Mauro Bertarelli (1992-1996)

Attaccante (2° punta)

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    CITAZIONE (fabbriz @ 5/12/2005, 19:22)
    O Berta, come lo chiamavano nello spogliatoio, mi è rimasto nel cuore perchè oltre ad essere un bravo ragazzo era tecnicamente fortissimo. Vi ricordate che partita splendida giocò la sera della finale di coppa italia con l'Ancona il vice-Mancio? Segnò anche se non ricordo male. 6-1 olè!!!!!!! :woot:

    Si, te lo posso confermare. Tirò il primo dei due calci di rigori concessi nel finale alla Samp.

    Edited by Tore* - 10/1/2008, 14:12
     
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    http://www.quelliche.net/pagine/rubrica_co...12&numero=20063

    Il Mosaico si allarga ancora e nasce il Vallesina: il campionato sarà quello di Promozione. Otto centri quali Monteroberto, Castelbellino, Maiolati, Castelplanio, Rososa, Mergo, Poggio San Marcello e Serra S.Quirico (ma potrebbero entrare anche Cupramontana, Staffolo, San Paolo e Montecarotto) si sono messi insieme per un grande progetto e dalla fusione tra il Mosaico e il Real Vallesina ecco un nuovo club pronto a fare il salto in serie D come ammesso dai dirigenti Roberto Carletti e Andrea Rossetti in sede di presentazione. Tra gli acquisti di grido del Vallesina Mirko Polverari (foto) della Castelfrettese. Il mister è Gianfranco Giancamilli, Mauro Bertarelli il responsabile del settore giovanile.
     
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  3. powach
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    Interessante contributo in ricordo di un ragazzo che avrebbe potuto essere il precursore di campioni come Chiesa e Montella.
    Auguro a Mauro tutta la fortuna possibile e che il calcio che è stato così malvagio con lui, possa ora dargli le più grandi soddisfazioni.
     
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    Ecco la pagina su wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Mauro_Bertarelli

    Mauro Bertarelli (Arezzo, 15 settembre 1970) è un ex calciatore italiano. Alto 176 cm per 68 kg di peso, giocava come attaccante.

    Figlio d'arte (suo padre è Giuliano Bertarelli, attaccante in serie A negli anni 70 nelle file del Cesena e della Fiorentina), disputa le giovanili nelle file dello Jesi dove debutta in prima squadra in serie C2 nella stagione 1987-88. Nell'estate 1988 viene prelevato dall' Ancona dove disputa una stagione nelle file della formazione Primavera, senza presenze in prima squadra.

    Nell'annata 1989-90 viene ceduto in prestito al Rimini, che milita in serie C2, dove realizza 4 reti in 15 apparizioni in prima squadra. Torna quindi nelle fila dell'Ancona, dove disputa due stagioni in serie B, coronati con la promozione in Serie A al termine della stagione 1991-92, alla quale contribuisce realizzando 9 reti, rivelandosi come una seconda punta molto mobile e tecnica, anche se fisicamente non molto prestante e piuttosto fragile.

    L'ottimo campionato disputato lo pone all'attenzione dei "grandi" club nazionali. Fra questi prevale la Juventus, la quale tuttavia nella stessa sessione di mercato, lo cede, congiuntamente ad altri giovani promettenti quali Eugenio Corini, Michele Serena e Nicola Zanini, alla Sampdoria, quale parziale contropartita per l'acquisto di Gianluca Vialli.

    Le prime due stagioni in maglia blucerchiata sono piuttosto altalenanti, non riesce infatti ad imporsi da titolare fisso (42 presenze in 2 campionati) nè a mettere a segno un numero rilevante di realizzazioni: solo 4 in 2 anni , anche se alcune di esse molto prestigiose, quali una nel Derby della Lanterna dell'annata 1992-93 vinto per 4 a 1 e una nella vittoriosa Finale di Coppa Italia 1993-1994 vinta contro l'Ancona. L'inizio della stagione 1994-95 è invece molto positivo, con la conquista di un posto da titolare e reti sia in campionato che in Coppa delle Coppe.

    La parabola ascendente della carriera di Bertarelli termina bruscamente il 29 settembre 1994, quando nel ritorno del primo turno della Coppa delle Coppe 1994-1995 a Genova contro i norvegesi del Bodø/Glimt in uno scontro col portiere avversario subisce un gravissimo infortunio al ginocchio che lo obbliga ad un lunghissimo stop. Torna in campo solamente nella primavera del 1996 disputando 8 spezzoni di partita, quindi la Sampdoria lo cede in prestito all' Empoli per la stagione 1996-97.

