Maurizio Ganz (1986-1988)

attaccante (1° punta)

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    CITAZIONE (kibou77 @ 19/3/2007, 19:46)
    la Pro Vercelli schiera anche un altro ex, Maurizio Ganz, che iniziò la sua lunga e girovaga carriera proprio con la maglia blucerchiata nel 1985, partendo dal settore giovanile ed esordendo poi in prima squadra.

    Complimenti a Maurizio, 38 anni, un grandissimo!
    Eccolo con Toninho Cerezo ed in altre immagini in maglia blucerchiata nel 1986/87 e 1987/88.

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  2. SIMONE PIEMONTE
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    già peccato non averlo avuto piu tempo in squadra.. come amoruso..
     
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  3. TITO2006
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    Peccato per altra gente ... Bertarelli, forse Amoruso

    .. Ma Ganz e me sta proprio sul caxxo, e' una questione di pelle ... e di palle .. rotte. Leggasi: gol in Milan - Samp di quell'anno maledetto, piu' altri svariati episodi poco simpatici

    :no:
     
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    http://it.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Ganz

    Dopo il campionato 2004/05 disputato fra le fila del Modena, senza più la vena realizzativa di un tempo, si trasferisce in Svizzera, nel campionato di Challenge League, fra le fila del Lugano. A 38 anni suonati gioca il campionato 2006/2007 in una squadra italiana dal gloriosissimo passato: milita infatti tra le fila della Pro Vercelli, iscritta al campionato di C2 - girone A portandola all'ottavo posto in campionato.

    La stagione successiva 2007/2008 decide di non continuare la sua avventura con la Pro Vercelli. A 39 anni è attualmente Allenatore della Scuola Calcio del Milan Masseroni Marchese,ed il Giovedi sera gioca a calcio a 7 nel Torneo organizzato dalla Fondazione Milan.
     
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    Anche quest'anno prosegue nel ruolo di allenatore della squadra giovanile dell'orbita Milan, ma continua a giocare a calcio a 7 e nella nazionale padana.
     
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  6. Blue-Ringed
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    ESCLUSIVA SAMPDORIANEWS - Maurizio Ganz: "Grazie alla Samp sono diventato un giocatore importante. Avrei voluto tornare..."

    Se un appassionato di calcio, o un addetto ai lavori pensa agli attaccanti italiani più prolifici dell’ultimo ventennio, sicuramente non può dimenticarsi la strepitosa vena realizzativa di un autentico padrone dell’area di rigore con oltre 150 goal messi a segno tra i professionisti, un acerrimo nemico delle difese avversarie, ovvero Maurizio Ganz. Nato a Tolmezzo, in provincia di Udine, è cresciuto calcisticamente nel vivaio blucerchiato, ha esordito in serie A con la casacca della nostra amata Sampdoria, ma, nel corso della carriera, non è mai riuscito ad indossare nuovamente i nostri colori, né a farci alzare in piedi per un suo goal. Il Salotto della Sud è orgoglioso di ricevere la visita di Maurizio Ganz in esclusiva per Sampdorianews.net:

    Cosa fa oggi nella vita Maurizio Ganz?
    “Lavoro con la scuola calcio Milan allenando le leve giovanili del 1993 e 1994”.

    Sulla tua apparizione nella nazionale della Padania hai qualcosa da raccontarci?
    “Mi hanno convocato per un’esibizione a favore del Tibet e ho accettato, è stata una bella serata di sport. Anche se posso pensarla come loro, non si è trattato di una scelta politica, bensì di una partecipazione pro Tibet”.

    Cosa ti ha lasciato l’esperienza blucerchiata?
    “La Sampdoria mi ha dato la possibilità di diventare calciatore, mi ha preso in una squadra friulana a 13 anni, mi ha formato, mi ha dato l’opportunità di esordire in A a 17 anni, le devo tutta la strada che ho fatto, ho seguito l’intera trafila delle giovanili, ma ho ancora oggi il rammarico di non averci giocato da protagonista, ma soltanto briciole, spezzoni, ma del resto davanti avevo campioni del calibro di Vialli e Mancini. Avrei voluto tornare, o chiudere la carriera nella Samp, la mia volontà c’è sempre stata, ma non è arrivato il momento giusto, la società ha preferito prendere altri giocatori”.

