Riccardo Ferri (1994-1996)

Difensore

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    Riccardo Ferri (Crema, 20 agosto 1963) è un ex calciatore italiano.

    Cresciuto nell'Inter, esordì in Serie A l'11 ottobre 1981 contro il Cesena, ad appena 18 anni. Divenne titolare due anni dopo e vestì la casacca nerazzurra per 13 stagioni in totale.

    Vinse con la maglia dell'Inter lo "Scudetto dei record" 1988-89, la Supercoppa Italiana 1989 e la coppa Uefa 1991 e 1994, sotto la guida di Giovanni Trapattoni.

    Nel 1994 passò alla Sampdoria, insieme al compagno di squadra Walter Zenga, e lì chiuse la carriera dopo altre due stagioni.

    Nazionale
    Ha vestito per 45 volte la maglia della Nazionale, segnando 4 reti. Il suo esordio risale al 6 dicembre 1986 contro Malta. Disputò gli Europei del 1988 e i Mondiali del 1990, prima di lasciare la Nazionale nel 1992. È arrivato terzo a Italia '90. Attualmente è un commentatore televisivo.



    Wikipedia.
     
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    Ottimo difensore nell'Inter, arrivò alla Samp nemmeno tanto "vecchio" ma ormai un pò in fase calante, anche per colpa di qualche infortunio. Un difensore di quelli "vecchia maniera", rude e concreto. Giocò poco meno di 50 partite in due anni (coppe comprese) senza lasciare ricordi particolarmente brillanti nei tifosi blucerchiati.
     
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  3. fabbriz
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    Bhe, neanche brutti però.
    Sempre meglio di Nava....
     
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    Come sostituto di Vierchowod (altro difensore vecchia maniera) fu penoso. Ci comperammo la coppia che ci fece perdere i mondiali piu' facili da vincere.... Italia 1990... quando le squadre italiane domivano in Europa ed Schillaci divento' il capocannoniere del mondiale. Per me l'accoppiata Zenga-Ferri ci fu fatale!!!
     
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  5. Dani-83
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    ESCLUSIVA SAMPDORIANEWS - Riccardo Ferri: "Mie speranze? Coppa Italia alla Samp, scudetto all'Inter"

    Fonte: sampdorianews.net

    Nei prossimi impegni la Sampdoria dovrà vedersela prima con il Catania guidato da Walter Zenga, poi disputare il ritorno di Coppa Italia a San Siro. L’Uomo Ragno e l’Inter rappresentano rispettivamente un amico e la squadra di una vita per Riccardo Ferri, rimasto comunque assai legato all’ambiente blucerchiato in virtù della positiva esperienza vissuta tra il 1994 e il 1996.

    Sampdorianews.net lo ha contattato in esclusiva per i propri lettori per ricevere la sua disamina tecnico-tattica alla vigilia di una settimana di fondamentale importanza per i nostri colori.

    Come giudichi il lavoro finora svolto a Catania dal tuo grande amico Walter Zenga?
    “Sicuramente ottimo, anche gli scettici si sono dovuti ricredere sulle sue capacità tecniche, tattiche e gestionali, è riuscito ad amalgamarsi perfettamente con l’ambiente. Ha rappresentato una sorpresa per tanti, ma conoscevo benissimo la sua ambizione di far bene nel nostro campionato ed è riuscito a sfruttare al massimo questa opportunità. All’estero si era comportato benissimo, si sta prendendo una grande rivincita, oltre che un’importante soddisfazione personale”.

    Quali potrebbero essere gli uomini e le soluzioni tattiche alle quali Mazzarri e Zenga potrebbero affidarsi per aggiudicarsi il successo?
    “Indipendentemente dagli uomini in campo e alla presenza di due autentici gioielli come Pazzini e Cassano, sarà decisivo l’atteggiamento della Samp in fase d’impostazione, deve prestare attenzione alle ripartenze, perché il Catania è una squadra elastica, capace di ripartire velocemente facendo partecipare numerosi uomini alla manovra, riuscendo a ribaltare l’azione con grande facilità”.

    Riuscirà la Samp a restare concentrata sull’impegno in terra siciliana, oppure sarà impossibile non pensare alla partitissima di San Siro?
    “Sono convinto che Mazzarri abbia lavorato molto in settimana sulla testa dei suoi giocatori, in maniera che restino concentrati su entrambe le sfide, si tratta di impegni su competizioni diverse. I giocatori non dovranno risparmiare in termini di dispendio di energie. A Catania la Samp è consapevole di andare a giocare in un ambiente difficile, trovandosi contro un’avversaria molto preparata, la classifica non rispecchia gli obiettivi iniziali fissati dalla società, ma 3 punti si rivelerebbero importanti per collocare la Samp in una posizione più consona ai suoi valori”.

    Da ex neroazzurro ed ex blucerchiato, che partita ti aspetti a San Siro?
    “Psicologicamente dipenderà molto dai risultati che Inter e Samp conquisteranno in trasferta, rispettivamente contro Juventus e Catania. Mi immagino che l’Inter cercherà di ribaltare il risultato, costruendo l’impresa nei primi 45’, la Samp dovrà soffrire e sfruttare al meglio le occasioni che le capiteranno. Se i blucerchiati limiteranno i danni nel primo tempo, sono ottimista per il risultato finale. Non sarà comunque una passeggiata, l’Inter è capace di ribaltare ogni risultato”.

