Stefano Borgonovo affetto da SLA

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  1. samp82
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    Il calvario di Borgonovo: "Sono malato di SLA, chiedo a Berlusconi di aiutare la ricerca"

    23:46 del 04 settembre

    Stefano Borgonovo ha deciso di uscire allo scoperto e lo ha fatto nella maniera più eclatante possibile. Dopo due anni e mezzo di malattia progressiva e implacabile nei quali si è ripetutamente negato al mondo esterno, ha accettato di mostrarsi così com’è alle telecamere di SKY.

    L’ex centravanti di Fiorentina e Milan affetto da SLA, ovvero il morbo di Lou Gehrig lo stesso di Signorini, quarantaquattro anni, una moglie e quattro figli, vive attraverso un respiratore artificiale e può comunicare solo attraverso un computer che legge il suo sguardo, essendo il resto del corpo totalmente immobilizzato. In questo modo Massimo Mauro, consigliere nazionale della AISLA, l’associazione che raccoglie fondi per i malati di SLA, è entrato nella sua casa di Giussano con le telecamere di SKY. E lo ha intervistato per due ore insieme al dottor Mario Melazzini anch’egli malato di SLA nonché medico curante di Borgonovo presso il Centro NEMO dell’Ospedale Niguarda di Milano.

    L’intento di Borgonovo è quello di creare una Fondazione in grado di raccogliere fondi per la ricerca e il sostegno ai malati di SLA. Per questo si è concesso alle telecamere e per questo Fiorentina e Milan hanno accolto prontamente il messaggio di Borgonovo organizzando una gara amichevole alla quale parteciparanno anche gli ex compagni di squadra di Borgonovo a cominciare da Roberto Baggio che proprio col centravanti di Giussano formò una invidiabile coppia che dalla maglia viola arrivò fino alla Nazionale di Azeglio Vicini alla fine degli anni ‘80.

    La partita Fiorentina-Milan si disputerà a Firenze nel mese di ottobre e i soldi raccolti saranno devoluti alla Fondazione Stefano Borgonovo.
    Nel corso dell'intervista Borgonovo insieme a Mauro e al Dottor Melazzini, ha invocato l'aiuto del mondo del calcio e della politica affinché sostengano la ricerca che attualmente riesce a raccogliere fondi per appena un milione di euro all'anno: "Ci rivolgiamo alle istituzioni e ringrazio il Presidente Silvio Berlusconi che insieme ai fratelli Della Valle ha voluto organizzato la partita di Firenze. Abbiamo bisogno di aiuto, non vogliamo morire", è stato l'accorato appello.

    Il 18 settembre ci sarà la prima edizione della Giornata Nazionale della SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), promossa dall’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) in programma il 18 settembre. In Italia sono circa 5mila i malati costretti a convivere con la Sclerosi Laterale Amiotrofica, una grave e rara malattia neurodegenerativa - ancora oggi priva di una terapia specifica - che comporta la progressiva paralisi dei muscoli volontari di chi ne e’ colpito. E il 18 settembre 2006, alcuni di loro, accompagnati dalle rispettive famiglie, furono protagonisti di un sit-in a Roma, davanti al Ministero della Salute, per sensibilizzare le massime istituzioni del Paese sui bisogni dei malati di Sla e per giungere, quindi, a un’appropriata gestione della malattia e un’adeguata presa in carico dei pazienti. Questo perche’ chi viene colpito dalla SLA va incontro all’incapacita’ totale di movimento autonomo, comunicazione, alimentazione e respirazione fino all’insufficienza respiratoria terminale.

    A distanza di due anni qualche passo in avanti e’ stato fatto, ma molti ne restano ancora da fare per migliorare sempre di piu’ la qualita’ della vita dei malati di SLA e dei lori familiari e, attraverso un sempre crescente stimolo della ricerca, trovare al piu’ presto una terapia efficace per questa malattia. La Giornata Nazionale della SLA si propone di ricordare il sit-in del 2006, mantenere alta l’attenzione sui bisogni degli ammalati e raccogliere fondi a sostegno della ricerca scientifica. Per questo la Giornata Nazionale della SLA vivra’ una importante appendice il 21 settembre, quando oltre 100 volontari delle varie Sezioni Provinciali e Regionali dell’AISLA allestiranno stand in circa 40 piazze italiane per distribuire materiale informativo sulla SLA e dare vita all’iniziativa.

