Associazione Sportiva Roma-
.Qua il problema non è l’allenatore è palese. Il problema è la squadra costruita coi piedi. Un caos di giocatori che ricoprono qualsiasi tipo di ruolo... e difatti da iniziò stagione li ho visti cambiare almeno 7 moduli e non partire praticamente mai con gli stessi 11. Prima davanti giocavano con dzeko under el shaarawy, poi fuori el shaarawy dentro kluivert, poi fuori kluivert e under dentro shick e pastore. Ora rientra perotti.
A centrocampo quando lo resuscitano dentro de Rossi, prima senza nzonzi poi con nzonzi al suo posto ora insieme. Sulle mezzali pastori e Pellegrini... ah no poi cristante che però può giocare anche trequartista. Ma perché non provare coric... oh telo lì abbiamo anche zaniolo.
In difesa prima quella a 4, poi proviamo quella a 3 con juesus centrale. Poi di nuovo a 4 con lui terzino. Però c’e Kolarov. A destra florenzi santon e karsdorp.
A tutto questo aggiungeteci una pippa in porta.
Non so voi ma io ho il mal di testa.
A me sinceramente il problema della Roma non sembra tanto la confusione di uomini e moduli nel corso della stagione, quanto il totale fallimento della campagna acquisti estiva, a cui peraltro non è stato minimamente posto rimedio a gennaio.
La confusione di uomini e moduli è solo una conseguenza di questa situazione in cui Di Francesco si è trovato a lavorare e il tecnico abruzzese, tutto sommato, era riuscito a mettere un po' d'ordine in questo marasma, valorizzando alcuni giocatori (Zaniolo su tutti) ed escludendone altri (Pastore in primis).
Il punto è che la Roma della passata stagione poteva fare affidamento su un super portiere come Alisson che in molte circostanze era riuscito a far guadagnare punti alla propria squadra ad di là dei meriti sul campo della stessa.
Sostituire Alisson con Olsen è stato traumatico come lo fu per noi il passaggio da Storari a Curci.
Dietro poi hanno un centrale di livello assoluto che si chiama Manolas, mentre gli altri (Fazio, Marciano, Juan Jesus) sono tutti difensori mediocri. Se manca il greco (o non è in forma) la difesa della Roma si trasforma in un autentico colabrodo.
I due sulle fasce sono indubbiamente più bravi a spingere che a difendere e sulla destra, in particolare, Florenzi quest'anno ha mostrato tutti i suoi limiti nel ruolo di terzino.
Altro punto debole la mediana difensiva. De Rossi ormai è quasi un ex, Nzonzi è un giocatore molto lento e tecnicamente si limita al compitino e tutti gli altri (Cristante, Pellegrini, Zaniolo, etc.) sono giocatori molto più portati alla fase offensiva che al recupero palla.
Per questo la Roma dalla cintola in su è una squadra competitiva e con molte (fin troppe) soluzioni a disposizione, ma dietro è un disastro.. -
.Qua il problema non è l’allenatore è palese. Il problema è la squadra costruita coi piedi. Un caos di giocatori che ricoprono qualsiasi tipo di ruolo... e difatti da iniziò stagione li ho visti cambiare almeno 7 moduli e non partire praticamente mai con gli stessi 11. Prima davanti giocavano con dzeko under el shaarawy, poi fuori el shaarawy dentro kluivert, poi fuori kluivert e under dentro shick e pastore. Ora rientra perotti.
A centrocampo quando lo resuscitano dentro de Rossi, prima senza nzonzi poi con nzonzi al suo posto ora insieme. Sulle mezzali pastori e Pellegrini... ah no poi cristante che però può giocare anche trequartista. Ma perché non provare coric... oh telo lì abbiamo anche zaniolo.
In difesa prima quella a 4, poi proviamo quella a 3 con juesus centrale. Poi di nuovo a 4 con lui terzino. Però c’e Kolarov. A destra florenzi santon e karsdorp.
A tutto questo aggiungeteci una pippa in porta.
Non so voi ma io ho il mal di testa.
Ho pensato anche io quello che hai scritto. hai centrato i problemi della roma ed è chiaro che adesso è difficile mettere ordine.
A Roma è sicuramente difficile lavorare con calma, c'è fretta, si hanno pressioni ma un allenatore con le idee chiare avrebbe insistito con un blocco per poi apportare modifiche (poche e ogni tanto) strada facendo.
E qui mi allaccio al discorso che spesso tanti lamentano il fatto che il Giamp apporta piccole modifiche, punta sempre sui soliti 13/14 ma vediamo che, nonostante lo spessore della rosa della Roma, cambiare spesso uomini e moduli alla lunga non paga.
