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Boh, io non so che dire.
Capisco il mugugno genovese, capisco le speranze del tifoso, posso capire tutto, ma francamente mi sembrate "sampdoriani sull'orlo di una crisi di nervi".
Giochiamo di merda? Sì, purtroppo. Alcuni elementi, parlo sia di rosa che di dirigenza, sono inadeguati? Probabilmente sì, purtroppo. Sembra esserci tensione nel gruppo e sembra che l'allenatore non tenga lo spogliatoio? Purtroppo sì.
Però siamo al 28 settembre 2023.
La società (a parte, a memoria, alcune innocue dichiarazioni di Pirlo) ha sempre detto che si aspetta la promozione in DUE ANNI. Tutti vorremmo essere in A a settembre prossimo, ovviamente, ma la società ha parlato di piano biennale per la promozione e di anno di transizione.
A tutti noi rode il culo perdere e girano i coglioni inanellando record negativi, ma per favore non rompiamo i coglioni alla società.
Un piano biennale non può essere buttato via dopo quattro mesi. "Piano biennale" vuol dire anche far crescere gli asset (ovvero dirigenti, allenatore, giocatori) nel corso del tempo. Sono anche loro un investimento: prendo persone che secondo me hanno potenziale e quel potenziale lo sviluppo nell'ottica di un piano biennale. Se fra 24 (adesso 21) mesi avranno raggiunto il valore che speravo avrò fatto bene, altrimenti ho scazzato.
Per rendere più chiaro, quelli che vorrebbero cacciare Pirlo, Le Grottaglie, Mancini jr adesso sono come persone che investono 10.000 € con un promotore con la promessa di averne 12.000 € dopo 24 mesi e dopo 3 mesi rompono i coglioni perché non hanno ancora i loro 2.000 € di interessi.
Anno di transizione vuol dire anche far fare esperienza a Pirlo, Mancini, giocatori... senza aspettarci nient'altro che non retrocedere in modo che l'anno prossimo (guarda caso, come sempre detto dalla società) avremo maturato le competenze adeguate a creare i presupposti per la promozione.
Poi, ovviamente, gli obiettivi devono essere misurabili e raggiungibili fra le altre cose, per cui se a maggio fossimo retrocessi andrebbe rivisto tutto, ma non ora. Ora è un assurdo dettato dall'emotività del tifoso e nient'altro.
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