    Con un contributo minimo di 10 euro sara’ possibile aggiudicarsi una delle 6.000 bottiglie di pregiato Barbera d’Asti DOCG imbottigliate per l’occasione in edizione limitata. Tutti i fondi raccolti verranno destinati al finanziamento del progetto di ricerca “Studio pre-clinico finalizzato all’identificazione di trattamenti farmacologici combinati in grado di rallentare la progressione della malattia nei pazienti affetti dal Sclerosi Laterale Amiotrofica”. Ma non finisce qui. Dal 15 al 21 settembre si potra’ aiutare la ricerca anche telefonicamente, inviando un sms del valore di 1 euro o effettuando una chiamata da rete fissa Telecom Italia del valore di 2 euro al numero 48589. Aderiscono all’iniziativa gli operatori Tim, Vodafone, Wind, 3 e Telecom Italia.

    calciomercato.com
     
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  2. willi89
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    Mamma mia che cose terribili... Spero che la ricerca possa fare grandi passi avanti :(
     
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  3. samp82
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    Cannavaro: "Sla? Preoccupazione viene.."

    Il capitano della Nazionale colpito dal dramma di Borgonovo



    COVERCIANO - Le immagini di Stefano Borgonovo sono arrivate fino a Coverciano, agli occhi degli azzurri pronti a partire per Cipro. Però quando il male si fa vedere in tutta la sua infernale crudeltà, tutto il resto diventa improvvisamente superfluo e non puoi fare a meno di sentire quel maledetto vuoto allo stomaco. Per quanto il sorriso e lo sguardo di Stefano provano a farti sentire che l'amore c'è, nonostante tutto. "Vedere un atleta colpito da una malattia così grave, fa effetto - ha dichiarato a Sky il capitano azzurro Fabio Cannavaro- Bisogna trovare una soluzione. Lo sport deve aiutare, è necessario cercare fondi". Questa malattia ha colpito un gran numero di calciatori: " La preoccupazione quando vedi tanti atleti malati ti viene - continua il difensore - però la sla può venire a tutti". Che ci sia un collegamento fra calcio, farmaci e morbo di Gehrig? "Non sò se di mezzo c'è un discorso farmacologico, domande però te ne vengono". Molto commoso dalla vicenda è Ciro Ferrara: "Vedere un caro amico in quelle condizioni è una fitta al cuore. La voce girava da tempo, ma non avevo conferme. Siamo tutti vicini a Stefano".L'ex juventino poi ha aggiunto: "Le statistiche incominciano a preoccupare. però questa malattia colpisce tante altre persone magari non famose. Viene pubblicizzata quando colpisce uno sportivo ad alto livello. Però spaventa".

    Calciomercato.it

    Ragazzi, vedere gli effetti di questa terribile malattia è da incubo!!!!

    Guardate come ha ridotto Borgonovo........
    ... prima della malattia....


    :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:


    .... com'è adesso .....
     
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  4. tritato
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    Quello che ancora non ho capito è se questa incidenza superiore per i calciatori riguarda solo l'Italia (si parla di un'incidenza da 6 a 10 volte maggiore) o anche altre nazioni.
    Guariniello parla di possibili legami con sostanze usate per tenere i terreni di gioco oltre al doping e possibili micro traumi (es. colpi di testa).
    I terreni di gioco in erba vengono usati anche per altri sport (penso al rugby ad esempio), mentre è difficile ipotizzare doping che non sia trasversale a diversi sport.
    I micro traumi invece potrebbero essere specifici del tipo di sport ma allora .
     
