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lo spunto iniziale è molto interessante e pretende una riflessione a più ampio respiro che, non me ne vogliano i non genovesi, può essere approfondita meglio da chi vive la realtà delle due tifoserie da sempre.
La rivalità a Genova è qualcosa di viscerale, maggiormente da parte bicolors ma molto sentita anche da noi.
Premetto alla mia analisi una frase volutamente provocatoria ma che contiene tuttavia un 70 % della verità per quanto attiene gli attuali, apparenti, rapporti di forza.
Loro pagano il 30-40% in media in meno per vedere Retegui e noi il 30-40% in più per vedere Lagumina.
Nella stessa città, ove un fratello nella stessa famiglia è doriano ed uno genoano. Ove un marito è tifoso acceso dell'una o dell'altra e la moglie lo segue allo stadio seppur non appassionata.
Mai come quest'anno c'era aria di sfida per gli abbonamenti, che chiunque vive la realtà genovese sa essere materia sentitissima, noi siamo stati per 32 anni detentori del primato assoluto e l'abbiamo perso quest'anno. Volete sapere perchè?
Perchè mai prima come quest'anno hanno sentito l'odore del sangue, e loro si eccitano nel vederci sottomessi.
Conosco personalmente due di loro che trascorrono altrove le domeniche ma si sono abbonati, grazie ai prezzi super popolari, solo quando hanno avuto certezza che ci fosse un divario già abissale da aumentare ulteriormente. Vogliono umiliarci, questo è.
La controprova?
La ricordo benissimo.
Stagione 1991-1992.
Loro avevano una squadra fortissima, che sarebbe arrivata alle semifinali della coppa Uefa.
Ma noi eravamo campioni, quindi il loro orgoglio era comunque ferito.
Risultato loro 23500 tessere e noi 25150, record assoluto.
Capite? Avevano 3000 tessere in meno di oggi in una città allora ben più popolosa con Aguilera e Skhuravy in squadra.
Loro vivevano, vivono e vivranno sempre un derby perenne, solo questo conta.
Poi vincere aiuta ad essere entusiasti.
Li incontravo l'anno scorso il sabato mattina, già ben confidenti della loro vittoria pomeridiana e totalmente certi della nostra sconfitta nel weekend.
E quanto godevano, gonfi come tacchini.
Tutto questo va semplicemente ribaltato, subito ed immediatamente. Vanno ricacciati dietro, come sempre.
Purtroppo la nuova società ha avuto troppo poco tempo per organizzare al meglio la campagna abbonamenti ed ha, lì, sbagliato praticamente tutto, a partire dai prezzi impopolari per finire al messaggio promozionale (dai diciamocelo, RicominciAmo sapeva di post Covid, non si poteva trovare slogan più banale).
Quindi ben vengano le ottime osservazioni di stesteste, alcune molto condivisibili, ma concentriamoci anche sulla sostanza e diminuiamo prima possibile questo oggi notevole divario, di pubblico, competitività della squadra, immagine, perchè è pericoloso per gli equilibri di forza sviluppatisi nei decenni.
Ma confido che a Radrizzani tutto ciò sia chiaro e capisca che è fondamentale per il futuro della Sampdoria, che deve assolutamente prevalere nella sua città.
Come la storia insegna e pretende.
Edited by Carlo46 - 12/8/2023, 09:03
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