Giorgio Pellizzaro (1970-1973)

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    Giorgio Pellizzaro (Mantova, 16 agosto 1947) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere. Esordisce in Serie A nella squadra della sua città, il Mantova, il 12 maggio 1968 in Bologna-Mantova (1-0), e coi virgiliani disputa un campionato di A di due di Serie B, il secondo dei quali da titolare (presente in tutti i 38 incontri del torneo).

    Nel 1970 viene ingaggiato dalla Sampdoria, dove è secondo portiere fino al novembre 1973. Si trasferisce quindi al Catanzaro, in Serie B, disputando cinque stagioni da protagonista, essendo tra gli artefici delle due promozioni dei calabresi in Serie A nelle stagioni 1975-1976 e 1977-78. Scende di categoria prima a Foggia in Serie B, poi a Forlì in Serie C1, per riassaporare la massima serie nel 1980 con la neopromossa Brescia. Con i lombardi chiude la carriera da calciatore nel 1984, dopo la doppia retrocessione delle rondinelle dalla A alla C1.

    In carriera ha collezionato complessivamente 41 presenze in Serie A e 202 presenze in Serie B.

    Allenatore

    Smessi i panni di calciatore, è diventato prima allenatore del settore giovanile del Brescia, successivamente preparatore dei portieri. Da oltre vent'anni è stretto collaboratore di Claudio Ranieri (suo compagno di squadra al Catanzaro), facendo parte dello staff tecnico dagli anni di Napoli, Fiorentina, Valencia, Atletico Madrid, Chelsea, Parma, Juventus, Roma, Inter, Monaco e Nazionale greca.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Pellizzaro

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    Edited by Tore MB - 5/5/2020, 11:26
     
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    Preparatore dei portieri per mister Claudio Ranieri, l'ex numero 1 mantovano ha allenato campioni da Buffon a Toldo, da Julio Cesar a Zubizarreta

    Una discreta carriera da portiere professionista, ma certamente una ancora più grande da preparatore. Il nome di Giorgio Pellizzaro al massimo suona familiare a chi ha superato i 50 e ricorda prima gli esordi del giovane portiere di Frassino nel Mantova allenato da Giagnoni, poi le sue annate alla Sampdoria, al Catanzaro e al Brescia. Solo gli addetti ai lavori però sanno che Pellizzaro è passato per quasi tutte le squadre più importanti italiane e qualcuna anche europea al seguito di mister Claudio Ranieri. Allenando, svezzando ed insegnando tanti trucchi ad alcuni degli estremi difensori più importanti degli ultimi 30 anni.

    Facciamo una lista, in rigoroso ordine cronologico: Napoli, Fiorentina, Valencia (2 volte), Atletico Madrid, Chelsea, Parma, Juventus, Roma, Inter, Monaco, Nazionale Greca e Leicester. Adesso dichiara di essere “in pensione” a Brescia, dove ha stabilito da anni la sua residenza, anche se a Mantova ogni tanto viene per trovare la sorella e il fratello, che abita a Redondesco. «Magari da portiere avrei potuto fare di meglio – sorride Pellizzaro – ma poi direi che mi sono tolto parecchie soddisfazioni e ho girato il mondo. Seguo sempre il Mantova, che è stato il mio primo amore, sperando che un giorno possa tornare grande».

    La storia di Giorgio Pellizzaro nasce nel settore giovanile della squadra biancorossa, dove debutta in prima squadra in serie A nel 1968. La carriera poi lo porta, dopo qualche anno, a Catanzaro dove conosce proprio Claudio Ranieri che gioca nel club calabrese. Tra i due nasce un’amicizia e una profonda stima, tanto che dopo aver smesso i guantoni e aver allenato per qualche anno le giovanili del Brescia, accetta la chiamata dello stesso Ranieri che gli propone di entrare nel suo staff nel Napoli: «È cominciata per me un’esperienza importante – prosegue Pellizzaro – che mi ha permesso di entrare a contatto e lavorare con alcuni tra i migliori portieri del mondo. Potrei citare Giovanni Galli e Toldo alla Fiorentina, Bucci al Parma, Zubizarreta e Canizares al Valencia, Carlo Cudicini al Chelsea, Julio Cesar all’Inter, Buffon alla Juventus, Karnezis con la Grecia... entrando poi in contatto con tanti calciatori di assoluto livello, tra i quali mi piace ricordare Gianfranco Zola».

