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.Non ho avuto la fortuna di vedere la Samp degli anni d'oro, l'ho sempre vissuta tramite i ricordi di mia mamma e di mio papà, le foto che facevano ai ritiri, il fatto che mi ricordano sempre che durante Samp Lecce io c'ero, dentro la pancia ma c'ero. Quello che mi ha distrutto è stato sentire la voce che ha Luca nel film. L'ho vissuto a lavoro per 6 anni e per me era diventata una persona "normale", ormai. Sempre sorridente e scherzoso, sempre allegro. Sentirlo con questa voce mi ha distrutto l'anima in mille pezzi. Ricordo di non averlo più visto, e chiesi a un mio collega, anche lui doriano, come mai. Lui mi rispose glaciale "Luca non sta bene", ho ancora quelle parole stampate nella testa. Mi piange il cuore.
Eri in contatto con Vialli per lavoro?. -
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No, lavoravamo nella stessa azienda.. -
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Quella Samp e quel calcio non tornerà più.
Il mio più grande rammarico sportivo sarà (oltre ad aver perso la coppa campioni) non aver visto Vialli presidente e Mancio allenatore.
Quando si hanno grossi limiti tecnici (e non puoi permetterti dei campioni) conta molto la testa e Vialli a detta di tutti è stato un gran trascinatore…
E chissà come sarebbe stata la nostra Samp guidata da quel gruppo che ci ha fatto vincere gli Europei.. -
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È da ieri sera che ascolto Jovanotti mentre canta "sono un ragazzo fortunato perché mi hanno regalato un sogno". E adesso iniziamo con le pulizie di casa..! . -
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Sky sport quindi?. -
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Si, esatto.. -
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Faccio un po' il piccolo critico cinematografico, quello che mi sono dilettato a fare negli anni universitari e immediatamente successivi.
Fortunatamente hanno preso un regista da fuori, non sampdoriano.
Così è riuscito più tranquillamente a sfrondare molti richiami che noi tifosi avremmo messo. Non ci sono gli assenti alle interviste: gli stranieri e Branca. Non ci sono i mille aneddoti che tutti noi conosciamo (a partire dall'importanza del club dei Sette Nani). Non ci sono i morti: Borea, persino le figure di Paolo Mantovani e Boskov per noi sampdoriani risultano defilate, benché rappresentate da una figlia a testa (attenzione: non c'era Enrico Mantovani).
Tutto, però, risulta più potabile per i giovani che non c'erano, per i non sampdoriani, rimane nell'odine dei 100 minuti oltre il quale un documentario non può andare (veramente sono 99: una partita + il numero di maglia di Luca Vialli...)
Visto lo sforzo di Luca Vialli per farlo uscire, oggi ne capiamo il valore testamentario.
Quando , alla fine, così magro, vedendo il mare col Mancio dice "E' fantastico" e poi si abbandona a quella passeggiata ripresa dal drone, credo che molti - come me - non siano riusciti a trattenere le lacrime.. -
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Molto bello. Ho avuto la fortuna di vivere quegli anni, seppur da lontano, e devo dire che il documentario me li ha restituiti esattamente come li ricordavo... vedere Luca da giovane e nel suo ultimo periodo mi ha creato un'altalena di emozioni davvero travolgente.
Due cose non mi sono piaciute: la prima, ma è davvero un particolare, la voce palesemente fasulla dello speaker che presentava le partite di campionato, e la seconda il quarto d'ora finale sugli europei che c'entrava davvero poco con "La bella stagione". Onestamente mi è sembrata una concessione alla RAI che ha coprodotto il docuflim. -
.La chiusa più bella sarebbe stata la conferenza stampa che Mancini diede dopo la vittoria degli Europei, quando dedicò quell’impresa ai tifosi della Samp, a tutti noi. Strano non l’abbiano utilizzata, vista la disponibilità
Concordo con te. La dedica di Mancini,dopo la vittoria degli Europei, a Mantovani ed ai Samdoriani mi sembrava la conclusione più naturale.
In linea generale ho preferito maggiormente il libro al docu-film (comunque più che apprezzabile). -
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Non ho ancora letto il libro. Penso che il documentario abbia comprensibilmente privilegiato le immagini e il racconto in soggettiva dei protagonisti, a scapito probabilmente di alcuni dettagli che è più facile raccontare per iscritto.
Per quanto riguarda la nazionale, invece, sono convinto che sia un capitolo chiave.
Lo è all'inizio, con la delusione del mondiale 90 che è la molla per il riscatto in campionato e lo è alla fine, con il cerchio che si chiude proprio a Wembley 30 anni dopo, come dichiarato anche dal Mancio in un'intervista.
Peraltro in quella parte viene dato risalto al ruolo di Vialli e degli ex Samp per la trasformazione di un gruppo che poi ha fatto un mezzo miracolo vincendo l'Europeo, come riconosciuto anche da Gravina.. -
Alessio 27.
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Pure mia moglie che non è tifosa si è emozionata!! Altra Frase memorabile: "Gli amici si danno i pugni nello stomaco, non nella schiena"!!! . -
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Bellissimo documentario, alla luce di fatti anche strappa lacrime.
ma alcune cose non mi sono piaciute.
Non aver mai menzionato Marco Branca, anche lui con i suoi 5 goal (sostituendo Vialli infortunato nella prima parte della stagione) ha contribuito allo scudetto.
nessun cenno ai 20 mila e più tifosi Sampdoriani presenti a San Siro.. -
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E c’è chi ha avuto il coraggio di dire che oltre Nervi non ci conosce nessuno… lasciamo perdere che mi incazzo ancora di più . -
.Bellissimo documentario, alla luce di fatti anche strappa lacrime.
ma alcune cose non mi sono piaciute.
Non aver mai menzionato Marco Branca, anche lui con i suoi 5 goal (sostituendo Vialli infortunato nella prima parte della stagione) ha contribuito allo scudetto.
nessun cenno ai 20 mila e più tifosi Sampdoriani presenti a San Siro.
Mi son stupito dell'assenza di Branca anche in questo ritratto.
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.Mi son stupito dell'assenza di Branca anche in questo ritratto.
(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff11298748/...0109_103720.jpg)
Si sarebbe dovuto trovare anche un posto per Borea, pressoché dimenticato nel film (a differenza del libro)..
"La bella stagione" (Docufilm e Libro) |
