe ripreso volentieri per la volata finale. “So che c’è stata un’offerta, la società l’ha valutata e ha deciso di non accettarla. Io sono contentissimo con questa maglia addosso”.

    La indossa dal gennaio dello scorso anno. L’ha fatta volare sul prato del Benito Stirpe per liberare la sua gioia. Un’escursione nella follia, un po’ come quelle gite col suo fuoristrada insieme a Paola, sua compagna di vita e consigliera fedele. “Non è facile starmi vicino quando le cose vanno male, lei sa sempre come prendermi”.

    Le difese avversarie invece un po’ meno. Breda conta su di lui per arrivare ai playoff. Mattia, il 9 sulle spalle e il 7 in una testa dipinta di biondo. Il numero di chi ama correre e stupire.

    http://gianlucadimarzio.com/it/mattia-must...ito-dai-capelli
     
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    Arrivato dal Brescia ad appena 17 anni, resta da Gennaio 2008 a Giugno 2009 alla Samp, giocando 6 partite (da subentrato) con la prima squadra, e 42 (5 reti) con la "primavera", vincendo tutto. Viene poi ceduto in prestito ad Ancona, Varese e Vicenza con questi ultimi che poi lo acquistano. Ha poi giocato con Ascoli, Pro Vercelli, Perugia e Carpi. Da Luglio 2019 è a Crotone.

    La sua storia in maglia blucerchiata: www.manicomioblucerchiato.it/mattia-mustacchio-sampdoria/
     
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    Ha appena segnato contro la Reggiana. Secondo gol da quando è arrivato a Gennaio.
     
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    A 34 anni si scopre bomber da 7 gol in 8 partite, la seconda vita del Campione d'Italia

    Da giocatore ritenuto non utile alla causa a giocatore indispensabile. Da esterno in grado di innescare i compagni ad attaccante letale sotto porta. Non aveva mai segnato più di 7 gol in un campionato in carriera e Mattia Mustacchio, esterno offensivo classe 1989 della Pro Vercelli, in meno di 2 mesi ha già quanto meno eguagliato il suo score personale. Con la doppietta nel derby contro il Novara di lunedì 3 adesso sono 7 centri in 8 partite (un gol ogni 95 minuti) per il giocatore bresciano che nel giugno 2008 propiziò la rete decisiva per la vittoria dello Scudetto Primavera della Sampdoria, con il 3-2 decisivo in finale contro l'Inter.

    Una vita fa, ma Mustacchio giocatore di classe era e giocatore è rimasto. Anzi, passando per presenze in Serie A, Serie B e Serie C, a ormai 34 anni è diventato giocatore carismatico, classico punto di riferimento nello spogliatoio per i giovani. Ed effettivamente nel luglio 2022 il classe 1989 era tornato a Vercelli proprio per questo, dopo una prima esperienza dal 2015 al 2017. Scelto dal direttore sportivo Alex Casella per aggiungersi ad un organico dall'età media molto bassa diretto da Massimo Paci, che poteva contare al suo interno altre figure di rilievo ed esperienza come Gianmario Comi, Alberto Masi Simone Emmanuello e Alex Valentini.

    Invece capita che la scelta dell'allenatore non sia azzeccata e oltre a non venirne a capo fino all'esonero maturato nel febbraio 2022, Paci utilizza poco e male Mustacchio da settembre a gennaio, fino a determinarne l'uscita in prestito verso Cesena a metà stagione. In estate il ritorno, il prolungamento del contratto, una ritrovata verve ma un inizio complicato a causa di un infortunio. Ma quando il classe 1989 bresciano rientra non ce n'è per nessuno. Il 15 ottobre in casa della Giana Erminio nel 3-2 conclusivo ecco 3 reti, di cui una con una splendida invenzione da fuori. A seguire il 28 ottobre un centro con la Pro Patria, il 4 novembre un gol al Legnago Salus e infine il derby di lunedì 13, con la doppietta e un assist servito per il primo gol del classe 2005 Rutigliano giocando con la fascia da capitano al braccio.

    È il momento dell'ex Juventus: il centrocampista goleador gioca da titolare e segna in Serie C a 17 anniDopo una manciata di apparizioni, arriva il primo gol tra i grandi nel derby piemontese
    Esterno d'attacco sulla destra (ma chiaramente può anche giocare a sinistra) nel 4-3-3 del tecnico Andrea Dossena, Mattia Mustacchio nella sua carriera di soddisfazioni ne ha avute eccome. La prima, una delle più grandi, risale alla stagione 2007-2008 quando a metà annata passa dal Brescia alla Sampdoria e nella Primavera di Fulvio Pea che vede all'opera i vari Fiorillo, Poli, Marilungo e Scappini vince lo Scudetto l'8 giugno 2018 battendo in finale 3-2 l'Inter di Santon, Siligardi e Balotelli. Nella finale entra a metà ripresa per Koman e al 35' sul 2-2 fa partire un destro che, dopo una deviazione, finisce alle spalle di Belec per il 3-2 conclusivo. E alla gioia del titolo italiano in quella stagione con i blucerchiati si toglie anche la soddisfazione di vincere la Coppa Italia.

    Nella stagione successiva Mustacchio resta alla Sampdoria e colleziona 5 presenze in Serie A con il tecnico Walter Mazzarri, esordendo in Sampdoria-Lazio del 29 gennaio 2009. Da lì è storia di un lungo girovagare per la penisola. Prima i prestiti ad Ancona e Varese, poi la cessione prima al Vicenza e poi all'Ascoli. Che a sua volta lo cede alla Pro Vercelli all'epoca in Serie B dopo nel campionato 2015-2016 l'attaccante di Chiari realizza 7 gol, il suo massimo realizzativo. Ed è proprio nel maggio 2016 al Renato Curi di Perugia che Mustacchio realizza quello che forse è il suo gol più bello in carriera, con una rovesciata da applausi in un match che vale la salvezza dei Leoni.

    Per la trottola impazzita ex Torino e Juventus inizio super: la città del Re dei Bomber d'Italia è ai suoi piediRientrato in sordina dalle Marche, si è imposto da subito come elemento più talentuoso dell'organico.

    Nel gennaio 2017 saluta poi Vercelli dopo essersi rilanciato con prestazioni e gol, passa al Perugia per 2 anni, poi Carpi e la promozione dalla Serie B alla Serie A con il Crotone nel campionato 2019-2020. Nella massima serie però non viene mai utilizzato e allora scende in Serie C con l'Alessandria di Moreno Longo per vincere i play off e tornare in Serie B dove è tra i giocatori più presenti nella stagione che vede i grigi retrocedere subito in terza serie. Da qui il ritorno a Vercelli, la seconda giovinezza attuale a 34 anni agli ordini di mister Dossena e un gol più bello dell'altro nella stagione in corso, oltre a tanti assist per i compagni e una presenza che incute timore ad ogni difesa avversaria. Un giocatore davvero indispensabile.

    www.sprintesport.it/nazionali/2023...-italia-531799/
     
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14 replies since 1/1/2016, 13:59   1069 views
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