    Quale è il tuo rapporto con l’ambiente e la tifoseria blucerchiata?
    “Ho tanti amici che vanno in curva a tifare Sampdoria, la mia moglie è genovese, è di Quinto. Anche se ho giocato in tantissime squadre, sono sempre stato legato ai colori blucerchiati, è sempre un piacere tornare a Bogliasco. Conosco Cassano, col quale ho giocato alcune volte da avversario, Palombo, mio compagno alla Fiorentina, e Bellucci, mio grande amico”.

    La più grande gioia e il più pesante rimpianto vissuto nel corso della carriera
    “Il rimpianto sicuramente la finale di Uefa con l’Inter a S. Siro contro lo Schalke 04. Tra le gioie inserisco lo scudetto vinto con il Milan e la Coppa Italia conquistata con la Samp”.

    Il tuo ricordo del Presidente Paolo Mantovani
    “Di lui ho un grandissimo ricordo, era una persona splendida, ci volevamo un sacco di bene, è merito suo se sono diventato calciatore, lui e Arnuzzo hanno subito creduto in me. Sono ancora in contatto con Francesca Mantovani, anche lei vive a Milano, ci vediamo spesso, con lei è bello ricordare il passato. Per me non è stato soltanto un Presidente, ma un altro papà”.

    In carriera hai superato quota 150 goal realizzati, ma quale è stato il più pesante?
    “Tra le tante squadre dove ho militato, la Samp è l’unica con la quale non ho segnato in prima squadra, ma soltanto nelle giovanili. È incredibile venire a raccontarlo proprio a te, ma il più importante credo sia stato quello realizzato contro la Samp al 96’ a San Siro quando indossavo la maglia del Milan, significò poi lo scudetto, un goal rocambolesco, ma, se la palla non fosse entrata, l’arbitro avrebbe concesso il rigore per il fallo di mano di Castellini”.

    Da esterno come giudichi il progetto portato avanti dalla famiglia Garrone?
    “Ha fatto sicuramente tante cose buone, quest’anno è un po’ particolare, forse in estate si è pensato soltanto di ritoccare la squadra, ma finora la proprietà ha sempre agito nella maniera giusta, sempre nel bene della Samp, una presidenza che merita applausi e considerazione”.

    L’acquisto di Pazzini è stato un autentico colpaccio, risolverà i problemi offensivi del Doria?
    “E’ un acquisto azzeccato, è giovane, un grande talento, deve solo dimostrare quello che a Firenze è riuscito solo parzialmente. Quello sampdoriano è un ambiente positivo, ti lascia lavorare tranquillo, può fare grandi cose assieme a Cassano e Bellucci”.

    Quale attaccante italiano in attività ti assomiglia maggiormente?
    “Pippo Inzaghi, anche se ha 35 anni, è quello che mi assomiglia di più. Ora vanno di moda gli attaccanti alti e grossi, hanno caratteristiche diverse alle nostre, si privilegia la forza fisica alla tecnica. Noi invece siamo giocatori d’area, che vivono sul filo del fuorigioco, sulla bravura di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, spesso sull’errore dell’avversario. Giocatori come Gilardino e Acquafresca, ad esempio, sanno fare molti goal, ma hanno caratteristiche diverse alle nostre”.

    Un saluto ai tifosi blucerchiati che non perdono mai di vista Sampdorianews.net
    “Saluto tutti voi. Nonostante le peripezie in tutte le squadre nelle quali ho militato e le delusioni sportive che posso aver causato con alcuni miei goal alla Sampdoria, voglio precisare che non l’ho mai fatto per ripicca, mai per rabbia, né per rivalsa contro società o i tifosi, ma soltanto per professionalità e la gioia di fare goal. Alla Samp devo tutto, grazie a lei sono diventato un giocatore importante, a Genova torno sempre volentieri”.

    www.sampdorianews.net
     
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    Bellissima intervista di un grande bomber, purtroppo non considerato più di tanto nella Samp (18 spezzoni di partita e nessun gol segnato), dove giocò ancora giovanissimo nel 1986/87 (http://doria.altervista.org/1987/samp-87-rosa.htm) e 1987/88 (http://doria.altervista.org/1988/samp-88-rosa.htm).
     
