Gianluca Vialli (1984-1992)

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    VIALLI: "SE LA JUVENTUS MI DOVESSE CHIAMARE CI PENSERO'"

    Che la situazione di Luigi Delneri a Torino fosse traballante lo si era intuito. Ora cominciano anche a circolare i primi nomi per una sua possibile sostituzione, tra i quali quello di Gianluca Vialli. L'ex giocatore della Sampdoria, nella giornata di ieri è stato interpellato riguardo ad un suo possibile approdo sulla panchina della Juventus, facendo trasparire un possibile interesse verso quest'opportunità, come riportato dal sito della Repubblica:

    "Non alleno la Juve perché lavoro per Sky, é con grande felicità e orgoglio che faccio parte di questa azienda e anche perché il club bianconero non mi ha chiesto di occupare quel ruolo. Se dovesse arrivare una chiamata ci penserò ma spero che la Juve non cambi, nei momenti difficili è meglio che si vada avanti con la stessa squadra e poi a fine anno si faccia un bilancio".

    L'ipotesi che più circola in questi giorni sul nome di Vialli è quella che lo vuole traghettatore dei bianconeri da qui fino a fine stagione, per poi valutare una possibile conferma per la prossima stagione.


    fonte: tuttomercatoweb.com
     
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    Bella intervista nel Guerin Sportivo di questo mese al mitico Luca, che ricorda lo scudetto della Samp a vent'anni di distanza!
     
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  3. Platt82
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    che nostalgia..20 anni dopo guardate dove siamo.. magari potesse giocare le ultime 6 partite..forse lui la butterebbe ancora dentro..
     
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  4. Giampaola
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    Caro Gianluca, quanto mi manchi, quanto mi manca l'entusiasmo con cui giocavi per la Samp, per la squadra per cui tu tifavi.

    E' un momento che non avrei mai pensato di vivere quest'estate, che a gennaio è diventato lo spettro di qualcosa di già vissuto e che è drammaticamente concreto da qualche domenica a questa parte.

    Non so come andrà a finire, anche se, in fondo, in fondo, lo so da un po', ma nascondo questa verità a me stessa, come si nascondono tante verità che non si vogliono vedere perchè fanno soffrire. Vorrei un miracolo, vorrei una speranza di sbagliarmi sulla fine che faremo e questa speranza la vorrei tirar fuori scrivendo queste due righe su un topic dedicato a te, questa speranza la vorrei da te: chissà che per "osmosi", per "transfert", o per qualunque altro motivo, questo evocare il tuo nome, ricordare i bei momenti trascorsi con la nostra Samp, non faccia la magia di supportare i nostri ragazzi di oggi con quell'entusiasmo che tu avevi e anche con qualche giocata che solo tu potevi.

    Gianluca, come sarebbe bello poter gioire ancora con la nostra Samp, come sarebbe bello se, un giorno, tu potessi regalarle di nuovo il tuo entusiasmo. Il nostro, nonostante tutto e tutti, c'è ancora, anche se c'è chi sta provando a farlo scivolare via con la risacca.

    Mi manchi!
     
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    Vialli e la Sampd'oro: "Per Mantovani ti saresti buttato nel fuoco"

    Uno scudetto che sta per compiere 20 anni. L'universo blucerchiato ora deve far fronte a un difficile presente, ma, pur con la consapevolezza che non bisogna rifiugiarsi dalle problematiche ricordando il passato glorioso, è sempre bello ascoltare chi ne parla. Soprattutto se questo qualcuno è Gianluca Vialli, uno degli eroi di quella squadra, che si confessa ai taccuini del Guerin Sportivo. “Una vittoria meritata, sotto ogni punto di vista - comincia Luca toccando subito il tema scudetto -. Eravamo in sedici, un grande gruppo: lo scudetto è arrivato al termine di una progressione che aveva portato la Sampdoria a vincere ogni anno qualcosa. La consapevolezza della vittoria ci è arrivata solo con la matematica, sono sincero: solo dopo il Lecce ci siamo accorti che l'obiettivo era stato raggiunto. Vincere lo scudetto a Marassi è stato meraviglioso, perché il pubblico doriano per me ha sempre avuto un significato enorme, un legame mai venuto meno”.