O meglio, forse paga se hai 2 o 3 giocatori che mascherano i problemi, come da te il citato Allison o un Dzeko in stato di grazia.
Ma sono sensazioni, comunque sia è probabile che con un allenatore meno "creativo" magari avrebbero gli stessi punti ma guadagnati in maniera diversa.. -
ToniSamp.
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Il problema è aver cambiato un allenatore che non stava facendo male, nonostante alcuni rovesci pesanti e un'eliminazione dalla Champions che ci poteva stare.
Ranieri mi sembra in formato Cavasin, non ha ancora capito una mazza e sta facendo delle formazioni da Ridolini. Per me c'è una flebile speranza di recuperare la situazione solo se richiamano Di Francesco.. -
.quanto il totale fallimento della campagna acquisti estiva, a cui peraltro non è stato minimamente posto rimedio a gennaio.
Puoi aver ragione. Nel senso che, sicuramente gli acquisti estivi sono stati un flop. Ma per me c'è di più; esempio: col Porto sono sembrati un squadra senza logica, senza un'idea di come stare in campo; uno direbbe "colpa dell'allenatore", eppure in campo c'erano Florenzi, Manolas, Juan Jesus, Kolarov, Pellegrini, El Shaarawy, Perotti e Dzeko, cioè 8/11 di giocatori dell'anno scorso, squadra arrivata terza e in semifinale di CL. Quindi va un po' a farsi benedire il discorso problema allenatore e mercato.
Per me c'è un problema di fondo enorme nell'ambiente nel suo insieme. E anche Totti che ieri dice "se mi esprimo, qualcosa cambia", me lo fa un po' confermare.. -
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da tmw inizia la conferenza stampa di mister Ranieri h 15 06.
Secondo me non dice sciocchezze anzi. Poi a Roma è appena arrivato!!!
Viene da tre esoneri OK però io aspetterei un attimo a giudicarlo male (parere mio)-. -
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Non lo avevo mai osservato bene ma quanto è lento e pontone nzonzi??? Alcuni della Roma hanno fatto una partita inquietante......mah. . -
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Roma-Parma sarà l’ultima partita di Daniele De Rossi in giallorosso
L’AS Roma rende noto che la carriera in giallorosso di Daniele De Rossi giungerà a conclusione al termine di questa stagione.
De Rossi, romano, romanista e cresciuto nel settore giovanile della Società, ha finora collezionato 615 presenze e 63 reti nei suoi 18 anni in maglia giallorossa e occupa il secondo posto tra i calciatori con più partite nella Roma, alle spalle di Francesco Totti.
È entrato a far parte del settore giovanile del Club nel 2000, arrivando a debuttare in prima squadra nel 2001, prima di affermarsi rapidamente come uno dei migliori interpreti del suo ruolo. Presenza dominante nel cuore del centrocampo per quasi due decenni, De Rossi ha ufficialmente ereditato la fascia di capitano da Francesco Totti a seguito del suo ritiro nel maggio del 2017.
Con la Roma, Daniele ha vinto per due volte la Coppa Italia nel 2007 e nel 2008 e per una volta la Supercoppa nel 2007, segnando un gol decisivo a San Siro contro l’Inter.
De Rossi non si ritirerà dal calcio giocato. All’età di 35 anni, ha intenzione di intraprendere una nuova avventura lontano dalla Roma.
“Per 18 anni, Daniele è stato il cuore pulsante dell’AS Roma”, ha dichiarato il presidente del Club Jim Pallotta. “Ha sempre incarnato il tifoso romanista sul campo con orgoglio, affermandosi come uno dei migliori centrocampisti d’Europa, a partire dal suo debutto nel 2001 fino a quando ha assunto la responsabilità della fascia da capitano.
Ci commuoveremo tutti quando, contro il Parma, indosserà per l’ultima volta la maglia giallorossa e rispettiamo la decisione di proseguire la sua carriera da calciatore, anche se, a quasi 36 anni, sarà lontano da Roma.
A nome di tutta la Società voglio ringraziare Daniele per lo straordinario impegno profuso per il Club. Le porte della Roma per lui rimarranno sempre aperte con un nuovo ruolo in qualsiasi momento deciderà di tornare”.
Oltre alla sua straordinaria carriera in giallorosso, De Rossi è diventato uno degli elementi più rappresentativi della storia della Nazionale. Con 117 presenze è al quarto posto tra i calciatori che hanno indossato più volte la maglia Azzurra, partecipando a tre campionati Mondiali, incluso quello vinto nel 2006 al fianco di Totti e Perrotta, tre campionati Europei e due Confederations Cup.
