Giuseppe Signori (1998)

Attaccante

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  1. superfabi04
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    lo sapevate ke giuseppe signori gioca ancora????
     
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    Doriano MB
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    In che squadra?
     
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  3. superfabi04
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    nel Iraklis Salonicco
     
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    CITAZIONE (superfabi04 @ 10/7/2005, 10:09)
    nel Iraklis Salonicco

    Per lui 5 presenze e 0 gol la scorsa stagione...
    Però nella rosa per la prossima stagione non figura più...
    www.iraklis-fc.gr/eng/squad/season/...A18A646DF850474

    Edited by Tore MB - 7/10/2022, 20:58
     
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  5. superfabi04
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    strano ...
    ma di ke nazione è quella squadra????
     
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    CITAZIONE (superfabi04 @ 10/7/2005, 12:51)
    strano ... ^_^ ^_^ :huh: :huh:
    ma di ke nazione è quella squadra????

    Serie A Greca. Signori ha 37 anni eh! :(

    Edited by Tore MB - 7/10/2022, 20:58
     
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  7. superfabi04
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    un pò vecchiotto...però forse ancora un anno in una squadra di serie b lo può fare...
     
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  8. Energie78
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    Signori ha rescisso il contratto... io me lo ricordo alla Samp, sembrava un cinghiale ferito, poi come al solito messo a posto dallo staff medico e.......... venduto !!!!
     
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    CITAZIONE (Energie78 @ 14/7/2005, 16:50)
    Signori ha rescisso il contratto... io me lo ricordo alla Samp, sembrava un cinghiale ferito, poi come al solito messo a posto dallo staff medico e.......... venduto !!!! :cry:

    Se non erro era sotto contratto con la Lazio ed era in prestito da noi...

    Edited by Tore MB - 7/10/2022, 20:59
     
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  10. Energie78
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    Corpo di mille balene hai ragione... arrivò in prestito, giocò 17 partite con 3 gol (una sorta di Rossini o Inzaghi), tornò alla Lazio e da li venne venduto al Bologna...
     
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  11. superfabi04
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    giusto...
     
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    Anche se forse qualcuno si è dimenticato, Beppe Signori è un nostro ex. Nella stagione 1997/98, arrivò (scaricato dalla lazio ed in evidente sovrappeso) al mercato invernale (insieme al mitico Oman Biyk ed al giovane Paco Soares) in sostituzione di Jurgen Klinsmann, Sandro Tovalieri e Danny Dichio (Al Lecce già da ottobre).

    Beppe concluse la stagione con uno score non all'altezza: 3 gol in 17 partite, due dei quali nella stessa partita contro il Parma (5-2 a Marassi). Chiuse con un infortunio che gli impedì di giocare da titolare lee ultime partite, o forse semplicemente Boskov gli preferì addirittura Veron (fuori ruolo) al fianco di Montella nel suo 5-3-2. Rietrò alla Lazio nella stagione successiva prima di tornare grande (per 6 stagioni) nel Bologna.

    Ecco una sua intervista di qualche giorno fa: http://lastefani.it/settimanale/article.ph...4&block=10&id=1

    Sei campionati e 143 presenze in A con la maglia del Bologna. Tredicesimo marcatore nella lista dei bomber rossoblù di tutti i tempi con sessantasette gol realizzati. I 39 anni che compirà sabato non lo spaventano, l'energia è ancora quella giusta per cogliere altri traguardi. Stavolta lontano, nella terra dei socceros. Un cammino, il suo, iniziato quando esordì diciassettenne in C2 con la maglia di "casa" dell'Albinoleffe. La gavetta a Piacenza e Trento, l'esplosione a Foggia dal maestro Zdenek Zeman, 110 partite e trentasei reti.

    Allora si chiamava Zemanlandia. Lui, lombardo, uno spicchio di Puglia ai suoi piedi. Poi la risalita della Penisola fino a Roma sponda Lazio e un'altra valanga di palloni nel sacco: per tre volte capocannoniere del torneo e il biancoceleste diventa l'azzurro della Nazionale. Dopo Bologna, qualche apparizione nei campionati greco e ungherese. Nel carniere 188 sigilli, tutti in A, «dove contano veramente», dice lui. Ma chissà in quanti vorrebbero veder segnare ancora Giuseppe Signori.

    Signori, a gennaio ci hanno provato a farle rimettere le scarpette?
    «Una chiacchierata tra amici con il direttore sportivo dell’Ascoli Felice Pulici. Niente di più. Cercavano un attaccante già pronto».