    “Se devo però trovare la partita della svolta, dico quella contro l'Inter - prosegue -. Prima avevamo già battuto la Juventus aprendone la crisi e il Milan, ma i nerazzurri non mollavano e prima di quella sfida c'era ancora troppa strada davanti per pensare di essere arrivati. Prima del fischio d'inizio c'era tensione mista a convinzione di fare bene: era la partita che decideva il campionato, ma non ci fu bisogno di raccomandazioni particolari, il nostro era già un mondo speciale. Ricordo però che rientrava Cerezo dopo qualche domenica. E Toninho era un personaggio, sempre molto colorito e, complice il suo italo-brasiliano, dava sempre l'impressione di voler scherzare. Per non parlare dei suoi cani, due, alti e neri come lui. Se li portava sempre in allenamento ed era inevitabile che facessero pure i loro bisogni in mezzo al campo”.

    Cose che potevano succedere solo in quella Sampdoria, si potrebbe dire. “Vero. Il nostro era realmente un ambiente sui generis, sereno, tranquillo - conferma Vialli -. Un clima disteso che ti permetteva di vivere al meglio il tuo ruolo di calciatore. Il merito va innanzitutto al Presidente Mantovani: è stato lui a creare quel clima di complicità e coesione che ha portato al miracolo Sampdoria. Pensare positivo e niente drammi: lui voleva sempre vederci sorridenti. Mi ricordo una frase dell'anno post-scudetto, quando in campionato la squadra faticava: “Non mi importa se siamo in B quando vinceremo la Coppa Intercontinentale” ci disse. Un grande insomma, anche dal punto di vista tecnico”.

    Insieme al Presidente, un altro artefice di quel ciclo di vittorie è senza dubbio anche l'allenatore Vujadin Boskov, capace di portare quella squadra così in alto come mai nessuno prima di lui: “Con Boskov abbiamo fatto il salto di qualità - racconta l'ex numero 9 doriano -. Aveva molte doti, ma soprattutto quella di lavorare sui pregi dei giocatori, dialogando molto con loro. Il calciatore deve condividere le idee del proprio tecnico, mentre il tecnico deve tener conto delle osservazioni che provengono dai suoi ragazzi. Poi a decidere dev'essere solo lui. La formazione noi giocatori non l'abbiamo mai fatta, ci abbiamo provato solo una volta, prima della finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona, suggerendo le marcature. Ma non ci ascoltò”.

    “Fondamentale anche il ruolo di Paolo Borea - continua Vialli ricordando l'importante figura del Direttore Sportivo -. Un uomo di grande cultura, il perfetto tramite tra la squadra e la società. Faceva con noi parte del club “Biancaneve e i sette nani”, una delle cose tra le più belle e divertenti che mi sia capitata di vivere. Si cenava insieme il giovedì sera, si stava in compagnia con il desiderio di vivere ancora più intensamente per e con la Samp. Andavamo al ristorante “Edilio” di Edilio Buscaglia. Lui era Biancaneve, mentre, elencando la formazione: Mancini era Cucciolo, Mannini Eolo, io Pisolo, Borea Dotto, Arnuzzo Mammolo, Soncini - il tecnico della Primavera - Brontolo, mentre il dirigente Guido Montali era Gongolo. Eravamo tutti legati alla società, andavamo a letto con il pigiama della Samp addosso, mentre la mattina, andando a Bogliasco, c'era sempre lo spettacolo: mare da un lato, verde dall'altro. Meraviglioso”.

    “Fu anche per quell'ambiente che nel 1988 dissi no al Milan. Ero innamorato della Sampdoria e non volevo lasciarla. Ad di là dei soldi. Perché è vero che guadagnavamo molto, ma avevamo addosso responsabilità che neppure i capitani di industria hanno. Ricordo tante critiche e cattiverie gratuite, come ad Italia '90 ad esempio, quando ero atteso, ma non stavo bene fisicamente. Quell'esperienza mi ha comunque dato tali rabbia e carica che sono state utilissime per la conquista dello scudetto. Per me come per gli altri sampdoriani come Mancini, Pagliuca e Vierchowod”.

