Sampdoria-Lecce 6-2

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    Che strazio dover aspettare così tanto per vedere i gol, ma ne è valsa la pena.


    Samp gioca a tennis (6-2): FantAntonio e il Pazzo danno spettacolo. La difesa necessita di rinforzi
    16.08.2009 23.51 di Diego Anelli articolo letto 355 volte
    Fonte: sampdorianews.net
    © foto di Giacomo Morini

    Le premesse della vigilia sono state confermate pienamente sia nel bene, che nel male. Contro un Lecce appena retrocesso dalla massima serie, ma ancora un cantiere aperto in attesa dei numerosi colpi da piazzare nelle ultime 2 settimane di mercato, la Sampdoria ha dimostrato, come se ce ne fosse ancora bisogno, di vantare la migliore coppia offensiva italiana del campionato, di avere rafforzato notevolmente il centrocampo sia per tecnica, che per dinamismo con gli innesti di Tissone e Mannini.

    Resta un un’unica, ma finora gigantesca pecca: la difesa sbanda in maniera preoccupante ogni qual volta l’avversario si affaccia dalle parti di Castellazzi. E’ vero, sulla sinistra il titolare, almeno sulla carta, è Zauri e non Ziegler, si è voluto testare il promettente Cacciatore sulla destra, mancavano Gastaldello e il lungodegente Accardi, ma la Sampdoria ha bisogno come il pane di almeno un difensore di valore, se non due.

    Rispetto alla passata stagione il centrocampo ha personalità, tecnica, dinamismo e continui inserimenti in fase offensiva: Mannini fa male in progressione e non si risparmia in fase di copertura, Tissone mette in evidenzia personalità, senso della posizione, caparbietà e tecnica brasiliana. È proprio l’ex centrocampista di Atalanta e Udinese a strappare applausi con un ottimo servizio in profondità per Pazzini al 4’, ma Rosati esce con tempismo. È comunque l’antipasto al vantaggio doriano: Padalino sgroppa sulla destra e scarica per Cassano, che trova i tempi per servire il Pazzo che trafigge in diagonale il numero uno leccese.

    La reazione ospite non si fa però attendere e cominciano ad emergere le lacune difensive della Sampdoria: Baclet fa dannare Cacciatore sulla sinistra, servizio per Vives, che, completamente smarcato nel cuore dell’area, calcia sul fondo graziando Castellazzi. Poco dopo Cassano perde una brutta palla in fase d’impostazione, scatta il contropiede giallorosso con Edinho, Lucchini evita guai peggiori chiudendo su Giacomazzi. Al 20’ deve pensarci il numero 1 blucerchiato a dire di no al tiro a giro operato da Defendi.

    Passato indenne il pericolo, la Sampdoria torna a macinare gioco sugli esterni, dove Padalino e Mannini sono letteralmente scatenati. Al 17’ l’ex napoletano fa il bello e cattivo tempo sulla sinistra, cambio di gioco per Padalino, che, in spaccata, non trova lo specchio della porta. 9 giri di lancette più tardi lo svizzero prova a ricambiare il favore al compagno, imbeccandolo con una palla a scendere, ma Rosati fa buona guardia sul colpo di testa di Mannini.

    Il forcing doriano porta comunque i frutti tra il 31’ e il 32’ quando sale in cattedra Antonio Cassano: il genio barese prima insacca meravigliosamente di tacco su corner battuto da Ziegler, poi serve di gran classe Mannini che s’invola sul fondo, cross in centro per l’accorrente Pazzini che non perdona da due passi, 3-0, pratica chiusa. Nell’intervallo De Canio opta per Schiavi al posto di Diamoutene, cambia la forma, non la sostanza: al 60’ tutto il Ferraris in piedi per rendere il giusto tributo alla gemma di Cassano, che, servito da un lungo lancio del neo-entrato Stankevicius, supera l’incolpevole Rosati con un cucchiaio da incorniciare.

    Il Lecce non ci sta però a passare da autentico sparring – partner e, dopo un palo scheggiato da Mesbah con il decisivo intervento di Castellazzi, trova il goal della bandiera con Defendi, bravo e fortunato ad approfittare di una carambola al limite dell’area. Prima di uscire dal terreno di gioco, FantAntonio vuole regalare l’ultima chicca al suo pubblico: parte dalla destra, fa secchi un paio di avversari, tunnel secco sul proprio marcatore, palla al bacio per il neo-entrato Poli, atterrato in area da Angelo: espulsione per il brasiliano, Rosetti concede il penalty, realizzato con precisione da Palombo al 75’.

    Nei minuti finali è pura accademia: la caotica difesa blucerchiata regala il secondo goal agli avversari, stavolta è Vives a gonfiare la rete, si rivede in campo l’acclamato Bellucci, e Padalino, su assist ancora di Stankevicius, porta a 6 le marcature di una Sampdoria tanto spettacolare e divertente da centrocampo in su, quanto vulnerabile e non competitiva nelle retrovie. Un intervento deciso sul mercato è doveroso per non lasciare dannatamente incompiuta una creatura che promette emozioni e perle con i suoi 3 campioni.


    SAMPDORIA – LECCE 6-2

    RETI: 8’ Pazzini (S), 31’ Cassano (S), 32’ Pazzini (S), 60’ Cassano (S), 73’ Defendi (L), 75’ Palombo (S) [rig.], 81’ Vives (L), 90’ Padalino (S)

    SAMPDORIA [4-4-2]: Castellazzi; Cacciatore (55’ Stankevicius), Rossi, Lucchini, Ziegler; Mannini, Palombo, Tissone (72’ Poli), Padalino; Cassano (84’ Bellucci), Pazzini (A disp: Fiorillo, Zauri, Franceschini, Marilungo). All. Del Neri.

    LECCE [4-3-2-1]: Rosati; Angelo, Diamoutene (46’ Schiavi), Fabiano, Mazzotta; Mesbah (61’ Lepore), Giacomazzi, Edinho; Vives, Defendi; Baclet (A disp: Petrachi, Polenghi, Agnelli, Triarico, Cacia). All. De Canio.

    ARBITRO: Rosetti

    AMMONITI: Cacciatore (S); Mesbah, Mazzotta, Fabiano, Giacomazzi, Vives (L)

    ESPULSO: 74’ Angelo (L) per fallo da ultimo uomo


    NOTE: circa 15.000 spettatori paganti, con una decina di leccesi al seguito.

    Fonte: Tuttomercatoweb.com
     
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