    Nelle file dei toscani Bertarelli riesce a mettere a segno 7 reti nel campionato di serie B dimostrando di non aver perso le sue doti di attaccante ma allo stesso tempo di non avere mai recuperato appieno dall'infortunio, riuscendo a totalizzare solo 25 presenze. Passa nella stagione successiva al Ravenna, sempre in serie B, ma anche in Romagna le condizioni fisiche ne limitano notevolmente l'utilizzo e l'efficacia. Resta al Ravenna per 4 anni fra i cadetti, scegliendo poi di seguire i romagnoli anche nei campionati dilettantistici a seguito del fallimento del sodalizio giallorosso nell'estate 2001.

    Ritiratosi dall'attività agonistica nel 2002, attualmente è responsabile del settore giovanile della Jesina Calcio.

    Mai convocato nella Nazionale Maggiore, vanta invece 5 presenze e 2 reti nella rappresentativa Under 21, con la quale ha vinto il Campionato Europeo nel 1992, segnando un gol nei quarti contro la Cecoslovacchia, e 2 presenze con 1 rete nella Nazionale B, con la quale ha preso parte ai Giochi del Mediterraneo del 1993.

    Anche il fratello Luca è stato calciatore, disputando alcune partite in serie A nella stagione 1992-93 nelle file dell'Ancona, compiendo poi la restante parte delle carriera prevalentemente in Serie C.
     
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  5. Duncandg
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    ricordavo bene allora
    si era fatto male dopo uno scontro col portiere avversario inpegnato in un uscita bassa
     
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    Bertarelli: "La Sampdoria mi è rimasta nel cuore. Goal nel derby? Indimenticabile"

    Diego Anelli per sampdorianews.net

    Ogni tanto la sfortuna condiziona fortemente la carriera di un giovane talento, ma nemmeno la mala sorte può impedire ai tifosi di restare per sempre affezionati a quel protagonista, al campioncino ammirato negli anni più gloriosi, un attaccante capace di lasciare il segno in uno dei derby più graditi, quello terminato a nostro favore per 4-1 nella stagione 1992-93, e mostrare tutte le proprie indiscutibili qualità prima di un grave infortunio subito in Coppa delle Coppe.

    Nonostante mille operazioni, lui non ha mai mollato, non ha gettato la spugna, è ritornato in campo e ha giocato finchè il fisico lo ha consentito. Ancora oggi, a distanza di 15 anni, i tifosi blucerchiati sono protagonisti di attributi di stima e affetto nei suoi confronti. Dimostrazioni meritate e doverose per chi ha dato tutto per la nostra gloriosa casacca. Ci stiamo ovviamente riferendo a Mauro Bertarelli, che Sampdorianews.net ha avuto il piacere di contattare in esclusiva:

    Mauro, sei rimasto nel mondo del calcio, o hai preferito seguire strade diverse? “Adesso ho scelto di intraprendere percorsi differenti da quando mi sono trasferito con mia moglie a Civitanova Marche, mi sono preso un anno sabbatico, un anno di transizione, ma, fino a poco tempo fa, svolgevo il ruolo di allenatore e responsabile del settore giovanile a Jesi a livello dilettantistico. In futuro mi piacerebbe molto poter fare l’osservatore tra i professionisti”.

    A distanza ormai di tanti anni, cosa ti è rimasto dentro dell’esperienza blucerchiata? “L’era Mantovani, l’uomo e la famiglia Mantovani sono cose irripetibili non soltanto alla Samp, ma credo nell’intero mondo calcistico, l’ambiente che quella famiglia riuscì a creare fu eccezionale. Con Francesca Mantovani sono rimasto amico, ci sentiamo spesso, ero venuto a Genova per il derby rinviato poi per la neve. Sono venuto un altro paio di volte sempre in tribuna, ma dopodomani Francesca mi vuole portare con lei in gradinata Sud. Tornando agli anni vissuti alla Samp, ricordo quando, dopo il mio grave infortunio e un anno e mezzo di stop tra varie operazioni, in occasione della presentazione della squadra a Marassi con il Presidente Paolo Mantovani, la Sud gremita mi accolse con applausi e le mani al cielo, sono cose che ti rimangono dentro per sempre”.