    Un ambiente ideale, quello blucerchiato. Anche perché Vialli parlando delle dinamiche interne dello spogliatoio racconta: “Eravamo un po' tutti leader. Mancini e Vierchowod erano i più focosi, così come Pagliuca. Pietro era particolarmente ruvido, ha fatto piangere più di un compagno. Io, Pari e Luca Pellegrini eravamo quelli che buttavano acqua sul fuoco. Con Mancini eravamo complementari, ci stavamo simpatici senza nessuna gelosia, solo la voglia di far bene per la Sampdoria. Ci divideva il carattere e, fuori dal campo, il fatto che lui fosse molto più fidanzato di me” conclude scherzando.

    Ambiente perfetto. Ciclo di vittorie. Tutto possibile grazie a Paolo Mantovani. E Vialli snocciola un curioso aneddoto legato al suo primo incontro col Presidente: “Fu a sorpresa e abbastanza movimentato, ora che ci ripenso. Eravamo alla fine della stagione 1983/84 e solo in quel momento venni a sapere che da un anno la Samp mi aveva acquistato. Me lo disse il presidente della Cremonese Luzzara a telefono, aggiungendo di andare subito da lui: quando arrivai, con mia sorpresa vidi che c'era anche Mantovani. L'argomento dell'incontro fu il mio contratto e io andai subito giù duro: gli dissi che volevo gli stessi soldi di Mancini. Fatto sta che, mentre Mantovani mi spiegava che c'erano delle gerarchie da rispettare e che il Mancio giocava in blucerchiato già da due anni, io un po' rosicavo e Luzzara era diventato rosso come un peperone nel timore che per qualche milione potesse saltare l'affare, perché dietro la Samp c'era la Juventus che avrebbe dato alla Cremonese molti meno soldi”.

    Rimpianti di non essere andato subito alla Vecchia Signora? Niente affatto. “Mi sentivo davvero sampdoriano quando ancora non si sapeva nulla del mio passaggio: i molti doriani che erano con me nell'Under 21 mi avevano già fatto il brain-wash sulla bontà del loro ambiente - sorride Vialli -. E Mantovani fece il resto. Sul capitolo soldi, mi dava sempre quelli che aveva deciso lui di darmi. Tu ad ogni rinnovo eri convinto di aver fatto delle grandi battaglie, ma in realtà lui aveva già stabilito tutto. Pur facendoti credere il contrario. Lui per me è stato un secondo padre: andavo sempre in sede a trovarlo e parlare con lui era sempre un piacere. Uscivi dal suo studio ed eri 20 centimetri più alto: per lui ti saresti buttato nel fuoco. Questo era Paolo Mantovani”.


    http://www.tuttomercatoweb.com/sampdoria/?...cy5uZXQtMTgyNDE
     
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    spero sempre che un giorno,magari con l'ingresso in società dei protagonisti di quell'epoca,si possa ricreare quell'entusiasmo che possa farci tornare a vincere qualche trofeo.Prima di morire vorrei vedere il secondo scudetto
     
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    E' stato un piacere leggere queste dichiarazioni. E' come essersi rituffati in quella realtà magica che ci ha regalato tante soddisfazioni... e che mi ha dato l'opportunità di distogliere le mie attenzioni sulla catastrofica situazione che adesso gira intorno alla Samp.
    Riapriamo gli occhi va... che è meglio :(
     
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    da brividi... l'ultimo su Mantovani.. è stato veramente bello.....
     
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  9. luca_p83
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    CITAZIONE
    spero sempre che un giorno,magari con l'ingresso in società dei protagonisti di quell'epoca,si possa ricreare quell'entusiasmo che possa farci tornare a vincere qualche trofeo.Prima di morire vorrei vedere il secondo scudetto

    il mio sogno da sempre...e pensare che speraravo di rivedere presto Vialli e Mancini in società dopo l'anno scorso, e invece.....
     
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  10. dume80
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    fantastica. tempi indimenticabili e forse irripetibili.
     
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    I giocatori del nostro scudetto sono rimasti dei grandi anche alla fine della loro carriera. A Milano contro l'Inter c'ero pure io sugli spalti come contro il Lecce a Marassi, anche se da diversi anni abitavo all'estero.
     