    Pellizzaro con Francesco Toldo: "Arrivò dalla serie C, è il ragazzo cui ho insegnato di più"
    Una grande carriera dietro le quinte dunque, terminata proprio all’inizio della stagione in cui Ranieri, the Tinkerman, portò allo storico trionfo in Premier League il piccolo Leicester: «Partecipai al ritiro estivo e a tutta la preparazione precampionato comprese qualche amichevoli – dice Pellizzaro – poi fui costretto a farmi da parte per un serio intervento al ginocchio. Del resto l’età a poco a poco avanza e restare in campo ad allenare i portieri è sempre più faticoso». Tra i tanti numeri uno seguiti nel corso della sua lunga carriera, Pellizzaro ha una citazione particolare per Toldo: «Senza falsa modestia, credo sia il portiere cui davvero ho insegnato molto. Lo acquistammo dalla serie C che era poco più che un ragazzo e lo facemmo subito debuttare in A aprendogli la strada per un futuro importante. Ovviamente il resto ce lo ha messo lui. Oppure anche Carlo Cudicini: in Italia aveva giocato solo nelle categorie inferiori, al Chelsea si affermò come un portiere di assoluto valore. E quando smise, avevo già dato indicazioni di prendere al suo posto Čech, visionato negli Europei Under 21. Ma non lo allenai mai perché anche io e Ranieri poi lasciammo il club inglese».

    Gli altri si commentano da soli: «Non ti mantieni professionista ad alto livello fino a tarda età se non hai personalità, carisma e qualità superiori. A gente come Buffon, Julio Cesar o Zubizarreta, in campo per un centinaio di partite all’anno tra campionati, coppe e nazionali, c’è poco da insegnare se non aiutarli a mantenere la concentrazione e l’attenzione sempre al massimo». A proposito di Buffon, sempre sulla breccia ma che ha superato i 40 anni, da tempo si ipotizza chi possa essere il suo naturale sostituto in nazionale. Pellizzaro cita tre nomi: «Credo che Donnarumma sia il candidato principale, non fosse altro perché a soli 19 anni ha già collezionato un buon numero di presenze in serie A e in campo internazionale. Personalmente penso che debba ancora migliorare qualcosa ma è avvantaggiato rispetto agli altri. Tra i quali mi piacciono molto anche Perin del Genoa ma anche Audero del Venezia». Parlando del futuro, mister Claudio Ranieri è citato come uno dei papabili selezionatori per la nuova guida tecnica dell’Italia. E Pellizzaro? «Auguro a Claudio ogni bene – conclude – ma io in campo ad allenare non me la sento più di andare. Magari avesse bisogno di un osservatore, lo farei volentieri. Comunque anche adesso non ho tempo di annoiarmi, sono spesso sui campi a vedere partite».

    LA CARRIERA IN CAMPO

    Giorgio Pellizzaro ha iniziato a giocare facendo la trafila delle giovanili del Mantova, dove debutta in serie A nella stagione 1967/68. Poi due stagioni in B per un totale di 50 presenze. Viene poi ceduto alla Sampdoria dove resta per tre anni collezionando però solo 11 partite. Da lì si trasferisce al Catanzaro in serie B, disputando cinque campionati da titolare (148 presenze in tutto) con le perle di due promozioni in serie A. In seguito una stagione al Foggia (19 presenze), una al Forlì e poi il trasferimento al Brescia, nel quale resta quattro anni con 49 partite giocate e dove chiude la carriera.

    LA CARRIERA DA PREPARATORE

    La carriera di allenatore dei portieri di Giorgio Pellizzaro, nato a Mantova il 16 agosto 1947, è strettamente correlata a quella di mister Claudio Ranieri, conosciuto quando erano entrambi giocatori del Catanzaro. Dopo un'esperienza di due anni (dal 1989 al 1991) nelle giovanili del Brescia, è nel 1991 che Pellizzaro entra nello staff di Ranieri quando il tecnico è alla guida del Napoli, dove resta fino al 1993. Poi quattro anni nella Fiorentina (dal 1993 al 1997), quindi comincia a travalicare i confini andando in Spagna, dove resta per due anni al Valencia (dal 1997 al 1999) e per una stagione all'Atletico Madrid (2000). La Premier League lo attende e dal 2000 al 2004 va ad allenare gli estremi difensori del Chelsea, mentre la stagione successiva torna in Spagna al Valencia (2005). Nel 2007 torna in Italia, prima al Parma e poi per un paio di anni alla Juventus. Dal 2009 al 2011 un biennio alla Roma con lo scudetto perso nelle ultime giornate a favore dell'Inter, dove comunque segue Ranieri nella stagione 2011/12. In seguito emigra ancora andando in Francia al Monaco, poi nel 2014 in Grecia con la Nazionale. Finisce la carriera in campo nel Leicester dove resta però solo l'inizio di stagione per problemi fisici e non può festeggiare il titolo in Premier.

    https://gazzettadimantova.gelocal.it/manto...ieri-1.16574483
     
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