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.però in tanti incolpano il prato di Bogliasco ma Borini, due volte Pedrola, Vieira si sono fatti male in partita quindi non su quel campo.
Murru e Benedetti non ricordo, ma forse quest'ultimo a Terni, mentre il solo Ferrari a Bogliasco in allenamento.
Dunque il nesso causa effetto mi sembra molto labile e non provato.
Si ma si allenano a Bogliasco. Li fanno preparazione. Un campo non conforme, eccome se aumenta il rischio di infortuni, e lo so perché ne ho visti parecchi farsi male per il campo imperfetto.
E cmq spesso ci si fa male perché si spinge troppo. Giocando spessissimo, il classico "fastidio", non viene quasi preso in considerazione, mentre invece è un avvisaglia che qualcosa potrebbe succedere. Cone ho detto sopra, si gioca semplicemente troppo e ci si allena poco e male, privilegiando schemi e tattica al lavoro muscolare sul campo.. -
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beh ma noi non giochiamo troppo, siamo in B, niente impegni europei e 2 soste per le Nazionali, 1 partita a settimana, eppure siamo falcidiati.
Ora se questi giovani virgulti non possono giocare 1 volta a settimana senza farsi male per il superlavoro stiamo freschi...
Forse il problema sta in qualcos'altro.
Noi cresciuti a pasta glutinata (i celiaci non esistevano ancora), pane e olio, latte intero di vacca nella bottiglia di vetro (nemmeno gli intolleranti al lattosio esistevano ancora), mortadella nei giorni buoni (affettata rigorosamente con la Berkel rossa a volano).
Loro cresciuti a Mellin, amminoacidi, iperproteine e integratori per il microbioma intestinale.
si scherza, ovvio!. -
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infatti, il fatto che si giochi troppo è uno dei tanti luoghi comuni, una squadra come la Sampdoria fa mediamente una partita alla settimana per nove mesi all'anno.
Quest'anno ne ha fatto due in Coppa Italia, due. Non fa nemmeno le partite infrasettimanali con squadre minori.
Qualcuno gioca in nazionale, come è sempre stato nel mondo del calcio ed in qualunque squadra.
Per me conta la sfortuna indubbiamente e, soprattutto, la predisposizione fisiologia all'infortunio innegabile ad esempio in Ferrari, Vieira e Conti che sono in pratica bombe sempre innescate e la loro carriera parla per loro.. -
.infatti, il fatto che si giochi troppo è uno dei tanti luoghi comuni, una squadra come la Sampdoria fa mediamente una partita alla settimana per nove mesi all'anno.
Quest'anno ne ha fatto due in Coppa Italia, due. Non fa nemmeno le partite infrasettimanali con squadre minori.
Qualcuno gioca in nazionale, come è sempre stato nel mondo del calcio ed in qualunque squadra.
Per me conta la sfortuna indubbiamente e, soprattutto, la predisposizione fisiologia all'infortunio innegabile ad esempio in Ferrari, Vieira e Conti che sono in pratica bombe sempre innescate e la loro carriera parla per loro.
C'è la coppa, ci sono le nazionali, i turni infrasettimanali. Se ci mettiamo la logistica, con trasferte anche lunghe, ecco che il tempo per allenare sia il fisico che schemi e tattica si riduce al minimo, e negli ultimi anni si è puntato più sulle seconde.
Non sono luoghi comuni, ma dati di fatto.
A questo poi va aggiunto il fattore individuale, perché c'è chi purtroppo è più "portato" a certi tipi di infortuni.
Non è un problema solo nostro, succede in tutte le altre squadre, chi più chi meno.. -
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scusa Gordon non per insistere ma di quali dati di fatto parli?
Abbiamo giocato in campionato mediamente una partita a settimana e direi che su questo non ci piove.
Abbiamo giocato in Coppa Italia una partita a metà agosto ed una, con impegno meno di un allenamento, ad ottobre.
Qualcuno ha giocato nelle nazionali, come avviene da quando esiste il calcio. Peraltro, coincidenza, questi 'qualcuno' non si sono mai infortunati perchè non giocano in alcuna nazionale nè Borini nè Pedrola nè Benedetti nè Ferrari nè Vieira nè Murru nè De Luca nè Barreca nè Ricci nè Conti.
Giusto Stojanovic, per essere precisi ed in effetti si è infortunato in nazionale. Uno su dieci.
Dunque la teoria dei troppi impegni non sta in piedi, proprio dati oggettivi alla mano.. -
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A me sembra plausibile che lo staff dei preparatori e dei medici/fisioterapisti possa avere qualche responsabilità.
