Antonio Logozzo (1979-1981)

terzino destro / difensore centrale

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  1. Alexcer395
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    AMARCORD - La grande carriera del "baffo" Totò Logozzo

    Il suo baffo è stato uno dei più famosi del calcio italiano degli anni 70/80, nel mercato estivo del 1979 fu il giocatore più pagato del calciomercato con un cartellino valutato 600 milioni, alla Samp ha giocato fra il 1979 e il 1981 vivendo il primo periodo di Paolo Mantovani. Ha iniziato a giocare nel Gioiosa Jonica, la squadra del suo paese, ed oggi di quella squadra è diventato il Presidente.

    Stiamo parlando di Antonio “Totò” Logozzo (Gioiosa Ionica, 26 settembre 1954) terzino dal baffo imponente e dal cuore d'oro che i tifosi blucerchiati di una certà età sicuramente ricorderanno.

    Logozzo ha totalizzato 436 presenze nei professionisti, cosi suddivise: 126 in Serie A, 205 in Serie B, 105 in Serie C. Un solo gol realizzato in carriera, con la maglia del Bologna contro la Sanremese.

    Alla Samp ha giocato due stagioni intere in B (la 79/80 e la 80/81) più 6 partite all'inizio della stagione 81/82, quella che portò al ritorno in Serie A.

    Ha vestito la maglia della Nazionale Under 21 con Azeglio Vicini.

    Lo raggiungiamo telefonicamente mentre è sul campo del Gioiosa Jonica, la squadra di cui è Presidente, che sta lottando per un posto nei playoff per salire in Eccellenza.

    Ci saluta caramente, come se ci fossimo sempre conosciuti, si passa immediatamente al tu e si parte con l'intervista!

    Antonio, com'è iniziata la tua lunga carriera?

    “Ho iniziato con la squadra del mio paese, il Gioiosa Jonica, dove ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile, arrivando a disputare il mio primo campionato di Prima Categoria a 15 anni. Ora lo posso dire, ma quell'anno giocai falsificando l'anno di nascita. Io sono del '54 e non avrei potuto ancora giocare coi grandi, ma sulla distinta scrivemmo che ero nato nel 1953...”

    Insomma, l'intervista comincia subito con una chicca....

    Dal Gioiosa Jonica ecco il passaggio alla Bovalinese:

    “Nelle stagioni 71/72 e 72/73 giocai alla Bovalinese, vincendo il campionato di Prima Categoria e giocando l'anno successivo in Promozione”.

    Nella stagione 73/74 il grande salto nei professionisti:

    “Passai dalla Promozione alla C1 all'Acireale, saltando la Serie D. Fu un amico di Goiosa, Nino Licandro, a organizzarmi dei provini in squadre di categoria superiore. Alla fine l'Acireale mi comprò per 4 milioni. Io pensavo di dover fare la riserva, invece giocai 36 partite su 38, agli ordini di Dino Bovoli un mister che veniva da Bologna”.

    La stagione 74/75 fu quella del salto in serie B ad Avellino:

    “Ad Avellino disputai 35 partite con mister Antonio Giammarinaro davvero una grande persona”.

    L'ascesa di Totò Logozzo, non conosce confini e dopo un anno di Serie B arriva il grande salto nella serie maggiore. Corre la stagione 75/76 e il nostro Antonio corona il sogno di una vita:

    “Ad Ascoli in panchina c'era Enzo Riccomini, che poi ritrovai qualche anno dopo alla Samp. Dopo aver giocato un campionato molto agguerrito in B, mi ritrovai in serie A, un torneo molto più tecnico con giocatori mostruosi. Avevo realizzato così il sogno di arrivare in Serie A, chi l'avrebbe mai detto che avrei giocato contro Gianni Rivera. E invece...”

    Antonio, cos'ha voluto dire per un ragazzo della provincia calabrese arrivare a giocare in Serie A?