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  5. samp82
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    Il pm Guariniello interroga i giardinieri. Borgonovo: «Il pallone non c'entra»

    Sla, indagini nei club. Pesticidi nel mirino


    Mercoledì a Firenze la partita in onore dell'ex viola: «Che emozione tornare. Il calcio mi aiuterà a battere il male»


    MILANO - C'era qualcosa di tossico e pericoloso nel verde di quell'erba che Stefano Borgonovo e gli altri giocatori malati calpestarono per anni, forse un antiparassitario o una vernice nelle cui molecole potrebbe nascondersi il segreto della Sla che si è portata via Segato, Rognoni, Signorini, Lombardi e gli altri campioni di una squadra che ha già undici titolari, e persino qualche riserva. È il contatto con i pesticidi dei campi, unito alla predisposizione genetica, una delle possibili concause della sclerosi laterale amiotrofica nel calcio, e allora il pm Raffaele Guariniello, che da anni conduce un'inchiesta sulla malattia professionale dei calciatori, ha mandato i suoi investigatori (con gli esperti della Facoltà di agraria dell'Università di Torino) a far domande nelle sei società più presenti nella triste casistica della Sla, ispezioni sui campi d'allenamento e negli stadi, ricostruzione dei prodotti utilizzati vent'anni fa per curare il verde dei prati, domande agli storici giardinieri dei club e ai vecchi manutentori, liste di acquisti (ricorre la presenza della formaldeide, un potentissimo battericida, nei disinfettanti), nella cantina di un club gli uomini del pm hanno trovato vecchi barattoli di antiparassitari subito mandati a esaminare.

    Vale la pena seguire ogni pista, i casi aumentano (sono saliti a 51: media attesa nel calcio 1,24, media osservata 6,45), Borgonovo non è solo nella lotta contro la Sla che mercoledì lo riporterà a Firenze, nello stadio dove conquistò i cuori viola e la nazionale, Robi Baggio gli ha promesso un assist nell'amichevole tra ex di Fiorentina e Milan che raccoglierà soldi per la Fondazione. Un'infezione negli ultimi giorni l'ha costretto a prendere antibiotici, ma vuole esserci. Il delicato viaggio da Giussano, dove vive, a Firenze, su un aereo speciale che lo andrà a prendere, durerà tre giorni. Con gli occhi ha dettato le sue sensazioni al computer che lo tiene in contatto con il mondo: «Tornare al Franchi sarà emozionante. Io e Chantal avevamo scelto Firenze per viverci tutta la vita già una settimana dopo il nostro arrivo. In viola ho passato anche mesi senza fare gol, ma sono sempre stato uno di loro». In camera, di fronte al letto, ha la foto della curva Fiesole: «La coreografia più bella del mondo. Fu il giorno di Fiorentina-Juve con il ritorno di Baggio a Firenze. Quando Robi è venuto a trovarmi abbiamo riso insieme». Il calcio gli ha dato tutto e, forse, si è ripreso tutto con gli interessi: «Ma se potessi tornare indietro rimetterei gli scarpini e farei gol alla Juve al novantesimo. Il pallone con la Sla non c'entra. Anzi, mi aiuterà a sconfiggerla».

    Gaia Piccardi

    Corsera
     
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    Cari calciatori, vi ricordate di Mauro?

    Dopo il «caso Borgonovo», quella partita solidale oggi diventa realtà

    L'appello per una partita «contro la Sla» pubblicato e ignorato un anno fa su Oggi

    http://www.corriere.it/salute/08_settembre...44f02aabc.shtml

    Paolo Barnard, giornalista di report, ha pubblicato sul numero di Oggi in edicola il 1 ottbre 2008 una lettera aperta al mondio del calcio. La lettera fa seguito al tentativo dello stesso barnard e della redazione del settimanale Rcs, di organizzare ben prima del caso Borgonovo una partita per aiutare i malati di Sla e andata a vuoto. Ecco il testo della lettera.

    Questa è una lettera aperta al mondo del calcio italiano, ai suoi campioni, ai manager, ai tifosi. Fra pochi giorni, mercoledì 8 ottobre, Fiorentina e Milan si affronteranno in un match di beneficienza a sostegno dell’ex calciatore Stefano Borgonovo, colpito da una grave malattia invalidante, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Un’iniziativa per certo lodevole, morale, e concretamente utile. Eppure vi è un italiano che in quella data proverà solo una penosa e desolante amarezza. Nel suo animo quell’evento encomiabile porterà una conclusione avvilente: e cioè che viviamo in un mondo ipocrita dove la compassione è sempre selettiva. Peggio ancora. In questo giovanissimo italiano - perché ha appena 18 anni - si cementerà il più deleterio dei credo, quello che sta alla fonte del cinico disimpegno e della sfiducia di stuoli di suoi giovani connazionali, e che descrivo con le sue stesse parole: “Chi non è nessuno non conta nulla”. E credetemi, non ha torto.