    A proposito…come il goal in quel derby vero? “Vero, resta indimenticabile, ho avuto la fortuna di segnare in un derby ancora oggi ricordato per il risultato di 4-1 a favore della Samp, per il sottoscritto si trattava del primo goal in serie A, in più realizzato sotto la Sud. Ricordo i goal realizzati contro Lazio, Cagliari, al 90’ a Bergamo, ma un goal nel derby non può essere paragonato agli altri”.

    Che aria si respira prima e durante la stracittadina genovese? “L’atmosfera derby si respira a Genova durante tutto l’anno, poi la settimana precedente e gli ultimi giorni prima della sfida non riesci proprio a dormire. Quando entri in campo, non capisci più niente, i tifosi sono vicinissimi al campo, i fischi e gli applausi di entrambe le sponde fanno sì che il tempo trascorra senza nemmeno che te ne possa rendere conto. Provi della sensazioni che sono indescrivibili, soltanto chi le vive dentro te le può spiegare”.

    Nel corso della tua carriera quale è stata la gioia più grande provata e il rimpianto più pesante che non riesci a dimenticare? “Calcisticamente parlando il goal nel derby, ma ritengo ancora più importanti gli attestati di stima e affetto che ho ricevuto dopo l’infortunio da tifosi, compagni, società e dirigenti, nessuno di loro mi ha mai abbandonato. Quella situazione mi ha fatto crescere molto come uomo e giocatore. Il goal nel derby vale molto, ma gli aspetti morali vanno oltre”.

    La tua carriera è stata pesantemente condizionata da quel grave infortunio al ginocchio subito in una gara di Coppa delle Coppe contro i norvegesi del Bodo Glimt. Puoi raccontarci le sensazioni vissute in quel lungo calvario? “Erano sorti grossi problemi dopo il primo intervento, rimasi fermo 7 mesi per poi operarmi nuovamente perché l’intervento a Genova non era andato come ci si augurava. Una volta rientrato, fui trasferito in prestito, ma il trauma era stato troppo grande, al di là del fatto che subii altre due operazioni. Sono rimasto sempre in B, un anno ad Empoli, 4 a Ravenna, ma fisicamente fu un calvario. Mi allenavo, ma appena provavo qualcosa in più, il ginocchio si gonfiava e a 31 anni fui costretto a smettere, non avevo più cartilagine, non riuscivo a reggere tre, o quattro partite nel giro di pochi giorni, non potendomi allenare con frequenza, andare a mille alla domenica mi portava a subire strappi, stiramenti e altri guai muscolari, anche se ad Empoli e a Ravenna mi sono ben comportato. E pensare che contro il Bodo non avrei dovuto nemmeno giocare dopo lo stiramento subito in Coppa Italia a Vicenza, ma in quel periodo giocavo sempre, ero ritenuto indispensabile, non giocai a Torino con la Juventus. Nel preriscaldamento con il Bodo, Eriksson mi chiese di provare, parlai con Viganò, mi sentivo a posto e si decise di scendere in campo e la mala sorte mi bloccò subito al primo minuto”.

    Dall’esterno come giudichi l’attuale stagione della Sampdoria, a dir il vero piuttosto tormentata con la beffa subita contro il Werder Brema, le eliminazioni dalle varie competizioni, un rendimento altalenante in campionato e la partenza del tandem Cassano – Pazzini? “Quanto avvenuto con il Werder ha avuto ripercussioni sull’intera stagione. Se la Samp fosse entrata in Champions, probabilmente avremmo assistito ad un’altra annata e certi giocatori forse sarebbero rimasti, ma certe scelte vanno prese purtroppo. Uno è andato al Milan, l’altro all’Inter, comunque a squadre importantissime, capisco che i tifosi si siano incavolati, ma dietro a mosse simili devono per forza esserci determinate motivazioni, non credo che la società abbia effettuato tali operazioni soltanto per guadagnarci, non voglio crederci. In generale se un giocatore richiesto da un grosso club e la società non lo cede, si corre il rischio che rimanga scontento, comunque bisognerebbe conoscere come davvero siano andate le cose, quelle interne, non quelle rese pubbliche. Maccarone ha sempre fatto goal, Biabany è veloce, Macheda è un giovane di valore, sono tutti buoni giocatori, ma i due andati via erano dei campioni”.

    Chi parte favorito per mercoledì? “Non lo so, è una situazione particolare, la Samp ha dovuto fare i conti con un certo malumore dopo la partenza dei gioielli, ma si è ripresa con la vittoria ottenuta contro il Bologna, anche il Genoa ha incontrato qualche problema in stagione. Entrambe si ritrovano a metà classifica, ovviamente mi auguro che vinca la Samp, ma credo che il pareggio sia il risultato più probabile”.

