Finisce come la storia del coro, sta a vedere che erano armati per difendersi da noi. Attenzione che domenica c'era una situazione allo stadio abbastanza rischiosa, con moltissimi napoletani nei distinti e anche nella nord lato gabbia. Se avessero voluto trovare contatto non ci voleva molto. L'articolo per me e' pura fantasia.

2 ipotesi:

2/ non cambia nulla ed allora il tifo sampdoriano (intelligente) si dedica ancor di più ai propri colori e semmai dovesse sfottere gli avversari, si invetasse delle prese in giro ironiche senza nessun tipo d'offesa

Ultras del Napoli: l’assalto doveva essere a Genova (dove non sono mai arrivati)
di Fabio Postiglione

Domenica l’obiettivo degli ultrà della Curva A del Napoli era un assalto a Genova contro quattro tifoserie: i sampdoriani li aspettavano con gli ultrà di Ternana, Verona e Bari. All’appuntamento i napoletani non sono mai arrivati per lo scontro in autostrada con i romanisti


Spranghe, bastoni, bottiglie, cinture e pietre. Nei bagagliai dei minivan partiti da Napoli c’era di tutto. Gli ultrà della Curva A erano pronti per la battaglia. E il campo dove si sarebbero affrontati con i nemici non era l’Autostrada del Sole, ma lo stadio Marassi di Genova. Nel giorno del ricordo a Gianluca Vialli era in programma un mega assalto, una rissa stile anni Ottanta tra i napoletani e un gruppo di quattro tifoserie che per l’occasione si erano dati appuntamento a Genova: i sampdoriani, i baresi, i ternani e i veronesi. Ecco un altro retroscena sul quale sono al lavoro gli agenti della Digos che hanno tra le mani le immagini della curva dello stadio Marassi di Genova, poco prima dell’inizio della partita tra la Sampdoria e il Napoli.

Gli ultrà della Curva A del Napoli a quell’incontro-scontro non ci sono mai arrivati perché poche ore prima, all’autogrill di Badia al Pino avevano teso un agguato a una carovana di tifosi della Roma che era diretta a Milano. Una guerriglia voluta dai napoletani che hanno lanciato bottiglie e pietre contro i romanisti — QUI i motivi del patto di sangue contro i romanisti — che, questa volta hanno deciso di fermarsi, di scendere dalle auto, di percorrere a piedi un tratto di autostrada e di scontrarsi con i napoletani. Dopo gli incidenti però la polizia ha deciso di non correre altri rischi, anche perché le notizie che arrivavano da Genova non erano confortanti. E così, con un posto di blocco all’altezza di Arezzo ha deciso di rispedire tutti gli ultrà del Napoli a casa. Le auto sono così ritornate indietro e gli ultrà non sono mai arrivati all’appuntamento con i Doriani.

Ma che cosa sarebbe successo a Genova? L’idea, secondo le prime informative redatte dagli investigatori, era quella di un assalto ai minivan degli ultrà del Napoli, che la zona dello stadio Marassi la conoscono molto bene. Napoli è stata per anni legata a Genova per un gemellaggio con i genoani. Conoscono ogni strada attorno allo stadio ed erano pronti a rispondere. E a Marassi, così come testimoniano le foto già nelle mani della Digos, a centro curva, durante il minuto di silenzio in ricordo di Gianluca Vialli, c’erano gli stendardi di altri tre gruppi ultras storicamente nemici di quelli del Napoli. I Doriani hanno ospitato gli ultras della Ternana, quelli del Bari e il gruppo Hellas Army di Verona. Tutti uniti per l’assalto finale ai napoletani. Che all’appuntamento, però, non sono mai arrivati.

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Sul gol loro comunque c'è poco da fare. Possiamo anche crocifiggere Murru ma : a) Mario Rui in velocità da una grande palla a mezza altezza e il Nigeriano sullo scatto breve è il più forte in serie A. Li o leggi in anticipo o sei fregato. L' attaccante è 2 volte più fisico e 3 volte più veloce del nostro terzino adattato. Gran gol punto.

Un’analisi tecnicamente ineccepibile di cui ti ringrazio, perché ne ignoravo alcuni aspetti.
Secondo me ve ne sono altri ugualmente importanti che possono influire seriamente sul recupero di una persona, oltre ad un’operazione tecnicamente perfetta ed essere seguiti poi da uno staff di prim’ordine la cui mission è salvaguardare ed aumentare il valore del capitale umano della Società per quanto di loro competenza.

Sono fattori non specifici del ragazzo (o di Winks, Pussetto, Conti, Quagliarella, Colley, Pincopallino...) ma di ognuno di noi, proprio tutti, genoani inclusi.
Fattori oggettivi: ad esempio l’età e le condizioni fisiche. Qui, nello specifico stiamo messi bene perché parliamo di un sano atleta professionista 24enne di 1,92 per 82 Kg.

E fattori genericamente soggettivi, del tutto umani, ad esempio
come ti trovi nel tuo ambiente di lavoro (colleghi, superiori…)? Quanto sei economicamente soddisfatto? Come reagisci alle pressioni ed allo stress? Come reagisci alle aspettative ed alla fiducia che gli altri ripongono in te? Quant’è importante l’opinione degli altri su di te? Ecc. ecc. ecc….
E se lavori lontano da casa, quanto ti mancano la tua famiglia, i tuoi affetti, le tue abitudini, i tuoi amici? Quanto ti trovi bene, dove sei ora? Ecc. ecc. ecc……*
Per alcuni di questi aspetti, talvolta la giovane età può non essere un vantaggio, nemmeno avere la famiglia lontana 400 Km, ci sono passato e lo so.

Di lui abbiamo un gran bisogno e non abbiamo le risorse per reperire qualcuno di pari valore “pronto all’uso”, allo stesso tempo siamo consapevoli che tutti i calciatori della UC Sampdoria sono esseri umani come noi e come noi possono avere le stesse incertezze, paure, debolezze.
Noi tifosi (ed io ne faccio parte), talvolta ce lo dimentichiamo, la Società non può e deve tenerlo in conto. Sono fiducioso che lo fa.

Non voglio farla più lunga, a De Luca, se potessi, direi: daje Manuel, abbiamo bisogno di te, scendi in campo e facci vedere chi sei!


* permettimi una battutina, per sdrammatizzare un po’: quanto ti piacciono le trofiette al pesto? per favore, questa prendila in ridere