Rimpiango la vera Coppa dei Campioni, riservata solo ai vincitori dei campionati.
Rimpiango la scomparsa Coppa delle Coppe, bellissima e che valorizzava le coppe nazionali.
Rimpiango la vecchia Coppa Italia, con una formula lineare e non insulsa e prona agli interessi delle grandi.

Concordo anche sulle virgole ai punti 1, 3 e 4. Sul punto 2 solo fino ad un certo punto. A prescindere che di mezzo ci sia la Samp, il Genoa o un'azienda normale, un conto sono misure straordinarie incastonate nella normativa sulla crisi d'impresa, il cui obiettivo è provare a non far fallire un soggetto praticamente commissariato dal tribunale, un conto è un imprenditore che in continuità aziendale decide che si è stufato di pagare l'irpef.

Nello specifico fa sorridere che il Genoa in estate lanci i soldi dalle finestre di palazzo Ducale comprando Retegui e Malinovky, e poi a settembre stralci i debiti che ha verso lo stato, facendo finta di essere in difficoltà economica. A scanso di equivoci avrei lo stesso identico approccio se la Samp dopo aver stralciato parte del credito pregresso a gennaio potesse far mercato facendo finta di niente sfruttando cavilli legali. Credo che in questi casi il blocco del mercato sia sacrosanto, se no è una presa per il culo colossale a tutti quelli che si trovano in busta un salario netto dimezzato.

Infine, aggiungo cmq che anche la percentuale di stralcio dovrebbe avere un peso in queste dinamiche. Un conto è transare al 80% del credito, un conto al 20% (percentuali di fantasia, ma non molto lontane da Samp e Genoa).