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    L'ex Ganz: "Attenta Inter, la Sampdoria è forte"
    L'attaccante ha parlato del prossimo confronto tra nerazzurri e blucerchiati
    di Alessandro Cavasinni per fcinternews.it

    E' cresciuto nella Sampdoria, ma ha trascorso la sua parte di carriera più importante con la maglia dell'Inter. Poi uno scudetto, da comprimario, con il Milan di Zaccheroni. Maurizio Ganz parla dei temi di Inter-Samp, posticipo del prossimo turno di campionato.

    "Domenica sarà una battaglia in campo, la Samp non deve pensare più alla sconfitta in Ucraina. Mi attendo una bella partita: l'Inter, rispetto all'anno scorso, subisce molti gol (ma in Serie A sono solo 3 le marcature al passivo, ndc) e anch'essa non può cullarsi sugli allori, perché la Samp ha giocatori importanti e gioca bene sugli esterni". Intanto c'è un Pazzini stranamente appannato in campionato. "I momenti degli attaccanti sono questi, ora Eto'o manda in rete ogni palla che tocca. Ci sta di essere in difficoltà per quattro o cinque partite, è naturale, l'importante è allenarsi in maniera giusta e non mollare mai". Pronostico? "Spero di potermi divertire con così tanti talenti in campo".
     
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    Ganz: "Contro l'Inter potrebbe essere la serata di Big Mac"
    Andrea Piras per sampdorianews.net

    L'ex attaccante di Inter e Milan, cresciuto nelle giovanili blucerchiate, Maurizio Ganz è stato raggiunto da Il Corriere Mercantile per un'intervista esclusiva. Argomento della chiacchierata, il momento delicato che sta attraversando la nostra Samp:

    "Il mio più grande rimpianto è non essere riuscito ad impormi della Sampdoria. Il secondo, quella traversa al 116' di Inter-Schalke. Ero il quinto rigorista ma finì tutto prima. Un Samp-Inter nel segno di Pazzini? Sta facendo benissimo anche in nerazzurro e mi sarei stupito del contrario, fa molto movimento, vede benissimo la porta e anche sul piano fisico si fa rispettare.

    Certo non pensavo che, dopo aver messo alla porta Cassano, la Sampdoria se ne privasse prima della fine del torneo. Non entro nel merito di una vicenda che non conosco. Ma in casi come questi anche il club di appartenenza ha una voce importante in capitolo.

    Comunque è andata, ma era ovvio la Sampdoria incontrasse problemi, trovandosi con l'attacco completamente ricostruito. Io credo si debba concedere a Maccarone il tempo di ambientarsi. A Palermo giocava poco e quindi il suo campionato sta cominciando adesso. Ma sono convinto che farà gol importanti, ha il fiuto per il gol che è una dote che non si perde.

    In questo momento, in cui servono carattere ed esperienza, può essere molto più utile uno come lui rispetto a Macheda, che deve ancora sperimentarsi a certi livelli. Biabiany? Credo che sulla sua fisionomia tattica ci sia un equivoco. Non è una punta pura da quindici-dieci gol a campionato. Credo che possa rendere meglio come ala, nel 4-4-2 o ancor più nel tridente.

    Di sicuro non gli si poteva chiedere di sostituire Pazzini. I nerazzurri sono la squadra più in forma del momento, oltre che quella dotata delle qualità migliori. Ma la Samp ha preso un buon punto a Firenze e può giocarsela: l'Inter è terribile quando avanza, ma lascia spazio alle controffensive degli avversari e Maccarone è un gran contropiedista. Servirà, certo, grande aggressività.