Tenace e carismatico, De Rossi resterà per sempre sinonimo di Roma e della Roma, Club che ha rappresentato impeccabilmente, con lealtà e orgoglio durante la sua carriera.
Oggi, alle 12:45, Daniele De Rossi terrà una conferenza stampa al centro sportivo di Trigoria.
https://www.asroma.com/it/notizie/2019/05/...-in-giallorosso. -
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Stanno facendo piazza pulita dei "senatori" direi... . -
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E' sempre rotto ultimamente.
Si ricorderà di noi per aver segnato l'ultimo goal della sua carriera in Italia (almeno questo record lo strappiamo ai blu e rossi che li hanno tutti), che, peraltro, andava annullato.. -
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A me è sempre piaciuto. . -
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Roma, l'audio di De Rossi agli amici: "Nessuno mi ha parlato per un anno, mi hanno cacciato e poi ci hanno ripensato"
https://video.repubblica.it/sport/roma-l-a...335235?ref=tgpr. -
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As Roma sotto assedio. De Rossi via, "vendetta" dei tifosi: “No allo stadio”
“Ci togli De Rossi? E noi ci teniamo l'Olimpico”. È “occhio per occhio” il motto di una larga frangia del tifo romanista, che, delusa dalla “cacciata” del capitano romano e romanista, sembra determinata a tutto pur di fare uno sgarbo alla società. A contestare la decisione di allontanare De Rossi oltre un migliaio di tifosi, accorsa sotto la sede dell'Eur, in viale Tolstoj, con cori, striscioni e fumogeni. Una protesta nata sui social e sfociata in piazza, che ha in qualche modo compattato sostenitori di ogni genere; dai gruppi organizzati della Curva ai semplici delusi.
Baldissoni, Fienga e Pallotta i bersagli preferiti dei manifestanti, guardati a vista da poliziotti in tenuta antisommossa. "Noi lo stadio non lo vogliamo", “Vendi la Roma e non rompe li co….”, “Le leggende non si toccano” gli slogan più gettonati, ed ancora "Pallotta-Roma, mai Stati Uniti" scritto su un muro. Nessuna tensione con le forza dell'ordine però, tifosi di ogni età e provenienza protestano insieme, pacificamente, uniti dalla voglia di "vendicare" il proprio capitano".
Un desiderio che sfocia anche nel boicottaggio della costruzione dell'impianto di Tor di Valle, già travagliata di suo, come testimoniano due giovanissimi tifosi accorsi all'Eur, Alessio e Giorgio: "Lo stadio? Non lo vogliamo, stiamo tanto bene all'Olimpico...". Gli fa eco un tifoso più anziano, Francesco, che ammette: "Pur di fare un dispetto a Pallotta ci rinuncio, magari se ne va...".
Insomma, apparentemente il tipico caso del marito che si taglia gli attributi per far dispetto alla moglia. E pensare che solo pochi giorni prima la situazione era agli antipodi, con il presidente Pallotta che tramite un comunicato invitava proprio il popolo romanista a far sentire la propria voce su iter, quello relativo allo stadio, apparentemente immobile. Il mondo capovolto, nel giro di pochissimo, e chissà che non possa cambiare anche il destino dell'impianto.
http://www.affaritaliani.it/roma/as-roma-s...html?refresh_ce. -
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Mi ricorda molto il Mancini che ando via da "Mantovani".
Hanno chiuso un ciclo!
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Spesso sostengo che uno dei mali del calcio moderno sia quello di aver cancellato le bandiere, perché si è creata una frattura di identità tra calciatore squadra e questo non va bene per l'innamoramento del tifoso; ma in alcuni frangenti mi viene da pensare anche il contrario. Questo è uno di quei casi. Quando un calciatore diventa più importante del bene della squadra è altrettanto pericoloso. . -
Dave1981.
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Spesso sostengo che uno dei mali del calcio moderno sia quello di aver cancellato le bandiere, perché si è creata una frattura di identità tra calciatore squadra e questo non va bene per l'innamoramento del tifoso; ma in alcuni frangenti mi viene da pensare anche il contrario. Questo è uno di quei casi. Quando un calciatore diventa più importante del bene della squadra è altrettanto pericoloso.
Molto sta Nell intelligenza delle 3 parti:i tifosi, la società e il giocatore in questione. Il giocatore deve rendersi conto che per limiti di età e forma fisica nn può sempre pretendere di essere titolare ma accettare un ruolo di comprimario in campo e di leader silenzioso nello spogliatoio. Noi tifosi rendersi conto della non immortalità calcistica del ns eroe in questione. La società invece è giusto che segua i suoi programmi senza mancare di rispetto a chi a dato tanto alla società stessa.
Ma spesso sono equilibri che facilmente vengono rotti..
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