Enrico Pionetti (1973-1978)

portiere

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Alexcer395
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Doriano MB
    Posts
    33,693
    Location
    Genova - Marassi

    Status
    Anonymous
    Il miracolo di Pionetti dalla baby-Samp al Mondiale con la Nigeria

    L'ex portiere del Doria Primavera di Canali ha guidato in Russia Uzohu, numero uno della sua Nazionale

    Enrico Pionetti è stato uno dei segreti dell'ottimo torneo mondiale disputato dalla Nigeria. Ha, infatti, aiutato Francis Uzohu a fare un salto quasi impossibile, dalla terza divisione iberica, dove era titolare nel Deportivo Fabril, la seconda squadra del Deportivo La Coruna, ai pali della Nigeria.

    In tre gare, il ventenne gigante non ha, infatti, commesso errori evidenti, mostrando un'agilità straordinaria per i suoi 196 centimetri.

    In particolare ha impressionato per il tempismo nelle uscite alte, qualità rara anche in colleghi molto esperti.

    Insomma un talento da seguire.

    Sessantadue anni, portati alla grande, parmense di origine ed imperiese di adozione, Pionetti era, con Alloy Agu, il preparatore dei portieri e ha toccato in Russia il punto più alto di una carriera partita alla Sampdoria, con cui ha collezionato due presenze in B dopo aver vinto nel 1977 il Torneo di Viareggio. Il titolare era Massimo Cacciatori, il tecnico Giorgio Canali.

    In seguito è stato un biennio a Cremona in C1, poi Ancona ( C2), Imperia ( C2), un campionato straordinario, ancora in grigiorosso, ma in serie B.

    Seguirono i tre anni a Lecce, culminati nella promozione in A del 1985 con Eugenio Fascetti, che gli permisero di tornare nella massima serie dopo undici anni.

    Dopo l'addio ai pali con la Salernitana nel 1988 si è fermato. Ha poi lavorato con Gernot Rohr a Nizza e lo ha seguito con Ajaccio, Niger, Burkina Faso.

    A luglio 2017, ha iniziato l'avventura con la Nigeria proprio per ovviare ai problemi dei due elementi più esperti, Carl Ikeme, affetto da leucemia, e Vincent Enyeama, inattivo ormai da tempo per infortunio.

    Uzoho ha completato in Russia un'annata da ricordare, è, infatti, diventato il più giovane portiere straniero ad esordire in Liga e, grazie alla gara senza reti al passivo contro l'Islanda, è diventato il secondo più giovane ad aver mantenuto inviolata la propria porta in una gara della rassegna iridata.

    Davanti ha solo Li Chan- Myong della Corea del Nord nel 1966, imbattuto nella sfida contro l'Italia, 19 anni e 237 giorni per Uzoho, 19 anni e 198 per l'asiatico.

    La sua è una storia particolare.

    È diventato portiere quasi per forza, voleva fare il bomber.

    Dopo pochi anni, però, è entrato a far parte della Aspire Academy in Qatar, uno dei vivai più importanti al mondo. Pionetti ha nei suoi confronti un approccio quasi paterno. « Abbiamo avuto un rapporto bellissimo. È stato, come del resto anche i colleghi Ezenwa ed Akpeyi, sempre attento alle indicazioni ed ai suggerimenti. Pronto ad immagazzinare ogni informazione. Sono rimasto molto soddisfatto delle sue prestazioni, non ha mai fatto errori evidenti e ricordo alcune parate importanti con la Croazia e l'Argentina. È stato anche efficace nelle uscite alte ».

    Le tre gare al mondiale possono cambiare la sua carriera. «Ha una prospettiva importante. Lo avevo visionato al Deportivo Fabril anche in allenamento e mi aveva convinto.

    È un tipo, fatte le debite proporzioni, alla Courtois, svelto e reattivo. A mio parere, ha talento, ha tutte le caratteristiche per arrivare in un club importante.

    Ha bisogno solo di giocare dopo le 38 partire dello scorso anno, preferibilmente ad un livello più alto».

    Il mondiale, visto da Pionetti, è stata un'avventura meravigliosa.

    « Bilancio positivo, vincere una partita è tanta roba.

    Con l'Argentina potevamo avere un rigore sul pareggio e poi il gol all'ultimo fa male, ma il calcio è questo. Non serve recriminare ».

    L'aspetto tecnico non è preponderante.

    « A parte il campo, è stata un'esperienza di vita magnifica, stadi favolosi, per le strade gente da tutte le parti del mondo, un'autentica festa popolare.

    Una manifestazione di questo tipo diventa anche un'occasione per unire le persone. Competizione sana, tifo sugli spalti a favore e non contro, spesso espresso in modo molto pittoresco».

    L'ex portiere della Sampdoria è rimasto colpito anche da un altro aspetto.

    « L'organizzazione è stata perfetta. Esemplare. Nelle strutture dove eravamo ospitati si notava una grandissima sorveglianza per motivi di sicurezza, ma la cura e l'attenzione erano totali per ogni minimo dettagli»" Finito il suo mondiale, ha potuto fare il tifo per i suoi pupilli, Lloris e Ochoa, che ha avuto al Nizza ed all'Ajaccio.

    « Hugo l'ho praticamente cresciuto, Ochoa ad Ajaccio aveva fatto bene.

    Si è confermato un buon elemento anche in Russia.

    In Italia potrebbe starci molto bene nella maggior parte delle squadre ed in alcune sarebbe quasi un lusso.

    Mi fa piacere vederli a questi livelli, essere protagonisti. Penso di aver dato loro qualcosa ».

    Siamo certi che Pionetti ha insegnato umiltà e cura dei dettagli, doti indispensabili per poter emergere, non solo in un campo di calcio.

    https://ricerca.repubblica.it/repubblica/a...iaGenova09.html

    256px-Enrico_Pionetti_Brescia_1986

    Edited by Tore MB - 11/5/2020, 09:54
     
    .
1 replies since 22/7/2019, 14:30   210 views
  Share  
.