    E fare gol? Sarei ipocrita a dire che la Sampdoria, partiti Pazzini e Cassano e ci metto anche Marilungo, non abbia perso qualità. Ma se riesce a restare compatta e solida può fare la sua partita. Tutti aspettano Pazzini, ma potrebbe essere la serata di Big Mac".
     
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    Il pronostico di Ganz su Samp-Napoli
    http://www.ilsussidiario.net/News/Calcio-e...lusiva-/559731/

    CITAZIONE (Tore* @ 22/2/2011, 14:52) 
    Ganz: "Contro l'Inter potrebbe essere la serata di Big Mac"

    :mitra: :mitra: :mitra: :mitra: :mitra: :mitra:
     
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    Ganz, emozioni al Mugnaini: «Qui ho ricordi indelebili»

    Bogliasco - «Nooo, Maurizio... che ci fai qui?». «Enzo... sono un paio di giorni a Genova. E non ho resistito al richiamo del Mugnaini, anche se ogni volta cambia sempre più». Incontro a sorpresa ieri mattina a Bogliasco tra Maurizio Ganz ed Enzo Tirotta, voce storica della Sud. Tutti e due sono passati per caso dal centro sportivo, e si sono ritrovati e parlare in blucerchiato. «Da ragazzino - ha ricordato Ganz, che ha sposato una genovese - abitavo in un appartamento di Bogliasco insieme a Pagliuca e Zanutta. Con gli Allievi Regionali ci allenavamo proprio qui al Mugnaini. Il Comunale era in terra battuta e il 3 Campanili non esisteva. Era una discarica. L’allenatore Uzzecchini ci portava là a fare le salite e già che c’era ci faceva anche spostare qualche bidone, per rinforzarci».

    I ricordi si sprecano. Dalle roventi trasferte ad Avellino, «dove il clima attorno a noi cambiò quando mettemmo gli striscioni» dice Tirotta, «e a noi buttarono l’acido muriatico nello spogliatoio, con Boskov basito» aggiunge Ganz, alla finale di un Viareggio: «Persa contro l’Inter alla fine, su punizione di Zanuttig». «La ricordo, quello era l’unico difetto di Pagliuca - dice Tirotta - forse temeva le punizioni a giro e così era debole sul suo palo. Koeman, Branco...».

    Ganz allena l’Ascona, in Svizzera. Suo figlio Simone a giugno passerà dal Como alla Juventus: «È una punta diversissima da me, ma è cambiato proprio il calcio. Conta molto il fisico, il livello qualitativo generale si è abbassato. Questa Samp? Si salverà sicuro, anche se Carpi e Frosinone mi hanno stupito». Lo sguardo va agli spogliatoi del Comunale: «Ci cambiavamo lì. Ricordo il custode, Monteghirfo. Prima di un Samp-Bogliasco mi disse, non segni. E io, scommettiamo? Feci tre gol e vinsi un bottiglione di tè caldo. Non dimenticherò mai le facce dei compagni quando lo portai nello spogliatoio».

    http://www.ilsecoloxix.it/p/sport/2016/03/..._mugnaini.shtml
     
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    A me invece Ganz jr non sembra poi tanto diverso dal padre.
     
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  13. Philippus.
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    Ganz Jr, a 0, era un affarone. Peccato vada alla Juventus.
     
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    CITAZIONE (Philippus. @ 7/4/2016, 20:15) 
    Ganz Jr, a 0, era un affarone. Peccato vada alla Juventus.

    Speriamo non lo brucino.Non so,penso che non abbia qualità tali da imporsi sicuramente.Non è uno Zaza tanto per dire che ha delle qualità .Più che alla Juve potrebbe star bene in una squadra di medio-bassa classifica.Per poi vedere come si trova..
     
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    quel suo goal rocambolesco in Milan Sampdoria 3-2 del 99 che in pratica segnò la nostra retrocessione, in una partita dominata, mi fa ancora male adesso
     
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14 replies since 23/3/2007, 12:02   847 views
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