Gianfranco Matteoli (1985/1986)

centrocampista (regista)

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    In vista del turno infrasettimanale di campionato del Sant’Elia, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di raggiungere telefonicamente uno dei migliori registi italiani tra gli anni ’80 e ’90, che indossò la casacca blucerchiata nella stagione 1985 – 1986, per poi diventare protagonista nell’Inter dei record guidata da Trapattoni e nel Cagliari, capace di raggiungere lo storico traguardo della Coppa Uefa all’inizio degli anni ’90. In qualità di ex blucerchiato e attuale responsabile del settore giovanile del club sardo, Gianfranco Matteoli ha analizzato, in esclusiva per Sampdorianews.net, la sfida tra Cagliari e Sampdoria.

    RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.SAMPDORIANEWS.NET

    Ti aspettavi un inizio di campionato così importante da parte del Cagliari guidato da Bisoli?
    “Da tanti anni il Cagliari inizia bene il campionato in termini di gioco espresso, questa volta sono arrivati anche i risultati. È logico che per come gioca questa squadra, arrivino anche le soddisfazioni sul campo”.

    La Samp può vantare su un organico importante, ma nelle ultime partite la “Zona Cesarini” è risultata decisiva ai suoi danni…
    “L’ho vista giocare sia contro la Juventus, che con il Napoli, mi è piaciuta molto, ho visto una squadra in salute, qualche episodio le ha detto male. Domani sera dovrà affrontare una partita difficile in casa del Cagliari, una compagine che sa il fatto suo e può metterla in difficoltà”.

    Che partita ti aspetti domani sera: il Sant’Elia, da tradizione, non è stato un campo molto fortunato per la Sampdoria.
    “Il modo di giocare del Cagliari lo porta a fare una partita d’attacco, sarà questo il tema tattico, poi dipenderà dalla forza della Sampdoria di riuscire a ribattere colpo su colpo”.

    Cossu da una parte, Cassano dall’altra rappresentano gli uomini di maggiore fantasia. Possono risultare loro gli uomini decisivi della sfida?
    “Le partite si vincono in 11, anzi in 18 ormai, chi entra a partita in corso può risultare decisivo. Le grandi squadre ottengono grandi risultati se, come ho imparato durante la mia carriera, tutti danno il loro apporto soprattutto quando subentrano, poi è ovvio che i giocatori più dotati dal punto di vista tecnico, con qualità di un certo tipo, possono fare la differenza”.

    Da esterno come giudichi la maturazione comportamentale di Antonio Cassano?
    “Cassano è sempre stato un grande giocatore per l’amor di Dio, da ragazzo è normale avere certi comportamenti, si è trovato tutto tra le mani in un colpo solo, ma chiunque ha vissuto il suo processo di maturazione. Se si chiedesse cosa sarebbe potuto accadere se avesse avuto questo comportamento anche sei, o sette anni fa, forse avrebbe avuto altre esperienze calcistiche nella sua carriera, ma la maturazione fa parte della vita di ogni essere umano”.

    Hai indossato la casacca blucerchiata nella stagione 1985 – 1986, prima di accasarti all’Inter dei record guidata da Trapattoni. Che ricordi hai dell’esperienza doriana?
    “Bellissimi ricordi, ho trovato una società di grande prestigio, mi sono trovato benissimo in quell’ambiente. Purtroppo quella stagione fu un po’ disgraziata”.

    Non posso evitare di chiederti qualcosa sul tuo rapporto con il Presidente con la P maiuscola, Paolo Mantovani. Hai qualche episodio particolare da raccontarci a riguardo?
    “Mantovani era come un padre, una persona incredibile, faceva cose che forse nemmeno un padre potrebbe fare, era un uomo davvero speciale. Posso raccontarti un episodio: quando andai nel suo ufficio in occasione del mio trasferimento all’Inter, mi disse che preferiva acconsentire all’operazione, ma gli venivano le lacrime agli occhi. Noi giocatori venivano trattati e considerati come dei suoi figli”.

    Visto come hai contribuito da assoluto protagonista successivamente ai trionfi dell’Inter di Trapattoni e del Cagliari europeo, l’esperienza alla Sampdoria avrebbe potuto andare meglio per il rendimento offerto in campo?
    “Mi è rimasto un po’ di rammarico, esistevano tanti discorsi sul mio dualismo con Souness, ma sono cose che insegnano, consentono un grande salto in avanti in termini di mentalità e personalità, chiacchiere per problemi inesistenti, ma, quando ci si trova in certe situazioni, si va a trovare il pelo nell’uovo. Alla Samp ho riscontrato qualche incompatibilità in qualche ruolo in campo, ma anche l’esperienza di Souness con la maglia doriana terminò nello stesso anno”.