    Su chi punteresti come uomo derby? “E’ una partita a sé, può risolverla l’uomo dotato di maggiore qualità, ma non è detto, potrebbe risultare decisivo un difensore come Gastaldello, oppure un centrocampista. Molte stracittadine vengono decise da un goal realizzato da un giocatore di “secondo piano””.

    Un saluto ai tifosi blucerchiati e ai sempre più numerosi lettori di Sampdorianews.net. “Ringrazio tutti i tifosi sampdoriani per gli enormi attestati di stima che hanno avuto e hanno tuttora nei mie confronti a distanza ormai di 15 anni. Ovunque la gente mi ha voluto bene, ad Ancona, ad Empoli, a Ravenna, ma la Sampdoria mi è sempre rimasta nel cuore e ancora oggi, tramite Facebook, i tifosi doriani mi scrivono cose eccezionali che mi fanno emozionare”.
     
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  7. Giampaola
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    Grazie per aver riportato quest'intervista a Bertarelli. Fa piacere leggere delle sue esperienze, emozioni e dei suoi sentimenti per la Samp.

    Il distacco da Gianluca fu traumatico, bruciante ed era chiaro che si trattava della fine di un ciclo, dell'inizio di una parabola discendente, ma credo di non essere stata sola a sperare che Mauro, come Renato Buso, del resto, potessero incarnare il nuovo gemello di Mancini.

    Mauro è stato sfortunato, ma nonostante questo ha portato avanti la sua passione: il calcio. E' un bell'esempio per i ragazzini che si avvicinano a questo sport e un esempio in genere anche se è più facile che trovi cassa di risonanza la vita del campione blasonato.

    Ricordo il derby di cui parla e in cui segnò: era il dopo Vialli e si poteva sognare ancora un po'.
     
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    CITAZIONE (Giampaola @ 15/2/2011, 15:51) 
    Ricordo il derby di cui parla e in cui segnò: era il dopo Vialli e si poteva sognare ancora un po'.

    Avevo anche il poster commemorativo con le foto scattate sui 4 nostri gol "Prima pera, Seconda pera..."

    Bertarelli non comincio' benissimo la sua avventura qui, fornendo prestazioni opache stile Marilungo e Pozzi quest'anno, poi l'anno che sembrava finalmente stesse esplodendo e dovesse spaccare il mondo e in cui aveva fornito prestazioni davvero convincenti l'uscita assassina del portiere del Bodoe Glimt in coppa coppe mise fine alla sua carriera a certi livelli :(

    Ricordo ancora Lombardo urlare impazzito alla panchina di entrare in campo a soccorerlo con la faccia terrorizzata dopo aver assistito allo scontro :(
     
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    L'altro giorno ero a lavoro in una biblioteca che attaccavo dei cartelloni con dei disegni dei bimbi della scuola e mi sono imbattuto in un almanacco del calcio datato 1995 e ho cercato la pagina della Samp e il primo nome che mi è saltato all'occhio è stato proprio il suo :)
     
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    BERTARELLI: "IN QUESTO MOMENTO ERA GIUSTO DARE UNA SCOSSA"

    “Sono venuto a Genova per vedere il derby e ho assistito anche ad altre partite. Dopo la sconfitta con il Cesena c’è da preoccuparsi, la partita era cominciata bene con due occasioni da rete per Biabiany, ma alla prima difficoltà la squadra si è persa, non ha avuto né reazione. Dispiace per Di Carlo che a fine partita aveva le lacrime agli occhi, ma le colpe sono da ripartire tra tutti, nel calcio è ovvio che ormai sia l’allenatore il primo a pagare, ma in questo momento era giusto dare una scossa, adesso non possiamo sapere se è stata fatta la scelta giusta nella scelta del tecnico, vedremo partita dopo partita.

    Se parliamo di qualità la Sampdoria era Cassano e Pazzini, ora l’organico è composto da giocatori discreti e da qualche buona individualità, ma ora in termini di qualità non si eccelle per qualità, sono necessarie aggressività e abnegazione. Sicuramente è il momento più difficile dell’era Garrone, in sette – otto mesi si è passati dalla lotta per la Champions agli scontri per non retrocedere, sono arrivati ottimi giocatori, ma non è facile sostituire i campioni che sono partiti.

