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Più di ieri meno di domani. Auguri a Enrico Dordoni
Oggi siamo abituati a conoscerlo anche come opinionista televisivo competente e dai modi pacati e signorili, ma Enrico Dordoni è stato innanzitutto il calciatore tutto grinta e polmoni che ha indossato a più riprese la casacca della Samp negli anni ’60, dopo essere cresciuto proprio nel settore giovanile blucerchiato.
Genovese, classe 1941, Dordoni debutta in prima squadra nel 1961, collezionando 10 presenze nell’arco della stagione. Per via della giovane età sono necessarie un paio di “esperienze formative” con le maglie di Lucchese e Vis Pesaro, dalle quali rientra nel 1964. Talvolta impiegato in mediana, si afferma però come difensore, conquistando la titolarità grazie a prestazioni sontuose e di carattere.
Dopo la stagione ’64-’65, caratterizzata da una salvezza sofferta e dall’avvicendamento Ockwirk-Baldini in panchina, il campionato seguente è segnato da una retrocessione in cui gli errori arbitrali peseranno come macigni. Dordoni non abbandona la causa blucerchiata e la squadra conquista la promozione al primo colpo, grazie anche ad alcuni giovani di prospettiva acquistati in estate, tra i quali figura Bobo Vieri.
Al termine della sua quarta stagione in blucerchiato da terzino destro titolare, il giocatore genovese si trasferisce a Bergamo, scendendo in campo con la Dea appena 13 volte, per poi tornare all’ombra della Lanterna nel campionato ’69-’70, in cui non sarà mai schierato, mentre la società blucerchiata, dopo un pessimo avvio, riuscirà a raggiungere il quartultimo posto grazie ad uno straordinario girone di ritorno. Il ritiro dal calcio professionistico avviene nel 1972, al termine di due stagioni con la casacca dello Spezia.
Dordoni continua ad avere a cuore la Sampdoria e a viverla con la stessa partecipazione e passione di un tifoso. 111 partite in maglia blucerchiata sono incancellabili e le emozioni scritte insieme rappresentano un album di ricordi che fa sempre piacere sfogliare e rivivere nel presente. Perché l’attaccamento verso quei colori unici continua a crescere giorno dopo giorno.
www.sampdorianews.net/i-colori-dei-...o-dordoni-18143
Edited by Tore MB - 29/4/2020, 01:00. -
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L'ho conosciuto di persona negli anni 70. E' sempre stato una persona modesta e misurata. Giocavamo a tennis nello stesso circolo. . -
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L'unico che nelle TV locali parla un maniera sensata . -
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L'unico vero doriano che c'è nelle tv private genovesi . -
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Enrico Dordoni (Genova, 15 maggio 1941) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Cresce nella Sampdoria che lo manda a fare esperienza alla Lucchese in Serie B prima e alla Vis Pesaro (Serie C) poi. Torna quindi alla Sampdoria, disputando con i blucerchiati quattro stagioni da terzino titolare, di cui tre in Serie A, e conquistando con la formazione ligure la vittoria nel campionato cadetto nella stagione 1966-1967.
Passa quindi all'Atalanta, sempre nel massimo campionato, per la stagione 1968-1969 in cui ottiene 13 presenze chiudendo il torneo all'ultimo posto. Dopo un altro anno alla Sampdoria, senza scendere in campo, conclude la carriera nello Spezia, in Serie C. In carriera ha totalizzato complessivamente 78 presenze in Serie A e 47 in Serie B.
Per la stagione 2008-2009 è stato opinionista sportivo per conto della televisione regionale ligure Primocanale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Dordoni. -
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“Deve riconoscere che Ravaglia ha fatto la sua onesta partita dopo quello svarione iniziale dove è andato a vuoto. Se fossimo andati in svantaggio sarebbe stato triste ed un macigno per Ravaglia. La mia preoccupazione è che non abbiano capito come muoverci. Questa squadra ha bisogno di ripartire dalle cose più semplici. Siamo abbastanza scarsi, diciamocelo, per cui cerchiamo di fare le cose semplici. Vogliamo fare dei giochi da grandi quando non sappiamo nemmeno fare i giochi da alimentari. Siamo sicuri di poter fare la costruzione dal basso? Tutto questo mi crea uno stato d’animo d’insicurezza. Dobbiamo fare un campionato con l’unico obbiettivo di salvarsi”.
https://m.sampdorianews.net/news-doria/sam...iniziale-139612. -
.“Deve riconoscere che Ravaglia ha fatto la sua onesta partita dopo quello svarione iniziale dove è andato a vuoto. Se fossimo andati in svantaggio sarebbe stato triste ed un macigno per Ravaglia. La mia preoccupazione è che non abbiano capito come muoverci. Questa squadra ha bisogno di ripartire dalle cose più semplici. Siamo abbastanza scarsi, diciamocelo, per cui cerchiamo di fare le cose semplici. Vogliamo fare dei giochi da grandi quando non sappiamo nemmeno fare i giochi da alimentari. Siamo sicuri di poter fare la costruzione dal basso? Tutto questo mi crea uno stato d’animo d’insicurezza. Dobbiamo fare un campionato con l’unico obbiettivo di salvarsi”.
https://m.sampdorianews.net/news-doria/sam...iniziale-139612
Concetti pienamente condivisibili, almeno per quanto mi riguarda..