    Lo scudetto con l’Inter, la storica qualificazione Uefa con il Cagliari: hai raggiunto grandi traguardi in carriera, ma il calcio ti ha lasciato anche qualche rimpianto?
    “Sono contento per quanto ho fatto, credo che il giocatore faccia il salto di qualità nei momenti negativi, perché capisce certe situazioni che altrimenti non comprenderebbe quando tutto ti gira bene e speri che la settimana duri un mese. Se invece sei reduce da una sconfitta, allora ti brucia tutto dentro e non vedi l’ora di rigiocare, anche il mattino successivo”.

    In passato hai avuto una breve parentesi da tecnico a fine 2001, ma dal 1999 guidi il settore giovanile del Cagliari con professionalità e competenza. E’ questo il ruolo che ti auguri di poter occupare anche in futuro, oppure vorresti tornare in panchina?
    “Questo lavoro mi piace, mi soddisfa, mi ha realizzato per il mio modo di essere, ringrazio Favini che, ai tempi delle giovanili del Como, mi aveva consigliato questa professione e mi ha più volte incoraggiato. Non mi interessano le platee, né le prime pagine dei giornali, ma soltanto aiutare, con l’ausilio dei miei collaboratori, i nostri ragazzi a diventare dei calciatori”.

    Non ti chiedo un pronostico per domani sera perché ti sentiresti ovviamente parte interessata, ma soltanto un saluto verso i tifosi blucerchiati e i sempre più numerosi lettori di Sampdorianews.net.
    “Tolta la partita di domani sera, la Samp si merita grandi successi, è uscita immeritatamente dalla Champions, ha un organico attrezzato per disputare un campionato di grosso livello”.

    Edited by Tore MB - 15/6/2020, 19:28
     
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    Matteoli: «Proposi Mihajlovic a Cellino. Per sabato...»
    Continua il responsabile del settore giovanile rossoblu: «La Samp è favorita ovviamente, noi dovremo cercare di fare il nostro meglio per non essere sconfitti»


    Sarà una gara da doppio ex quella di sabato tra Sampdoria e Cagliari per Gianfranco Matteoli, attuale direttore del settore giovanile rossoblu, che a Il Secolo XIX ha rilasciato una lunga intervista: «Esperienza alla Sampdoria? Ho un bellissimo ricordo del gruppo, della società, della tifoseria e di Bogliasco, dove vivevo. Era un grande gruppo di campioni che non a caso anni dopo ha vinto lo scudetto. Peccato non esserci stato».

    «Mihajlovic sta facendo un lavoro eccezionale. Mi piace come tecnico: qualche anno fa Cellino mi chiese chi avrei suggerito e io dissi il suo nome. All'epoca era all'estero: secondo me, uno come lui fa fare il salto di qualità alla squadra. Se dovessi scegliere chi togliere alla Samp toglierei Sinisa. Sul serio, per me è lui il più forte. La gara di sabato? La Samp è favorita ovviamente, noi dovremo cercare di fare il nostro meglio per non essere sconfitti. Sarà dura perché in Italia, a parte la Juve, per me la Samp può giocarsela con tutte, anche le grandi».

    http://www.calcionews24.com/sampdoria-cagl...ato-430516.html
     
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    Un ottimo giocatore, che qui falli' anche perché si dimostrò un equivoco tattico. Per certi versi un doppione tra Souness e Salsano, Oltretutto con ogni probabilità non si integrò mai troppo con il resto della squadra e venne rivenduto all'Inter dopo una stagione.
     
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    Gianfranco Matteoli (Nuoro, 21 aprile 1959) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano. Attualmente svolge il ruolo di osservatore dell’Inter. Cresce calcisticamente nelle giovanili del Cantù. Il suo esordio in prima squadra avviene nella stagione 1975-76 in Serie D dove disputa tre partite in maglia granata. Fa una apparizione nel Como, passa al Giulianova, ritorna in riva al Lario nel gennaio 1978 per poi passare all'Osimana e infine alla Reggiana, dove si mette in luce e disputa due stagioni da titolare con la squadra emiliana.