    Sto parlando di Mauro Farina, quel viso fiero d’adolescente che apparve sulle pagine di questo settimanale il 25 luglio del 2007 per lanciare un’iniziativa che aveva origini e motivazioni esattamente identiche a quella dell’8 ottobre prossimo, e che oltre a noi veniva patrocinata dall’ex campione della serie A Massimo Mauro e dal Prof. Mario Melazzini, il noto medico ammalatosi egli stesso di SLA. In quell’occasione il giovane Farina si appellava al mondo del calcio per aiutare suo padre, Stefano, un agente di polizia milanese già preda della stessa terribile malattia. Mauro ci aveva regalato in queste pagine uno struggente esempio di dignità e di devozione filiale nella sua lotta per donargli una morte migliore (“io lo so cosa succederà a papà… so cos’è un respiratore, so la sua fine, so tutto” mi disse una volta con il magone strozzato in gola) e a sollevare la sua mamma da una quotidianità lacerante.

    Mauro chiedeva ai calciatori, “loro che hanno tanti mezzi e che conoscono la SLA che li ha colpiti così di frequente”, di mobilitarsi per suo padre “che è stato fuori dagli stadi a prendersi gli sputi e le monete in faccia per proteggere i campioni”. Ma il giovane pensava anche agli altri ammalati, poiché “non riesco a credere che viviamo in un mondo dove piovono milioni su chi vive giocando, mentre chi studia per curare gente come mio papà arranca con poco più di 1000 euro al mese”. Questo ragazzo, infine, era raggiante quel 25 luglio, quando OGGI gli pubblicò l’appello con la prima illustre adesione di Massimo Mauro. Rimase in attesa con la stessa eccitata aspettativa del bimbo alla vigilia di Natale: cosa arriverà domani? Quale altro campione aderirà? Nessun ‘regalo’ sotto l’albero per Mauro, meno che meno per suo padre Stefano. Per la famiglia di quel servitore dello Stato sarà un penoso e solitario cammino, e OGGI raccoglierà solo indifferenza dal mondo del calcio, neppure una firma, non una telefonata alla redazione, nulla. Nel frattempo la SLA uccide Stefano Farina sul lettino di un ambulatorio, accade l’8 agosto di quest’anno, e suo figlio me lo ritrovo a casa mia un pomeriggio di pochi giorni fa che mi guarda con quei suoi occhi chiari e quella sua amarezza senza fine, impossibile da contraddire. “Non sono nessuno, ecco cosa c’è alla base di tutto” mormora, e mi parla del match Fiorentina-Milan, della storia di Stefano Borgonovo e dei calciatori che “adesso sì che si mobilitano per gli ammalati di SLA”.

    Cari campioni, managers e tifosi, ci sono due cose con cui vorremmo concludere questa amarissima lettera. La prima è un convincimento profondo, che ci fa dire che la compassione, anche quella che anima il più nobile degli eventi, rischia di macchiarsi indelebilmente se è selettiva, se cioè si manifesta copiosa solo al cospetto delle telecamere e degli echi mediatici ma rimane sorda al richiamo di chi vive nell’ombra. E infine questo: per tutti noi qui a OGGI, nei nostri cuori come speriamo in quelli di tanti nostri lettori, la partita dell’8 ottobre prossimo si aprirà con un minuto di silenzio per Stefano Farina, con un minuto di applausi per quel suo eccezionale figlio, e il resto del tempo sarà per Stefano Borgonovo e per tutti gli ammalati di SLA che lottano con lui. Paolo Barnard

    Paolo Barnard
    30 settembre 2008
     
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  7. deejay65
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    bella iniziativa, però ho un dubbio-polemica... perchè nascono tutte queste associazioni una staccata dall'altra? se facessero fronte comune forse potrebbero andare oltre a quello che sono riuscite a fare finora... non trovate?
    detto ciò rispetto il volere di Borgonovo e vabbè non calco la mano, però mi sembra assurdo che la morale civile non faccia nulla per una cosa che ho sentito oggi ossia: il calciatore malato ha detto che i ragazzini possono entrare gratis allo stadio... bella proposta da uno che sta malissimo e invece di interessarsi a se stesso pensa ai ragazzi e a come farli divertire (grande davvero anche nella malattia) però se esistesse una sensibilità da parte di questi ragazzi (precisiamo: dei licei fiorentini) io farei un'offerta al momento del ritiro del biglietto... sennò sembra solo puro opportunismo...