    Quante probabilità ha il Doria di approdare in finale?
    “Tantissime, il risultato dell’andata è molto cospicuo. Mi auguro che la Samp possa vincere la Coppa Italia e l’Inter lo scudetto. Ho ricordi bellissimi di Genova e spero che i blucerchiati possano conquistare il trofeo a prescindere dall’altra finalista: in quella partita i valori vengono azzerati in fretta, sarebbe una grande iniezione d’entusiasmo per l’ambiente, visto il miglior piazzamento in campionato dei cugini”.

    Nel caso in cui si separassero le strade professionali tra il Doria e Mazzarri, come vedresti Zenga sulla panchina blucerchiata e, perché no, te tra i suoi collaboratori?
    “Conosciamo l’ambiente, sarebbe un’esperienza positiva, mai dire mai… Mazzarri sta facendo grandi cose a Genova, ma mi auguro che Walter possa avere presto un’opportunità importante, come potrebbe essere la Samp”.


     
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    Con queste dichiarazioni ha guadagnato posizioni ai miei occhi,mi sembrava un servo dell'inter ma a quanto pare tifa anche un po per noi
     
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    Doriano MB
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    A me non e' mai piaciuto soprattutto perche' Ferri e Zenga ci hanno fatto perdere Italia 90 quando il piu' forte difensore centrale al mondo, Vierchowod, era stato lasciato in panchina. Non credo che da noi Feri abbia combinato molto.
     
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  8. deejay65
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  9. Ale in the Stretch
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    CITAZIONE (deejay65 @ 18/4/2009, 19:45)
    :risata2:

    Questo però è Michele :lol:
     
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  10. deejay65
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    CITAZIONE (Ale in the Stretch @ 18/4/2009, 19:48)
    CITAZIONE (deejay65 @ 18/4/2009, 19:45)
    :risata2:

    Questo però è Michele :lol:

    lo so lo so :yeah:
     
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    Doriano MB
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    ClubDoria46 - Riccardo Ferri non dimentica la Sampdoria: "Che squadra…"

    In esclusiva a ClubDoria46 Riccardo Ferri torna sulla sua esperienza alla Sampdoria. Due stagioni giocate per vincere prima dell’addio al calcio.

    Si ricorda come arrivò a Genova?

    C’era un’interessamento da parte della famiglia Mantovani, mi ero sentito anche con Roberto Mancini, che mi convinse subito ad accettare la Sampdoria. Il presidente Pellegrini aveva intenzione di cambiare Zenga con Pagliuca e nella trattativa ci finii anch’io.

    Una grande occasione per lei per rifarsi con un’altra grande squadra…

    Arrivai a Genova e trovai una società che aveva delle aspettative su di me, fu l'inizio di una nuova vita. Un club che mi diede il tempo per recuperare la migliore condizione. Nessuno forse però si aspettava che potessi dare quel contributo così importante alla squadra in quel campionato.

    Il primo a sorprendersi sembra proprio lei…

    Mi sentivo di dovere qualcosa alla Sampdoria che mi aveva dato questa opportunità. Ci sono riuscito per un anno e mezzo e non per due ma ho dato il 120% di me.

    Era una squadra forte la sua Sampdoria?

    Due squadre attrezzate per fare bene, per giocarsi un posto in Europa. Una squadra che avrebbe potuto vincere anche la Coppa delle Coppe se non fosse stato per quel gol di Schwarz nel finale.

    Altri ricordi?

    Non dimenticherò mai quel giorno quando perdemmo in casa con la Fiorentina. Uscimmo a piedi e ci applaudirono per il comportamento tenuto in campo. Una cosa insolita. A San Siro era difficile vedere certe cose…

    A Genova si ricordano ancora di lei con piacere…

    Sono stati due anni che ricordo con grande affetto. Ringrazio il popolo sampdoriano per l’affetto e l’appoggio che mi hanno dimostrato e dato. Apprezzarono che io ce la misi tutta per cercare di dare tutto quello che avevo. L’anno dopo giocai di meno, ci fu un problema con Eriksson e quindi decisi di smettere anche perchè con l’andare del tempo avrei dovuto allenarmi in un certo modo per ottenere il 50 per cento delle mie possibilità. Non avevo voglia di fingere di stare bene per strappare un contratto.

    Smettere è stata la scelta giusta?

    Fu una scelta di fisico e non di testa. La scelta più brutta per un calciatore. Ti rendi conto che il tuo corpo non è più in grado di sorreggere certe velocità, determinati urti e decidi di rientrare nei box come succede in F1.

    Aveva mai giocato con un numero 10 come Roberto Mancini?

    Mattheus era un numero dieci diverso, forse Beccalossi, ma come Mancini nessuno…

    Uno dei più forti in Italia?

    Un talento unico. Unico per la sua grande capacità e velocità di saper cogliere l’attimo, faceva cose che agli altri non riuscivano a fare, aveva una visione di gioco clamorosa e man mano che andava avanti con gli anni è riuscito a trasformarsi sempre più in attaccante, uno di quelli che segnava tanto. Era un leader, la squadra si identifica in lui. Oltre a essere un amico, quando sono arrivato a Genova mi ha ospitato a casa sua, è una persona splendida di qualità anche fuori dal campo.

    Lei ha giocato anche con il miglior Ruud Gullit…

    E’ sempre stato un avversario leale nel Milan. Poi quando ci siamo incontrati a Genova tra di noi è scattato subito qualcosa, un feeling immediato. Ci siamo divertiti un casino, per la sua simpatia e per quello che faceva vedere in partita come in allenamento: cose straordinarie. Aveva uno strapotere fisico, movenze che aveva lui e solo lui, un giocatore incredibile per la sua tecnica, faceva reparto da solo.

    https://www.clubdoria46.it/2020/05/07/ricc...mFMAWl6wfUVFbUA
     
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10 replies since 9/6/2008, 09:41   2187 views
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