    Ritorna al Como nell'estate 1982 e dopo due stagioni in Serie B conquista la Serie A. Il suo esordio in Serie A avvenne il 16 settembre 1984 nella partita Como-Juventus (0-0). Distintosi come uno dei migliori trequartisti della stagione, nel 1985 passa alla Sampdoria. Il centrocampista sardo naviga tra i campioni della massima serie e così dopo una stagione a Genova avviene il suo trasferimento a Milano per 4,8 miliardi di lire dove poi entrerà a far parte dello scacchiere dell'Inter dei record di Giovanni Trapattoni, contribuendo con ottime prestazioni alla vittoria dello scudetto dei record. Il 27 novembre 1988 va in gol contro il Cesena dopo 9 secondi e 9 decimi, realizzando quella che, fino al 10 gennaio 1993, sarà la rete più veloce nella storia della Serie A. In maglia nerazzurra Matteoli vince anche la Supercoppa italiana 1989.

    Nel 1990 rientra nella sua terra e veste la maglia del Cagliari, che in tre campionati, dopo molti anni di assenza dalle competizioni europee, raggiunge la qualificazione alla Coppa UEFA. In Europa raggiunge con il Cagliari la semifinale di Coppa UEFA venendo eliminato dall'Inter, vincitrice poi del torneo. Nella stagione 1994-95 passa al Perugia dove chiuderà la sua attività calcistica.

    Nazionale
    Tra il 1984 e il 1986 ha disputato 14 partite con l'Italia Under-21, prendendo parte, da fuoriquota, all'Europeo 1986. Ha esordito nella nazionale maggiore a 27 anni, il 6 dicembre 1986, in una partita contro Malta valevole per le qualificazioni al campionato d'Europa 1988. Disputerà altre due gare di qualificazione e tre amichevoli, per un totale di 6 presenze.

    Allenatore e dirigente
    Dal 1999 è Responsabile Tecnico del settore giovanile Cagliari. Da quando si è insediato nella dirigenza sarda ha iniziato un progetto di rinnovamento nella politica del settore giovanile, privilegiando i ragazzi dell'isola piuttosto che giovani promesse provenienti dai grandi club. Questo progetto ha cominciato a dare i suoi frutti, tanto che nel 2007 la squadra è giunta al terzo posto del gruppo B del campionato Primavera e per alcune giornate è stata capolista nel proprio girone.

    Il 15 ottobre 2001 divenne tecnico del Cagliari insieme a Giulio Nuciari, in sostituzione dell’esonerato Antonio Sala. Il 18 dicembre dopo gli scarsi risultati ottenuti portarono però il presidente Cellino a sostituire l'inedita coppia di allenatori con il più navigato Nedo Sonetti, cosicché Matteoli tornò ben presto al ruolo di dirigente. Il 29 dicembre 2005 viene promosso a direttore dell’area tecnica. Il 21 maggio 2013 viene insignito del premio "Maestrelli" per il lavoro svolto con il Settore Giovanile del Cagliari. Il 26 maggio 2015 la società sarda annuncia che Mario Beretta sostituirà Matteoli a partire dal 1º luglio.

    Il 1º novembre entra a far parte dello staff tecnico del Como, diventando consulente del nuovo allenatore del club lariano Gianluca Festa.[12] L'esperienza si chiuderà nel marzo seguente. Il 4 luglio 2016 viene nominato osservatore del settore giovanile dell’Inter.

    Riconoscimenti
    Il Cagliari lo ha inserito nella sua Hall of Fame.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Matteoli
     
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    CITAZIONE (Tore MB @ 15/6/2020, 19:27) 
    Gianfranco Matteoli (Nuoro, 21 aprile 1959) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano. Attualmente svolge il ruolo di osservatore dell’Inter. Cresce calcisticamente nelle giovanili del Cantù. Il suo esordio in prima squadra avviene nella stagione 1975-76 in Serie D dove disputa tre partite in maglia granata. Fa una apparizione nel Como, passa al Giulianova, ritorna in riva al Lario nel gennaio 1978 per poi passare all'Osimana e infine alla Reggiana, dove si mette in luce e disputa due stagioni da titolare con la squadra emiliana.

    Ritorna al Como nell'estate 1982 e dopo due stagioni in Serie B conquista la Serie A. Il suo esordio in Serie A avvenne il 16 settembre 1984 nella partita Como-Juventus (0-0). Distintosi come uno dei migliori trequartisti della stagione, nel 1985 passa alla Sampdoria. Il centrocampista sardo naviga tra i campioni della massima serie e così dopo una stagione a Genova avviene il suo trasferimento a Milano per 4,8 miliardi di lire dove poi entrerà a far parte dello scacchiere dell'Inter dei record di Giovanni Trapattoni, contribuendo con ottime prestazioni alla vittoria dello scudetto dei record. Il 27 novembre 1988 va in gol contro il Cesena dopo 9 secondi e 9 decimi, realizzando quella che, fino al 10 gennaio 1993, sarà la rete più veloce nella storia della Serie A. In maglia nerazzurra Matteoli vince anche la Supercoppa italiana 1989.