    non faccio di ogni erba un fascio chiaramente, però sarebbe da pensare una situazione simile.. tanti ragazzi magari disinteressati che vanno al Franchi per vedere i campioni e gli ex campioni gratis....

    in bocca al lupo a Stefano che possa portare avanti la sua battaglia... chi come lui non si piega alla malattia ma la affronta è solo da emulare, ammirare e aiutare
     
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    Povero Stefano, lo ricordo bene, era un grande attaccante, esploso giovane nella Fiorentina, arrivato in nazionale e poi un pò "bruciato" nel Milan, ma sempre in gol per tutta la carriera.

    Gli ho mandato una mail dicendogli di venire a leggerci su questo topic, spero lo faccia perchè anche noi doriani dobbiamo essergli vicini in questo momento.

    FORZA STEFANO! NON MOLLARE!

    ps: se volete scrivergli venite qui:
    http://www.gazzetta.it/gazzetta_dirette/10/scrivi.html




    http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/...borgonovo.shtml

    Stefano Borgonovo ha quattro figli, come Signorini. Un maschio e tre femmine, i Borgonovo: Andrea, il primogenito, vent’anni, poi Alessandra, 18, Benedetta, 11, e Gaia, 5. "Due dei ragazzi di casa Signorini si chiamano Andrea e Benedetta, come i nostri", dice Chantal Borgonovo, moglie di Stefano ammalato di Sla come Gianluca Signorini, morto a 42 anni. Stefano e Gianluca sono stati avversari, e la coincidenza dei quattro figli e dei due nomi uguali stordisce. Tanto hai avuto, tanto ti tolgono, e viene da chiedersi: perché? Per fortuna Chantal è donna solida. "Qui in Brianza diciamo: a chi tuca taca, a chi tocca tocca. La domanda non è perché a noi. E’ l’inverso, perché non a noi? Molta gente soffre e noi non siamo diversi dagli altri". Lasciamo parlare Chantal.

    NELLA CATTIVA SORTE - "Ho conosciuto Stefano a 15 anni, mi sono fidanzata con lui a 17, l’ho sposato a 21, oggi ne ho 42. Quando è arrivata la Sla, mi hanno suggerito: "Prendi un’infermiera". No, grazie. Faccio da sola, io amo Stefano. Mi hanno aiutato mia sorella, Yvonne, e i figli più grandi. Ora prenderemo un aiuto, perché Stefano non è più autosufficiente e da soli non ce la facciamo a coprire i turni. Dobbiamo pulirlo, fargli la barba, lavargli i denti, pettinarlo, vestirlo. Pesava 78 chili, è sceso a 48-50. Un conto è dire: sai, è ammalato di Sla. Un altro è vivere dentro la Sla. Non si può capire. Il morbo di Gehrig sconvolge le famiglie".

    IL TUMORE DEL PADRE - "Avevo dieci anni quando mio papà venne ricoverato. Tumore. Ne avevo 29 quando mio padre morì. Ospedali, operazioni, cure, ricadute. Non ho mai visto piangere mia mamma. Cerco di prendere esempio da lei, mai farsi vedere giù davanti ai ragazzi. So che cosa provano perché l’ho provato. La seconda, Alessandra, mi aiuta tanto. Andrea è un maschio, tende a svignarsela (sorride, ndr). E’ normale, ha iniziato a tirare di boxe. Le bambine più piccole hanno smesso di fare domande".

    LA DIAGNOSI - "Nell’ottobre di tre anni fa Stefano cominciò a inciampare nelle parole. Saltava delle lettere, diceva frasi smozzicate. Non voleva farsi visitare, penso che avesse già capito tutto, era stato impressionato dal caso Signorini. Io non immaginavo. Nell’aprile del 2006 la situazione diventò insostenibile e Stefano andò da solo in ambulatorio, dal neurologo dell’Asl. Questo specialista mi consegnò poi un foglietto: "Sospetta Sla". Lui ha saputo all’ospedale di Desio, prima di un esame l’infermiera disse ad alta voce: "C’è qui il probabile Sla". Stefano non crede che il calcio sia la causa del suo male. Io sul momento ho fatto due più due, ma ho cambiato idea, niente è dimostrato e fare accuse a vanvera non serve. Meglio aiutare i ricercatori a trovare il filo conduttore. Se individueranno le cause, ridurranno gli effetti".

