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B2bAlive
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CITAZIONE (mont86 @ 13/5/2014, 18:40) Lasciamo stare i paragoni col Portogallo, che non stanno in piedi (a parte le prime 3 c'è il vuoto, e Porto e Benfica sono sempre state belle squadre, poche balle).
Non capisco queste polemiche sul numero di squadre e il numero di stranieri... Perchè dovrebbero rendere le squadre italiane più competitive? Da quel che so io, nel calcio serve solo una cosa per essere forti, i soldi. E in Italia le squadre non ne hanno. La descrizione che dai del campionato portoghese e' esattamente e precisamente la descrizione che si puo' fare della serie A
Il numero di stranieri, concordo, non c'entra niente, non e' che all'estero vedi squadre (fra quelle forti) fatte da gente della nazione, sono vere e proprie multinazionali.
Il numero di squadre SI invece, proprio per il motivo che dici tu: che servono i soldi.
Il giocatore medio X con una A a 20 squadre puo' avere diciamo Y richieste, quindi ti chiede Z di stipendio e costa J di cartellino. 20 Squadre = un minimo di 39 partite (almeno 1 turno in coppa lo giocano tutti) = una rosa di un certo numero di elementi. Inoltre i diritti televisivi sono divisi secondo i criteri che ti pare ma comunque su 20 squadre.
Una A per fare un esempio a 16 squadre (4/20 = 20%) non riduce del 20% la richiesta di giocatori, ma del 25% perche' 20% di squadre in meno = 20% di partite in meno = rose piu' piccole. Cosa succede in un mercato capitalistico quando crolla la domanda ? Che calano i prezzi, i giocatori soprattutto di medioscarsa fascia con meno squadre in A o emigrano o accettano contratti piu' bassi o giocano in B e C. Dall'altro lato invece i diritti televisivi / incassi da botteghino con meno squadre e quindi meno partite diminuirebbero, ma se anche lo facessero diminuirebbero in proporzione, quindi incasseresti o tanto uguale dalla divisione in 16 o DI PIU' se non calassero esattamente in proporzione, quindi ti ritroveresti dovendo spendere MENO di monte ingaggi ad incamerare tanto uguale o piu'.
Risultato finale ? Squadre mediamente piu' competitive ed economicamente piu' sane.
Nei momenti in cui eravamo la prima potenza calcistica europea andava bene per aumentare ancora di piu' introiti e guadagni aumentare la "produzione". Cioe' numero di partite e quindi di squadre in A, passate infatti in 25 anni da 16 poi a 18 ora a 20.
Ora che non e' piu' cosi', gli stadi sono vuoti, la maggior parte delle partite e' orrenda, la competitivita' del nostro calcio a livello europeo in fortissimo ribasso, e quindi gli introiti tracollano e i soldi stan finendo, occorre concentrare le risorse, quindi ridurre il numero di squadre per recuperare qualita' media e quindi appetibilita' del prodotto.
E' un principio economico di base, pensa a cosa fa qualsiasi sistema industriale in tempi di crisi, perche' mai il sistema-calcio dovrebbe fare eccezione ?
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75 replies since 8/8/2012, 16:43 1467 views
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