    “Fu il coronamento di tanti sacrifici. Cominciati quando andavo a scuola a Siderno, e finite le lezioni chiedendo passaggi con l'autostop andavo a Bovalino, a 22 km. Uscivo di casa alle 7 di mattina, e tornavo alle 8 di sera, nella busta di plastica che portavo con me avevo le scarpe da calcio e la maglietta...”

    Dopo Ascoli, tre grandi stagioni a Verona, sempre in serie A

    “A Verona disputai tre grandi campionati con un totale di 81 presenze. In panchina ci fu Valcareggi due anni, poi Mascalaito e Chiappella. Quelle te stagioni super valsero l'interessamento di grandi club ma qualcosa non andò per il verso giusto”.

    Nell'estate 1979 infatti Logozzo va vicinissimo all'Inter, invece si deve “accontentare” di scendere in B, proprio alla Sampdoria.

    “Avevo rifiutato inizialmente il trasferimento alla Samp perchè volevo rimanere in Serie A. Mi avevano richiesto Lazio, Roma, Fiorentina, e soprattutto Inter, ma evidentemente non offrirono abbastanza. Non c'era lo svincolo allora, se non accettavi le decisioni della società rimanevi fermo. E cosi, a settembre accettai la Sampdoria, che mi acquistò per 600 milioni, il trasferimento più costoso di quella sessione di calciomercato. Dopo tanti tentennamenti, chiamate, solleciti, dovetti cedere al volere del Verona, piuttosto che stare fermo. Arrivando alla Samp però ebbi la grande fortuna di conoscere Paolo Mantovani, un gran signore, una persona eccezionale”.

    Logozzo alla Samp disputò due campionati di B interi, per un totale di 71 partite, e solo 6 partite della stagione 81/82, quella che poi vide i blucerchiati salire in Serie A:

    “Sicuramente mi è dispiaciuto non rimanere a vincere il campionato, quello era un bel gruppo di ragazzi eccezionali, ci sarei potuto stare benissimo, ma è anche vero che mi allettava ritrovare la serie A, cosi passai al Cagliari”.

    Con le 18 partite col Cagliari si conclude l'esperienza in Serie A di Logozzo, che torna alla Sampdoria solo per ripartire, direzione Bologna. E fu anche grazie a lui che alla Samp arrivò un certo Roberto Mancini...

    “Proprio cosi. In cambio del sottoscritto, di Brondi, Galdiolo e Roselli il Bologna cedette alla Samp Roberto Mancini. Insomma, i tifosi della Samp devono ringraziare anche me per essersi potuti godere Mancini, ma io ringrazio Mancini perchè sono potuto approdare in un'altra grande piazza. Bologna è una società e una città che non ha nulla da invidiare alle squadre più blasonate. Al Bologna feci tre anni (B-C1-B) segnando l'unico gol della mia carriera, su punizione con la Sanremese nella partita che segnò il nostro ritorno in B. A Bologna fui anche capitano, sulla panchina si susseguirono tanti allenatori, da Magni a Cadè, da Cervellati a Santin a Pace”.

    Stagione 85/86 a Catanzaro in serie B:

    “L'allenatore era Veselinovic, uno slavo che aveva giocato con Boskov alla Samp....”

    L'anno dopo la Nocerina di Beniamino Cancian, in C1, infine la chiusura della carriera all'Atletico Catania in C2, prima con mister Zurlini, ex difensore del Napoli, poi con De Petrillo.

    Finito col calcio giocato, Logozzo ha fatto l'allenatore per 10 anni fra Messina, Francavilla, Caltagirone, Maceratese, Cariatese, Licata, Paternò, Bronte e Acicatena.

    Oggi è Presidente del Gioiosa Jonica, squadra della Promozione calabrese da cui era partita tutta la sua carriera.

    Antonio, vediamo che porti ancora il tuo famoso “baffo”, un marchio di fabbrica che ti faceva sembrare un duro:

    “In realtà non sono stato affatto cattivo, ero soltanto un duro, uno deciso, uno che sapeva come guadagnarsi la pagnotta domenica dopo domenica, ho sempre avuto grande attaccamento alle maglie che ho vestito. Solo una volta nella mia carriera sono stato espulso dal campo, con la maglia del Verona nella partita contro la Fiorentina, per un fallo sul futuro mio compagno Ezio Sella. In carriera non ho mai commesso scorrettezze, e mai un attaccante è dovuto uscire dal campo perchè io gli abbia fatto male”.

