Domenico Di Carlo (2010/2011)

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  1. Frak1986
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    Verona - Il Chievo riparte dal suo recente passato: Mimmo Di Carlo, dopo una stagione sfortunata alla Sampdoria, è nuovamente seduto sulla panchina della squadra che aveva guidato con successo per due campionati. Con tanta voglia di ricominciare, e qualche sassolino da togliersi in riferimento a quella traumatica esperienza a Genova, conclusasi con la retrocessione in B della squadra del presidente Garrone.

    Di Carlo, giacca chiara, sorridente, si è presentato oggi davanti ai taccuini dei cronisti, partendo subito da un paio di dichiarazioni sull’annata negativa con la Samp: «Mi dispiace per quello che è accaduto a Genova - ha detto -. Penso che il progetto Sampdoria sia stato stravolto. Peccato, ma quell’esperienza mi ha insegnato tanto, ha fatto crescere me e tutto il mio staff. Abbiamo avuto la possibilità di lavorare con grandi campioni. Ora è un piacere incontrare di nuovo il Chievo, la sua gente, il suo spirito». Il tecnico di Cassino, 47 anni, ha ringraziato il presidente Campedelli e il direttore Giovanni Sartori per questa «grande opportunità» che è stata offerta a lui e al suo staff. «Voltare pagina subito, dopo un anno difficile - ha osservato - e´ di grande stimolo per noi. Ci dà, se possibile, ancora più motivazioni. Per me il Chievo è una famiglia e mi sento orgoglioso di far parte di questo progetto ancora una volta».
    Di Carlo parla a ruota libera, gli argomenti sono tanti: «qualcosa è cambiato. Ho visto il nuovo centro sportivo a Peschiera, con me non c’era. L’ho trovato bellissimo, ottime strutture, degno di una grande squadra. Voglio anche ringraziare e fare i complimenti a Pioli. Ha fatto un grande lavoro che cercherò di portare avanti con altrettanto entusiasmo».
    «Qui al Chievo - ha ricordato - mi conoscono bene, sanno che il mio credo è solo lavoro, lavoro e lavoro. Vorrei vedere in campo una squadra duttile, dinamica. Bisognerà essere sempre molto corti, in questo modo aiuteremo anche i nostri attaccanti». L’obiettivo - ha ammesso - resta «come sempre la salvezza», ma non è vietato pensare ad un Chievo che possa arrivare «il più in alto possibile». «Avevo una gran voglia - ha proseguito - di accettare un’altra sfida, farlo qui al Chievo mi riempie d’orgoglio. Ho il vantaggio di conoscere l’ambiente e il mondo Chievo, ma è nel mio dna ripartire ogni stagione da zero, ed è quello che farò».
    La Sampdoria è definitivamente alle spalle, l’amarezza dell’esonero sembra dimenticata. «Il calcio - ha concluso - è la metafora della vita, bisogna sapersi rialzare e ripartire. Se poi, come nel mio caso, si ha la fortuna di farlo ritrovando una sorta di famiglia attorno a sé, penso che tutto sarà più facile».
    Secolo XIX
     
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110 replies since 10/6/2011, 22:24   3524 views
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