Carlo Jacomuzzi (1969/1970)

attaccante (1° punta)

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    Quarant'anni fa una partita fatale il sogno svanito di diecimila tifosi

    QUARANT'ANNI fa esatti: 9 aprile 1972. Quella partita giocata a Novara i tifosi del Genoa non l'hanno dimenticata. E a chi non era ancora nato hanno provveduto a raccontarla padri, nonni e zii. Magari romanzandola un po'. Quel Genoa muoveva folle oceaniche e si misero in marcia in diecimila. La A26 non esisteva, dall'autostrada si usciva a Tortona e poi si procedeva verso Novara attraversando i paesi. Ma alle porte di Novara non ci fu quell'agguato che ancora adesso la tradizione orale tramanda. Tutto si limitò ad qualche vaso che da un balcone finì sul tettuccio di un paio di macchine targate Ge. Il dramma vero accadde in campo, le speranze del Grifone, neopromosso in serie B e protagonista di un rimonta esaltante, furono frustrate dal gol di Carlo Jacomuzzi, un ex sampdoriano che già aveva deciso la partita dell'andata. Così i cronisti dell'epoca si ispirano a Carducci e fecero riferimento alla "fatal Novara" nel commentare la sconfitta che spegnava il sogno della serie A.

    Jacomuzzi ricorda? «Come se fosse ieri. Ma davvero sono passati già passati 40 anni? Giocavamo nel vecchio campo di via Alcarotti, quella domenica allo stadio c'erano molti più genoani che tifosi del Novara ed io il gol lo segnai proprio sotto la curva rossoblù. E che gol! In tuffo di testa, bruciando sul tempo tutta la difesa». Proprio Jacomuzzi aveva lasciato il segno anche all'andata. «Di quel gol - racconta - ho invece ricordi meno nitidi. Non mancava molto alla fine quando partì un contropiede micidiale: palla lunga, come usavano le squadre di provincia di una volta, ed io che passo in velocità tra due difensori del Genoa per battere il portiere, che era Lonardi, in uscita.

    Provenivo dalla Sampdoria, così per me quello con il Genoa era una sorta di derby. Mi esaltavo, dentro mi scattava come una molla».

    Era la Sampdoria di fine anni 60 con Colantuoni, l'avvocato di campagna, presidente e Fuffo Bernardini, "il Dottore", allenatore. «E in campo tanti giocatori di spessore: Frustalupi, Benetti, Vincenzi, Sabadini, Delfino. In porta c'era Battara, il centravanti titolare avrebbe dovuto essere Nielsen, ma finì per giocare quasi sempre Cristin. E c'era anche Garbarini, detto Custer, che ora via satellite vedo in televisione parlare di Genoa. Sì, perché devo fare una confessione: mia moglie Giannaè genovese ed una tifosa genoana sfegata. Così qui in casa a Novara la televisione è sempre sintonizzata su qualche tv genovese che parla di Genoa. Ioe mio figlio, che si professa sampdoriano solo per far dispetto alla madre, protestiamo ma non c'è niente da fare.

    Mia moglie mi ha già detto che domani dovrò portarla allo stadio».

    Eppure il sampdoriano-novarese Jacomuzzi, che attualmente è in forza al Bologna dopo essere stato a lungo nei quadri della Roma, in un recente passato aveva lavorato per il Genoa. «Mi aveva chiamato Capozucca, ci conosciamo da vent'anni e mi aveva proposto di fare l'osservatore dopo che avevo terminato la collaborazione con il Chelsea. Per il club londinese coprivo l'America latina e l'Europa del Sud; al Genoa sono rimasto 6 mesi, poi ci sono state divergenze di vedute con i vertici della società e abbiamo risolto il contratto.

    Ma a Genova con mia moglie torniamo spesso, abbiamo un appartamento in via Batt,a San Martino,e veniamo soprattutto quando è tempo di mare. Vado ai Bagni Italia dove Onofri e Nicolini giocano sempre a calcetto. Ma io, a 62 anni e con la schiena a pezzi, mi limito a guardare». In quel Novara, che in porta aveva Felice Pulici che poi con la Lazio di Chinaglia avrebbe vinto lo scudetto, c'era un'altra bestia nera per il Genoa ed i suoi tifosi: Giovanni Udovicich, detto "Nini". È stato un bandiera vera: 516 presenze tutte con la stessa.

    Era un calcio d'altri tempi, quando ha smesso di giocare a calcio, ha fatto domanda per entrare in banca ed è stato assunto come commesso.

    Profugo istriano di Fiume, ingaggiò duelli epici con Pruzzo. «Il nostro era uno scontro tutto di forza e io ci andavo a nozze. La partita decisa da Jacomuzzi? E come posso averla dimenticata... Eravamo in ritiro ad Arona e davanti all'albergo sfilava una processione rossoblù, almeno una cinquantina di pullman e tantissime macchine. Erano arrivati fin sul lago perché in città bar e ristoranti erano pieni. Vedere tutta quella gente servì a darci una carica eccezionale». Il Genoa a Novara è stato quasi vent'anni senza giocarci una partita di campionato: dal 25 gennaio 1976 al 25 settembre 2005. L'ultima volta finì 1 a 1 ed era il campionato di serie C. Tempi magri. Da esorcizzare.

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...e-il-sogno.html

    Carlo_Jacomuzzi_Ternana_1973_74

    Edited by Tore MB - 1/5/2020, 19:48
     
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    Carlo Jacomuzzi (Torino, 22 maggio 1949) è un ex calciatore e dirigente sportivo italiano, di ruolo centravanti. Cresciuto nelle giovanili del Torino, non riesce a trovare spazio a livello di prima squadra e passa quindi alla Sampdoria, dove le presenze nel campionato di Serie A 1969-1970 sono 4. Passato in Serie B al Novara, disputa coi piemontesi due buoni stagioni da centravanti titolare, anche sotto il profilo realizzativo (19 reti complessive), che gli valgono il ritorno in massima serie con la maglia dell'Hellas Verona. Anche in Veneto però Jacomuzzi delude, realizzando solo una rete (nel pareggio esterno contro il Napoli, e fine stagione fa ritorno nei cadetti con la Ternana.

    In Umbria, a dispetto delle solo 2 reti realizzate, disputa un'annata positiva, formando un'ottima coppia d'attacco con Andrea Prunecchi (che va a segno 13 volte) e contribuendo all'immediato ritorno dei rossoverdi in massima serie. L'annata successiva tuttavia, nella sessione autunnale del calciomercato viene nuovamente ceduto in Serie B al Taranto, dove resta tre stagioni; tornò poi al Novara, squadra con cui militò per altre tre stagioni.

    In carriera ha totalizzato complessivamente 22 presenze e una rete in Serie A e 204 presenze e 38 reti in Serie B.

    Cessata l'attività agonistica ha intrapreso quella di dirigente sportivo. Ha ricoperto nella stagione 1993-94 l'incarico di direttore sportivo del Napoli e dell'Atalanta nella stagione 1996-97. Attualmente è osservatore per la Roma, dopo esserlo stato per il Chelsea

    https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Jacomuzzi
     
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