    In che ruolo giocavi esattamente?

    “Indifferentemente terzino destro o sinistro, o difensore centrale. Ero molto bravo nell'anticipo e marcavo sempre l'attaccante più pericoloso o il più veloce della squadra avversaria”.

    Qual è stato l'attaccante che ti ha fatto soffrire di più?

    “Ho giocato conto tutti gli attaccanti più forti d'Europa. In quel periodo la Serie A era piena di campioni, difficile fare un solo nome, ti dico Graziani e Bertoni, Damiani e Boninsegna, Savoldi e Prati, Chiarugi e Rossi, Pulici e Pruzzo, Giordano e Anastasi, Bettega e Altobelli. Direi che possono bastare”.

    Hai giocato grandi campionati di serie A, ma non sei mai arrivato alla Nazionale maggiore. Rimpianti?

    “Nel mio ruolo in quel periodo c'era gente del calibro di Bellugi, Gentile e Cuccureddu. Io ho vestito le maglie di Under 21, Under 23, nazionale di Serie B e Serie C, ma non ho nessun rimpianto. Forse il fatto di non essere andato all'Inter nel 79, quando c'era la possibilità, mi ha un po' frenato in ottica Nazionale, visto che all'Inter presero Bachlechner invece che il sottoscritto”.

    Del periodo alla Samp, cosa ricordi in particolare?

    “Ricordo gli allenatori che ho avuto, Giorgis, Toneatto, Riccomini, Ulivieri. Ricordo un bel quinto posto in B. Ricordo i 4 derby della Lanterna, che mi hanno visto imbattuto: uno l'abbiamo vinto 3-2, gli altri tre pareggiati, 1-1, 1-1, 0-0. Il derby genovese è il più affascinante in assoluto. Furono anni stupendi, ho avuto la fortuna di conoscere gente squisita, dal grande presidente Paolo Mantovani al Cavalier Rebuffa. Di Mantovani ricordo un aneddoto: eravamo in ritiro ad Arenzano prima di un Sampdoria-Parma, venivamo da un periodo negativo. Il Presidente si accese una sigaretta con un accendino dai colori blucerchiati. Io avvicinai Mantovani e gli dissi che mi sarebbe piaciuto avere un accendino con quei colori. Lui mi disse che se avessimo vinto me lo avrebbe regalato. Vincemmo 5-0, dopo la partita Mantovani mi venne ad abbracciare, e mi regalò quell'accendino che oggi conservo ancora gelosamente come un cimelio”.

    Dove abitavi in quel periodo?

    “Abitavo a Nervi, nella villa di Nello Santin”.

    Chi ricordi dei tuoi compagni di squadra?

    “Non vorrei citarli, perchè se dimentico qualcuno poi si offende. Ma ricordo Garella, Orlandi, Ferroni, Chiorri, Sartori, Galdiolo, Romei, De Giorgis, Roselli, Del Neri, Vella, tutti ragazzi eccezionali e grandi campioni”.

    Dicono che la maglia della Samp sia la più bella del mondo, tu che ne pensi?

    “Dico che è vero, la maglia della Samp è la più bella di tutte. Mando un grande saluto a tutti gli amici della Doria”.

    =================

    LA CARRIERA DI ANTONIO LOGOZZO

    1973-1974 Acireale 36 (0)

    1974-1975 Avellino 35 (0)

    1975-1976 Ascoli 30 (0)

    1976-1979 Verona 81 (0)

    1979-1981 Sampdoria 77 (0)

    1981-1982 Cagliari 18 (0)

    1982-1985 Bologna 84 (1)

    1985-1986 Catanzaro 30 (0)

    1986-1987 Nocerina 26 (0)

    1987-1988 Atl. Catania 19 (0)

    http://www.settimanasport.com/2019/04/05/m...to-logozzo.html
     
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