Enrico Mantovani (1993-2002)

Enrico Mantovani (1962) è un imprenditore ed ex dirigente sportivo italiano.

Figlio di Paolo Mantovani, per un certo periodo imprenditore petrolifero, e poi presidente della Sampdoria, ebbe l'incarico a succedergli dopo la sua morte, e lo ricoprì dal dicembre del 1993 al febbraio del 2002. Cercò di promuovere una revisione del sistema calcio, a suo modo di vedere ormai tramutato in mero business. Fu il primo, sulla scia di suo padre, a parlare chiaramente di doping amministrativo: a suo dire, una politica di investimenti eccessivi, a fronte di un passivo gestionale, andava considerata alla stregua del doping. Ebbe modo di scontrarsi con il potente Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, il quale pretese di prendere parte ad una riunione dei presidenti della Lega, alla quale non avrebbe potuto partecipare. Enrico Mantovani si oppose decisamente. A seguito della partenza di Roberto Mancini, che lasciò la Sampdoria a costo zero, dopo 15 anni in blucerchiato, Enrico fu duramente contestato da larga parte della tifoseria blucerchiata e fu oggetto di intimidazioni e insulti. Sotto la sua presidenza, la squadra (modellata, ad onor del vero, dal padre, il quale condusse l'estate precedente la sua ultima campagna acquisti) conquistò la quarta Coppa Italia, al termine della stagione '93/'94. Nonostante diversi acquisti di campioni affermati e giovani talenti, valorizzati ed in seguito ceduti per far quadrare il bilancio, la sua presidenza fu teatro di un progressivo ridimensionamento dell'Unione Calcio Sampdoria, che dapprima retrocesse in Serie B nella stagione '98/'99 (condannata da un rigore inesistente assegnato dall'arbitro Trentalange, durante la penultima partita, sul campo del Bologna) e si ritrovò, nella stagione '01/'02, a lottare per non retrocedere in serie C. Mantovani cedette la Sampdoria a Riccardo Garrone nel 2002, ritirandosi dall'attività di imprenditore calcistico, ma rimanendo intatta nel suo cuore la fede blucerchiata.