    IL NUOVO BORGONOVO - "Stefano è entusiasta del giocatore che farà diventare nonno Maradona, Come si chiama... Sì, Aguero dell’Atletico Madrid. Mio marito dice di rivedersi in lui. Stefano era forte, ma è stato sfortunato, al Milan aveva davanti Van Basten. Si porta dentro un rammarico, non aver giocato un minuto nella finale di Campioni del 1990 (a Vienna contro il Benfica, ndr)".

    LA VITA E' PIU' FORTE - "«Stefano parla col "my toby", il computer che gli sintetizza la voce. E’ collegato via e-mail, guarda i film e le partite. Il calcio resta la sua vita. Dopo l’intervista in tv ha ricevuto visite: Donadoni, Stroppa, Salvatori, Davide Pellegrini. Verrà Vialli. Massimo Mauro era qui l’altra sera. Due settimane fa è venuto Robi Baggio con la moglie, Andreina. Li abbiamo lasciati soli, Stefano e Robi. No, non lo so che cosa si siano detti".
     
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    Un video con un pò di reti nella Fiorentina, nel Milan, nel Pescara, nell'Udinese e nel Como, un video da brividi:
     
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    http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/...rgonovo08.shtml

    Alle 20 e 30 Borgogol è sotto la sua curva. Con Roberto Baggio e la figlia Alessandra, avvolto nell'abbraccio della Fiesole e nel calore di uno striscione "B&B fantasia al potere…calcio da sogno…forza Stefano, grande ragazzo semplice e buono". L'urlo "Borgogol" è fortissimo. Cori e applausi rompono l'emozione, il saluto di Borgonovo ai tifosi è roba da trattenere il fiato. C'è un ricordo affidato a un altro striscione "15-1-89. Che gioia al 90', grazie Borgo gol", per quella rete allo scadere alla Juventus. Anche allora Stefano faceva coppia con Baggio, che si prende gli stessi applausi. "Roberto uno di noi", gridano, lui si gira e saluta la curva.

    BRIVIDI - Vestono le maglie viola, Borgonovo ha la numero nove, Baggio lo storico dieci. Prima dell'inizio della gara Stefano è accompagnato da Roberto a salutare tutti gli ex compagni di Fiorentina e Milan, schierati a centrocampo. Gullit è il più commosso. Arriva una carezza anche dai giocatori di oggi, mentre Cesare Prandelli sussurra qualcosa. Gli occhi di Stefano sono i soliti, profondi, espressivi. L'inizio è da brividi.

    MESSAGGI - "Grazie Firenze! Stefano Borgonovo". L'ex centravanti parla attraverso il computer che poi trasmette il pensiero sul tabellone luminoso dello stadio. Borgo non si separa mai dalla figlia Alessandra (che ha dato anche il calcio d'inizio della partita) e osserva dalla sua postazione, tra le due panchine. C'è un altro messaggio: "Penso che insieme abbiamo fatto nascere qualcosa che distruggerà la stronza". Insomma, distruggerà la Sla, la malattia che lo ha colpito nel 2005 e che lo ha costretto all'immobilità. Il ricavato della partita di stasera servirà per creare la "Fondazione Borgonovo", stanzierà fondi per la ricerca e garantirà assistenza domiciliare e ospedaliera ai malati. Ecco altri messaggi: "Lasciate stare il calcio che non c'entra niente" e "Firenze non tradisce mai". Per lui, al Franchi, sono arrivati in ventisettemila. C'è la Nazionale di Lippi, ci sono i fratelli Della Valle, Braida e Galliani.