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    Un mito, se scendesse in campo farebbe ancora la differenza rispetto allo scempio che abbiamo in attacco.

    Beh..Garrone direbbe: “Non mi importa se finiamo in B purchè il bilancio sia in parità” ^_^
     
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    VIALLI: "ALLA SAMP, MI VEDREI DA DIRIGENTE"


    Si è fatto anche il suo nome per la panchina della Samp che riparte dalla Serie B. Ma d'altronde per chi, come Gianluca Vialli, ha fatto la storia della società doriana, la cosa non è certo sorprendente. L'ex bomber blucerchiato, intervistato da SkySport ha parlato della possibilità di rivederlo in casa Samp e delle mosse che la società di corte Lambruschini ha fin'ora fatto per rilanciare la squadra verso un immediato ritorno nella massima serie. Queste le parole di Vialli:

    "Se mi piacerebbe allenare la Sampdoria? Mi vedrei di più in un ruolo dirigenziale, o al massimo allenatore, ma in condizioni particolari. In serie B non sarei la persona adeguata, anche perchè l'ultima volta che ho vissuto la serie cadetta avevo 17 anni.

    Atzori e Sensibile sono scelte giuste, Edoardo sta costruendo un buon team.

    Mi è dispiaciuto tanto vedere la reazione di alcuni supporters, io ho ricordo di uno spirito molto diverso".


    fonte: sampdorianews.net
     
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    VIALLI: "CREDO CHE LA SAMP SIA UNA DELLE FAVORITE, COME GIUSTO CHE SIA, PER TORNARE IN A"


    Intervistato dai microfoni di Primocanale Sport, l'ex attaccante, mai dimenticato, della Samp d'oro Gianluca Vialli ha parlato della squadra blucerchiata alla quale è ancora legato:

    "Samp ancora nel cuore? Si si, la continuo a seguire, è chiaro mi è dispiaciuto lo scorso anno, però a volte, insomma, cadere poi ti rendi conto che ti puoi rialzare, può essere un'occasione per ricostruire una squadra ancora più forte.

    Mi sembra che l'inizio sia stato ottimo, siano arrivati ottimi giocatori e quindi credo che la Samp sia una delle favorite, come giusto che sia, per tornare su e tornare nella categoria che le appartiene.

    Se ci sarò allo stadio il giorno della promozione? Speriamo, si speriamo di si, così finalmente celebriamo la festa dei 20 anni dello scudetto che l'anno scorso la festa è saltata. Io mi sto preparando da 3 anni per quella partita".


    fonte: sampdorianews.net
     
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    Anche Gianluca Vialli non vede l'ora di rivedere la Sampdoria in Serie A: "E' tra le favorite, tornerà dove le compete" L'ex attaccante blucerchiato ha parlato a 'Leggo' della stagione che attende la Sampdoria: "Sono rimasto dispiaciuto per la retrocessione, ma ora la Samp è pronta a rialzarsi".

    Il 6-0 rifilato domenica scorsa al Gubbio ha inevitabilmente generato parecchio entusiasmo nell'ambiente Sampdoria e a poco è servito l'invito da parte di capitan Palombo a mantenere i piedi ben saldi per terra.

    Dopo una stagione infernale, il popolo blucerchiato ha voglia di esultare ed esaltarsi e dunque, a pochi giorni dal delicato impegno di Empoli, in casa Sampdoria regna l'ottimismo. Anche un grande ex come Gianluca Vialli, protagonista dello storico Scudetto conquistato dai blucerchiati nel 1991, si è espresso con molte entusiasmo e le sue parole sono state riportate oggi dal free-press 'Leggo':

    "La Sampdoria mi è rimasta sempre nel cuore e continuo sempre a seguirla. La retrocessione? Sono rimasto molto dispiaciuto, la Samp è caduta ma è pronta per rialzarsi: questa può essere un’occasione per ricostruire una squadra ancora più forte. La partenza è stata buona, sono arrivati ottimi giocatori e quindi credo che la Samp sia senza dubbio una delle favorite per la serie A: sono certo che ritornerà, come è giusto che sia, nella categoria che le appartiene".

    http://www.goal.com/it/news/5/serie-b/2011...re-la-sampdoria
     
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