    Il calcio giocato è un capitolo definitivamente alle spalle?
    «In Italia sì. All'estero sto valutando un'offerta dall'Australia dove andrei a giocare da agosto a gennaio, il periodo in cui si svolge il loro campionato. Vado solo, senza la famiglia. Si tratta di qualche mese. Fosse stato più tempo ci saremmo trasferiti tutti».

    Tutto è iniziato a Foggia con Zeman. Una squadra fantasia che fece innamorare molti. Cosa ricorda di quegli anni?
    «Un'esperienza bellissima. In particolare l'anno del debutto in A, un gruppo di calciatori sconosciuti su quel grande palcoscenico. L'unico con esperienza nella categoria era Francesco Baiano. "Ciccio" ora è infortunato ma presto conta di tornare in campo con la Sangiovannese in C1».

    Poi la Lazio, ancora tanti gol eppure pochi trofei.
    «E' vero. Anche se ho vinto la classifica marcatori per tre volte. Erano gli anni in cui il presidente Sergio Cagnotti stava costruendo la squadra che poi trionferà in Europa e in Italia. All'epoca in Coppa Campioni andava solo la prima e noi lo Scudetto lo sfiorammo e basta con un secondo posto e due terzi».

    Dopo cinque stagioni in biancoceleste, sei a Bologna. Si sente più bergamasco, romano o bolognese?
    «A Bergamo sono nato ma ci ho vissuto poco. A 10 anni, dopo il passaggio all'Inter, ho iniziato a fare il pendolare. Rispetto a Bergamo, sento più mie Bologna e Roma, qui ho diviso la mia carriera e realizzato le soddisfazioni più grandi. Tanto che ho casa in entrambe le città, non riesco ad abbandonarne una definitivamente. E poi a Roma è nata la mia prima figlia, Denise, 12 anni, a Bologna Greta, la seconda, otto anni, e il più piccolo, Niccolò (in ricordò di Niccolò Galli, figlio del portiere Giovanni tragicamente scomparso, ndr) di 6 anni.

    Roma e Bologna, due città diverse per chi fa sport ad alti livelli.
    «A Roma vivi con molta più pressione, anche mediatica. Essere intervistato, cercato e fermato per strada fa sempre piacere, però l'unico rifugio diventano le mura di casa. A Bologna lo stress è minore, mi sono trovato bene da calciatore come adesso. E poi ci sono i portici, una delle caratteristiche che più apprezzo della città, puoi passeggiare anche quando piove».

    Claudio Bellucci la insegue a 10 gol di distanza nella speciale classifica dei bomber rossoblù. Gli augura di segnarli per portare il Bologna in A, oppure, meglio li realizzi qualche compagno?
    «Claudio lo sa perché glielo ripeto sempre: i gol li ha segnati anche in B mentre io li ho fatti tutti in A. E tra i cadetti è un'altra cosa. Ha comunque grandi qualità e mi auguro sia decisivo per riportare la squadra dove le compete, in serie A».

    Lei sabato compie 39 anni, il suo ex compagno di squadra in Nazionale, e altro mito del Bologna, Roberto Baggio, ne farà 40 domenica.
    «Ci sentiremo di sicuro per gli auguri. Intanto lo saluto cordialmente e con affetto. E' giusto che faccia quello che più gli piace anche se la sua figura manca molto al calcio, giocato e non. Sarebbe bello rivederlo, anche con la faccia un pò ingrassata (ride)».

    L'azzurro, i Mondiali di Usa '94. La sua delusione più grande?
    «Più che delusione, direi rammarico per non avere accettato di giocare da centrocampista. Venivo da una stagione come capocannoniere alla Lazio. Mi fossi adattato avrei disputato la finale, ma l’inesperienza mi tirò un brutto scherzo».

    Il calcio vive il peggior momento di sempre. Tra le cause, Cesare Prandelli ne ha individuata una: abbiamo venduto l'anima alla tv. Condivide?
    «Cesare, oltre che un bravo allenatore, è una persona saggia, riflessiva. Parla di rado ma quando lo fa difficilmente sbaglia».

    Edited by Tore* - 30/5/2007, 10:06
     
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    Sarebbe un ottimo lancio al calcio qui da noi in australia, ke gia sta avendo un enorme popolarita`
    Speriamo queste non siano solo voci, ne abbiamo abbastanza di quelle.
    Spero solo ke vada a giocare nella squadra di Melbourne (ne sono tifoso)
     
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  14. Ale in the Stretch
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    Come tutti i tifosi Doriani di Signori non ho un buon ricordo sia per la sua deludente stagione in blucerchiato in cui gli affibbiai il soprannome "pecora nera", sia per i suoi trascorsi nel Bologna maglia con la quale ci castigò diverse volte.
     
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    Alla fine è rimasto in Italia a fare il commentatore per Radio 1.
     
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