Mi pare che nel periodo di Ranieri ci furono meno infortuni muscolari rispetto agli anni precedenti.
Perché aveva cambiato parte dello staff.. -
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Ci sono stati i turni infrasettimanali.
La nazionale comporta per chi va viaggi lunghi, e giorni persi di allenamento.
Non dico che non ci siano forse delle carenze nello staff medico, ma sono abbastanza convinto che negli ultimi anni tutte queste cose influenzino parecchio la preparazione, ripeto, con un privilegiare l'allenamento Tattico e di schemi.. -
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https://www.ilsecoloxix.it/sport/2024/01/0...lungo-13978383/
Articolo interessante che parla della scelta strategica dello staff sanitario di avvalersi di professionisti e competenze diverse da quelle in loco. Praticamente vengono tutti mandati a curarsi in strutture lontano da Bogliasco e di conseguenza dal gruppo. Vediamo i risultati. Per ora su Benedetti pare abbia funzionato. Chiaro che si tratta di una esternalizzazione voluta.. -
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Emergenza per Andrea Pirlo in vista del match contro il Venezia. L’allenatore della Sampdoria non potrà infatti contare su ben sette titolari. Agli squalificati Facundo Gonzalez e Pajtim Kasami e agli infortunati Fabio Borini, Estanis Pedrola si sono aggiunti anche Sebastiano Esposito e Andrea Conti (sarà rivalutato tra 15 giorni), oltre naturalmente a Ronaldo Vieira. . -
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non sono un medico né un preparatore ma da ormai 50 anni faccio attività fisica (specifica e generica) abbastanza impegnativa, ovviamente molto più leggera ora per evidenti limiti di età, quindi ho avuto a che fare con diversi preparatori e istruttori molto professionali.
La cosa che tutti, ma proprio tutti mi hanno sempre raccomandato è stata di non sollecitare mai tendini e muscoli con movimenti repentini contrari, in parole poverissime di evitare "rimbalzi" a mo' di elastico, il modo migliore per farsi male.
Questo indipendentemente dalla massa muscolare.
Poi, naturalmente anche come evitare danni articolari, più difficili nel mio specifico.
Volevo solo dire questo, cosa che sicurissimamente raccomandano anche i preparatori della Squadra.. -
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Sarebbe interessante che un esperto del settore spiegasse come mai il calcio moderno produce un numero così alto di infortuni muscolari. Lo sport agonistico è molto impegnativo per il corpo e tende a portare "al limite" l'atleta; però quando i casi sono così elevati sul totale complessivo della rosa qualcosa da analizzare c'è.
Questo esula dalla situazione attuale della Samp. A me sembra che la preparazione degli sportivi moderni sia basata molto sulla fisicità e sull'ipertrofia muscolare, anche in sport "di corsa" come può essere il calcio. Ciononostante gli atleti muscolarmente mi sembrano molto deboli e vulnerabili.
Dove sta il problema? Nella preparazione? Nel come la preparazione "crea" il fisico dell'atleta? O in altre variabili (es, si gioca troppo). Sarei curioso qualche esperto approfondisse la questione.. -
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Possibile che abbia letto : Esposito fuori fino a fine febbraio e Kasami fino a fine gennaio?
Ditemi che ho letto male!
E la società non corre ai ripari in questa situazione drammatica (con inoltre Borini e Pedrola lungodegenti)?
Scandaloso.
Scandalosa questa propensione eccessiva agli infortuni e scandaloso soprattutto l'immobilismo fin qui sul mercato.. -
.Possibile che abbia letto : Esposito fuori fino a fine febbraio e Kasami fino a fine gennaio?
Ditemi che ho letto male!
E la società non corre ai ripari in questa situazione drammatica (con inoltre Borini e Pedrola lungodegenti)?
Scandaloso.
Scandalosa questa propensione eccessiva agli infortuni e scandaloso soprattutto l'immobilismo fin qui sul mercato.
Ovviamente ognuno ha la sua opinione, ma belin, è stato detto in tutte le lingue del mondo che abbiamo dei paletti che prima si vende e poi si compra. L'immobilismo sul mercato di cui parli è un obbligo, perché forse non si è capito, ma finché ferrero ha ancora una singola quota della società, al primo minimo errore, questo fa casino, e sa salta qualcosa si rischia di vanificare un lavoro di mesi. Mettetevi il cuore in pace, di scandaloso qui c'è solo l'aver lasciato la samp in mano ad un omunculo come il caciottaro. Fine e scusate l'Ot.