    Nel 1990 rientra nella sua terra e veste la maglia del Cagliari, che in tre campionati, dopo molti anni di assenza dalle competizioni europee, raggiunge la qualificazione alla Coppa UEFA. In Europa raggiunge con il Cagliari la semifinale di Coppa UEFA venendo eliminato dall'Inter, vincitrice poi del torneo. Nella stagione 1994-95 passa al Perugia dove chiuderà la sua attività calcistica.

    Nazionale
    Tra il 1984 e il 1986 ha disputato 14 partite con l'Italia Under-21, prendendo parte, da fuoriquota, all'Europeo 1986. Ha esordito nella nazionale maggiore a 27 anni, il 6 dicembre 1986, in una partita contro Malta valevole per le qualificazioni al campionato d'Europa 1988. Disputerà altre due gare di qualificazione e tre amichevoli, per un totale di 6 presenze.

    Allenatore e dirigente
    Dal 1999 è Responsabile Tecnico del settore giovanile Cagliari. Da quando si è insediato nella dirigenza sarda ha iniziato un progetto di rinnovamento nella politica del settore giovanile, privilegiando i ragazzi dell'isola piuttosto che giovani promesse provenienti dai grandi club. Questo progetto ha cominciato a dare i suoi frutti, tanto che nel 2007 la squadra è giunta al terzo posto del gruppo B del campionato Primavera e per alcune giornate è stata capolista nel proprio girone.

    Il 15 ottobre 2001 divenne tecnico del Cagliari insieme a Giulio Nuciari, in sostituzione dell’esonerato Antonio Sala. Il 18 dicembre dopo gli scarsi risultati ottenuti portarono però il presidente Cellino a sostituire l'inedita coppia di allenatori con il più navigato Nedo Sonetti, cosicché Matteoli tornò ben presto al ruolo di dirigente. Il 29 dicembre 2005 viene promosso a direttore dell’area tecnica. Il 21 maggio 2013 viene insignito del premio "Maestrelli" per il lavoro svolto con il Settore Giovanile del Cagliari. Il 26 maggio 2015 la società sarda annuncia che Mario Beretta sostituirà Matteoli a partire dal 1º luglio.

    Il 1º novembre entra a far parte dello staff tecnico del Como, diventando consulente del nuovo allenatore del club lariano Gianluca Festa.[12] L'esperienza si chiuderà nel marzo seguente. Il 4 luglio 2016 viene nominato osservatore del settore giovanile dell’Inter.

    Riconoscimenti
    Il Cagliari lo ha inserito nella sua Hall of Fame.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Matteoli

    Purtroppo secondo me forse è stata la più grossa delusione degli ultimi 35 anni, ancora più di Doni e Signori. Ha fatto bene ovunque tranne in quell'anno giocato qui. Credo che avesse qualche attenuante perché il dualismo con Souness gli ha sicuramente nuociuto. Anche forse il suo tipo di gioco da tipico portatore di palla non era adattissimo ad una squadra che giocava a meraviglia, spesso di prima. Peccato perché oltre ad un gran giocatore e lo ha dimostrato sia nell'inter che nel Cagliari, era un gran bravo ragazzo.
     
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    CITAZIONE (tequila61 @ 15/6/2020, 21:37) 
    Purtroppo secondo me forse è stata la più grossa delusione degli ultimi 35 anni, ancora più di Doni e Signori. Ha fatto bene ovunque tranne in quell'anno giocato qui. Credo che avesse qualche attenuante perché il dualismo con Souness gli ha sicuramente nuociuto. Anche forse il suo tipo di gioco da tipico portatore di palla non era adattissimo ad una squadra che giocava a meraviglia, spesso di prima. Peccato perché oltre ad un gran giocatore e lo ha dimostrato sia nell'inter che nel Cagliari, era un gran bravo ragazzo.

    Girava voce non andasse d'accordo con mezza squadra, addirittura dicevano si cambiasse in un altro spogliatoio.... Mah
     
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    Un vero peccato. Credo che se fosse rimasto avrebbe fatto parte negli anni successivi della rosa che poi vinse tutto il resto. Ma evidentemente durante quella stagione, in cui giocò quasi sempre titolare, segnò tre gol sfornò diversi assist, qualcosa andò storto. Il rendimento abbastanza deludente della squadra in campionato, non lo aiuto' di certo. Qui a Cagliari è diventato una leggenda rossoblu.

    Edited by Tore MB - 16/6/2020, 00:51
     
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