Carlo Bissacco (1963/1964)

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    Data di nascita: 27/feb/1944
    Luogo di nascita: Basaluzzo Italia
    Posizione: Attaccante

    Disputò una sola partita ufficiale con la maglia blucerchiata nell'Aprile 1964 contro il Milan.
     
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    18.05.2018

    L'ennesima perla luccicante da incastonare in una carriera nobile e prestigiosa, ben lontana dalla sua conclusione. Carlo Bissacco, decano dei tecnici del nostro calcio, si gode l'ultima pagina del suo ricco album di allori, scritta domenica pomeriggio sul campo della Volante Roncaro. L'Apos del guru Bissacco aveva una sola possibilità di salvarsi nel ritorno dei playout: serviva una vittoria con due gol di scarto dopo il ko per 2-1 nel match d'andata. Un'impresa complicata, ma il tecnico stradellino ci credeva fortemente e i fatti gli hanno dato ragione. «Noi siamo questi, abbiamo vinto 3-2 a Garlasco, dopo essere stati sotto due volte, col Real Torre, ci servivano i tre punti e li abbiamo ottenuti. Conosco bene questi ragazzi, ed ero sicuro che al completo, potevamo farcela. All'andata col Roncaro, avevo tre giocatori con 40 di febbre al sabato sera... Li ho recuperati tutti e tre per la partita di Roncaro e voglio fare un plauso speciale a Cassinera, che era in vacanza a Budapest, ma ha voluto anticipare il suo viaggio di ritorno per esserci a Roncaro, è questo lo spirito dell'Apos, prima di tutto qui c'è un gruppo di amici. Domenica siamo stati perfetti, e la nostra vittoria (0-2, con doppietta di Buzzi) poteva anche essere più rotonda».

    Nella sua personale hit parade delle vittorie, Bissacco inserisce questa salvezza con l'Apos nei primissimi posti: «La metto al secondo posto, dopo lo spareggio vinto a Vercelli con la Biellese per andare in C1. Qui all'Apos, tutti ci davano per morti dopo la sconfitta in casa con il Basiglio ultimo in classifica, ma siamo risorti...», sorride il “Bis”, subentrato a Popi Castellazzi nel rush finale del campionato. L'orgoglio dell'esperto timoniere stradellino nasce dall'aver costruito questo gruppo molto coeso: «Ricordo bene quando siamo partiti dalla Terza Categoria, e buona parte di quel gruppo oggi è ancora qui all'Apos. Sono ragazzi meravigliosi, che danno l'anima per questa squadra, senza percepire un centesimo. Sono dell'idea che nel calcio di questo livello, conta di più l'unione del gruppo e la voglia di far bene. Mi ha gratificato molto vedere anche alcuni ragazzi giovani giocare con personalità, come Delio e Dalil. Mi permetto di dare un consiglio agli allenatori più giovani di me. A un ragazzo giovane, gli va concesso di sbagliare. Per avere un giudizio attendibile su un giovane gli va data la possibilità di giocare tre-quattro partite consecutive, solo cosi può esprimere le sue doti. Non mi piacciono quelli che tolgono un giovane dopo un errore o dopo una partita negativa, bisogna tener conto anche dell'aspetto emotivo del ragazzo. Quella di domenica è stata una giornata emozionante, mi sentivo felice come un ragazzino. Un sentito ringraziamento lo voglio fare anche a Riccardo Brambilla, il mister della juniores dell'Apos che mi ha aiutato tantissimo. Ho ancora una grande passione per questo sport e fino a quando la salute mi assiste, io non mollo».

    www.notiziariocalcio.com/prima-cat...n-smetto-123732
     
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    Addio a Carlo Bissacco, calciatore e allenatore, aveva 76 anni

    Sui campi di calcio è stato una fantasiosa ala sinistra e, a carriera conclusa, un apprezzato allenatore. Il mondo del calcio e la Pro Vercelli dicono addio a Carlo Bissacco, morto a 76 anni all'ospedale di Stradella. Originario di Basaluzzo, in provincia di Alessandria, aveva esordito nelle giovanili della Sampdoria, vincendo il Torneo di Viareggio: con i blucerchiati, appena 18enne, aveva giocato in serie A, affrontando il Milan a San Siro.

    Alla Pro era arrivato nel 1968: ci sarebbe rimasto fino al 1973, disputando 123 gare e mettendo a segno 14 reti. Per tutti i tifosi della Pro il nome di Bissacco è legato agli storici spareggi del 1971, con la Biellese: era giocatore dell'undici di mister Cuscela che, al termine degli avvincenti pareggi di Novara (4-4 dopo i supplementari) e Torino (2-2), conquistarono la promozione grazie al lancio della monetina. Bissacco era rimasto molto legato a Vercelli, dove tornava spessissimo e dove mantenuto grandi amicizie. Lascia la moglie, Luigina, i figli Luca e Matteo (tra i fondatori e anche allenatore dei Diavoletti).

    https://www.infovercelli24.it/2020/05/11/l...a-monetina.html
     
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    Mi dispiace tanto. Anche lui veniva al Garden nella metà degli anni 60. Non l'ho più visto da allora, ma ho un chiaro ricordo di un ragazzo umile e sempre sorridente e scherzoso. E' uno degli "eroi" di S. Siro con la vittoria con goal di Pienti e spesso la nostra richiesta di raccontarci i particolari di quella partita era diventata il leit motiv dei nostri incontri.
    Ho visto ora la sua foto attuale su una pagina del pc: i chili in più non avevano cancellato il suo sguardo tenero e l'atteggiamento della sua bocca.
    Dormi bene, Carlo.

    :bandierasamp2:
     
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3 replies since 22/4/2020, 15:49   5804 views
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