Azeglio Vicini (1956-1963)

centrocampista

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    Azeglio Vicini (Cesena, 20 marzo 1933 – Brescia, 30 gennaio 2018) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano. Sposato, ha avuto tre figli. È morto a Brescia, la città dove risiedeva dal 1963, il 30 gennaio 2018 all'età di 84 anni; i funerali si sono svolti nel Duomo nuovo, con la presenza delle alte cariche federali italiane e di molti ex giocatori.

    Nei primi anni di carriera si mette in luce contribuendo alla promozione in massima serie del L.R. Vicenza, club con cui fa il suo esordio in Serie A il 25 settembre 1955 nella gara interna con l'Internazionale (0-2). Passa alla Sampdoria e con i blucerchiati disputa sette campionati consecutivi nella massima serie, prima di scendere in Serie B con la maglia del Brescia. Con le "rondinelle" esordisce il 15 settembre 1963 a Varese in Varese-Brescia (4-0), sfiorando la promozione, che ottiene l'anno successivo contribuendo a riportare il Brescia in Serie A dopo 17 anni di cadetteria. A Brescia chiude la carriera di calciatore e nel 1967-68 incomincia quella di allenatore, che gli darà grandi soddisfazioni.

    Allenatore
    La sua prima esperienza è sulla panchina del Brescia, nel campionato 1967-68, e si concluderà con la retrocessione delle rondinelle in Serie B. Già nel 1968 entra a far parte del settore tecnico della nazionale, a soli trentacinque anni. Il primo incarico di una certa rilevanza è però la guida della nazionale Under-23, affidatagli nella stagione 1975-76, con la quale disputa il campionato europeo di categoria. Dall'anno successivo gli è affidata l'Under-21 (dopo che la UEFA ha riservato il campionato europeo giovanile a tali nazionali), incarico che porterà avanti per ben dieci anni. Ai campionati europei Under-21 ottiene tre volte la qualificazione ai quarti di finale (1978, 1980 e 1982), arrivando alla semifinale nel 1984; nell'edizione del 1986 si piazzò al secondo posto, perdendo ai rigori la finale contro la Spagna. Sempre in quell'anno fu chiamato sulla panchina della Nazionale A, per sostituire Bearzot dopo i Mondiali messicani. Esentata - in quanto paese ospitante - dalle eliminatorie del Mondiale 1990, la compagine azzurra partecipò alle qualificazioni per Euro '88. Ottenuto in anticipo l'accesso alla fase finale, la squadra raggiunse le semifinali del torneo, venendo poi battuta dall'Unione Sovietica.[8]

    Prima del Mondiale giocato in casa, Vicini fece esordire - tra gli altri - Salvatore Schillaci e Roberto Baggio, che composero il duo d'attacco azzurro. L'Italia superò a punteggio pieno il suo raggruppamento, per poi accedere alle semifinali senza alcun gol al passivo; venne quindi sconfitta ai rigori dall'Argentina, dovendosi accontentare di competere con l'Inghilterra per la medaglia di bronzo. Il terzo posto, conquistato battendo per 2-1 gli inglesi, fu vissuto più come un fallimento che come un trionfo. Nel corso del 1991, il suo rapporto col presidente federale Matarrese iniziò tuttavia ad incrinarsi; fallita la qualificazione all'Europeo 1992, fu rimpiazzato da Arrigo Sacchi.

    La sua carriera da allenatore ebbe le ultime tappe sulle panchine di Cesena e Udinese, prima di svolgere l'incarico di consigliere tecnico del Brescia. È poi stato presidente del settore tecnico della FIGC, venendo sostituito da Roberto Baggio nell'estate 2010.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Azeglio_Vicini
     
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19 replies since 7/5/2010, 09:42   932 views
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