    SQUADRE - Ci sono (in campo) il Milan di Sacchi, la Fiorentina di Borgonovo, i rossoneri di oggi e i viola di Prandelli. Entrano accompagnati dai bambini delle scuole calcio di Giussano, paese natale di Stefano. Poi la partita. All'inizio Ancelotti sceglie la difesa che ha fatto la storia (Tassotti, Costacurta, Baresi, Maldini), e un centrocampo con Albertini, Emerson e Ambrosini. Donadoni corre sulla fascia, Massaro fa coppia in avanti con Ronaldinho. Nella Fiorentina c'è Di Chiara insieme alla difesa di oggi, Donadel accanto a Beppe Iachini e Mazinho, Santana rifinitore per la coppia gol Pazzini-Pruzzo. Ma subito iniziano i cambi. Il primo tempo finisce sul 3 a 1 (Massaro, poi doppietta di Pazzini e rete di Da Costa). Nella ripresa spazio a tante vecchie glorie. Entra anche Giancarlo Antognoni, per lui è subito standing ovation. Poi segna Nappi per il 4 a 1 definitivo.

    SEGNA BAGGIO – Un gol arriva anche nell'intervallo. E' il gol, per chi si ricorda quel Fiorentina-Juventus del 26 aprile 1991, 1 a 0 per i viola. Baggio si rifiutò di battere il rigore del possibile pareggio. Ora Roberto, sempre al fianco di Stefano, non sfugge alla trappola. E' desiderio di Borgonovo veder calciare quel rigore. In porta c'è Mareggini, Robi va sul dischetto e segna. Poi dice: "Grazie a tutti, Firenze ha risposto in maniera incredibile all'appello. Passare sotto la curva Fiesole? E' stato un ritorno al passato, un'emozione grande, e per Stefano ancora di più. Ci siamo visti qualche settimana fa, ci siamo parlati per ore ricordando i bei momenti vissuti insieme in maglia viola".

    GRAN FINALE – "Grazie di tutto, o Borgo, grazie di tutto" canta la Fiesole alla fine, chiamando a raccolta il resto dello stadio. Baggio guida ancora la carrozzina di Stefano, accompagnato da Alessandra e Andrea, un altro dei quattro figli di Borgonovo. La Maratona in piedi, applaude. Poi arriva l'ultimo passaggio sotto la curva. "Borgo-gol" e "Roberto Baggio", sono i cori che chiudono la serata. Solo l'emozione è senza fine.

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  11. deejay65
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    che bella serata... mi ha emozionato... l'ho vista su Sky e devo dire che così tanti brividi non li ho provati tanto facilemente nella mia vita.... era una partita di pallone ma soprattutto una pugnalata alla morte, alla malattia, una sfida che Stefano vuole vincere e che comunque farà vincere a tanti malati...

    PS: peccato non ci fosse Mazzarri :(
     
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    L'ho visto un pò su una rete locale, non ho Sky, facevano vedere tutto tranne la partita.
    Commovente quando è andato sotto la Fiesole insieme a Baggio e la Fiesole cantava: Borgo-Borgo-Borgo-Borgogol e Borgonovo uno di noi!
    Lo stadio era abbastanza gremito, segno che la gente di Firenze ha risposto alla grande a questo evento di solidarietà.
     
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  13. deejay65
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    CITAZIONE (Franciss @ 9/10/2008, 11:40)
    L'ho visto un pò su una rete locale, non ho Sky, facevano vedere tutto tranne la partita.
    Commovente quando è andato sotto la Fiesole insieme a Baggio e la Fiesole cantava: Borgo-Borgo-Borgo-Borgogol e Borgonovo uno di noi!
    Lo stadio era abbastanza gremito, segno che la gente di Firenze ha risposto alla grande a questo evento di solidarietà.

    beh la partita non è stata importante dal punto di vista del gioco e chissenefrega in effetti :)

    commovente il saluto dei giocatori, le frasi che lui scriveva e comparivano nel tabellone, i cori per lui e la scenetta del rigore con Baggio....

    poi è stato pure simpatico con due o tre battute velenose sui suoi ex compagni.... una pure su Nappi ;)

    Borgonovo ha dimostrato che la malattia non ferma il cuore, ne il cervello... non ci rende degli esseri che vanno ripudiati, ha fatto capire che si è normali... solo che bisogna fare più fatica a vivere fisicamente, ma mentalmente e sentimentalmente si è anche più forti.... bravo Stefano....
     
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  14. willi89
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    Solo stima per quest' uomo... Sta affrontando questa cosa con una serenità impressionante... Grandissimo :battimani: :battimani: :battimani:
     
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    veramente commovente la serata di ieri :)
     
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26 replies since 5/9/2008, 13:16   588 views
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