    Gli errori sottoporta di Biabiany? Purtroppo sono goal che si possono sbagliare anche da altri giocatori, ma succede quando si gioca con timore, con la paura di sbagliare, anche al più bravo può capitare se non c’è la giusta cattiveria agonistica, in questi momenti si possono commettere errori anche nei passaggi più elementari, la paura fa brutti scherzi, ho visto una squadra impaurita. Cavasin? Personalmente non lo conosco, ma spero che possa portare la Samp alla salvezza, se la società l’ha scelto tra tanti candidati, avrà avuto i suoi buoni motivi.

    Il nuovo tecnico dovrà lavorare molto sull’aspetto psicologico di ogni singolo giocatore. È necessario ricompattare l’ambiente, tutti devono stare vicini in questo momento così delicato. Di Carlo? Poverino, è partito con una squadra, poi a metà stagione se ne è ritrovata un’altra, variata molto soprattutto in attacco. Anche lui ha avuto le sue colpe, quando le cose vanno male tutti hanno le proprie responsabilità, ma è anche vero che ora come ora qualcosa andava pur fatto”.


    fonte: tuttomercatoweb.com
     
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    BERTARELLI: "GIOCARE CON IL CUORE, PER LA MAGLIA, CON LA BAVA ALLA BOCCA"


    Fino alla vittoria di Bari la situazione era critica, se non si fosse vinto al San Nicola la salvezza sarebbe diventata quasi impossibile. Con questi 3 punti la squadra può affrontare le prossime partite non con serenità, ma con il giusto piglio, la sfida con il Brescia sarà fondamentale. Ho visto la squadra sia a San Siro con il Milan, che a tratti a Bari, dove ha meritato di vincere. A Milano non ha fatto nulla per vincere sotto ogni punto di vista, le partite si possono perdere, ma dipende come si perdono, a Milano si era perso male in termini di grinta e cattiveria, perdere così diventa preoccupante, ci può stare perdere contro un avversario simile, ma bisogna dimostrare di esserci, sennò fa male a livello di ambiente.

    Sono convinto che domenica la Samp farà una grossa partita, non posso prevedere il risultato finale, anche il Brescia ha l’imperativo di vincere, è una sfida cruciale per entrambe le compagini, sono certo che le Rondinelle arriveranno a Genova con la grinta mostrata contro il Milan, per loro sarà l’ultima spiaggia. Non conosco personalmente i giocatori della Samp, ma anche il migliore, se entra in campo con la paura, sbaglia il passaggio di due metri senza avversario, la cattiveria e la determinazione devono colmare ogni paura. In diverse occasioni non ho visto una squadra “cattiva”, mi auguro di essere sentito a breve. I tifosi blucerchiati sono sempre vicini e calorosi perché giocare con la paura non è facile se non si sopperisce con la determinazione e la grinta al di là degli schemi e della pressione per il risultato. Ogni singolo giocatore deve trovare dentro di sé le proprie motivazioni, il giocare con il cuore e per la maglia, con la bava alla bocca.

    A Bari ho visto una buona partita, si sono create diverse occasioni da goal, ma contro un avversario virtualmente già spacciato, si sono intraviste di meno le proprie carenze. Chi è abituato a lottare per non retrocedere, come il Brescia ha dimostrato contro il Milan, lotta su ogni pallone, è quello che dovrà fare la Sampdoria. Sono convinto che farà una grossa partita e auguriamo coi che la prestazione venga accompagnata da un risultato positivo. È necessario battere Brescia e Palermo in casa, il derby è sempre il derby e a Roma, anche in ricordo di quanto avvenuto l’anno passato, nessuno ti regalerà niente.


    fonte: sampdorianews.net
     
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    BERTARELLI: "FOGGIA UN VALORE AGGIUNTO. MI DISPIACE PER I FISCHI A MACCARONE"


    Ai microfoni di Radio 103, la radio ufficiale di Sampdorianews.net, ha parlato l'ex attaccante della Sampdoria Mauro Bertarelli, durante il programma "Sampdoria sempre con te" in onda dalle ore 19 alle 20 il lunedì, il mercoledì e il venerdì sera:

    Cominciamo dal mercato. L'ingaggio di Foggia è sicuramente un'operazione importante. Come vedi questa operazione?:
    "È un grande acquisto. La squadra ha già un organico importante, con l'acquisto di Foggia acquisisce ancora più qualità. La Samp resta, a maggior ragione, la favorita".