Per il resto, tanta, tantissima sfiga, unita però a delle mancanze tecniche secondo me. Continuo a pensare che il ritiro in alta quota abbia comunque creato qualche problema in più del solito.. -
.Ovviamente ognuno ha la sua opinione, ma belin, è stato detto in tutte le lingue del mondo che abbiamo dei paletti che prima si vende e poi si compra. L'immobilismo sul mercato di cui parli è un obbligo, perché forse non si è capito, ma finché ferrero ha ancora una singola quota della società, al primo minimo errore, questo fa casino, e sa salta qualcosa si rischia di vanificare un lavoro di mesi. Mettetevi il cuore in pace, di scandaloso qui c'è solo l'aver lasciato la samp in mano ad un omunculo come il caciottaro. Fine e scusate l'Ot.
Per il resto, tanta, tantissima sfiga, unita però a delle mancanze tecniche secondo me. Continuo a pensare che il ritiro in alta quota abbia comunque creato qualche problema in più del solito.
Secondo me quello che scrivi è in parte vero. I paletti sul mercato sono legati all’omologa del Tribunale e non al fatto che l’ex abbia ancora quote in società. -
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I campionati di alto livello sono segnati sempre più da infortuni muscolari: come se lo spiega?
“Io mi interesso di calcio da fisiatra. Ho seguito vari sportivi di alto livello e mi sembra che nel calcio venga utilizzato un tipo di preparazione atletica e rinforzo muscolare assolutamente squilibrato. [...] Mi è capitato di vedere adolescenti che potevano essere dei talenti ma che sono andati veramente persi, che quando sono arrivati da me erano già rovinati con delle problematiche davvero importanti. Penso che conosca la storia di Pato".
Intervista a MilanNews la Dr. Laura Bertelè, medico ortopedico e fisiatra.***
Il male è dunque diffuso e il parere tra gli esperti pressoché unanime: tra le cause principali dell'aumento degli infortuni ci sono le tante partite ravvicinate che, specialmente i top club, giocano nell’arco di una stagione. Non si tratta tanto dei carichi di lavoro - i dati di ogni calciatore vengono aggiornati costantemente e gli allenamenti tarati su misura - ma dei tempi di riposo e recupero che si assottigliano sempre di più. Un recente studio della Uefa dimostra che il rischio di alcuni infortuni muscolari, per esempio quelli ai flessori della coscia, aumenta del 30% se l’intervallo tra una partita e l’altra è inferiore ai quattro giorni. Non è un caso, infatti, che la maggior parte degli investimenti in ricerca si stiano concentrando proprio sulle tecniche per ottimizzare al massimo i tempi di recupero.
C’è poi un problema legato ai ritiri estivi e alle sessioni di mercato che terminano a campionato iniziato. Sono sempre di più, infatti, i club che per motivi economici invece di organizzare i vecchi ritiri di una volta in montagna, che duravano anche tre settimane, dopo appena 7/10 giorni di lavoro decidono di partire per tournée e affrontare subito partite impegnative. I calciatori invece di allenarsi vengono così subito sottoposti a sollecitazioni importanti e rischiano di farsi male. Anche il calciomercato, per come è organizzato, ha il suo peso perché ormai, sempre più spesso, il grosso dei movimenti avviene negli ultimi 15 giorni e in diversi casi a spostarsi sono calciatori ai margini della rosa e che quindi si sono allenati da soli. In pochi giorni passano da una situazione da basso ad alto carico di lavoro e si fanno male.
Bisogna poi considerare che il calcio è cambiato molto ultimamente: scatti e accelerazioni sono aumentati di numero e intensità. Anche in questo caso uno studio Uefa (sulla sola Premier League) spiega che la corsa ad alta intensità (oltre 25 Km/h) è aumentata del 30% mentre gli scatti veloci del 35%. Il già citato report della Uefa illustra che, nel caso di problemi muscolari, il 40% degli infortuni riguarda i flessori, il 21% i quadricipiti, il 25% gli adduttori e il 14% i polpacci. Anche i materiali tecnici, sempre più performanti, possono paradossalmente contribuire all’aumento degli infortuni. Le scarpe di ultima generazione consentono cambi di direzione veloci e frenate senza scivolamento aumentando, però, i microtraumi per i calciatori. Questo ha portato a un aumento delle tendinopatie che costringono i calciatori a giocare con dolori e fastidi. Tra l’altro, molti degli infortuni sono localizzati proprio nel punto in cui il tendine entra nel muscolo.
Con il calcio di oggi, risolvere o ridurre il fenomeno non è semplice. E di mezzo ci va anche lo spettacolo perché, in queste condizioni, le performance ne risentono. L’unica soluzione sarebbero rose con sempre più giocatori ma si andrebbe a toccare un altro problema. Quello economico.
Fonte: SecoloXIX
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