    Secondo te mancava un giocatore dai piedi buoni in mezzo al campo? Soprattutto dopo l'addio di Guberti in direzione Torino.:
    "Foggia è sicuramente un valore aggiunto. Dipende anche da come Atzori lo farà giocare. Sta a lui creare un buon gruppo e riportare la Samp dove le compete".

    Che impressione ti ha fatto la Samp di queste prime giornate di campionato?:
    "Ho visto la partita con il Padova. Non mi è dispiaciuta. Mi sembra che il lavoro di Atzori stia cominciando a dare dei frutti. Gianluca lo conosco: ha giocato con me a Ravenna per 4 anni. Già allora aveva in testa di fare l'allenatore. E poi ha ottenuto risultati importanti: ha fatto molto bene a Catania, a Reggio Calabria, tutte piazze importanti se pensiamo che è ancora giovane. Serve un po' di tempo. La Sampdoria ha una grande rosa. Bisogna però anche trovare la giusta predisposizione mentale e le giuste motivazioni per accettare e giocarsi al massimo del proprie possibilità il campionato di serie B".

    In questo senso la partenza di un giocatore come Poli, un ottimo elemento che però ha accusato il colpo della retrocessione e probabilmente non era molto motivato, si può leggere sotto una luce positiva?:
    "Esatto. Anche perché a Genova la pressione della tifoseria c'è, si sente. Con tutto che i tifosi sono sempre molto pazienti e ben disposti verso squadra e società".

    Da ex attaccante, su quale dei quattro attaccanti della Samp punteresti?:
    "Mi spiace per Maccarone, intanto. Non è riuscito ad esprimersi al meglio, e cominciano ad arrivare i primi fischi. La scelta è difficile: sono tutti giocatori importanti. Di categoria e anzi, potrebbero tranquillamente trovarsi a proprio agio in A".


    fonte: sampdorianews.net
     
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    Presente alla festa del club "Fontanile d'Asti", parla anche Mauro Bertarelli, ex giocatore blucerchiato: la sua avventura a Genova fu segnata da molta sfortuna ed infortuni vari, che lo portarono poi a chiudere nel 2002 la carriera agonistica. Tuttavia, come riporta il Corriere Mercantile, Bertarelli è sempre felice di vedere i colori blucerchiati, così come è sempre a contatto con il mondo del calcio: «Adesso alleno i ragazzini dell'Ancona e spero di prendermi da allenatore tutte le soddisfazioni che non sono riuscito ad ottenere da calciatore». Come detto, i tifosi gli vogliono molto bene: «Forse perché al "Ferraris" ho sempre dato il massimo - afferma l'ex attaccante - anche se purtroppo non sono riuscito a fare tutto ciò che avrei voluto». Un Bertarelli che torna spesso allo stadio: «Non ho molto tempo, visto il mio lavoro - continua - ma quando posso vengo. Anche perché a Genova ho lasciato degli amici, come Francesca Mantovani, con la quale condivido il posto in Gradinata. Vedere la partita in Sud è qualcosa di indescrivibile».

    Proprio sotto la Sud, Bertarelli segnò il suo primo gol in Serie A: «Un'emozione fantastica. Era un derby che vincemmo 4-1, quello sospeso a causa del lancio di carta igenica dalla Nord nell'intervallo - prosegue l'ex giocatore blucerchiato - Credo che, da allora, la Samp non abbia più vinto un derby con un tale scarto. Ricordo come ci fosse un gran voglia di vincere, perché molti veterani non avevano digerito i festeggiamenti rossoblu a seguito della sconfitta della Samp in Coppa Campioni». Strano, visto che Bertarelli era stato vicino al Genoa, quando giocava nelle giovanili dell'Ancona: «Ne avevo sentito parlare, ma poi arrivò la Juventus, che mi inserì nell'operazione Vialli: sono stato juventino senza essere stato in squadra neanche un giorno - dice Bertarelli, transitato anche per Empoli e Ravenna - Comunque avrei voluto dar di più per la maglia blucerchiata».

    www.sampnews24.com/lombardo-sono-pronto-a-scattare-6755.html
     
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    Ricordo bene quella maledetta sera in cui si procurò quel bruttissimo infortunio.Aveva fatto un grande precampionato quell'anno,era il più in forma dei nostri attaccanti.
     
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    Sì c'ero anch'io quella sera (tra cui tra parentesi si ruppe anche Platt); peccato perchè stava crescendo dopo essere arrivato qui con tante speranze ma fisicamente probabilmente non ancora pronto per la serie A
     
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